Arcidosso
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Arcidosso | |||
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Stato: | Italia | ||
Regione: | Toscana | ||
Provincia: | Grosseto | ||
Coordinate: |
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Altitudine: | 679 m s.l.m. | ||
Superficie: | 93,39 km² | ||
Abitanti: |
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Densità: | 43,81 ab./km² | ||
Frazioni: | Bagnoli, Macchie, Montelaterone, Salaiola, San Lorenzo, Stribugliano, Zancona | ||
Comuni contigui: | Campagnatico, Castel del Piano, Cinigiano, Roccalbegna, Santa Fiora | ||
CAP: | 58031 | ||
Pref. tel: | 0564 | ||
Codice ISTAT: | 053001 | ||
Codice catasto: | A369 | ||
Nome abitanti: | arcidossìni | ||
Santo patrono: | San Nicola | ||
Giorno festivo: | 6 dicembre | ||
Sito istituzionale |
Arcidosso (GR) è un comune con poco più di quattromila abitanti che sorge ai piedi del monte Amiata, dista dal capoluogo, Grosseto circa 56 km, 73 km da Siena e 70 km dal mar Tirreno. Le piste da sci del comprensorio amiatino distano circa 10 km, 12 km è invece la distanza che separa Arcidosso dalla vetta del monte Amiata.
Indice |
[modifica] La storia
Arcidosso risulta essere storicamente il centro politico ed amministrativo più importante del Monte Amiata, nonché uno dei principali centri tra le provincie di Grosseto e Siena.
Il nome di Arcidosso viene menzionato per la prima volta in un documento dell'860 d.C. Il nome deriva probabilmente dai sostantivi latini arx e dossum, che significano rispettivamente fortezza e dosso. A partire dal dodicesimo secolo si trovò a far parte dei possedimenti della famiglia degli Aldobrandeschi. Nel 1331, dopo uno dei più lunghi assedi condotti dall'esercito senese, il castello ed il borgo di Arcidosso entrarono a far parte della Repubblica senese, alla quale restarono fedeli sino alla sua dissoluzione. Tale fedeltà rimase rappresentata anche dalla presenza nello stemma comunale arcidossino della Balzana bianca e nera, simbolo della città di Siena. L'assedio da parte delle truppe senesi condotte da Guidoriccio da Fogliano è rappresentato in un affresco situato nella sala del mappamondo del palazzo comunale di Siena. Durante il periodo del Granducato di Toscana, fino a pochi anni prima dell'unità d'Italia, Arcidosso arrivò a contare oltre 12.000 abitanti: il quadruplo di quelli che risiedevano a Grosseto, non ancora all'epoca capoluogo di provincia. Arcidosso, in seguito alla costituzione dello Stato unitario italiano venne eletto al ruolo di "prefettura" e a partire dal 1776 assunse la sua attuale fisionomia territoriale inglobando le frazioni di Montelaterone e Stribugliano.
Gli abitanti, oltre al termine corretto ed ufficiale, vengono chiamati anche caperci (cioè caparbi, testardi) in tutta l'area del Monte Amiata.
[modifica] La prima "foto" di Arcidosso
Nel 1980, durante un restauro nella "Sala del Mappamondo" del palazzo Comunale di Siena, venne scoperto un affresco fino ad allora rimasto coperto dal "Guidoriccio da Fogliano" e la cui parte sinistra risulta tuttora coperta dal ritratto di un santo patrono di Siena, risalente al 1530 circa. Le valutazioni degli storici dell'arte, dei restauratori e della stampa, portarono ad individuare il castello rappresentato nel castello di Arcidosso. Infatti le caratteristiche morfologiche e paesaggistiche presentano una somiglianza straordinaria con l'attuale panoramica di Arcidosso.
[modifica] David Lazzaretti
David Lazzaretti nacque ad Arcidosso il 2 novembre 1834, secondogenito di sette fratelli. Nel 1868 ebbe delle crisi mistiche che ne modificarono il carattere e la personalità. Decise come suo dovere di assolvere ad una missione divina, aderì alla Chiesa cattolica, condusse ritiri, digiuni ed altre pratiche ascetiche, si impegnò attivamente nella costruzione di un santuario in Arcidosso e di un eremo sul monte Labro, il rilievo più meridionale del gruppo del monte Amiata. I contrasti con la Chiesa di Roma e con le autorità civili aumentarono anche in seguito ai rapporti che Lazzaretti tenne in Francia, dove aveva trovato seguaci e finanziamenti. In alcuni suoi scritti contestava apertamente le ricchezze e gli sprechi del clero e inneggiava ad una "Repubblica" dai connotati religiosi. David Lazzaretti morì ad Arcidosso il 18 agosto 1878 ucciso da un colpo partito dal fucile di un carabiniere. Il movimento giurisdavidico fu per lungo temppo oggetto di dure persecuzioni.
