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Genesis - Wikipedia

Genesis

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Genesis
I Genesis in un concerto dal vivo nel 1988 (Buffalo, USA)
I Genesis in un concerto dal vivo nel 1988 (Buffalo, USA)
Nazionalità Regno Unito
Genere Progressive Rock; Rock sinfonico, Pop
Periodo attività 1968 - 1999
Etichetta {{{Etichetta}}}
Album pubblicati 25
Studio 16 + 1 EP
Live 5
Raccolte 3
Sito ufficiale
Si invita a seguire lo schema del Progetto Musica

I Genesis sono un gruppo musicale britannico associabile al filone del rock progressivo.

Indice

[modifica] Biografia

I Genesis sono legati a filo doppio alla madrepatria Gran Bretagna della classe medio-alta. Tutti, ad eccezione di Phil Collins e Steve Hackett, si formarono in un prestigioso college della buona borghesia britannica, la Charterhouse School di Godalming, Surrey e quelle radici non sono mai state rinnegate.

Per quanto appassionati anche di black music (in particolare Peter Gabriel aveva una passione sconfinata per Otis Redding e Nina Simone) e investiti da qualche spruzzo di psichedelia, hanno sempre ricercato una musica educata, tranquilla, intellettuale: basti pensare che il loro primo album From Genesis to Revelation aveva l'intento di narrare in quaranta minuti "l'evoluzione dell'umanità". Era il 1969.
Seguirono album meno velleitari ma sempre ambiziosi nei quali i testi di Peter Gabriel portavano ad immaginare una fantastica Swingin' London governata da J.R.R. Tolkien o uomini costretti a ridurre la propria statura per adeguarla a quelle di abitazioni sempre più anguste.

Il gruppo fu fondato da Tony Banks (nato ad East Hoathly, Sussex il 27 marzo 1950), pianista e tastierista; Peter Gabriel (nato a Woking, Surrey il 13 febbraio 1950), cantante, flautista e percussionista; Anthony Phillips (nato a Londra il 23 dicembre 1951), chitarrista; Mike Rutherford (nato a Guildford, Surrey il 2 ottobre 1950), chitarrista e bassista e John Silver, batterista. Il loro esordio discografico risale al 1969 con l'album From Genesis to Revelation. Le liriche un po' pretenziose e la struttura musicale ancora incerta non ne fecero un album degno di nota, ed infatti gli autori stessi lo sconfessarono, anche se oggi è comunque immancabile nelle discoteche degli appassionati del genere.

Concerto dei Genesis a Tirrenia (PI), settembre 1982
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Concerto dei Genesis a Tirrenia (PI), settembre 1982

Di ben diverso spessore fu il successivo Trespass (1970), con la sostituzione di Silver con John Mayhew alla batteria, nel quale lo stile musicale dei Genesis cominciò a delinearsi in modo marcato lasciando ampio spazio alla teatralità di Peter Gabriel, pur rimanendo, a tratti, solo un abbozzo delle opere successive; in quel periodo una serie di concerti rese noti i Genesis ad appassionati di musica belgi e italiani prima ancora che a quelli britannici. Sarà che all'ingegno musicale non si accompagnava ancora un'adeguata disponibiltà finanziaria, sta di fatto che anche Trespass, pur grondando di idee innovative e felicissime intuizioni compositive (Stagnation su tutte), non poté godere di un'incisione che ne mettesse in risalto la piena essenza.

