Dalida
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Dalida | ||
Il busto di Dalida a Montmartre
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Nazionalità | Italia | |
Genere | pop | |
Periodo attività | 1954 - 1987 | |
Album pubblicati | 53 | |
Live | 5 | |
Sito ufficiale | www.dalida.com | |
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Dalida al secolo Yolanda Gigliotti (Il Cairo, 17 gennaio 1933 – Parigi, 3 maggio 1987) è stata una cantante italiana.
Indice |
[modifica] Biografia
Iolanda Cristina Gigliotti (nome in seguito francesizzato in Yolanda) conosciuta con il nome d'arte di Dalida, nasce il 17 gennaio 1933, da genitori emigrati dall'Italia (Serrastretta, CZ) in Egitto, a Choubrah, piccolo sobborgo alle porte del Cairo.
Durante l'infanzia è costretta ad indossare gli occhiali per un problema agli occhi che le provocherà un leggero strabismo. Grazie al bell'aspetto, già 17 anni vince il concorso di bellezza "Miss Ondine" e successivamente la fascia di Miss Egitto che le offre la posibilità di iniziare la scalata al successo nel mondo del cinema.
È in Joseph et ses frères (Giuseppe e i suoi fratelli, con Omar Sharif) che presta la voce per doppiare Rita Hayworth; è il 1954 quando entra a far parte del cast de La Masque de Toutankhamon (La maschera di Tutankhamon) e di Un verre, une cigarette (Un bicchiere, una sigaretta). Sarà dal 24 dicembre che avrà inizio la sua permanenza a Parigi e provvisoriamente alloggiando all'Hôtel de la Rue a Ponthieu.
Siamo nel 1956 quando, ispirandosi al film Sansone e Dalila, adotta il nome d'arte Dalila, e sarà Fred Machard, scenarista della "Villa d'Este", a consigliarle di sostituire la seconda 'L' con la 'D', di Dio Padre, e lei accetta.
È sempre il 1956 l'anno in cui registra il suo primo vinile con Madona, versione francese di Barco negro, successo della portoghese Amalia Rodriguez, a cui seguiranno Bambino (traduzione della canzone napoletana Guaglione), lanciata da "Radio Europe 1", e dal suo direttore Lucien Morisse, di cui Dalida si innamora.
In brevissimo tempo sono più di 500.000 le copie dei dischi vendute in Francia. Recita in Rapt au Deuxième Bureau (Rapimento al secondo ufficio) di Jean Stelli, con Frank Villarde ed iniziano le esibizioni in un récital al Cairo; sarà la volta di Come prima (per cui riceve un premio Bobino), Piove, successo di Domenico Modugno e Gli zingari (Les Gitans), rifacimento di una canzone spagnola. Cantando Gli zingari si fa conoscere in Italia durante Il musichiere, trasmissione tv condotta da Mario Riva; seguono La canzone di Orfeo e Milord, portata al successo, in italiano, da Milva.
In ex-aequo con Tino Rossi nel 1959 ottiene l'Oscar della canzone ed un anno dopo riceve l'Oscar di Radio Monte Carlo, come vedette preferita dagli ascoltatori ed il Gran Premio della canzone per l'interpretazione in francese di Romantica, la canzone vincitrice del Festival di Sanremo 1960.
Seguono le incisioni di Les enfants du Pirée (incisa in italiano come Uno a me uno a te), O sole mio (motivo tradizionale napoletano), L'arlecchino gitano, T'aimer follement (in italiano T'amerò dolcemente), Garde-moi la derniere danse (in italiano Chiudi il ballo con me).
È l'8 aprile 1961 quando Dalida sposa Lucien Morisse. Solo pochi mesi dopo incontra a Cannes Jean Sobieski, giovane e bellissimo pittore di cui si innamora e per il quale Dalida non solo lascia Morisse, ma ben presto si trasferisce a Neuilly a convivere. Nel 1961 è con Charles Aznavour che vince l'Oscar per la canzone, precedendo Gloria Lasso ed Edith Piaf.
Nel 1964 è la prima donna a vincere il disco di platino per aver venduto più di 10 milioni di dischi e sempre nel 1964 segue il Tour de France (vinto da Jacques Anquetil), cantando più di 2.000 canzoni lungo 29.300 km.
