Corrado Mantoni
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«E se c'è stato uno scemo del paese, m'ha insegnato, non sapete quanto, a sorridere e non aver pretese.»
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(Corrado)
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Corrado Mantoni (Roma, 2 agosto 1924 - Roma, 8 giugno 1999) fu uno dei più popolari presentatori televisivi e radiofonici italiani.
Corrado Mantoni è stato, ed è ancora nella memoria degli italiani, il Corrado nazionale.
Inizia presto la sua carriera con questo nome d'arte, suggeritogli da Carlo Romano, il doppiatore italiano di Jerry Lewis, negli anni in cui vi sono conduttori come Silvio Gigli, e dopo poco tempo è già popolarissimo, grazie alla sua eleganza e all'ironia.
A differenza di molti colleghi, è schivo, non colleziona gaffes e parla un italiano semplice, corretto e misurato, con padronanza dei congiuntivi e di una non comune conoscenza di vocaboli. Inizia la sua carriera come annunciatore alla radio, lavorando con giornalisti come Luca Di Schiena e Sergio Zavoli, negli anni Quaranta, e ne diventa un vero e proprio divo.
Negli anni Cinquanta, per un decennio è l'unico presentatore ufficiale, categoria nata con lui, della radio italiana. Contribuisce a lanciare Alberto Sordi e lavora con Nino Manfredi.
Porta i suoi spettacoli nelle piazze e nei teatri italiani. Nella sua compagnia vi sono, fra gli altri, Alberto Talegalli, Nilla Pizzi, Tino Scotti, Oreste Lionello, Teddy Reno, Mario Scaccia, Fiorenzo Fiorentini. Partecipa inoltre a molti film, interpretando sé stesso per Luchino Visconti e altri famosi registi, lavorando anche con Marcello Mastroianni, Aldo Fabrizi e Walter Chiari. Fra i successi radiofonici: Oplà, in cui sostituisce Mario Riva e ne è subito indicato come erede.
Passa in televisione negli anni Sessanta, dopo aver trasmesso i suoi programmi radiofonici, sperimentalmente, in tv, come Rosso e Nero, in cui ha come valletta Sophia Loren, e ospita tra gli altri Danny Kaye e Gregory Peck. Diventa il conduttore ufficiale delle più importanti manifestazioni italiane: concerti, premiazioni, Miss Italia. Conduce storiche trasmissioni: L'amico del giaguaro, Controcanale, in cui lavora con Guglielmo Zucconi, La prova del nove.
Per circa vent'anni è l'archetipo della conduzione radiotelevisiva insieme a Mike Bongiorno ed Enzo Tortora. Presenta due tra le migliori edizioni di Canzonissima negli anni Settanta. Nel 1974 conduce il Festival di Sanremo . Inventa e conduce, dal 1976 Domenica In, conduzione che, dopo tre fortunatissime edizioni, fu a lui sottratta; anche il titolo del contenitore, da lui pensato e lanciato, è ancora utilizzato negli anni Duemila. Oltre alla creatività e alla professionalità di conduttore e intervistatore, mostrò in quel programma anche capacità nella recitazione delle varie scenette, in cui faceva da spalla, in diretta, ad attori, quali Klaus Kinski, Vittorio Gassman, Carmelo Bene, a cantanti come Franco Califano, Domenico Modugno, Matia Bazar, Village People, i Pooh e tanti altri. Intervistò il dottor Christiaan N. Barnard, chirurgo che eseguì il primo trapianto cardiaco su un uomo. Negli anni Ottanta porta anche al successo Fantastico: la finale da lui presentata, in diretta, è una delle ultime edizioni col massimo ascolto raggiunto.