È comunque grazie a Trespass che il gruppo comincia ad affermarsi nell'Europa del Nord ed in particolare in Belgio e Olanda. Nel 1971 fu pubblicato Nursery Cryme il giudizio della critica e del pubblico sancì la definitiva consacrazione del gruppo nel quale erano intanto entrati il batterista Phil Collins (nato a Chiswick, Londra il 30 gennaio 1951) subentrato a Mayhew e il chitarrista Steve Hackett (nato a South Kensington, Londra il 12 febbraio 1950) subentrato a Phillips.
Il titolo dell'album prende spunto dal celebre libro di favole "Nursery Rhymes"; in esso favole e leggende vengono narrate da Gabriel e compagni in un bellissimo affresco musicale che rappresenta - forse - la massima espressione artistica del Gruppo, anche se forse non è ancora del tutto indicativo dello stile del gruppo. Da segnalare "The Musical Box", "For Absent Friends"; "Harold the Barrell"; "The fountain of Salmacis" e "Seven Stones". Nursery Cryme fissa l'inizio dello splendido rapporto dei Genesis con l'Italia, che li spinge ad un successo imprevedibile per dimensioni e intensità, ispirando Gabriel a truccarsi ed a vestirsi in modo teatrale, una trovata scenica usata anche dagli Osanna
È memorabile il concerto di Dublino dello stesso anno, quando Peter, a sorpresa, per il finale di "The musical box", indossò un abito rosso della moglie Jill ed una testa enorme di volpe, chiamata appunto "Foxhead". Resta comunque di quel periodo l'intensa attività in concerti che riuscirono a lasciare agli spettatori emozioni nuove ed indimenticabili.

Gabriel è sempre più padrone del palcoscenico e comincia a prendere una dimestichezza sempre maggiore con il ruolo di front man. The Return of the Giant Hogweed è uno dei numeri in cui il suo istrionismo e la sua capacità incantatoria trovano maggior vigore espressivo.

Anche tenendo conto del costume del periodo, i Genesis sono ormai una macchina inarrestabile e per il terzo anno consecutivo non mancano all'appuntamento con un nuovo LP: Foxtrot.

Pubblicato nel 1972 "Foxtrot", mostra una maggiore accuratezza con un poco di malinconia, sicuramente questo disco è più indicativo del precedente per creare una definizione di "Genesissound", gettando uno sguardo su un futuro prossimo fantascientifico (Get'em Out By Friday). I temi biblici tornano prepotentemente nella monumentale suite "Supper's Ready", e ancora ci si presenta Gabriel come baricentro della band e vero leader di un gruppo di ottimi musicisti.

Sovente, nel distinguere i Genesis dal resto della compagine del rock progressive, si suole evidenziare che se altrove dominano manierismo, virtuosismo e l'abilità estrema nel padroneggiare uno strumento, i Genesis sono "song-oriented": tutto è subordinato alla produzione di una canzone che colpisca nel suo insieme invece di essere un semplice veicolo per dar modo ai "virtuosi" di mostrare tutta la propria bravura. Non a caso, nei Genesis non ci sono virtuosi a tutti i costi, gli unici pezzi strumentali sono morbidi riarrangiamenti di musica classica (Horizons) o acquerelli tenui e gentili (After the Ordeal) ma mai pezzi ad effetto come quelli cui tanti gruppi dell'epoca si appigliavano per colpire gli ascoltatori.

Nel Luglio 1973 pubblicano il loro primo album live "Genesis Live" registrato durante un concerto tenutosi a Manchester nel mese di Febbraio.

Concerto dei Genesis a Nizza, luglio 1992
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Concerto dei Genesis a Nizza, luglio 1992

Affermatisi ormai a livello europeo i Genesis possono permettersi di incidere un disco con più mezzi a disposizione. Un anno dopo Foxtrot esce Selling England by the Pound. È l'album della maturazione. Il suono è molto più curato e pur ripetendo un canone consolidato, riescono a spostare in alto l'equilibrio tra canzone, musica e libertà espressiva dei singoli componenti.
È l'album che rivela tutta la struggente capacità chitarristica di Hackett, in Firth of Fifth è la chitarra a suggellare uno dei momenti migliori di tutto il rock romantico progressivo inglese. È malinconica, tempestosa e furente nel disegnare il motivo che accompagna tutto il brano, introdotto dal pianoforte di Banks e poi ripreso nel cuore strumentale del brano. E se Hackett esplode in Firth of Fifth è Banks a spadroneggiare in The Cinema Show, coordinato dalla chitarra a 12 corde regolare e sentimentale di Mike Rutherford, mentre Gabriel dipinge a modo suo lo scontro di balordi di The Battle of Epping Forest .
È da notare, inoltre, che in Selling England Phil Collins fa la sua seconda apparizione ufficiale come lead vocalist in More Fool Me (aveva infatti già cantato in For Absent Friends, presente su Nursery Cryme, ma in pochi se ne erano accorti), con risultati che non fanno certo presagire ciò che gli riserverà il futuro.

