Economia del Giappone
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Un' espansione economica iniziata negli anni 1950 e praticamente ininterrotta ha permesso al Giappone di divenire la seconda potenza mondiale dopo gli Stati Uniti con un prodotto lordo pro capite di 38.160 $ annui.
[modifica] Crisi economica del 1997
Nel 1997 il Giappone fu duramente colpito dalla crisi economica asiatica tanto che nel 1998 il PIL è decresciuto del 1 %. Allo scopo di tutelare i suoi investimenti nel sud-est asiatico e di proporsi come leader regionale affidabile in quel frangente di crisi, stanziò prestiti per 100 miliardi di dollari per i paesi colpiti, arrivando a offrire il doppio (19 mld. $) dei fondi stanziati dagli USA per Thailandia (il paese più colpito), Indonesia e Corea del Sud.[1]
Successivamente ci fu un lungo periodo di riassettamento e riorganizzazione dei settori produtttivi giapponesi. Solo dal 2006, in cui il PIL nel primo trimestre il PIL è cresciuto del 3,2% e non ci sono più voci negative la crisi sembra del tutto superata.
[modifica] Risorse
[modifica] Agricoltura
Occupati: 6,4%. Allevamento: bovini (4.7 mln di capi); suini (11,8 mln); volatili da cortile (337 mln).[citazione necessaria]
[modifica] Pesca
Occupati: 900.000 addetti. Pescato: 11 mln. t., di cui il 70% da parte dellagrande industria ittica. Molluschi, tonno, aringhe, merluzzi tra le specie pescate.
[modifica] Risorse minerarie
Scarsi giacimenti minerari, nei metalli prevalgono zinco (127.000 t.) e rame (13.000 t.), scarsi oro (6100 kg) e argento (150.000 kg). Ampi giacimenti di zolfo (1,6 milioni di t.). Giacimenti di Carbone nel Kyushu e nell'Hokkaido.
[modifica] Energia
Centrali idroelettriche (11% del fabbisogno) e 55 installazioni nucleari attive (30% del fabbisogno).
[modifica] Industria
L'industria contribuisce al 42% del reddito nazionale, con il 39% della popolazione attiva occupata.[citazione necessaria]
[modifica] Trasporti
- Strade: 11,6 milioni di km.
- Autostrade: 6.070 km.
- Ferrovie: 23.654 km (2001)
- Canali navigabili: 1.770 km.
- Porti principali
Le strade e ferrovie costeggiano il mare, connettendo in una fitta rete di comunicazione le città costiere. Celebri sono alcuni treni superveloci Shinkansen. La compagnia di bandiera è la Japan Air Lines (JAL). Principali scali internazionali sono l'Aeroporto di Tokyo-Narita e l'Aeroporto del Kansai (Osaka).
[modifica] Turismo
Ogni anno circa 4,2 milioni di stranieri visitano il Giappone[citazione necessaria], ma è più consistente il turismo giapponese all'estero e quello interno. Le principali mete verso l'estero sono gli Stati Uniti, Hong Kong, Taiwan dove è abbastanza diffusa la lingua giapponese poco conosciuta e parlata altrove. Oltre alle mete già citate abbiamo Cina, Singapore, Thailandia e Indonesia che negli ultimi anni hanno registrato degli aumenti vertiginosi di giapponesi. Con il sud-est asiatico, invece, il Giappone intrattiene rapporti economici e finanziari. L'isola di Bali presenta molte strutture ricettive per giapponesi con personale che sa proporre in modo adeguato gli spettacoli tradizionali. Le mete principali europee sono la Francia ma discreta importanza riveste anche l'Italia dove i giapponesi arrivano per assaporare la cultura occidentale.
Le strutture ricettive giapponesi sono molto sviluppate non in relazione alle entrate dall'estero, che come abbiamo detto sono abbastanza limitate, ma in relazione al turismo interno. Gli alberghi sono ancora divisi in alberghi "per giapponesi" e alberghi "per stranieri". Per quanto riguarda gli alberghi giapponesi presentano le "ryokan", stuole di paglia, al posto di materassi, "tatami", locande a gestione familiare e dei villaggi vacanze situati sulle montagne oppure sulle rive dei laghi. Gli alberghi per stranieri, invece, appartengono a moderne catene alberghiere. Molti turisti, però, amano alloggiare nelle locande tradizionali per assaporare ancora meglio la tradizione del Paese. Il motivo del limitato flusso turistico dall'estero è dovuto sia alla difficoltà di raggiungere il territorio per la sua conformazione fisica e sia all'elevato tenore di vita che rende poco competitivi i soggiorni.
[modifica] Commercio estero
[modifica] Esportazioni
Usa 28%, Cina 11%, Taiwan 7%, Corea del Sud 6%, altri 48%.[citazione necessaria]
[modifica] Importazioni
USA 22%, Cina 12%, Corea del Sud 4%, Indonesia 4%, Australia 4%, altri 52%. Data la scarsità di materie prime a fronte delle ingenti richieste dell'industria, il Giappone importa principalmente minerali energetici e metalliferi, mentre la limitatezza del terreno arativo in proporzione agli abitanti lo costringe ad importare i prodotti agricoli necessari al sostentamento.
[modifica] Note
- ↑ Jean-Marie Bouissou, Storia del Giappone contemporaneo, ISBN 8815093974, pp. 372-374
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