Nel 1965 Dalida è la cantante preferita dai francesi, anno in cui recita in Ménage all'italiana (con Ugo Tognazzi, Romina Power e Paola Borboni, musiche di Ennio Morricone), ed incide La danse de Zorba (in italiano La danza di Zorba), su una base di sirtaki, Amore scusami (cover di un successo di John Foster), Cominciamo ad amarci e La vie en rose, storico cavallo di battaglia di Edith Piaf, venuta a mancare solo due anni prima nel 1962.
Dopo una breve storia di tre anni con Christian de la Mazière, siamo nel 1966 quando instaura una relazione col famoso cantante italiano Luigi Tenco, e sarà con lui che parteciperà al Festival di Sanremo del 1967 con la canzone Ciao amore ciao, scritta dallo stesso Tenco. Dalida inciderà la canzone e pare che sia stata la stessa Dalida a convincere il cantautore piemontese a partecipare anche alla versione francese, mantenendo stesso titolo.
Si dice che la cantante, colpita dalla bellezza della canzone, abbia convinto Tenco titubante a partecipare alla manifestazione e addirittura che gli organizzatori, che l'avevano esclusa in prima battutta, la fecero poi partecipare al Festival perché Dalida minacciava di non prendervi più parte.
La giuria elimina comunque la canzone Ciao amore ciao e il 27 gennaio Luigi Tenco si suicida con un colpo alla tempia. È Dalida che, entrando nella stanza d'albergo di Tenco, lo trova rivolto per terra. La cantante, che chiedeva di fermare il Festival, lascia Sanremo per volontà degli organizzatori. Il 26 febbraio Dalida tenta di togliersi la vita a Parigi con un piano molto lucido: finge di recarsi all'aeroporto di Orly per depistare il suo staff, affitta la camera 410 all'hotel Principe di Galles, utilizzando il suo nome Yolanda Gigliotti, appende sulla porta il biglietto su cui è scritto "Si prega di non disturbare" e ingerisce molti farmaci dopo aver scritto tre lettere: una all'ex marito, una alla madre in cui le dice di non disperarsi, ed una al pubblico che adorava. Dalida sarà salvata grazie ad una cameriera che, insospettita dal fatto che una luce accesa filtrava dalla porta della stanza, non riordinata da 48 ore, avverte il direttore che entra da un'altra stanza e trova Dalida in coma, dal quale uscirà dopo cinque giorni.
Nel 1968 partecipa a Partitissima (ex Canzonissima) e vince con Dan dan dan e nel ritirare il premio, Dalida dice Lassù qualcuno è contento riferendosi evidentemente a Luigi Tenco. È una vittoria chiacchierata e sofferta: chiacchierata perché considerata "politica", dovuta più all'enorme pubblicità che il tentato suicidio le ha procurato che a meriti effettivi; sofferta su un piano personale, perché Dalida proprio in questo periodo sta decidendo se tenere o meno il bimbo che porta in grembo, frutto di un'effimera avventura, optando infine sulla seconda per via della situazione sentimentale.
Nello stesso anno in Italia recita sul set di Io ti amo, film di Antonio Margheriti con Alberto Lupo. Il 18 giugno 1968 ottiene il titolo di "Commendatore delle Arti, delle Scienze e delle Lettere", conferitole dal presidente francese Charles De Gaulle, e il 5 dicembre è la prima donna a ricevere la medaglia della Presidenza della Repubblica.
Siamo nel 1969, quando Dalida si innamora di un ragazzo italiano di 22 anni di nome Lucio: relazione che viene interrotta per le pressioni del suo stesso staff. Un anno dopo Dalida è in Nepal e soggiorna in un ashram per studiare la religione indù, e dedicarsi intensamente alla ricerca interiore.
Nel 1975 il Québec nomina Dalida "personaggio più popolare", dopo Elvis Presley, e "donna dell'anno" insieme a Jackie Kennedy.
Nel 1981 Dalida festeggia i 25 anni di carriera con la consegna di un disco di diamante per aver venduto 86 milioni di dischi in tutto il mondo e per aver interpretato ben 38 dischi d'oro in 7 lingue.
Parte per l'Egitto nel 1986, dove recita nel film Le Sixième Jour (Il sesto giorno, di Youssef Chahine) e per la prima volta nel ruolo principale. Torna a Parigi e dichiara che, dopo aver rivisto i luoghi della sua infanzia, è stanca e incapace di riprendere la vita e i ritmi di sempre e sarà proprio approfittando del lungo ponte in occasione della festa dei lavoratori, che Dalida architetta il disarmante piano del suo suicidio.