[modifica] Il territorio
Arcidosso sorge alle pendici del versante occidentale dal monte Amiata, ai margini dei grandi boschi che salgono sino alla vetta del monte. Per la sua vastità, il territorio comunale appare caratterizzato da aree molto varie tra di loro: si va dalla parte alta della montagna (1600 metri circa) alle vallate che gradualmente scendono verso la Maremma. Il territorio è per gran parte coperto da foreste di faggi e di castagni, questi ultimi in particolare svolgono da sempre un ruolo importante per l’economia e la gastronomia del paese. Mano a mano che scendiamo di altezza possiamo incontrare anche vaste aree coperte da ulivi e vigneti. Proprio dai vigneti di questa area si ricava il vino DOC Montecucco. Parte del territorio è occupata dai rilievi pietrosi che salgono tutto intorno al monte Labbro fino a raggiungerne la cima, sulla quale si trova la torre fatta costruire da Davide Lazzaretti. Il monte Labbro costituisce un punto panoramico di grande bellezza dal quale nelle giornate più limpide è possibile osservare: ad est la catena degli Appennini Centrali, a sud il lago di Bolsena e gran parte del Lazio, ad ovest la costa maremmana, l’isola del Giglio, l'isola d'Elba e talvolta la Corsica, a nord tutta la campagna toscana fino a Siena ed oltre.
[modifica] Monumenti e musei
- "Castello aldobrandesco", in posizione dominante sul centro storico e il cui attuale aspetto è esito di diversi ampliamenti subiti dall’originale costruzione longobarda dell’XI secolo. Attualmente il castello e la sua alta torre sono utilizzati come spazi destinati ad attività culturali (mostre, convegni, ecc.).
- "Fonti del Poggiolo", una fontana neogotica realizzata dalle fonderie di Follonica nel 1883 nella piazza Duomo di Grosseto, in seguito spostata ad Arcidosso.
- "Chiesa di San Niccolò", la più antica del paese, dedicata al santo patrono.
- "Chiesa di San Leonardo", costruita in stile romanico dai monaci benedettini nel 1228 e ampliata tra il XVI e il XVII secolo.
- '"Chiesa di Sant'Andrea", nella quale è affrescata una Vergine in trono di scuola senese e nella quale è sepolto il poeta arcidossino Gian Domenico Peri.
- "Chiesa della Madonna Incoronata", con facciata rivolta verso il centro storico, meta della processione del 1348 per invocare la fine della pestilenza.
- Le tre porte di accesso al centro storico ("Porta dell’Orologio", "Porta Talassese" e "Porta di Castello").
Fanno parte della "Rete museale della Maremma" (Monte Amiata) il "Centro Studi David Lazzaretti" e il "Centro visite del Parco faunistico del Monte Amiata".
[modifica] Amministrazione
- Sindaco: Emilio Landi, dal 06/2004 (primo mandato).
- Comune: Piazza Indipendenza, 30 58031 Arcidosso Tel. 0564 966438 Fax. 0564 966010
- Classificazione climatica: zona E, 2258 GR/G
[modifica] Sport
Arcidosso vede presenti molte associazioni sportive:
- Basket 2000 Arcidosso
- ASD Aldobrandesca Calcio
- Giovanile Amiata Calcio
- Sci club Arcidosso
- Tennis club
- Associazione sportiva Olimpia ‘88
Importante ed amata è la locale società di pallacanestro, fondata nel 1975 e protagonista di importanti risultati conseguiti con le principali squadre toscane. La pallacanestro arcidossina ha anche visto molti suoi atleti riscuotere successo nell'attività agonistica, in alcuni casi fino a militare in serie A.
Molto ampia è anche l'offerta di impianti dove praticare i diversi sport, tra cui: il Palasport, campi da tennis coperti, due palestre per pallavolo e pallacanestro, un poligono per tiro al piattello, una palestra per body building, aerobica e judo. Sono molti anche i maneggi che offrono la possibilità di fare passegiate a cavallo lungo i sentieri che si inerpicano per il monte Amiata.
[modifica] Curiosità
I dieci cognomi più diffusi ad Arcidosso sono:
- Bargagli
- Pastorelli
- Quattrini
- Morganti
- Raffi
- Colombini
- Franceschelli
- Feri
- Bianchini
- Corsini
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti
[modifica] Collegamenti esterni
- Parco Faunistico del Monte Amiata
- Comunità Montana del Monte Amiata Grossetano
- Agenzia per il Turismo Amiata
- Portale Ufficiale dell'Amiata Invernale
- Informazioni storiche, artistiche e geografiche sul monte Amiata
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