Gabriel prende sempre più il sopravvento, nei teatri e nelle arene ormai lui è lo show. I suoi travestimenti sono quasi in grado di dominare la scena oltre la musica. È però il momento in cui nella band ci si chiede se l'equilibrio non si stia perdendo, privilegiando, a volte, la teatralità più che la musica.

Dopo tanta foga teatrale, Gabriel e i Genesis si lanciano nell'opera più ambiziosa della loro carriera The Lamb Lies Down on Broadway.
È un concept album ambientato non nel passato o nelle favole ma nella New York del 1974. La storia narrata è quella di Rael, che lascia il proprio nome scritto con lo spray sui muri della città, quasi come unica possibilità di far emergere la propria personalità.

L'album concede grandi spazi a sperimentazioni sia nelle liriche sia nell'impianto musicale che forse nessuno si aspettava dai "pacifici" Genesis: le critiche saranno contrastanti, ma l'opera entrerà a buon diritto nella lista dei migliori LP dell'epoca.

Dopo il Tour mondiale legato al nuovo disco, Peter Gabriel abbandona il gruppo per avventurasi nella carriera solistica che ben poco conserverà dell'esperienza maturata con i Genesis.
Si susseguono centinaia di audizioni per cercare un degno sostituto fino a quando si scopre che il nuovo vocalist potrebbe essere Collins; la voce è maturata e conosce a perfezione il materiale della band. Nulla di meglio che mettersi al lavoro e preparare il "post-Gabriel".

Vengono alla luce tre album in quartetto:

A Trick of the Tail del 1976, nel quale, in maniera del tutto inattesa, Collins cantante ottiene risultati superiori a ogni aspettativa, malgrado alcuni lo accusino di imitare coscientemente la voce di Gabriel; la struggente Ripples sugella il nuovo corso, la voce non bella ma incisiva del nuovo vocalist è abbastanza convincente, per il resto le composizioni di Banks e le invenzioni di Hackett e Rutherford fanno del disco un ottimo viatico per il futuro.

Wind and Wuthering nel 1977 tenta - in maniera ambiziosa - di riprendere le musicalità dei primi tempi. Il risultato è a tratti affascinante ma mai pienamente convincente. Pur con spunti apprezzabili (Eleventh Earl of Mar, One for the Vine, All in a mouse's night) è chiaro che l'album era troppo "dejà vu" in un'epoca che già dava spazio a fenomeni dirompenti; il Punk su tutti.

Seconds Out sempre nel 1977 (doppio Live registrato a Parigi) con Phil Collins in veste di cantante e batterista e con ospiti di riguardo come Chester Thompson e Bill Bruford è quasi la somma del lavoro di quegli anni. Dal vivo i Genesis affascinano dalla prima all'ultima nota. È forse il loro canto del cigno; in alcuni brani l'esecuzione live pare superiore a quelle registate in studio, cosa difficilmente riscontrabile nei lavori dal vivo della maggior parte delle band dell'epoca.

In seguito anche Hackett si separò dal gruppo, esasperato dal ruolo troppo emergente di Tony Banks ed i tre membri "superstiti" nel 1978 diedero alla luce un LP intitolato And Then There Were Three ("E quindi rimasero in tre") che segnò la definitiva rottura col passato e con temi e musicalità ormai inconfondibilmente "Genesis"; i singoli Follow you follow me e Many too many, ormai alqanto prossimi al pop puro, riscossero un buon successo di pubblico. Tuttavia, nonostante qualche gradevole intermezzo, l'album risultò piatto e inadeguato alla fama del gruppo.

