Dione Cassio Cocceiano
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Dione Cassio Cocceiano (155 – dopo il 229), noto come Dione Cassio o Cassio Dione, fu un famoso storico e funzionario romano.
Figlio di Cassio Aproniano, un Senatore romano, nacque a Nicea in Bitinia. Il suo nome vero era Cassio, ma assunse gli altri due nomi, poiché il nonno materno era Dione Crisostomo. Quindi, benché fosse da parte di madre di discendenza greca e comunque, nei suoi scritti, abbia adottato in prevalenza la lingua greca della sua provincia natale, deve essere comunque considerato come un romano.
Dione Cassio ha passato la maggior parte della sua vita nel servizio pubblico. Fu senatore sotto Commodo e governatore di Smirne dopo la morte di Settimio Severo. In seguito fu console suffetto verso il 205, e proconsole in Africa e in Pannonia. Alessandro Severo lo tenne in grande stima e lo fece eleggere console per la seconda volta, nel 229 insieme a lui, benché la Guardia pretoriana, irritata contro di lui per la sua severità, avesse richiesto la sua testa. Dopo il suo secondo consolato, essendo avanti con gli anni, si ritirò nel suo paese natale, dove morì.
Dione pubblicò una Storia romana in ottanta libri, frutto delle sue ricerche e del lavoro di ventidue anni. Abbracciava un periodo di 983 anni, dall'arrivo di Enea in Italia e la successiva fondazione di Roma fino al 229 d.C. Fino al periodo di Giulio Cesare, egli dà solo un resoconto degli eventi. Dopo, invece, entra più nei particolari, e a partire dal periodo di Commodo è molto più attento e accurato.
Ci sono rimasti frammenti dei primi trentasei libri: ma c'è una parte considerevole del trentacinquesimo libro, sulla guerra di Lucullo contro Mitridate e del trentaseiesimo, sulla guerra contro i pirati e la spedizione di Pompeo Magno contro il re del Ponto. I libri che seguono, fino al LIV compreso, sono quasi tutti completi: riguardano il periodo dal 65 a.C. al 12 a.C., o dalla campagna orientale di Pompeo e la morte di Mitridate alla morte di Marco Vipsanio Agrippa. Il libro LV presenta una considerevole lacuna. Dal cinquantasei al sessanta, entrambi inclusi, che comprendono il periodo dal 9 d.C. al 54, sono completi e contengono gli eventi dalla sconfitta di Varo in Germania alla morte di Claudio. Dei seguenti venti libri abbiamo soltanto frammenti ed un magro compendio di Giovanni Xifilino, un monaco dell'undicesimo secolo. L'ottantesimo ed ultimo libro comprende il periodo da 222 al 229, durante il principato di Alessandro Severo. Il compendio di Xifilino, come ci è rimasto, comincia con il trentacinquesimo e continua alla fine dell'ottantesimo libro. È molto mediocre ed è stato fatto per ordine dell'imperatore Michele VII Parapinace.
I frammenti dei primi trentasei libri, come sono ora raccolti, sono di quattro generi:
- Fragmenta Valesiana, come erano dispersi tra vari scrittori, scoliasti, grammatici e lessicografi, ecc. e che sono stati raccolti da Henri de Valois.
- Fragmenta Peiresciana, contenente grandi estratti, trovati nella sezione intitolata "Delle virtù e dei vizi," nella grande raccolta o biblioteca portatile compilata per ordine di Costantino VII Porfirogenito. Il manoscritto è appartenuto a Nicolas-Claude Fabri de Peiresc, uno studioso del 17° secolo.
- Frammenti dei primi del 34 libri, conservati nella seconda sezione dello stesso lavoro di Costantino, intitolati "Delle ambasciate." Questi sono conosciuti con il nome di Fragmenta Ursiniana, perché il manoscritto che le contiene fu trovato in Sicilia da Fulvio Orsini.
- Excerpta Vaticana, raccolti da Angelo Mai, che contengono frammenti dei libri dall'uno al trentacinque e dal sessantuno all'ottanta. A questi sono aggiunti i frammenti di un continuatore sconosciuto di Dione, che arriva fino al periodo di Costantino I. Altri frammenti di Dione, che appartengono principalmente ai primi trentacinque libri, sono stati trovati da Mai in due MSS Vaticani e contengono una collezione fatta da Massimo Planude. Gli annali di Joannes Zonaras contengono inoltre numerosi estratti da Dione.
Dione ha preso Tucidide a suo modello, ma l'imitatore non è paragonabile con l'originale nella disposizione e nella distribuzione dei materiali o nella solidità della visione e nel ragionamento accurato. Il suo stile è generalmente chiaro, almeno dove non sembra che ci sia corruzione del testo, tuttavia pieno di latinismi. La sua diligenza è fuor di dubbio e grazie alle sue opportunità è ben informato delle circostanze dell'impero durante il periodo in cui è un contemporaneo.
Il testo originale inglese di questa voce è basata sul Harpers Dictionary of Classical Antiquities di H. T. Peck (1898)
[modifica] Collegamenti esterni
- Cassius Dio: History (traduzione in Inglese)
- Opere di Cassius Dio dal Project Gutenberg
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