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Irgun - Wikipedia

Irgun

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

L'Irgun (ארגון), abbreviazione di Irgun Tsvai Leumi (ארגון צבאי לאומי, chiamato altresì Irgun Zvai Leumi), ebraico per "Organizzazione Nazionale Militare", è stato un gruppo militante sionista che operò nel corso del Mandato britannico sulla Palestina dal 1931 al 1948. In Israele questo gruppo è comunemente citato come Etzel (אצ"ל), un acronimo formato appunto dalle sue iniziali ebraiche. Al tempo in cui l'Irgun fu operativo, la gente spesso si riferiva all'Irgun come 'הגנה ב o ההגנה הלאומית. L'Irgun è stato classificato dalle autorità della Gran Bretagna e dalla maggior parte delle organizzazioni ebraiche come un'organizzazione terrorista, mentre altri lo considerano un movimento indipendentista, al pari dei movimenti armati palestinesi. La sua associazione politica con il Sionismo revisionista lo rese un movimento anticipatore del moderno partito/movimento israeliano di destra del Likud.

Indice

[modifica] Fondazione e sviluppo

Il gruppo sorse da una scissione dell'Haganah, operata da esponenti che ne consideravano la politica troppo moderata e ne criticavano le propensioni socialiste. Basato sulle premesse formulate da Zeev Jabotinsky che "ogni Ebreo aveva il diritto di entrare in Palestina; solo un'attiva rappresaglia avrebbe intimorito gli Arabi; solo una forza armata ebraica avrebbe assicurato lo Stato d'Israele" (Howard Sachar: A History of the State of Israel, pp. 265-266), il gruppo attuò attacchi terroristici e ritorsioni come parte centrale dei suoi sforzi iniziali. L'Agenzia Ebraica denunciò l'esistenza, la strategie e le tattiche del gruppo fin dal principio, guidando un deciso confronto nel 1948 che portò alla dissoluzione del gruppo.

L'Irgun fu fondato nel 1931 da Avraham Tehomi, a seguito di una spaccatura largamente politica e ideologica con l'Haganah e dopo che questa aveva assunto la leadership del distretto di Gerusalemme.
L'Irgun si differenziò dall'Haganah, dissociandosi dall'ideologia socialista e dalla strategia prevalente dell'Havlagah, come pure dalla sua relativa moderazione. Nel corso della sua storia, l'Irgun sostenne un uso più deciso della forza in difesa degli Ebrei nella Palestina mandataria e della proposta della formazione di uno Stato ebraico.

Mentre la strategia, le tattiche e i metodi operativi dell'organizzazione mutarono negli anni, i suoi obiettivi prioritari furono:

  • Provvedere un'alternativa non-socialista e spiccatamente nazionalista alla guida delle organizzazioni sioniste;
  • Eliminare o ridurre il pericolo di attacchi arabi contro obiettivi ebraici, assicurando una dura rappresaglia in risposta ad ogni attacco;
  • Metter fine al governo mandatario britannico che esso considerava violasse il diritto internazionale.

[modifica] Fino alla Seconda Guerra Mondiale

Dal 1931 al 1937 l'Irgun fu un piccolo gruppo che condusse a termine attacchi sparsi contro obiettivi arabi. Questa fase finì quando il gruppo si spaccò, con alcuni dei suoi leader - incluso l'originario fondatore, Tehomi, tornato nell'Haganah - e il gruppo cominciò formalmente a identificare se stesso come "Etzel" (Irgun).

[modifica] La Grande rivolta araba (1935-1939)

La Difesa Nazionale, o Irgun, registrò un'attività ridotta tra il 1931 e il 1935, anche a seguito della relativa tranquillità registrata in Palestina. Si stima che, nel 1933, gli aderenti alla rete clandestina fossero circa 300, sovente giovani senza esperienza militare e scarsamente addestrati.
Dal 1935 al 1939, tuttavia, gli Arabi palestinesi si rivoltano contro le autorità britanniche per via dell'imponente aumento degli insediamenti di ebrei sionisti provenienti dall'estero da esse consentito: la popolazione ebraica nella regione passò infatti dalle circa 80.000 unità registrate nel 1918 a 175.000 nel 1931 a 400.000 nel 1936. La rivolta causò diverse centinaia di vittime, colpendo principalmente la popolazione ebraica, che soffrì circa 320 morti. La reazione dell'Irgun, come vedremo, fu feroce e spietata, in una escalation di sangue che vide la messa a punto e l'impiego di gran parte delle tecniche terroriste purtroppo ancor oggi in uso.