Da lì in avanti, Collins divide la sua carriera fra produzioni soliste - più orientate ad un pop orecchiabile con qualche sfumatura jazz (anche col gruppo Brand-X) - e uscite discografiche col gruppo, orientate ad uno stile più rockeggiante con qualche sorprendente concessione alla disco music ed alla sperimentazione. Anche Gabriel - nella sua carriera solistica - ha lasciato quasi del tutto alle spalle l'esperienza Genesis definendola "un'affermazione dell'ego" e allontanandosene quasi radicalmente, per poi ricredersi ai tempi di "So", fino ad includere nell'album alcuni elementi tipici del "Genesissound" quali la chitarra a dodici corde, suonata dal fedele David Rhodes, ed il mellotron.

Duke nel 1980 è il lavoro del gruppo che rappresenta l'ultimo sforzo di riproporre strutture musicali concatenate tra loro a seguire una storia. In origine l'album doveva contenere una lunga suite, ma in seguito i Genesis decisero di spezzare la suite in più brani alterandone la sequenza. "Duke" presenta sonorità più spigolose e dal forte impatto, che mischiano le esigenze della suite ("Duke's travels/Duke's end") con quelle della canzone ("Turn it on again" e "Please don't ask me").

Nel 1981, con l'album Abacab, i Genesis cambiano completamente il loro modo di interpretare e proporre musica. Il risultato è un disco totalmente diverso dallo stile rock romantico tanto apprezzato dai loro fans e non solo. Fu però un'arma a doppio taglio, in quanto riuscirono a catturare nuovi estimatori tra i più giovani, deludendo però il loro pubblico storico, abituato a sonorità ben diverse e di più facile fruizione. Emergono similitudini con i lavori solisti di Collins ("No replay at all" e "Man on the corner").

Nel 1982 esce il loro terzo album live Three Sides Live registrato durante la tournée del 1981 in Europa e in America. Ancora una volta i Genesis si confermano tra i migliori musicisti della scena, suonando dal vivo in maniera straordinaria, ma senza ormai più idee, limitandosi a proporre specularmente i loro brani più come una cover-band che come un gruppo che sente quelle canzoni come proprie. Phil è ormai sempre più protagonista e personaggio, leader del gruppo. Per la prima volta Daryl Stuermer, ottimo chitarrista di estrazione jazzistica, incide con i Genesis (anche se solo dal vivo).

Nel 1983 la band pubblica il nuovo album intitolato semplicementeGenesis. È un album che riprende lo stile e le sonorità del precedente "Abacab" imponendo il nuovo ed inconfondibile stile Genesis anni'80 ancora una volta per niente apprezzato dai fans di vecchia data, soddisfatti solo in parte da "Mama" ed "Home by the Sea", ma considerato comunque gradevole dalle nuove generazioni Ottenendo un clamoroso riscontro nelle vendite.

Il gruppo a questo punto si prende una pausa di tre anni, infatti non se ne saprà più nulla fino al 1986 quando viene pubblicato Invisible Touch e finalmente la metamorfosi è completata.
Da questo album si sprigiona un'energia del tutto nuova della quale sono un ottimo esempio brani come la title track "Invisible touch" e "Tonight, Tonight, Tonight". Il lungo e vario brano "Domino", che apparentemente racconta di una catastrofe nucleare, richiama alla memoria il vecchio stile del gruppo rivisitato alla luce degli anni '80.

