Battaglia del Cammello
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Battaglia del Cammello ( Yawm al-Jamal ) | |||||||
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Parte della Fitna islamica | |||||||
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Schieramenti | |||||||
Califfo ‘Alī ibn Abī Tālib | Arabi ribelli | ||||||
Comandanti | |||||||
'Alī b. Abī Tālib | Yalha ibn ‘Ubayd Allāh - al-Zubayr ibn al-'Awwām | ||||||
Effettivi | |||||||
Circa 10.000 (presunti) | Circa 20.000 (presunti) | ||||||
Perdite | |||||||
Circa 5.000 (presunte) | Circa 5.000 (presunte) |
Fitna islamica: 656-750 |
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Battaglia del Cammello – Siffīn – Nahrawān – Kerbelā’ – seconda Harra – Marj Rahīt – ‘Ayn Warda – Kūfa – fiume Khazīr – Harūrā’ – Dayr al-Jāthalīq – Mecca – Mushaqqar – Dujayl – Dayr al-Jamājīm |
Battaglia del Cammello (Yawm al-jamal) è il nome dato allo scontro che nel 656 contrappose il quarto califfo dell'Islam 'Alī ibn Abī Tālib ai due Compagni del profeta Muhammad, Talha ibn 'Ubayd Allah e al-Zubayr ibn al-'Awwām, entrambi sostenuti dalla sua vedova 'Ā'isha bint Abī Bakr. Tutti, adiverso titolo, contestavano la validità dell'elezione califfale avvenuta immediatamente dopo l'assassinio a Medina di 'Uthmān ibn 'Affān.
Il combattimento (di imprecisate dimensioni) avvenne ad al-Khurayba, presso Basra, sotto gli occhi di 'Ā'isha che era all'interno d'un baldacchino chiuso e corazzato, posto sul dorso d'un dromedario che stazionava poco distante dal luogo della battaglia, secondo un'antica usanza pre-islamica.
'Alī capì subito quanto forte fosse significato simbolico di quella presenza tra i suoi avversari e dispose che all'animale fossero tagliati i garretti, sì da far crollare in terra l'impalcatura e 'Ā'isha stessa, che rimase solo contusa, poerhé superficiale fu la ferita al suo polso, dovuta a una freccia che aveva penetrato due placche metalliche della corazzatura.
Nello scontro Talha e al-Zubayr morirono: il primo ucciso mentre cercava scampo nella fuga e al-Zubayr trafitto da un dardo scagliatogli nell'occhio da Marwān ibn al-Hakam, già braccio destro di 'Uthmān ibn 'Affān e più tardi califfo omayyade della branca che dal suo nome sarà chiamata "marwanide".
'Ā'isha fu invece scortata a Medina e, da quel momento in poi, costretta a una vita puramente domestica, in grado tuttavia di contribuire notevolmente alla storia del primo Islam grazie alle tradizioni (hadīth) da lei raccolte e riguardanti la vita del Profeta.
[modifica] Voci correlate
[modifica] Bibliografia
- Balādhurī, Ansāb al-ashrāf (Le genealogie dei nobili), Muhammad Hamīdullāh (ed.), Il Cairo, Dār al-ma‘ārif, 1959.
- Hicham Djaït, La Grande Discorde, Parigi, Gallimard, 1989.
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