Paola Borboni
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Paola Borboni (Golese di Parma, 1 gennaio 1900 - Varese, 4 aprile 1995) è stata una delle attrici storiche del teatro italiano. Ha partecipato anche a molti film, ha lavorato in radio ed è comparsa spesso in televisione, ma il suo vero mondo era il teatro, come lei stessa ha sempre detto.
[modifica] Una vita per il teatro
Donna di ego potente, di mente vivacissima e di spirito libero, la Borboni può essere considerata, per il suo essere tutt'uno con il teatro e il recitare, il contraltare femminile di Vittorio Gassman, che peraltro era di oltre vent'anni più giovane.
Figlia d'arte (suo padre era impresario lirico), cominciò a calcare le scene giovanissima e a 18 anni era già prima attrice in compagnia. Per una decina d'anni interpretò esclusivamente ruoli brillanti, grazie anche all'ottimo aspetto e ad una disinvoltura sorprendente per l'epoca (è rimasta famosa la sua esibizione a seno nudo nel 1925 in una pièce ormai dimenticata, Alga Marina di Carlo Veneziani).
Maturando, passò a ruoli più complessi e drammatici. Fra il 1933 e il 1942 è primattrice per due stagioni con Ruggero Ruggeri (con il quale torna a lavorare ancora nel 1949), e nel 1934 mette su una propria compagnia, alla quale sacrifica anche i propri gioielli personali. Nel 1942 ha già recitato di tutto, da Marco Praga a Rosso di San Secondo a D'Annunzio a Shaw.
Ma la sua grande passione è Pirandello, che recita per 6 anni, in tre diverse compagnie, finanziandone una, fra l'altro, con i proventi di una rivista (Mani in tasca e naso al vento di Galdieri, in scena nel 1939, con Odoardo Spadaro), e a Pirandello è tornata fino alla fine, con Io e Pirandello della stagione 1991-1992 e l'ultimo Berretto a sonagli del 1994.
Paola Borboni ha calcato tutte le scene d'Italia ed è stata attrice assolutamente completa:
- dal genere brillante che non smise mai di frequentare, per una ragione o per un'altra (Ciao Rudy di Garinei e Giovannini nel 1972, un cabaret intitolato Io, Paola Borboni, nel 1975, con il giovane Bruno Vilar che aveva sposato nel 1972),
- alla tragedia (Eschilo, Shakespeare - il cui Re Lear tornerà ad interpretare nel 1985 nella parte del re, Lorca, la Clitemnestra di Yourcenar nel 1988),
- al teatro di piazza (il carro di Tespi del 1937),
- al monologo, che fu la prima attrice a praticare dal '54 al '65 in Madri, zitelle e donne sole al tramonto, su testi, tra gli altri, di Pirandello, Alvaro, Bacchelli (La serpe grigia), Savinio, Buzzati, e che frequentò con grande piacere fino all'ultimo Io Paola la Commediante, scritto per lei da Mario Luzi nel 1992.
- ai drammaturghi stranieri presentati in Italia fra gli anni '50 e i '60 (Brecht, Pinter, Becket, Ionesco).
La Borboni ha anche fatto moltissimo cinema (oltre 70 film dagli anni '30 al 1982), di cui ha sempre dichiarato di ricordare con piacere soltanto La locandiera di Luigi Chiarini (1944), Gelosia di Germi, I vitelloni di Fellini (1953) e Per grazia ricevuta di Nino Manfredi (1973).
Tra i numerosissimi premi ricevuti, fu nominata Commendatore della Repubblica.