Negli anni Novanta ha condotto per sette anni consecutivi il Gran Premio Internazionale dello spettacolo, di cui rimane ancora il presentatore del maggior numero di edizioni. Indimenticabili i suoi duetti con Mike Bongiorno, suo rivale, su cui Corrado riusciva sempre a dominare con elegante ironia, nei loro rari incontri televisivi. Dal 1982 era passato alle reti Mediaset, e ne inaugurò gli studi di Roma. Tra i suoi programmi più famosi ci sono Il pranzo è servito e La corrida: quest'ultimo è considerato il suo cavallo di battaglia. Viene programmato in tutte le stagioni, dall'estate fino alla grande sfida autunnale. In due edizioni (1996 e 1997), presentandolo, riesce a vincere la guerra degli ascolti nel confronto con il varietà abbinato alla Lotteria Italia: i sorpassi sono storici, inducono la RAI a correre ai ripari e i critici a studiare il fenomeno. Ma non vanno dimenticati trasmissioni come Ciao gente e Buona domenica. È stato, oltre che l'ideatore di alcune fra le storiche trasmissioni della radio e della televisione, un talent scout: ha portato al successo Dario Ballantini, Neri Marcorè, senza contare le numerose soubrettes, che lo hanno affiancato nei cinquantasei anni di carriera. Ideò il Rally canoro che portò in giro per l'Italia, ove scoprì diversi talenti, fra cui Dora Moroni. Corrado usava lo pseudonimo Corima per siglare le sue trasmissioni. È il primo presentatore a diventare anche autore dei propri testi e regista in campo dei propri programmi.
[modifica] Biografia
Nacque a Roma, il 2 agosto 1924 da genitori marchigiani, il padre tipografo e pubblicista, e la madre insegnante. Finiti il Ginnasio e il liceo classico, frequentato al Mamiani di Roma, si iscrisse all'università, facoltà di Giurisprudenza, che non terminò perché attratto dal palcoscenico, già calcato dal fratello maggiore Riccardo Mantoni, regista e doppiatore.
Agli inizi degli anni Quaranta iniziò così a lavorare per la radio americana in Italia, il PWB, Public Work Bureau, poi per l'EIAR che poi divenne la RAI.
Fu lui il primo a dare alla radio, in Italia, notizie storiche come quelle della fine della Seconda guerra mondiale, della nascita della Repubblica Italiana e della morte di Trilussa. Collaborò con i Cinegiornali dell'epoca. Lavorò come doppiatore seguendo le orme del fratello Riccardo.
Nel 1949 fu il primo presentatore a comparire in TV, alla Triennale di Milano, quando le trasmissioni, ancora sperimentali, duravano pochi minuti. Portò poi sul grande schermo, nel film Café chantant di Camillo Mastrocinque, il suo personaggio di divo dello spettacolo. In quello stesso anno si sposò per la prima volta, con Luciana Guerra, dalla quale ebbe un figlio, Roberto, e divorziò nel 1972, anno in cui iniziò la relazione con quella che sarebbe diventata la sua seconda moglie, solo nel 1996, Marina Donato.
La cerimonia delle seconde nozze è stata officiata da Francesco Rutelli, sindaco di Roma, nella Sala Rossa del Campidoglio. Lavorò, oltre che per la TV di Stato italiana, per la TV della Svizzera italiana (TSI). Corrado, dopo averne ideata e presentata la prima edizione del 1976 - 1977 in bianco e nero, inaugurò anche la trasmissione a colori di Domenica In. Nel 1978, alla guida della sua autovettura, ne perse il controllo e fu coinvolto, con la soubrette Dora Moroni, in un gravissimo incidente, dal quale si salvò, subendo varie operazioni.
Nel corso della sua carriera ricevette numerosi complimenti da parte di celebri "addetti ai lavori": fu apprezzato da Vittorio De Sica e da Totò, che lo soprannominò "Lo scognomato" a causa del nome d'arte; venne stimato da Umberto Eco (che di lui però disse: "Corrado è l'Italia, perciò l'Italia lo ama") ed infine fu difeso da Indro Montanelli sul Corriere della Sera quando vi furono interpellanze parlamentari a causa della frase che pronunciò in TV, ovvero "L'Italia è una repubblica fondata sulle cambiali".
