Burundi
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Burundi | |||||||||
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Motto: Unità, Lavoro, Progresso | |||||||||
Informazioni | |||||||||
Nome completo: | Repubblica del Burundi | ||||||||
Nome ufficiale: | Republika y'u Burundi, Republique du Burundi | ||||||||
Lingua ufficiale: | kirundi, francese | ||||||||
Capitale: | Bujumbura (300.000 ab. / 1994) | ||||||||
Politica | |||||||||
Governo: | Repubblica presidenziale | ||||||||
Capo di stato: | Pierre Nkurunziza | ||||||||
Capo di governo: | |||||||||
Indipendenza: | Dal Belgio il 1 luglio 1962 | ||||||||
Ingresso all'ONU: | 18 settembre 1962 | ||||||||
Area | |||||||||
Totale: | 27.830 km² | ||||||||
Pos. nel mondo: | 142° | ||||||||
% delle acque: | 7,8 % | ||||||||
Popolazione | |||||||||
Totale: | 6.054.714 ab. (2003) | ||||||||
Pos. nel mondo: | 99° | ||||||||
Densità: | 206,1 ab./km² | ||||||||
Geografia | |||||||||
Continente: | Africa | ||||||||
Fuso orario: | UTC +2 | ||||||||
Economia | |||||||||
Valuta: | Franco del Burundi | ||||||||
Varie | |||||||||
TLD: | .bi | ||||||||
Prefisso tel.: | +257 | ||||||||
Sigla autom.: | BU | ||||||||
Inno nazionale: | Burundi bwacu | ||||||||
Il Burundi è un piccolo stato dell'Africa Orientale. Si trova nella regione dei Grandi Laghi; confina con il Ruanda a nord, con la Repubblica Democratica del Congo a ovest, e con la Tanzania a sud e a est. Ha capitale Bujumbura. Prima di nascere come stato indipendente fu colonia tedesca e possedimento belga.
Indice |
[modifica] Storia
Per approfondire, vedi la voce Storia del Burundi. |
La prima popolazione del Burundi fu probabilmente quella dei Twa, a cui seguirono nel XIV secolo gli Hutu, un popolo di agricoltori che conquistò una posizione predominante nell'area. Nel XV secolo gli Hutu furono sottomessi da invasori Tusti (un popolo di pastori nomadi), che fondarono due grandi regni corrispondenti grosso modo agli odierni Burundi e Ruanda.
Nel 1884 i tedeschi conquistarono sia il Burundi (all'epoca denominato Urundi) che il Ruanda, entrambi annessi all'Africa Orientale Tedesca. Al termine della prima guerra mondiale, in seguito alla sconfitta tedesca, la colonia venne affidata dalla Società delle Nazioni al Belgio. L'amministrazione belga (che diede origine allo stato denominato Ruanda-Urundi) mantenne sostanzialmente gli assetti sociali e politici preesistenti, che vedevano un netto vantaggio dei Tutsi e crescenti tensioni etniche.
[modifica] L'indipendenza e i colpi di stato
Il Burundi ottenne l'indipendenza nel 1962, come monarchia costituzionale. La nuova organizzazione politica consolidò la posizione di potere dei Tutsi, conservata anche dopo le elezioni legislative del 1965, in cui gli Hutu ottennero la maggioranza. La tensione fra i due gruppi etnici diede luogo a una successione di colpi di stato e disordini, che si concluse con la presa di potere del capitano tutsi Michel Micombero nel 1966. Micombero si autodichiarò presidente della repubblica del Burundi.
Nel 1972 alcuni ribelli Hutu tentarono un nuovo colpo di stato, rendendosi responsabili di uno dei primi massacri della storia del Burundi. Il governo reagì in modo non meno violento; vi furono stragi di Hutu e decine di migliaia di profughi costretti a fuggire nello Zaire e in Tanzania.
Un nuovo colpo di stato, nel 1976, portò alla presidenza Jean-Baptiste Bagaza. Una nuova costituzione (1981) confermò la struttura monopartitica del paese. Bagaza fu rieletto nel 1984, per essere vittima di un ennesimo colpo di stato, nel 1987, che portò al potere Pierre Buyoya. Nello stesso periodo, le violenze etniche divennero più violente che mai, attirando l'attenzione del mondo intero. Buyoya si fece carico di risolvere la crisi intraprendendo un percorso di democratizzazione. Nel 1991 si insediò nel paese il primo governo a maggioranza hutu; nel 1992 fu stesa una nuova costituzione che prevedeva un sistema pluripartitico; e nel 1993 si tennero le prime elezioni presidenziali democratiche. A vincerle fu l'hutu Melchior Ndadaye, leader del Fronte per la Democrazia in Burundi (FRODEBU). Ndadaye fu assassinato poche settimane dopo le elezioni, causando nuovi disordini nel paese e una nuova strage perpetrata dall'esercito (controllato dai Tutsi) ai danni degli Hutu.
Anche il successore di Ndadaye, Cyprien Ntaryamira, era un Hutu; egli perse la vita nell'aprile del 1994, in un attentato aereo, insieme al presidente del Ruanda. Questo evento scatenò un'ondata di violenza in Ruanda, ai danni dei Tutsi.
Per contenere l'esplosione di violenza in Burundi, 12 dei 13 partiti costituirono un grande governo di coalizione. Questo governo rimase al potere fino al 1995, per essere rovesciato nel 1996 da un nuovo colpo di stato da parte di Buyoya.
[modifica] Avvenimenti recenti
Gli scontri etnici in Burundi e Ruana, soprattutto negli anni '90, contribuirono a isolare i due paesi dalla comunità internazionale e anche dagli stessi paesi confinanti, che tuttavia furono parte attiva nei tentativi di riconciliazione, a partire dagli accordi di Arusha del 1993, colloqui di pace fra Hutu e Tutsi tenutisi ad Arusha (Tanzania) nel 1993. Ulteriori accordi furono stipulati sempre ad Arusha nel 1998, nel 2000 (con la mediazione di Nelson Mandela) e nel 2001.
Nell'aprile 2003, Buyoya ha abbandonato la carica di presidente a favore del vicepresidente, l'hutu Domitien Ndayizeye.
[modifica] Geografia
Il Burundi si trova nella regione Grandi Laghi. Si tratta di un territorio molto montuoso, con cime oltre i 2000 m di altezza.
[modifica] Idrografia
Il lago Tanganica, fra i più grandi laghi africani, segna il confine fra il Burundi e la Repubblica Democratica del Congo. Il principale fiume del paese è il Kagera, un immissario del Lago Vittoria.
[modifica] Politica
[modifica] Popolazione
Il Burundi ha 6.054.714 abitanti (censimento del 2003), per una densità di popolazione pari a 206,1 abitanti per km2.
[modifica] Religione
Cattolici 65%, protestanti 13.8%, musulmani 1.6%, animisti 0,3%.
[modifica] Collegamenti esterni
- Scheda del Burundi dal sito Viaggiare Sicuri - Sito curato dal Ministero degli Esteri e dall'ACI
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