Sabato 2 maggio 1987 Dalida chiama il fratello-manager Orlando che le annuncia di aver rinviato un previsto servizio fotografico a causa del freddo; la sera, la cantante dice alla cameriera che farà tardi perché ha intenzione di recarsi a teatro e le chiede di svegliarla verso le 17 del giorno successivo. In realtà, con la macchina fa il giro dell'isolato, per poi barricarsi nella sua villa della rue d'Orchamps ed ingerire un cocktail di barbiturici.
È il 3 maggio 1987 che, a Montmartre, Dalida si toglie la vita, a vent'anni dal primo tentativo.
Accanto al corpo lascia appena un biglietto:
«La vita mi è insopportabile. Perdonatemi.»
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Tra i primi a scoprire la tragedia vi è il fratello Orlando, nominato erede universale ed oggi custode intransigente dell'immagine di Dalida. La morte di Dalida lascia sotto shock la Francia intera; ai funerali, lo storico Claude Manceron (ufficialmente in nome del Presidente François Mitterrand, in realtà parlando per l'intera nazione) la saluta dicendo: "Yolanda arrivederci. Dalida grazie".
Riposa nel cimitero di Montmartre a Parigi, e accanto alla sua tomba si trova una statua commemorativa in cui la cantante mostra gli occhi chiusi allo spettatore. Nel 1997 è stata inaugurata a Montmartre una piazza in suo onore, dove per altro è posto un busto di bronzo che la raffigura.
Dalida risulta essere uno dei più grandi successi discografici in Francia e nel mondo. Dal 1954 ad oggi ha venduto circa 150 milioni di dischi accumulando oltre 70 dischi d'oro, numerosi dischi di platino. È stata la prima donna a ricevere il disco d'oro, di platino e di diamante. Due oscar mondiali della canzone nel 1963 e nel 1975.
[modifica] Discografia
[modifica] Album
- 1957 - Son Nom Est Dalida
- 1957 - Miguel
- 1958 - Gondolier
- 1958 - Les Gitans
- 1959 - Le Disque D'Or De Dalida
- 1959 - Love In Portofino
- 1960 - Les Enfants Du Pirée
- 1961 - Garde-Moi La Dernière Danse
- 1961 - Loin De Moi
- 1961 - Milord (realizzato in Italia)
- 1962 - Le Petit Gonzalès
- 1963 - Eux
- 1964 - Amore Scusami
- 1965 - Il Silenzio (Bonsoir Mon Amour)
- 1966 - Pensiamoci Ogni Sera (realizzato in Italia)
- 1967 - Olympia 67 (studio)
- 1967 - Ciao Amore, Ciao (realizzato in Italia)
- 1968 - Un Po' D'Amore (realizzato in Italia)
- 1968 - Le Temps Des Fleurs
- 1969 - Canta In Italiano (realizzato in Italia)
- 1969 - Ma Mère Me Disait
- 1970 - Ils Ont Changé Ma Chanson
- 1971 - Une Vie
- 1972 - Olympia 71 (live)
- 1972 - Il Faut Du Temps
- 1973 - Sings In Italian For You (realizzato in Italia)
- 1973 - Julien
- 1974 - Olympia 74 (live)
- 1974 - Manuel
- 1975 - Sempre più (realizzato in Italia)
- 1975 - J'Attendrai
- 1976 - Coup De Chapeau Au Passé
- 1977 - Femme Est La Nuit
- 1977 - Olympia 77 (live)
- 1977 - Pour Toujours : Bande Originale (soundtrack)
- 1977 - Salma Ya Salama
- 1978 - Génération 78 / Voilà Pourquoi Je Chante / Ça Me Fait Rêver
- 1979 - Dédié À Toi (Monday Tuesday)
- 1980 - Gigi In Paradisco
- 1980 - Le Spectacle Du Palais Des Sports 1980 (live)
- 1981 - Olympia 81 (live)
- 1982 - Spécial Dalida
- 1982 - Mondialement Vôtre
- 1983 - Les P'Tits Mots
- 1984 - Dali
- 1986 - Le Visage De L'Amour
- 1987 - Tigani Bi Arab (realizzato in Egitto)
- 1995 - Comme Si J'Étais Là... (remix)
- 1996 - À Ma Manière (remix)
- 1997 - Olympia 1959 (live)
- 1997 - L'An 2005 (remix)
- 1998 - Le Rêve Oriental (remix)
- 2001 - Révolution 5° Du Nom (remix)