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Unione per la Democrazia Francese - Wikipedia

Unione per la Democrazia Francese

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

L' Unione per la Democrazia Francese (Union pour la Democratie Française o UDF) è un partito politico francese.

L'UDF, anche dopo la scissione subita agli inizi del XXI secolo, si caratterizza come un partito centrista, democristiano e liberale. Le peculiarità dell'UDF nel panorama politico francese sono state quelle di sostegno al decentramento politico ed amministrativo, alla preferenza per un sistema parlamentare rispetto a quello semi-presidenziale, al sostegno al processo di integrazione europea ed al tentativo di conciliazione tra laicità ed ispirazione religiosa.

L'UDF è stata, almeno a livello nazionale, sempre alternativa alla sinistra (Partito Socialista, Partito Comunista Francese, Verdi, Partito Radicale di Sinistra, Movimento Repubblicano e Cittadino), che si è caratterizzata per il sostegno ad un forte ruolo dello Stato in economia ed alla difesa di un deciso accenteamento amministrativo, oltre che ad un laicità intesa come assenza del religioso dalla vita pubblica del paese. Dalla destra (Centro Nazionale degli Indipendenti e dei Contadini, Unione per un Movimento Popolare) l'UDF si è, invece distinta, nonostante anni di collaborazione a livello nazionale, per la contrarietà alla tendenza sciovinista, nazionalista, dirigistica ed euroscettica, che a suo dire ha contraddistinto questa parte politica.

[modifica] Dal 1978 al 2002

L'UDF è nato nel 1978 come Confederazione di 5 partiti di ispirazione democristiana, liberale ed europeista:

  • Centro dei democratici sociali (Centre des démocrates sociaux), che trovava la sua origine diretta nel Movimento Repubblicano Popolare;
  • Movimento Democratico Socialista di Francia (Mouvement Démocrate Socialiste de France), poi Partito Social Democratico nel 1995 costutì Forza democratica (FD);
  • La Federazione nazionale dei Club "Perspectives et Réalités" (Fédération nationale des Clubs Perspectives et Réalités), poi divenuto nel 1995 Partito Popolare per la Democrazia Francese (PPDF);
  • Partito Repubblicano di Valéry Giscard d'Estaing, nel 1998 si è diviso in Democrazia Liberale e in Polo repubblicano indipendente e liberale;
  • Partito repubblicano radicale e radical-socialista (meglio noto come Parti radical valoisien.

A questi si aggiunse una sesta componente detta Aderenti diretti dell'UDF, che raccoglieva coloro che aderivano direttamente alla Confederazione e non ai sigoli partiti.

Fautore della federazione moderata fu il Presidente della Repubblica Francese Valéry Giscard d'Estaing, il quale, intuendo una possibile rimonta delle sinistre alle legislative dello stesso anno, promosse la nascita di un polo moderato distinto dalla destra gollista.

Presidente del partito venne nominato Leotard (1978-1986) e, successivamente, Raymond Barre, che denunciò il sistema politico della coabitazione descritto come la causa della "de-responsabilizzazione politica". Alle elezioni politiche del 1978, l'UDF ottenne il 23,9% dei voti ed elesse ben 112 deputati. Alle successive politiche del 1981 il partitò calò di poco in termini percentuali (21,7%), ma fu fortemente penalizzato dal sistema elettorale maggioritario uninominale a doppio turno, che gli permise di eleggere 53 seggi. Tale risultato fu, però, ampiamente compensato nelle elezioni del 1986, quando l'UDF pur scendendo al 15,5% elesse ben 127 deputati. Alle elzioni del 1997, l'UDF ottenne il 14,2% (-4,9% rispetto alle politiche del 1993), ma riuscì, comunque ad eleggere 108 deputati.

Nel 1998 la leadership del partito è stata assunta da François Bayrou, che ha sposato una linea di progressiva autonomia dal RPR (il partito gollista di centro-destra), anche se l'alleanza con i conservatori aveva permesso al partito di mantenere un numero elevato di deputati.

[modifica] La nuova UDF

Al Congresso nazionale del 1998, l'UDF decise di trasformarsi in un vero e proprio partito: la Nuova UDF.

Alla nascita del soggetto unitario presero però parte solo la Federazione Democratica, il Polo repubblicano indipedente e liberale e gli Aderenti diretti. Democrazia Liberale, il Partito Radicale ed il Partito Popolare per la Democrazia Francese, la componente liberal-conservatrice e giscardiana del partito, confluirono nel 2002, insieme ai neogollisti del PRP, nell' UMP di Jacques Chirac.

La Nuova UDF, d'orientamento democristiano e riformista, guidata da François Bayrou, mantenne la linea centrista di autonomia dai conservatori, entrando in diretta competizione con il partito di Chirac. Alle politiche del 2002, l'UDF, però, raccolse appena il 4,8% dei voti ed elesse 29 deputati. Alle regionali ed alle europee del 2004, l'UDF presentandosi come l'unico partito apertamente federalista ed europeista ha conquistato su base nazionale il 10% dei voti.

Col Congresso di Lione del gennaio 2006, l'UDF ha lanciato la campagna per la VI Repubblica, un sistema politico-istituzionale che abbandoni la coabitazione, elimini l'elezione diretta del Presidente della Repubblica e dia centralità al Parlamento. Come sistema elettorale l'UDF ha proposto di abbandonare il doppio turno di collegio per abbracciare il sistema tedesco (mix di proporzionale e di maggioritario a un turno).

Nel 2004 l'UDF è stata co-fondatrice, insieme al partito italiano La Margherita, del Partito Democratico Europeo, che si è ripromesso di raccogliere i riformisti di centro ed i moderati che non si ritrovano nè nel Partito Popolare Europeo, ritenuto ormai conservatore dopo l'ingresso di Forza Italia e del Partito Popolare Spagnolo, nè nel Partito Socialista Europeo, considerato troppo variegato, laicista e poco attento al processo di sviluppo europeo.

Attualmente l'UDF ha 11 parlamentari europei (tra cui Marielle de Sarnez, capodelegazione e vicepresidente Gruppo Adle, e Jean-Marie Cavada, presidente della Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni - LIBE) e 27 deputati all'Assemblea Nazionale (tra cui Hervé Morin, capogruppo, e lo stesso Presidente Bayrou).

[modifica] Sito

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