Octavarium

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Octavarium, ottavo album in studio della band progressive metal Dream Theater, pubblicato nel 2005. Negli Stati Uniti è stato anticipato nelle radio dal brano Panic Attack.

Indice 1 Il disco 2 Tracce 3 Curiosità 4 Formazione e Produzione 4.1 Dream Theater 4.2 Orchestra in Sacrificed Sons e Octavarium 4.3 Quartetto d'archi in The Answer Lies Within 4.4 Staff di produzione

[modifica] Il disco

L'opera ha debuttato nelle classifiche italiane al secondo posto fra gli album più venduti, merito della solida base di appassionati su cui può vantare e del nuovo sound più commerciale di alcune tracce rispetto al solito.

Esso rappresenta un lieve ritorno al passato ed alla melodia, dopo i suoni dark e pesanti del precedente album, risultato conseguito anche grazie all'utilizzo di un'orchestra in Octavarium e Sacrificed Sons e di un quartetto d'archi in The Answer Lies Within. Dopo Images And Words è il secondo disco a non presentare tracce completamente strumentali.

Le influenze di altri gruppi e stili sono chiaramente riconoscibili, come in Panic Attack dove si fa sentire lo stile classicheggiante dei Muse e James LaBrie fa un similare uso del falsetto.

• The Root Of All Evil è il terzo episodio della saga sull'alcolismo scritta da Mike Portnoy. Questa è composta da The Glass Prison e This Dying Soul. Come negli episodi precedenti, il brano è caratterizzato da potenti riff e ritmiche serrate, dalle sonorità prettamente heavy metal e molto cupe. In ogni brano vi è una citazione dell'episodio precedente; in questo caso, da This Dying Soul viene ripreso il riff iniziale e una strofa (sia nella melodia che nel testo)

• The Answer Lies Within è una ballad, sullo stile di Hollow Years, Anna Lee e Disappear, basata su una melodia molto dolce e cullante. In particolare la predominanza della tastiera sulla chitarra, nonché la presenza di un vero quartetto d'archi, dà al brano un suono vagamente "retrò". Il fatto di aver inserito un lento come seconda traccia è, per molti, un riferimento a Images And Words.

• These Walls, è molto particolare, quasi ipnotica nelle strofe e sicuramente di atmosfera, caratterizzata da un ritornello dalle sonorità nu metal e dal riff principale suonato dalla tastiera, che invece si affida ad un suono tipicamente neo-progressive. Il brano è eseguito con una chitarra baritona( MusicMan Silouetthe Bass Guitar), accordata in La anziché in Si(all'inizio si può sentire Petrucci che "tira" la corda fino ad accordarla). L'arrangiamento è molto semplice ed essenziale, ma proprio per questo il brano risulta decisamente immediato all'ascolto.
• I Walk Beside You, pensato probabilmente per essere un singolo, ricorda addirittura le melodie degli U2, come già accadde in Lifting Shadows Off A Dream, New Millennium, Speak To Me, The Way It Used To Be e Through Her Eyes. Per via della sua semplicità, questa canzone ha offerto un sacco di spunti per tutti i detrattori dei Dream Theater, che vedono in questo il segno di una presunta mancanza di idee e vani tentativi, da parte del gruppo, di conquistare MTV e le radio.

All'inizio, anche i fans non sapevano se considerarla uno "scivolone" nel commerciale, oppure se apprezzarne la melodia molto solare. Alla fine i fans hanno scelto la seconda ipotesi, soprattutto dopo averla apprezzata dal vivo, e hanno riconosciuto in lei il brano che più ricalca il vecchio stile dei Dream Theater, in particolare quello di Falling Into Infinity E' uno dei pochissimi brani dei Dream Theater a non avere alcun assolo.