Dopo l'ennesima pausa di riflessione durata circa cinque anni, la band ritorna sui suoi passi. Nel 1991 esce infatti il nuovo lavoro We Can't Danceun album che cambia nuovamente lo stile del gruppo, tornando alle sonorità e alle melodie "soft" di "A trick of the tail". Con questo album i Genesis raggiungono il loro apice commerciale: con dieci milioni copie, We Can't Dance' risulterà essere l'album più venduto nella discografia del gruppo. Tra i brani possiamo distinguere in particolare "No son of mine", "Driving the last spike", "Jesus he knows me" e "Fading lights".

Nel 1993 viene pubblicato il quarto album live The Way We Walk registrato durante la tournée Europea del 1992. Per la seconda volta compare in un Lp live Daryl Stuermer alla chitarra, e per l'ultima Phil Collins alla batteria ed alla voce.

L'allontanamento dal gruppo di Phil Collins, sempre più impegnato nella sua carriera da solista, crea non poche difficoltà ai due "superstiti" storici: nel 1997 esce l'ultimo lavoro dei Genesis intitolato Calling All Stations inciso con Nir Zidkyahu alla batteria e il cantante scozzese Ray Wilson al posto di Collins. È effettivamente l'ultimo tentativo di dare alla luce un album che si avvicini alle melodie tanto amate dei "vecchi" Genesis, ma proposte nell'occasione, con una formula che non riesce a ricreare la vecchia magìa.

Nel 2005 e 2006 si moltiplicano le voci in merito ad una possibile reunion del gruppo. Steve Hackett ne parla al Chicago Sun-Times durante un'intervista, successivamente arriva una conferma di Collins e, più recentemente, quella di Gabriel.

Nel Novembre 2006 la reunion diventa realtà, sebbene senza la presenza di Gabriel e Hackett. Banks, Collins e Rutherford tengono una conferenza stampa nella quale annunciano il "Turn it on again Tour", con il quale nel 2007 si esibiranno in una ventina di show in Europa ed altrettanti negli USA, accompagnati come sempre dai fidi Chester Thompson e Daryl Stuermer.

[modifica] Componenti

Cronologia delle formazioni
  1967 Gabriel, Banks, Phillips, Rutherford, Stewart
  1968 Gabriel, Banks, Phillips, Rutherford, Silver
  1969 Gabriel, Banks, Phillips, Rutherford, Mayhew 1
  1970 Gabriel, Banks, Hackett, Rutherford, Collins 2
  1976 Collins, Banks, Hackett, Rutherford 3
  1978 Collins, Banks, Rutherford 4
  1997 Wilson, Banks, Rutherford 5
Partecipazioni
1 David Thomas
2Mick Barnard
3Bill Bruford
4 Chester Thompson, Daryl Stuermer
5 Nick D'Virgillio, Nir Zidhyaku

Partecipazioni:

  • Bill Bruford - Batteria (1976)
  • Chester Thompson - Batteria (1977 - 1992)
  • Daryl Stuermer - Chitarra e Basso (1978 - 1992)
  • Anthony Drennan Chitarra e Basso (1998)
  • Nir Zidkyahu Batteria (1998)

[modifica] Discografia

[modifica] Album in studio

[modifica] Registrazioni dal vivo, 45 giri e raccolte

  • 1973 Genesis Live
  • 1976 Genesis in Concert (film)
  • 1977 Seconds Out
  • 1978 Many too Many (45 rpm) include "The day the Light went out" e "Vancouver"
  • 1982 Three Sides Live
  • 1982 Three Sides Live (Video)
  • 1984 The Mama Tour (Video)
  • 1992 The Way We Walk — Live in Concert (Video)
  • 1992 The Way We Walk, Vol. 1: The Shorts
  • 1992 The Way We Walk, Vol. 2: The Longs
  • 1998 Genesis Archive — 1967-1975 (cofanetto di 4 CD con materiale dal vivo e raro)
  • 1999 Turn It On Again: The Hits
  • 2000 Archive #2 — 1976-1992 (cofanetto di 3 CD con materiale dal vivo e raro)
  • 2003 Live at Wembley Stadium (DVD)

[modifica] Voci correlate

[modifica] Collegamenti esterni


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