Mappa
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La mappa, nella Roma antica era un panno di lino usato come tovagliolo sulle tavole patrizie. Era detto mappa anche il drappo rosso con il quale i bestiari eccitavano il toro nel circo, come pure il panno che l'imperatore o i magistrati gettavano nell'arena per dare inizio alle corse.
Nell'era volgare, la mappa entrò nel rituale liturgico cristiano, per ricoprire gli altari. Nel tardo impero il termine passò ad indicare i libri e gli editti scritti su tela. Gli antichi agronomi chiamarono mappe (perché eseguite spesso su tela) ogni rappresentazione grafica di una zona di terreno. Di qui l'uso moderno della parola, che in topografia designa la rappresentazione grafica di una zona di terreno, riprodotta in scala.
Le Mappe particellari costituiscono particolari documenti del catasto in cui vengono descritti i possessi fondiari e le particelle in cui essi si immaginano scomposti. Il territorio di ogni comune è suddiviso in fogli catastali (c.d. mappali), ciascuno dei quali identifica graficamente le singole particelle di territorio. L'identificazione di un immobile o un terreno attraverso le mappe catastali è necessario per qualsiasi atto giuridico costitutivo, estintivo o modificativo di diritti reali.