• Panic Attack colpisce immediatamente per la violenza dell'attacco, eseguito dal basso. Myung letteralmente "martella" le corde, nello stile di Steve Harris (come ad esempio all'inizio di The Clairvoyant, facendole sbattere contro il manico dello strumento. Anche la parte finale dell'assolo, in cui chitarra e tastiera suonano all'unisono, ricalca le melodie degli Iron Maiden.
• Never Enough è un brano sullo stile dei Muse e non è difficile riconoscere citazioni di Hysteria oppure Stockholm Syndrome nell'attacco, nella sezione strumentale e nel modo di cantare di LaBrie.
• Sacrificed Sons inizia con i toni calmi e pacati di una ballad ma nel finale sfocia in una parte strumentale molto vicina ai pezzi di Scenes from a memory o Six degrees. La canzone è dedicata alle vittime dell'11 Settembre.
• La lunga suite di chiusura da 24 minuti, Octavarium, rappresenta quanto di più puramente "progressive" possa essere ascoltato in questo album. L'inizio, eseguito al continuum (una specie di tastiera fretless) è un evidente tributo a Shine On You Crazy Diamond dei Pink Floyd. La strofa viene anticipata da una chitarra acustica che accompagna una melodia eseguita da un flauto con chiari riferimenti ai Jethro Tull ma soprattutto ai Genesis. Il primo assolo di Jordan Rudess si rifà alle sonorità del neo-progressive, usando un sintetizzatore analogico. Man mano che la canzone procede, il suono si fa sempre più duro, come se rappresentasse un ideale percorso che parte dal progressive rock degli anni 70, passa per il neo-progressive degli anni 80 e termina con il progressive metal delle ultime strofe; in queste LaBrie ripercorre tutto il disco, urlando frasi che si riferiscono alle tracce precedenti. In sottofondo si sentono dei sample delle tracce in questione, mentre Portnoy conta da 1 a 8, pronunciando però la parola "root" al posto di "one"

Anche quest'album, come del resto tutta la discografia dei Dream Theater ha i suoi notevoli misteri. Otto canzoni per l'ottavo lavoro della band, che in ogni pezzo richiama sonorità dei precedenti album, in un continuo loop di autocitazioni. The Root Of All Evil che riprende le sonorità del album precedente Train Of Thought; I Walk Beside You che inizia con il ticchettio di un orologio, proprio come Scenes From A Memory e l'elenco continua con la somiglianza tra The Answer Lies Within e [Hollow Years]]. Le citazioni però raggiungono il loro apice nella suite finale della band che richiama l'inizio stesso dell'album chiudendo con la frase "this story end where it began" (questa storia finisce dove è cominciata), e con lo stesso FA che apre l'intero album.

[modifica] Tracce

1. The Root Of All Evil (8:39)
2. The Answer Lies Within (5:19)
3. These Walls (7:35)
4. I Walk Beside You (4:29)
5. Panic Attack (8:13)
6. Never Enough (6:46)
7. Sacrificed Sons (10:42)
8. Octavarium (24:00)

[modifica] Curiosità

• Ogni canzone è costruita in una chiave(tonalità) diversa; questa partone dal Fa ed eseguono tutta l'ottava, per poi ritornare alla medesima tonalità (FA). Le canzoni sono collegate da degli intermezzi, che rappresentano i diesis, eccetto nei 2 casi in cui la nota di base non sia passibile di alterazione, ovvero Mi e Si

Infatti I Walk Beside You (SI) e Panick Attack (DO) non presentano alcun intermezzo, mentre Octavarium riprende l'inizio di The Root Of All Evil direttamente dopo l'ultimo accordo della canzone.

