L'arte della fuga
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L'arte della fuga (Die Kunst der Fuge), BWV 1080, è un'opera incompiuta e postuma di Johann Sebastian Bach composta negli anni 1748-1749 e pubblicata dopo la sua morte avvenuta nel 1750. L'opera contiene quattordici fughe e quattro canoni. È opinione comune che alcune delle fughe contenute siano tra le più complesse tra quelle mai composte, l'intera opera è sicuramente la composizione contrappuntuale più articolata, alcuni sostengono che si tratti di uno dei vertici più alti che la composizione musicale abbia mai toccato.
L'opera è scritta su una partitura che non contiene indicazioni sugli strumenti e si adatta all'estensione comunemente disponibile sugli strumenti a tasti del tempo di Bach. Tuttavia si tratta di un'opera che da un punto di vista tecnico pone non poche difficoltà che possono essere affrontate e risolte solo da un esecutore alquanto esperto e con particolare attitudine verso la musica contrappuntistica. Probabilmente Bach stesso concepì l'opera come eseguibile su un'ampia gamma, se non addirittura una combinazione di strumenti musicali. È stata eseguita, tra l'altro, al clavicembalo, al pianoforte, all'organo e con un quartetto d'archi; inoltre Hermann Scherchen ha scritto un arrangiamento (con l'esclusione dei canoni) per orchestra sinfonica.
Le fughe sono semplicemente intitolate "Contrapunctus" con un numero romano progressivo, in qualche caso con delle descrizioni aggiuntive che indicano il tipo di contrappunto utilizzato. Le diverse tecniche utilizzate per i canoni sono evidenziati come parte del nome (per intervallo e tecnica).
Tutte le fughe, con l'eccezione dell'ultima, incompiuta (vedi oltre), utilizzano lo stesso soggetto, semplice solo in apparenza, in Re minore:
Nell'edizione a stampa del 1751, i diversi movimenti sono collocati alla buona in ordine crescente di sofisticazione degli accorgimenti contrappuntuali utilizzati.
Il manoscritto in bella copia del 1742 contiene i Contrapunctus I--III, V--IX, e XI--XIII, in più i canoni all'ottava e retrogrado e una precedente versione del Contrapunctus X. L'edizione a stampa del 1751 comprende un'opera non pertinente, quasi una sorta di bis o di bonus, la corale preludio "Vor deinem Thron tret Ich hiermit" (Eccomi, vengo di fronte al Tuo trono), BWV668a, che si dice che Bach abbia dettato sul letto di morte.
- Quattro fughe semplici: (le prime due sono a 4 voci su un tema, le altre basate sull'inversione del tema)
- Contrapunctus I
- Contrapunctus II
- Contrapunctus III
- Contrapunctus IV
- V-VII. Tre fughe di stretti con inversione:
- Contrapunctus V (Fuga normale, usa il tema sia in forma regolare sia invertita)
- Contrapunctus VI a 4 in Stile francese (Fuga con diminuzione)
- Contrapunctus VII a 4 per Augment[ationem] et Diminut[ionem] (Usa una forma "aumentata" (raddoppiando la durata di tutte le note) and "diminuita" (dimezzando la durata di tutte le note) sia del tema che della sua inversione)
- VIII-XI. Fughe doppie e triple:
- Contrapunctus VIII a 3 [Triple Fugue (a 3 voci con 3 diversi temi)]
- Contrapunctus IX a 4 alla Duodecima [Fuga doppia (2 temi e 4 voci) con doppio contrappunto alla dodicesima]
- Contrapunctus X a 4 alla Decima [Fuga doppia (2 temi e 4 voci) con doppio contrappunto alla decima]
- Contrapunctus XI a 4 [Fuga tripla (quadrupla) a 4 voci]
- XII-XV. Canoni:
- Contrapunctus XII. Canone all'Ottava
- Contrapunctus XIII. Canone alla Duodecima in Contrapunto alla Quinta
- Contrapunctus XIV. Canone alla Decima. Contrapunto alla Terza. (Fuga a 3 soggetti, il terzo dei quali è basato sul cosiddetto tema BACH (le note B-A-C-H sono scritte con la notazione in uso in Germania, secondo la quale B è il Sib, A è il La, C è il Do e H è il Si).