Corrado, riservato e schivo, lontano dalla politica, coronò una carriera, durata 55 anni, lavorando ininterrottamente e rimanendo sempre alle vette del successo, finché la malattia non gli stroncò l'esistenza.
È morto a Roma l'8 giugno 1999, in seguito a un tumore ai polmoni. A lui è dedicata ora una via di Roma, dal sindaco Walter Veltroni, nel quartiere Casale Nei, in cui abitò.
[modifica] Pubblicazioni
- Corrado con Piero Magi, ...e non finisce qui , Mondadori, 1999
[modifica] Filmografia
Attore, nella parte di sé stesso, in:
- Bellissima di Luchino Visconti, 1951
- L'eterna catena di Anton Giulio Majano, 1951
- Café chantant di Camillo Mastrocinque, 1953
- Totò - Premio Nobel di Daniele D'Anza, 1967
- I a s - Investigatore allo sbaraglio di Giorgio Molteni, 1999
Doppiatore di:
- Robert Alda in Omicidio di Felix Jacoves, 1949
- Richard Carlson in Le miniere di Re Salomone di Compton Bennett e Andrew Marton, 1950
- Scott Forbes in Tortura di Crane Wilbur, 1951
- King Donovan in Cantando sotto la pioggia di Stanley Donen, Gene Kelly, 1952
- James L. Brown nella prima edizione del telefilm Rin Tin Tin, 1954
Voce narrante in:
- La signora Miniver di William Wyler, 1942
- Le motorizzate di Marino Girolami, 1963
- La donna degli altri è sempre più bella di Marino Girolami, 1963
- Anni '60: una notte in Europa documentario di Alessandro Blasetti
[modifica] Discografia
- In confidenza, 1976
- Il leone, 1978
- Charlie è una lenza, 1979
- Carletto 1982, vincitore di un Disco d'Oro
- Sei contento, papà?, 1983
- Ritmo salsa, 1996
[modifica] Spettacoli e tournées
- Rosso e Nero (anni Cinquanta) nei teatri italiani
- Cinquemila lire per un sorriso - Miss Italia, (1950-1960)
- Rally canoro, (1970 - 1982) (trasmesse alcune serate in TV dalla RAI)
- musical sullo stile di Jesus Christ Superstar, (1975) (trasmesso in TV dalla RAI)
- Spettacoli natalizi di beneficenza per gli orfani (a Tivoli)
[modifica] Trasmissioni
- 1944 - speaker ufficiale delle edizioni principali del GR (radio)
- 1945 - 1950 realizzatore, con Luca Di Schiena, e doppiatore di inchieste e servizi giornalistici (radio)
- 1945 - Radio Naja (radio)
- 1945-1948 - Sorella Radio (radio)
- 1949 - Oplà (radio)
- 1949 - Triennale di Milano (TV, trasmissione sperimentale)
- 1951-1954 - Rosso e Nero (radio)
- 1955 - Corrado fermoposta (radio)
- 1956 - Corrado otto e mezzo (radio)
- 1957 - Il successo (radio)
- 1958 - La trottola (radio)
- 1956 - Rosso e Nero (TV)
- 1960 - Controcanale (TV)
- 1961-1963 - L'amico del giaguaro (TV)
- 1963 - Canzonissima finale (TV)
- 1964 - Cordialmente dall'Italia (TV)
- 1964 - Volti della TV in passerella per il decennale delle trasmissioni (TV)
- 1965 - Canzonissima (TV)
- 1965 - La prova del nove (TV)
- 1965-1966 - La trottola (TV)
- 1966 - Fede e avvenire (TV)
- 1967 - Il tappabuchi (TV)
- 1968 - Su e giù (TV)
- 1968-1980 - La corrida (radio)
- 1969 - A che gioco giochiamo? (TV)
- 1970 - Canzonissima (TV)
- 1971 - Canzonissima (TV)
- 1972 - Un'ora per voi (TV)
- 1974 - Festival di Sanremo (TV e radio)
- 1976-1979 - Domenica in (TV)
- 1980 - La mia voce per la tua domenica (radio)
