Anelli di Giove
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Il pianeta Giove possiede un debole sistema di anelli planetari composti da particelle simili a polvere, per la maggior parte provenienti dai satelliti naturali del pianeta in seguito a violenti impatti meteorici. Si tratta cioè di silicati (mentre, a titolo di confronto, gli anelli di Saturno sono composti principalmente di ghiaccio d'acqua).
[modifica] Cenni storici
Gli anelli di Giove sono caratterizzati da un'albedo estremamente bassa, mediamente pari a circa 0,05, e furono pertanto scoperti solamente nel 1979, quando la sonda spaziale Voyager 1 effettuò un sorvolo ravvicinato del pianeta.
I primi indizi della loro esistenza erano emersi nel 1974, quando la sonda Pioneer 10, nel corso di un sorvolo, aveva individuato un intenso campo magnetico che trattiene particelle cariche in particolari regioni di spazio più o meno prossime al pianeta, analogamente a quanto avviene nelle fasce di van Allen terrestri; vi era tuttavia una inaspettata carenza di particelle fra i 50.000 e i 55.000 km di altitudine rispetto all'atmosfera del pianeta, che aveva portato ad ipotizzare l'esistenza di un satellite o di un anello planetario.
Dopo le osservazioni fortuite da parte del Voyager 1, che scattò una sola fotografia dei deboli anelli di Giove, il Voyager 2 fu riprogrammato mentre era già in viaggio verso Giove per predisporre i propri strumenti ad uno studio approfondito degli anelli.
[modifica] Struttura
L'architettura del sistema gioviano di anelli è il risultato dell'interazione di un certo numero di forze; la forza gravitazionale esercitata da Giove e dai suoi satelliti (e in particolare dai satelliti pastore, che orbitano in prossimità o all'interno degli anelli); la forza elettromagnetica dovuta all'intenso campo magnetico rotante del pianeta; la forza di attrito dovuta alla presenza di polveri interplanetarie (più dense in prossimità di Giove).
Gli anelli si compongono di piccole polveri e microscopiche dendriti che ruotano attorno al pianeta. Gli anelli più interni si trovano all'interno del limite di Roche di Giove, ovvero la distanza dal centro del pianeta a cui un satellite può mantenere la propria struttura fisica senza disgregarsi per effetto delle forze di marea; per corpi aventi la stessa densità del pianeta madre, questo limite equivale a 2,456 volte il raggio del pianeta.
[modifica] Prospetto
Segue un prospetto degli anelli di Giove.
Anello | Raggio min. | Raggio max. | Profondità ottica | Spessore | |
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Anello di alone | 89.400 km | 122.800 km | 3 × 10-6 | 10.000 km | |
Anello principale | 122.800 km | 129.130 km | 5 × 10-6 | meno di 30 km | |
Anello Gossamer interno | 128.940 km | 181.350 km | ~ 10-7 | 2600 km | Appartiene all'Anello Gossamer. |
Anello Gossamer esterno | 181.350 km | 221.900 km | ~ 10-7 | 8800 km | Appartiene all'Anello Gossamer. |
Estensione di Tebe | 221.900 km | 280.000 km | ~ 10-8 | 8800 km | Estremamente rarefatto, sfuma nel vuoto. |
Esiste infine un quarto anello più esterno, che ruota in direzione retrograda attorno a Giove e la cui origine è sconosciuta; si tratta forse di polveri interplanetarie catturate dal pozzo gravitazionale del pianeta. L'anello è stato scoperto dalla sonda Galileo. Il suo raggio interno è pari a circa 1.120.000 km.
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