Capalbio
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Capalbio | |||
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Stato: | Italia | ||
Regione: | Toscana | ||
Provincia: | Grosseto | ||
Coordinate: |
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Altitudine: | 217 m s.l.m. | ||
Superficie: | 108,60 km² | ||
Abitanti: |
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Densità: | 29,39 ab./km² | ||
Frazioni: | Capalbio Scalo, Borgo Carige, Torba, Pescia Fiorentina, Vallerana, Giardino, Selva Nera, Carige Alta, Torre Palazzi, Chiarone | ||
Comuni contigui: | Manciano, Montalto di Castro (VT), Orbetello | ||
CAP: | 58011 | ||
Pref. tel: | 0564 | ||
Codice ISTAT: | 053003 | ||
Codice catasto: | B646 | ||
Nome abitanti: | capalbiesi | ||
Santo patrono: | San Bernardino | ||
Giorno festivo: | 20 maggio | ||
Sito istituzionale |
Capalbio (GR) è un comune con poco meno di quattromila abitanti, dista dal Capoluogo circa 40 km.
Indice |
[modifica] Storia
[modifica] Origine del nome
Probabilmente il nome Capalbio deriva da "Caput Album" o "Campus Albus", sembra per via degli alabastri bianchi che caratterizzano il luogo.
[modifica] Cenni storici
Il Castello di Capalbio faceva parte della donazione all'Abbazia dei Santi Anastasio e Vincenzo alle Tre Fontane nell'805 da parte di Carlomagno. Del 1161 è il privilegio di papa Alessandro III che confermava quel possesso alla stessa abbazia. Pochi anni più tardi sono gli Aldobrandeschi ad ottenere le terre di Capalbio, che alla fine del XIII secolo, vengono conquistati da Orvieto. In seguito Capalbio passò alla repubblica di Siena, cadendo sotto il dominio degli Orsini. Si tratta di un periodo economicamente florido, durante il quale vengono realizzate opere importanti e arricchito il possedimento con mura, case, chiese e viene costruita la Rocca. Nell'aprile del 1555 le truppe spagnole del principe di Morignano, alleate con i Medici, conquistarono Siena e a giugno, dopo Porto Ercole e Orbetello, anche Capalbio cadde sotto il dominio degli spagnoli. Capalbio fu assegnato dalla Spagna a Cosimo dei Medici e da questo momento iniziò per il paese una crisi economica e demografica. Le condizioni economiche subiscono una stasi a causa di diversi fattori tra cui l'insalubrità della zone paludose, la lontananza del potere centrale, la posizione ai confini di stato, la mancanza di una rete viaria adeguata ed infine le incursioni dei turchi. L'aria malsana, comunque, è uno dei più gravi problemi che tutta la Maremma deve affrontare durante il XVII secolo e infatti avviene lo spopolamento dovuto alla malaria. La dinastia dei Medici manterrà la propria sovranità sul Granducato di Toscana fino al 1737, quando, estinto il ramo principale, la successione passerà ai Duchi di Lorena. Nel frattempo lo Stato dei Presidi cessa di essere possedimento spagnolo per passare sotto il dominio degli Austriaci (1707) e quindi dei Borboni (1736). Capalbio perse la propria autonomia amministrativa, dal momento che Leopoldo I lo aggregò a Manciano, e nel 1842 Leopoldo II lo aggregò a Orbetello, status che durerà per 100 anni. In questo periodo alla disastrosa situazione sociale si aggiunse anche la piaga del brigantaggio che terrorizzava la Maremma. Dopo la seconda guerra d'indipendenza Capalbio passa sotto il Regno d'Italia e l'agricoltura è ancora caratterizzata da estese proprietà fondiarie. Nel 1952, con l'applicazione della riforma agraria, preceduta dalla creazione nel 1951 dell'Ente Maremma, si ha un moderno sviluppo dell'agricoltura e nel 1960 Capalbio ottiene la propria autonomia amministrativa.
[modifica] Monumenti
Per il contesto ambientale in cui si trova e per l'importanza storico-artistica in epoca rinascimentale, Capalbio viene denominato anche "la piccola Atene". Il borgo medievale è racchiuso in una doppia cinta muraria con camminamenti di ronda a livelli differenti. Nel centro storico sono degni di nota il Palazzo Collacchioni addossato alla possente Rocca medievale; molto suggestivi sono i vicoli fiancheggiati da edifici in pietra. La Chiesa di San Nicola venne edificata in epoca medievale e conserva al suo interno pregevoli affreschi medievali e rinascimentali. L’Oratorio della Provvidenza si trova al di fuori delle antiche mura e custodisce al suo interno alcuni affreschi cinquecenteschi.
[modifica] Cultura e luoghi di interesse
- Il Giardino dei Tarocchi
- Riserva naturale del Lago di Burano
[modifica] Dogane Pontificie
Le Dogane Pontificie sono una serie di edifici ubicati nel comune di Capalbio, in quella che in passato era la zona di confine tra il Granducato di Toscana e lo Stato della Chiesa. In località Chiarore, lungo la Via Aurelia, si trova la Villa Boncompagni, imponente edificio preceduto da un porticato che nei secoli passati era una sede doganale per il transito tra i due Stati. L’attuale denominazione del palazzo è stata conferita dalla famiglia che vi abitò dopo lo smantellamento delle dogane. L’edificio è suddiviso in quasi cento stanze e tra queste vi erano anche l’appartamento papale, le stalle e una prigione; per lo stato in cui versa attualmente meriterebbe un attento restauro che lo riporti agli antichi splendori. Nella campagna presso l’abitato di Pescia Fiorentina, vi era la sede di un’altra dogana che era ospitata nel complesso del Fontino. Una volta esauritesi le funzioni doganali, la struttura passò alla famiglia Boncompagni, proprietaria anche del Palazzo del Chiarone, che agli inizi del Novecento rivendette tutte queste proprietà alla famiglia Magrini. Il fabbricato che ospitò la dogana è stato recentemente ben restaurato e trasformato in residence agrituristico.
[modifica] Amministrazione
- Sindaco: Lucia Biagi in Galli, dal 06/2004.
- Comune: Centralino 0564 89.77.01, informazioni turistiche 0564 89.66.11
- Classificazione climatica: zona D, 1823 GR/G
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti
Arcidosso · Campagnatico · Capalbio · Castel del Piano · Castell'Azzara · Castiglione della Pescaia · Cinigiano · Civitella Paganico · Follonica · Gavorrano · Grosseto · Isola del Giglio · Magliano in Toscana · Manciano · Massa Marittima · Monte Argentario · Monterotondo Marittimo · Montieri · Orbetello · Pitigliano · Roccalbegna · Roccastrada · Santa Fiora · Scansano · Scarlino · Seggiano · Semproniano · Sorano |