• Nei mesi precedenti all'uscita di Octavarium, qualcuno pensò di immettere nei circuiti di P2P il disco Elements Of Persuasion, progetto parallelo di James Labrie uscito qualche mese prima, spacciandolo come l'ultimo disco dei Dream Theater. Nel fare ciò, lasciò solo 8 tracce e le rinominò secondo la tracklist ufficiale. Numerosi fans, convinti di potersi gustare l'album in anteprima (molti con l'intenzione comunque di acquistarlo, non appena fosse uscito) scaricarono il disco e credettero di trovarsi realmente di fronte a Octavarium. Nonostante le durate non corrispondessero a quelle ufficiali - in particolare la canzone Octavarium non durava 24 minuti come previsto - molti non capirono di trovarsi di fronte ad altri musicisti; se ne accorsero solo quelli che già possedevano Elements Of Persuasion. Infatti la chitarra ricalca molto lo stile di Petrucci, in particolare nel primo pezzo, e comunque i fans, pronti all'ennesima variazione di stile del gruppo, erano pronti ad accettare le sonorità come ad una nuova svolta nel sound dei Dream Theater.

Questa vicenda ha avuto un esito grottesco: una nota rivista musicale on-line italiana di heavy metal, recensì Octavarium, non rendendosi conto di aver ascoltato invece Element Of Persuasion, stroncandolo clamorosamente (come era già successo dai tempi di Six Degrees Of Inner Turbulence). Questo fatto fece indignare molto i fans dei Dream Theater e ricevette critiche anche sul forum ufficiale dagli Italian Dreamers: oltre a dimostrare di aver recensito un disco scaricato illegalmente(altrimenti non si spiegherebbe l'errore)è stata messa in mostra l'incompetenza del redattore in questione, che avrebbe dovuto riconoscere il progetto parallelo di Labrie. Tale rivista, in passato, ha sempre mostrato di aver giudicato la musica dei Dream Theater in maniera non oggettiva, spesso in modo contraddittorio (ad esempio criticandone ora l'eccessivo virtuosismo, ora gli arrangiamenti troppo semplici), da persone che già in partenza non sopportano il loro stile o, in generale, il progressive metal.

A seguito della segnalazione, la rivista cancellò immediatamente la recensione e presentò delle scuse, ritenute tutttavia poco credibili dagli Italian Dreamers: si diceva che l'errore era dovuto ad un semplice scambio di fogli su cui compariva il nome di James Labrie.

• Esiste una versione del disco in cui la suite, anziché concludersi con l'inizio di The Root Of All Evil, alla fine riprende il tema della canzone suonato col flauto. Anche in questo caso la melodia viene sfumata, ma non viene resa l'idea di ciclicità che invece questo album vuole suggerire. Di questa versione esistono all'incirca una decina di copie, possedute esclusivamente dai membri del gruppo e qualche loro amico.

[modifica] Formazione e Produzione

[modifica] Dream Theater

• James LaBrie - voce
• Jordan Rudess - tastiera, continuum e lap steel guitar
• John Myung - basso
• John Petrucci - chitarre e seconde voci
• Mike Portnoy - batteria, percussioni e seconde voci

[modifica] Orchestra in Sacrificed Sons e Octavarium

• Direttrice: Elena Berere
• Violini: Katherine Fong, Ann Lehmann, Katherine Livolsi-Stern, Laura McGinnis, Catherine Ro, Ricky Sortomme, Yuri Vodovoz
• Viole: Vincent Lionti, Karen Dreyfus
• Violoncelli: Richard Locker, Jeanne LeBlanc
• Flauto: Pamela Sklar
• Corni francesi: Joe Anderer, Stewart Rose

[modifica] Quartetto d'archi in The Answer Lies Within

• Primo violino: Elena Barere
• Secondo violino: Carol Webb
• Viola: Vincent Lionti
• Violoncello: Richard Locker

[modifica] Staff di produzione

• Assistenti Engineers: Colleen Culhane, Kaori Kinoshita, Ryan Simms
• Assistente di studio: Bert Baldwin
• Mixato al Quad Studio di New York nel marzo del 2005 da Michael H. Brauer
• Assistenti al mixaggio: Keith Gary e Will Hensley
• Mastered: George Marino presso lo Sterling Sound, New York
• Illustrazioni e Art Director: Hugh Syme
• Concept design: Hugh Syme e Mike Portnoy
• Fotografia: Colin Lane
• Produttore Atlantic Art: Rob Gold