La rivolta ebbe importanti conseguenza per le organizzazioni armate ebraiche.

1) Il rafforzamento militare dell' Haganah. Essa si mostrò piuttosto efficace nel bloccare gli attacchi arabi e nell'organizzare la sicurezza per le comunità isolate, lanciando al contempo attacchi di rappresaglia contro i militanti nazionalisti arabi. Il successo attirò nuove leve e, in breve tempo, l'Haganah giunse a contare decine di migliaia di nuovi membri, solo una minoranza dei quali, tuttavia, assunse reali ruoli di carattere "combattente".
L'Haganah passò presto a collaborare - quasi alla luce del sole - con le autorità britanniche, che presero ad appoggiarsi ad essa per raccogliere intelligence utile alla repressione della rivolta palestinese.
In questo periodo si formarono le cosiddette Squadre speciali notturne (Special Night Squads), unità ebraiche dirette dal Capo di Stato Maggiore britannico Charles Orde Wingate, simpatizzante della causa sionista. Ufficialmente tali unità non erano collegate all'Haganah ma, di fatto, molti loro membri vi aderivano.

2) La scissione dell'Haganah Nazionale. Di fronte alla crescita dell'Haganah, per quanto limitata dalla dottrina - allora prevalente nell'ambito della leadership - della "Havlaga" (moderazione), una parte dell'Haganah Nazionale decise di unirsi all'Haganah per far fronte comune agli attacchi arabi. Così, a partire dal 1936, Avraham Tehomi avviò negoziati in tal senso e fu convocato a Parigi da Vladimir Jabotinsky, il quale richiese a Tehomi di aderire ufficialmente al Revisionismo (che l'Irgun aveva sempre rifiutato) e di accettare la sua autorità politica. Tehomi accettò le richieste e, con circa il 40% dei propri armati (1.300 uomini), nell'aprile del 1937, passò all'Haganah. A questo punto il "Comitato di Tutela", organo politico collegiale, si dissolse, abbandonato da tutti i partiti escluso il Revisionista. In conclusione, l'Haganah ne uscì rafforzato, sia in termini politici, sia in numero di combattenti attivi.

3) La radicalizzazione dell’Irgun. A seguito della scissione del 1937, l'Haganah Nazionale abbandonò la propria denominazione storica e passò ad utilizzare solo quella di "Irgun Zvai Leumi" (IZL). Avendo rotto con i sionisti "generali" e con quelli "religiosi", l'organizzazione divenne l'ala militare del movimento revisionista, seppure con una forza ben minore dell'Haganah. Malgrado questo chiaro legame ideologico, l'influenza di Jabotinsky nel seno dell'organizzazione fu più teorico che reale (e, d'altra parte, egli non aveva più potuto tornare in Palestina dopo il 1929).

[modifica] Lista degli attentati terroristici condotti dall'Irgun dal 1936 al 1939

La lista seguente è ricavata da Arie Perliger et Leonard Weinberg, Totalitarian Movements & Political Religions, Vol. 4, No. 3 (2003) pp. 91-118. La lista include solo gli attentati che causarono morti. Non sono incluse quelli che causarono solo feriti o danni materiali. In tutto, l'Irgun si rese responsabile di almeno 60 distinte azioni terroristiche nel periodo osservato.