- 1980-1981 - Corradodue (radio)
- 1981 - Gran Canal (TV)
- 1982 - Rally canoro (TV)
- 1982 - Fantastico (TV)
- 1982-1990 - Il pranzo è servito (TV)
- 1983 - Ciao, gente (TV)
- 1985 - Buona Domenica (TV)
- 1986 - Capodanno al Grand Hotel (TV)
- 1986-1997 - La corrida (TV)
- 1988 - 1500 ma non li dimostra - speciale Il pranzo è servito (TV)
- 1989-1996 - Gran Premio Internazionale dello spettacolo (TV)
- 1990 - Buon compleanno, Canale 5 (TV)
- 1991 - 40 anni di TV Sorrisi e Canzoni (TV)
- 1998 - Ultima apparizione: partecipazione a I tre tenori (TV)
[modifica] Trasmissioni TV scritte da Corrado per altri conduttori, con lo pseudonimo Corima
- 1990-1992 - Il pranzo è servito
- 1992-1993 - La cena è servita
- 1993-1994 - Sì o No
- 1996-1998 - Tira e molla
- 1997 - Il gatto e la volpe
[modifica] Parole, detti e momenti memorabili
- 1978 19 marzo, ore 14 circa - All'inizio di Domenica In, puntata immediatamente successiva al rapimento di Aldo Moro e all'uccisione di cinque uomini della sua scorta da parte delle Brigate Rosse, il giorno della Domenica delle Palme per i cristiani, Corrado apre la trasmissione, con un discorso improvvisato, di grande efficacia e di perfezione stilistica e sintattica, in cui non fa cenno ai terroristi e alla politica, invitando tuttavia gli italiani alla calma e alla compostezza e auspicando che, "per quanto grave sia stata l'offesa, lo Stato e la democrazia non avrebbero subito nessun colpo mortale". Il ministro dell'Interno, Francesco Cossiga , gli telefona personalmente e lo ringrazia per l'equilibrio delle sue parole.
- 1995 4 novembre, ore 22 circa - Durante La corrida, interrotto da un'edizione straordinaria del telegiornale che annuncia l'assassinio, ad opera di un militante dell'estrema destra israeliana, del Premier Yitzhak Rabin, Premio Nobel per la pace, Corrado riprende la diretta, abolendo i balletti e gli stacchetti ameni del programma, conducendolo con grande professionalità e sobrietà sino al termine, dopo aver improvvisato un esemplare e misurato encomio del leader israeliano che ha pagato con la vita il suo impegno a favore della pace nel mondo.
- 1997 In un'intervista rilasciata ad Alain Elkann su La Stampa, del 26 ottobre, alla domanda se cinquantatre anni di carriera gli sembrino un attimo fuggente, Corrado risponde: "La stessa vita è un attimo fuggente. Ma sto filosofeggiando. Ognuno di noi dovrebbe farsi un esame di coscienza e non dirsi 'sono bravo' a meno di non essere un Charlie Chaplin, un Roberto Rossellini, un Vittorio De Sica: pochi di noi possono lasciare un segno nella vita dello spettacolo come per esempio ha fatto Ettore Petrolini, che continua ad aleggiare su ciascuno di noi che conduciamo o scriviamo programmi. Penso che se dall'aldilà vedessi scritto 'Via Corrado Mantoni', su una strada, mi verrebbe da ridere perché credo che passato il mio momento la gente se ne scorderà.".
- Racconta Maurizio Costanzo che Corrado, alludendo alla propria morte, gli disse: "Io sono più grande di te. Se ti dovesse capitare di commemorarmi, ti prego, fallo senza fronzoli."
