Strage del collegino di Sesto Fiorentino
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La strage del collegino di Sesto Fiorentino fu un atroce atto di guerra, avvenuto nella allora frazione di Colonnata l'8 febbraio 1944: ne furono vittime 23 bambini e un giovane chierico.
[modifica] Il collegino
Il "Collegino San Pietro" era nato nel 1943 per opera di una pia nobildonna locale, la marchesa Maria Teresa Pacelli Gerini (biscugina di papa Pio XII) che aveva messo a disposizione alcuni locali della propria villa per ospitare alcuni piccoli di famiglie indigenti in quei tempi calamitosi. La cura del piccolo collegio era stata affidata alla Congregazione di Don Orione ed il sostentamento dei giovani ospiti era assicurato, oltre che dalla nobildonna, da altri benefattori locali. Nei mesi successivi, il collegino era diventato anche luogo di appoggio della Resistenza locale, in particolare della banda di Lanciotto Ballerini.
[modifica] La tragedia
La mattina dell'8 febbraio 1944, poco prima delle undici, suonò l'allarme aereo nella zona di Firenze. A quell'ora i bambini si trovavano in una scuola della vicina frazione di Quinto ed un giovane chierico, il ventunenne Teofilo Tezze, si preoccupò di andare a prendere i piccoli per ricondurli al collegino. Mentre il gruppetto si trovava lungo il muro di cinta della vecchia sede della Richard-Ginori, in quella che oggi è via delle Porcellane, una squadriglia di aerei alleati sganciò alcune bombe, le cui esplosioni centrarono in pieno i bambini ed il chierico in fuga. La deflagrazione fu talmente violenta da essere vista ed udita persino da Campi Bisenzio.
Si salvò solo un bambino del gruppo in fuga, fermatosi poco prima per allacciarsi una scarpa e rimasto indietro quel tanto necessario a salvargli la vita. Il recupero dei miseri resti, affidato ai pompieri della Richard Ginori, durò quattro giorni: di tre bambini non fu trovato nulla e i riconoscimenti delle identità furono estremamente difficili. Il funerale delle 24 vittime si svolse il 13 febbraio nella chiesa di San Romolo a Colonnata; i partigiani, memori dell'aiuto ricevuto e compartecipi del terribile dolore, fecero in modo di far collocare un grosso mazzo di fiori di campo sulle bare delle piccole vittime.
[modifica] Le vittime
- Giacomo Arrighetti, anni 10, di Firenze
- Gaetano Balsamo, anni 11, di Grottaglie
- Littorio Barinci, anni 10, di Sesto Fiorentino
- Romano Baroni, anni 8, di Livorno
- Valdemaro Maestrucci Bellandi, anni 8, di Firenze
- Oscar Bellò, anni 9, di Annij Cron
- Brunellesco Cantini, anni 10, di Firenze
- Fabio Capaccioli, anni 11, di Firenze
- Marcello Cappellini, anni 11, di Firenze
- Aldo Colletti, anni 7, di Tunisi
- Romano Innocenti, anni 9, di Calenzano
- Piero Marconi, anni 10, di Sesto Fiorentino
- Silvano Mazzanti, anni 10, di Sesto Fiorentino
- Piero Moretti, anni 9, di Firenze
- Raffaello Oleandro, anni 10, di Palermo
- Gino Orvieto, anni 11, di Firenze
- Giuseppe Parigi, anni 8, di Firenze
- Marcello Ragionieri, anni 12, di Sesto Fiorentino
- Remo Tani, anni 12, di Torino
- Romano Tarli, anni 9, di Firenze
- Teofilo Tezze (il chierico accompagnatore), anni 21, di Montecchio Maggiore
- Athos Toccafondi, anni 11, di Firenze
- Luciano Toccafondi, anni 9, di Firenze
- Simone Vanella, anni 9, di Trapani
I corpi delle vittime riposano in un monumento-sacrario nel Cimitero Maggiore di Sesto Fiorentino, realizzato dallo scultore locale Delio Granchi nel 1954 e ristrutturato dall'artista nel trenta anni dopo.
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