  • 20 aprile 1936 - vengono assassinati due contadini arabi addetti ad una piantagione di banane.
  • marzo 1937 - due arabi sono uccisi sulla spiaggia di Bat-Yam.
  • 14 novembre 1937 - sei arabi sono uccisi da numerose fucilate a Gerusalemme.
  • 12 aprile 1938 - un attentato dinamitardo contro un treno ad Haifa causa la morte di due arabi e di due poliziotti britannici.
  • 17 aprile 1938 - un arabo resta ucciso da un attentato dinamitardo condotto contro un caffè ad Haifa.
  • 17 maggio 1938 - una bomba posta su un bus in servizio di linea Gerusalemme-Haifa causa la morte di un poliziotto arabo.
  • 24 maggio 1938 - tre arabi sono ucciso da colpi d'arma da fuoco ad Haifa.
  • 23 giugno 1938 - due arabi sono assassinati presso Tel-Aviv.
  • 26 giugno 1938 - un attentato dinamitardo uccide sette arabi a Jaffa.
  • 27 giugno 1938 - un arabo viene ucciso dentro un ospedale di Haifa.
  • 5 luglio 1938 - sette arabi sono assassinati a fucilate a Tel-Aviv.
    • nello stesso giorno - tre arabi restano uccisi da una bomba fatta esplodere a bordo di un autobus a Gerusalemme.
    • nello stesso giorno - un altro arabo viene assassinato a Gerusalemme.
  • 6 luglio 1938 - 23 morti vengono causati da un singolo attentato terroristico perpetrato dall'Irgun: 18 arabi e 5 ebrei restano uccisi dall'esplosione di due bombe nascoste nel mercato arabo di Melon ad Haifa.
  • 8 luglio 1938 - quattro arabi sono assassinati da una bomba a Gerusalemme.
  • 16 luglio 1938 - una bomba nascosta in un mercato di Gerusalemme uccide dieci arabi.
  • 25 luglio 1938 - gravissima strage perpetrata con l'impiego di una bomba al mercato di Haifa: tra 39 e 70 (secondo le fonti) arabi restano uccisi.
  • 26 agosto 1938 - nuova, grave strage: 24 arabi restano uccisi a seguito dell'esplosione di una bomba nascosta nel mercato di Jaffa.
  • 27 febbraio 1939 - ennesima strage: 33 arabi vengono uccisi in diversi attentati, 24 dei quali nel mercato del Suk di Haifa e 4 nel mercato dei legumi di Gerusalemme.
  • 29 maggio 1939 - cinque arabi restano uccisi dall'esplosione di una bomba nascosta nel cinema Rex di Gerusalemme.
    • nello stesso giorno - cinque arabi sono assassinati da un commando terrorista dell'Irgun che assalta il villaggio di Biyar 'Adas.
  • 2 giugno 1939 - cinque arabi restano uccisi da una bomba fatta esplodere presso la Porta di Jaffa a Gerusalemme.
  • 12 giugno 1939 - un artificiere britannico resta ucciso a Gerusalemme mentre tentava di disinnescare un ordigno esplosivo piazzato dall'Irgun.
  • 16 giugno 1939 - sei arabi sono assassinati a Gerusalemme in una serie di attentati condotti da sicari dell'Irgun.
  • 19 giugno 1939 - ulteriore strage: 20 arabi restano uccisi da una carica esplosiva dissimulata nel carico trasportato da un asino al mercato di Haifa.
  • 29 giugno 1939 - ancora una strage: 13 arabi vengono assassinati a fucilate da sicari dell'Irgun in una operazione terroristica che si protrae per circa un'ora.
  • 30 giugno 1939 - una arabo viene assassinato al mercato di Gerusalemme.
  • nello stesso giorno - due arabi vengono assassinati da sicari dell'Irgun a Lifta.
  • 3 luglio 1939 - un arabo resta ucciso dall'esplosione di una bomba al mercato di Haifa.
  • 4 luglio 1939 - due arabi restano uccisi in due distinti attentati terroristici condotti da terroristi dell'Irgun a Gerusalemme.
  • 20 luglio 1939 - un arabo resta ucciso a seguito di un attentato ad un treno presso Jaffa.
    • nello stesso giorno - sei arabi vengono assassinati in una serie di attentati perpetrari a Tel-Aviv.
    • nello stesso giorno - tre arabi vengono uccisi a Rehovot.
  • 27 agosto 1939 - due ufficiali britannici restano uccisi per l'esplosione di una bomba piazzata da terroristi dell'Irgun a Gerusalemme.

Questa impressionante serie di attacchi terroristici coincise in buona parte con la campagna dell'Irgun tesa a facilitare l'immigrazione di ebrei europei che affrontavano la discriminazione, la morte e i pogrom in Europa.
Il primo bastimento giunse il 13 aprile 1937 e l'ultimo il 13 febbraio 1940. Tutte le fonti parlano di circa 18.000 Ebrei sfuggiti al genocidio in Europa attraverso questi mezzi.
Dopo la pubblicazione, da parte inglese, del Libro Bianco nel maggio 1939 (che prevedeva limitazioni all'immigrazione e la creazione di uno stato unico arabo-ebraico entro 10 anni), l'Irgun concentrò i suoi sforzi contro i britannici.