[modifica] Trasmissioni su Corrado
- 1999 - Solo Corrado di Enrico Mentana
- 2002 - Il grande Corrado di Marco Giusti
- 2000 - Novecento di Pippo Baudo
[modifica] Encomi
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- Alberto Bevilacqua ha scritto:
"Corrado è sincero, da sempre. Ha preso la TV per ciò che è, con quel tanto di rassegnazione, senza velleità, capricci, inutili voli pindarici. Il video è un carrozzone che va avanti traballando sulle sue vecchie ruote, sulle sue strade di sempre. Anche chi crede di portare novità stravolgenti, spremendole da un intellettualismo d'accatto, si rivela più patetico dei quieti professionisti. Vedere Corrado amministrare il suo programma comporta, da un lato, la stima per la sua umile sapienza televisiva, dall'altro, il sentirsi complici in quel sorriso popolare che si va perdendo".
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- Enzo Biagi ha scritto:
"Sono contento del successo di Corrado, non solo perché mi è simpatico ed è bravo, ma perché è un esempio di carattere e di coerenza. È rimasto sé stesso: non si è adeguato. Ed è un inno alla normalità perché esprime sentimenti comuni e non soffre di protagonismo... Mi piace Corrado perché non ha subito le mode, le ondate, che hanno accompagnato la storia di quell'elettrodomestico, come lo chiamava Eduardo De Filippo, che è diventato un appuntamento con le notizie e con lo svago. Corrado non ha seguito gli urlatori, non ha dato retta agli inventori della rissa con telecamera incorporata, non ha fatto uso delle parolacce per attrarre l'attenzione: è il signore di buona famiglia, come avrebbe detto Novello coi suoi disegni, che conosce le buone maniere. Corrado non cerca delle vittime ma dei complici: non è mai crudele, scherza, non combina beffe. Ha rispetto degli altri, specie dei più indifesi: sa che sta facendo un gioco, un programma, e non sta mandando in onda il giudizio universale. Non è l'immagine della bonomia, ma della tolleranza: anche quando gli capita tra le mani lo scemo del villaggio non lo fa esibire in qualche straziante chicchirichì...".
- L'allora presidente del Consiglio dei Ministri, Massimo D'Alema, appena saputa la notizia della morte di Corrado, diramò un comunicato nel quale espresse il dolore della nazione per la perdita di una delle voci più autorevoli e rappresentative, nel campo dello spettacolo e della cultura, del nostro paese.
[modifica] Curiosità
- Corrado era un appassionato tifoso del Bologna. Durante un'edizione di Domenica In, l'intera squadra di calcio volle rendere un omaggio al presentatore intervenendo, in trasmissione, a sorpresa negli studi RAI di via Teulada a Roma.
- Un fan di Corrado volle regalare al conduttore un gesto memorabile, percorrendo a piedi la strada che dalla sua regione lo ha portato fino agli studi SAFA del Colle Palatino di Roma.
- Il cantante rapper Er Piotta ha omaggiato Corrado di un cammeo in una canzone La mossa del giaguaro. Già il musicista Bruno Zambrini aveva definito Corrado il primo rapper italiano, per il senso ritmico con cui ha realizzato qualche successo discografico, vincendo persino un Disco d'Oro. Nulla di strano sennonché Corrado era consapevolmente stonato. Aveva studiato pianoforte, e aveva una creatività musicale che lo ha portato a intervenire spesso nella creazione degli arrangiamenti delle sue trasmissioni, che sono diventati a volte dei successi, grazie a musicisti come Tony De Vita e Roberto Pregadio. Indimenticabili le gags musicali con il direttore d'orchestra Franco Pisano.
- Corima è, in primo luogo, lo pseudonimo di Corrado, il padre dei presentatori televisivi. Questa sigla che comprende le iniziali del nome di Corrado e del fratello Riccardo Mantoni, regista radiofonico e autore radiotelevisivo, è tuttavia esclusivamente stata utilizzata da Corrado, mentre il fratello si firmava non utilizzando pseudonimi. Ad esempio: Il pranzo è servito, 1982, di Corima, Stefano Jurgens, Riccardo Mantoni, Jacopo Rizza.
[modifica] Voci correlate
[modifica] Altri progetti
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