- Contrapunctus XV. Canone per Augmentationem in Contrario Motu
- XVI-XVIII. Fughe invertite:
- Contrapunctus XVI. A 3.*)
- Contrapunctus XVII. Fuga a 2 Clav. (rectus); Alio modo Fuga a 2 Clav. (inversus).(*)
- Contrapunctus XVIII. [No title. Rectus, Inversus] (*)
(*) 'NB. Rectus und Inversus getrennt zu spielen!' (nell'edizione autografa) le fughe a 4 voci invertite (la partitura completa può essere invertita senza perdita di musicalità e armonia. La versione rectus (normale) e inversus (a rovescio, invertita) sono normalmente suonate di fila.
Il Contrapunctus XIV si interrompe bruscamente a metà della terza parte (misura 239). La pagina autografa (immagine su un sito esterno) contiene una nota, con la calligrafia del figlio di Bach, Carl Philipp Emanuel Bach, che riporta "Über dieser Fuge, wo der Nahme BACH im Contrasubject angebracht worden, ist der Verfasser gestorben" ("Mentre componeva questa fuga, nel punto in cui viene introdotto il nome BACH nel controsoggetto, il compositore morì"). Tuttavia, la critica moderna (vedi ad esempio la discussione sul sito esterno Johann Sebastian Bach, the Learned Musician di Christoph Wolff) contesta questa versione, in particolare perché la notazione musicale è indiscutibilmente di mano di Bach, di un periodo (probabilmente tra il 1748 e il 1749) precedente ai gravi problemi visivi che resero in seguito malferma la sua grafia. Molti critici (tra cui Davitt Moroney e Christoph Wolff) hanno notato che l'opera era destinata ad essere una fuga quadrupla, con il tema di apertura del Contrapunctus I che doveva essere introdotto come quarto soggetto. (Il titolo "Fuga a 3 soggetti" non è autografo ma fu dato da C.Ph.E. Bach; inoltre il necrologio di Bach fa menzione a questo proposito di "una bozza per una fuga che doveva contenere quattro temi in quattro voci"). È facile immaginare l'effetto sconvolgente della combinazione di quattro temi, cosa che probabilmente avrebbe portato l'opera ad un vertice assolutamente ineguagliabile.
Molti musicisti e musicologi hanno operato delle congetture sulla parte finale mancante al Contrapunctus XIV e hanno scritto una propria versione, tra questi in particolare il teorico musicale Hugo Riemann, il musicologo Donald Tovey (all'interno dell'edizione per quartetto d'archi dell'Arte della Fuga), l'organista Helmut Walcha, e il musicologo e clavicembalista Davitt Moroney. La "Fantasia Contrappuntistica" di Ferruccio Busoni è basata sul Contrapunctus XIV, ma è più un'opera di Busoni che di Bach. Il completamento di Moroney è il più breve, considerato da alcuni come il più convincente. La registrazione di Glenn Gould si interrompe volutamente a volume pieno sul battere della misura 233 (il termine della versione a stampa del 1751); il manoscritto continua fino al battere della misura 239 e la voce di tenore fino alla fine della stessa misura. Molti esecutori aggiungono queste battute, spesso "smorzando" sulle ultime note.
Indice |
[modifica] Esecuzioni particolarmente di rilievo dell'Arte della Fuga
- Tatiana Nikolayeva al pianoforte
- Glenn Gould (esecuzione non completa) all'organo (Contrapunctus I--IX) e pianoforte (I, II, IV, IX, XI, XII e XIV)
- Helmut Walcha all'organo
- Davitt Moroney al clavicembalo (nota: accordatura da camera)
- Emerson Quartet con un quartetto d'archi
- Keller Quartet con un quartetto d'archi
- Hermann Scherchen, arrangiata per orchestra (tranne per i canoni, suonati al clavicembalo da Kenneth Gilbert nella registrazione)
- Juilliard String Quartet con un quartetto d'archi (1989)
- Quartetto Italiano, (Borciani, Pegreffi, Poggi, Simoncini) - Quartetto d'archi (1988)
- Ensemble L'Arte della Fuga, nuova edizione critica di Hans Eberhard Dentler per violino, viola, violoncello, contrabbasso e fagotto. Edito in collaborazione con "I Concerti del Quartetto" e "Settimane Bach" (2001, Milano)
[modifica] Bibliografia
- Jacques Chailley, L'Art de la fugue de J.-S. Bach. Étude critique des sources. Remise en ordre du plan. Analyse de l'œuvre, Paris, Leduc 1971 (in francese)
[modifica] Voci coorelate
- BWV (catalogo delle opere di Johann Sebastian Bach)
- Johann Sebastian Bach
[modifica] Collegamenti esterni
- (EN) KunstDerFuge.com
- (EN) Saggio sull'Arte della Fuga
- (EN) Introduction to The Art of Fugue
- L'Arte della Fuga in file MIDI