[modifica] Seconda Guerra Mondiale

Dal 1940 al 1943, l'Irgun dichiarò una tregua nei confronti della Gran Bretagna e sostenne gli sforzi degli Alleati contro le forze naziste e i loro alleati nell'area palestinese, arruolando suoi appartenenti nelle forze britanniche e nella Brigata Ebraica, principalmente per condurre azioni di sabotaggio.
Jabotinsky, che aveva approvato l'accordo, si trasferì engli Stati Uniti, ove morì per una crisi cardiaca il 4 agosto 1940. Si spegneva con lui uno dei principali esponenti ed un capo carismatico della destra storica nazionalista sionista.
Nel 1941, uno dei leader dell'Irgun, David Raziel si offrì volontario per una pericolosa azione militare britannica in Iraq per catturare o uccidere Amin al-Husayni ma rimase ucciso prima di poter portare a termine l'operazione.

[modifica] La scissione della Banda Stern e l'ascesa di Yitzhak Shamir (1940)

Alla tregua dichiarata dall'Irgun verso i Britannici non si adeguò una frangia minoritaria e particolarmente estremistica degli aderenti all'organizzazione.
Avraham Stern ("Yair") si pose alla guida di tale fronda, contestando la decisione dei leader dell'Irgun di affiancare -- ancorché solo strumentalmente -- la Gran Bretagna nella lotta la nazismo e considerando che, al contrario, la minaccia della dissoluzione del "focolare nazionale ebraico", prevista dai Britannici nel "Libro Bianco" del 1939 (uno Stato palestinese nei quali gli ebrei sarebbero stati minoranza avrebbe dovuto esser creato nel 1949), fosse più grave del pericolo nazista. Assieme ad altri estremisti, tra i quali il futuro primo ministro d'Israele Yitzhak Shamir, egli consumò una scissione dall'Irgun e diede vita ad un proprio gruppo, autodenominato in un primo tempo come "Irgoun Tsvai Leumi beIsrael" e, in seguito, come "Lohamei Herut Israel" (Combattenti per la liberta d'Israele) o Lehi.
Resosi presto protagonista di una serie di gravissimi e feroci attentati terroristici, il gruppo fu indicato come "Banda Stern" (Stern gang) dal governo inglese, denominazione poi stratificatasi e divenuta corrente nella quasi totalità della storiografia successiva.
La Banda Stern colpì con inusitata ferocia ed audacia tanto alti ufficiali ed esponenti britannici e della comunità internazionale, quanto cittadini arabi ed ebrei giudicati "collaborazionisti", mentre prendeva attivamente contatti con i nazisti, considerati come un "persecutore preferibile" al nemico britannico, visto come ostacolo alla nascita dello stato ebraico. Dopo essersi resa responsabile di diversi attentati, la Banda Stern subì duri colpi e fu pressoché smantellata dalla repressione britannica tra la fine del 1941 e l'inizio del 1942: Stern scomparve, mentre Shamir finì in prigione.

[modifica] La ripresa delle ostilità

Nel febbraio del 1944, sotto la nuova leadership di Menachem Begin (futuro primo monistro di Israele), l'organizzazione riprese le ostilità contro le autorità britanniche. Lo scopo dichiarato degli attacchi terroristici condotti era quello di accrescere il costo politico e umano del governo mandatario e influenzare la pubblica opinione, sì da incoraggiare lo sgombero britannico.
Ciò incluse attacchi contro importanti simboli dell'amministrazione britannica, conducendo gravi attentati come quello perpetrato ai danni della direzione centrale militare, civile e delle forze di polizia ospitati in un'ala dell King David Hotel (91 morti, tra i quali 17 civili ebrei innocenti) e l'assalto alla prigione britannica ad Acri. A seguito di tali attacchi, numerosi attivisti dell'Irgun furono catturati, imprigionati e, alcuni, condannati a morte, furono impiccati.
Rifiutando di accettare la giurisdizione delle corti britanniche, quanti furono accusati rifiutarono di difendersi. La leadership dell'Irgun infine rispose a queste esecuzioni progettando ed eseguendo il rapimento di due sergenti britannici, che furono impiccati. Tale crimine spinse il governo britannico a cercare una conciliazione ed in effetti condusse alla sospensione delle esecuzioni da parte di Londra.

I due sergenti britannici Marvin Paice e Clifford Martin, uccisi dall'Irgun nel 1947
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I due sergenti britannici Marvin Paice e Clifford Martin, uccisi dall'Irgun nel 1947

A seguito dell'assassinio di Lord Moyne da parte dell'organizzazione terroristica di ebraica di destra comunemente denominata Banda Stern (nome interno "Lehi"), l'Yishuv e l'Agenzia Ebraica avviarono "La stagione della caccia" contro l'Irgun e la Banda Stern, facilitando l'arresto di circa 1000 membri di queste organizzazioni, internati in campi britannici. La Gran Bretagna deportò 251 di essi in Africa.

Dall'ottobre circa del 1945 fino al luglio 1946 l'Irgun, alleato con l'Haganah e il Lehi nel Movimento di Resistenza Ebraica (תנועת המרי העברי ), organizzò azioni per combattere le restrizioni britanniche nei confronti dell'immigrazione ebraica. L'attiva partecipazione dell'Haganah nel Movimento di Resistenza finì a seguito dell'Operazione Agatha, con cui le autorità del Mandato arrestarono 2.700 persone per gli attacchi terroristici condotti contro le forze britanniche. L'Haganah abbandonò formalmente l'alleanza a seguito dell'attentato terroristico compiuto dall'Irgun ai danni delle direzioni centrali delle forze militari, civili e di polizia nel King David Hotel di Gerusalemme, che cagionò la morte di 91 persone, in rappresaglia per l'"Operazione Agatha".

Dal luglio 1946 al giugno 1948, l'Irgun combatté come forza irregolare contro il Mandato britannico e le forze arabe, in coordinamento informale con le forze dell'Haganah. La partecipazione di membri dell'Irgun al massacro di Deir Yassin (nel corso del quale circa 250 civili arabi inermi furono brutalmente assassinati) è stata ampiamente discussa e documentata. La più vasta operazione fu il riuscito assalto a Jaffa (un'enclave araba secondo il Piano di Spartizione dell'ONU) cominciato il 25 maggio.

[modifica] Operazioni in Europa

Immediatamente dopo la fine della II Guerra Mondiale, l'Irgun decise di aprire un "secondo fronte" in Europa. L'incarico di organizzare la rete terroristica fu affidato a Yaakov Tavin, il quale fondò la prima base in Italia dopo esservisi introdotto illegalmente, nascosto a bordo di una nave petroliera italiana. La rete clandestina, capeggiata da Tavin, contò in breve tempo oltre mille aderenti, in gran parte profughi dall'Europa orientale, dalla Germania e dall'Austria. Tra questi, numerosi erano gli ex aderenti alle cellule terroristiche operative in Polonia e Lituania nella seconda metà degli anni '30. Essi formarono il nucleo del braccio italiano dell'Irgun. Simili cellule, sotto la guida di Isaac Raviv, furono create poco dopo anche delle zone occupate dalla truppe britanniche in Germania. Dopo aver completato la propria organizzazione, preparazione e consolidamento, le cellule passarono alla pianificazione di attentati terroristici. Il primo obiettivo prescelto fu l'ambasciata britannica a Roma. (Fonte: sito web ufficiale dell'Irgun).

[modifica] Attentato a Roma

Il 31 ottobre 1946, tre giovani terroristi dell'Irgun condussero uno spettacolare attentato contro l'ambasciata britannica a Roma, sita presso Porta Pia sin dal XIX secolo. Usciti da una pensione, furono trasportati presso l'obbiettivo da un taxi in attesa, e giunsero a destinazione dopo la mezzanotte. Due potenti ordigni esplosivi a tempo, occultati in altrettante valigie, furono lasciati presso l'ingresso della missione diplomatica. I terroristi si dileguarono e, alle 2:46, due potenti esplosioni causarono la totale distruzione dello storico edificio, uccidendo due innocenti cittadini italiani che si trovavano a passare per caso nei pressi, di ritorno da una serata trascorsa in un vicino locale notturno. Il fragore delle esplosioni fu udito in tutta la città e causò la rottura dei vetri delle finestre in un ampio raggio dall'epicentro dell'attentato. L'attentato terroristico, per la sua gravità, ebbe risonanza mondiale, rimase quello più grave condotto dall'Irgun in Europa, e creò grave preoccupazione in Gran Bretagna, che assunse misure d'emergenza in risposta, inclusa l'istituzione di misure di sicurezza presso tutti gli obbiettivi sensibili, dalla capitale, Londra, alle missioni diplomatiche in tutt'Europa. L'ambasciata britannica a Roma, il cui edificio era stato distrutto in modo irreparabile, fu trasferita presso Villa Wolkonsky (Roma), sino all'apertura della nuova sede diplomatica, ricostruita nel luogo del precedente attentato, su progetto dell'architetto Sir Basil Spence ed inaugurata nel 1971. I responsabili dell'attentato e numerosi aderenti alla rete terroristica clandestina dell'Irgun furono arrestati dalla polizia italiana, ma alcuni furono rilasciati poco dopo, a richiesta delle autorità alleate d'occupazione, restando così impuniti. Tra gli altri arrestati, Ysrael Epstein fu invece trattenuto in carcere; tentò la fuga il 27 dicembre 1946, ma ferito mortalmente da una guardia, morì il giorno seguente. (Fonte: sito web ufficiale dell'Irgun).

A seguito degli arresti operati in Italia, il quartier generale dell'organizzazione fu trasferito a Parigi, mentre nuove cellule terroristiche venivano organizzate in diverse parti d'Europa, sempre nell'intento di colpire gli interessi britannici. In tale, rinnovata campagna terroristica, furono condotti, tra l'altro, attentati contro l'Hotel Sacher a Vienna, che ospitava il Quartier Generale delle Forze Armate britanniche d'occupazione e che subì un grave attentato dinamitardo, e il sabotaggio di un treno che trasportava truppe inglesi. (Fonte: sito web ufficiale dell'Irgun).

[modifica] Episodio dell'Altalena e scioglimento

Nel 1948, il gruppo fu disciolto e i suoi membri integrati nelle neo-costituite Forze Israeliane di Difesa. L'integrazione coincise con l'affondamento, da parte dell'IDF, dell'Altalena, una nave carica di armi e militanti dell'Irgun diretta verso Haifa ed il cui sbarco fuori dal controllo del governo israeliano era stato vietato dallo stesso Ben Gurion.
Tuttavia recenti ricerche hanno evidenziato una possibile continuità dell'Irgun anche dopo lo scioglimento ufficiale, almeno sino al 1952, quando Begin (poi primo ministro d'Israele e premio Nobel per la pace con Sadat) avrebbe pianificato un tentativo di assassinare il cancelliere tedesco Konrad Adenauer, uno dei padri ispiratori dell'Europa Unita.

[modifica] Natura dell'Irgun

Leaders della maggioritaria Agenzia Ebraica, dell'Haganah e dell'Histadrut, come pure le autorità britanniche, condannarono d'abitudine (almeno pubblicamente; privatamente l'Haganah intrattenne un dialogo con i gruppi dissidenti) le operazioni dell'Irgun come terroriste e le stigmatizzarono come illegali, visti gli attacchi dei gruppi dell'Irgun contro obiettivi civili. A loro difesa, i responsabili dell'Irgun asserirono che:

  • La violenza araba contro gli Ebrei sotto il Mandato in Palestina avrebbe potuto essere dissuasa solo attraverso la rappresaglia; le autorità britanniche avrebbero posto fine alle loro restrizioni nei confronti dell'immigrazione ebraica solo quando fossero state sottoposte ad azioni di forza; così come l'immigrazione senza restrizioni di Ebrei fu uno strumento per salvare vite, tanto durante la Shoah quanto durante i pogrom del dopoguerra in Polonia e in Ucraina.
  • Le operazioni definite "terroriste", secondo i membri dell'Irgun ebbero un altro carattere. L'attentato del King David Hotel fu considerato una legittima operazione militare contro il QG britannico; l'attacco di Deir Yassin faceva parte della campagna mirante a porre sotto controllo le strade fra Gerusalemme e Tel Aviv; l'attacco alla prigione di Acri mirava a liberare prigionieri che i Britannici avevano l'intenzione di impiccare.

[modifica] Stazione Radio

L'Irgun ebbe, dal 1939, una stazione radio: Kol Tsion HaLokhemet ("La Voce della Lotta di Sion").

[modifica] Collegamenti

[modifica] Ulteriori letture

  • J. Bowyer Bell, Terror Out of Zion: Irgun Zvai Leumi, Lehi, and the Palestine Underground, 1929-1949, Avon, 1977, ISBN 0-380393964
  • Menachem Begin, The Revolt - Memoirs of the leader of the Irgun, Dell Books, New York, NY, 1978

[modifica] Collegamenti esterni

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