Stargate (dispositivo)
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Nell'universo fantascientifico di Stargate, Stargate SG-1, Stargate Atlantis e Stargate Infinity, gli stargate (letteralmente porta delle stelle) sono grandi dispositivi a forma di anello, utili per collegare in maniera quasi istantanea, due punti dell'universo anche molto distanti. Furono inventati dagli Antichi millenni orsono e da loro sparsi su migliaia di pianeti terrestri in giro per la Via Lattea e altre galassie. Il loro nome originale in antico sembra sia stato astria porta, ma i Jaffa e i Goa'uld li chiamano chaapa'ai [pronuncia IPA: tʃɑpɑˈaɪ] e le popolazioni dei pianeti umani protetti dagli Asgard, come gli K'tau (SG-1, episodio 5.05), ci si riferiscono utilizzando il termine annulus (anello). Nella galassia di Pegaso, (Atlantis, episodio 1.01) vengono invece chiamati anelli degli antenati, anelli ancestrali o con altre varianti di questo tipo.
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[modifica] Descrizione
La funzione principale degli stargate consiste nel collegare due portali attraverso la creazione di un wormhole artificiale (detto anche Ponte di Einstein-Rosen o più semplicemente tunnel spaziale), permettendo così un trasferimento quasi istantaneo di materia ed energia. La materia può passare solo in uscita attraverso il wormhole, dal portale che ha impostato ("inizializzato") la connessione al portale che è stato chiamato (se un corpo fisico dovesse entrare nello stargate dal lato sbagliato verrebbe immediatamente disintegrato. Per viaggiare nel senso inverso, è necessario disconnettere il wormhole e riaprirlo verso il portale di destinazione). Durante il transito attraverso il tunnel spaziale la materia viaggia scomposta in atomi e viene ricostruita nella sua forma originaria solo una volta giunta a destinazione. Tuttavia, attraversare uno stargate non risulta molto differente dal varcare la soglia di una porta.
Il wormhole permette alla radiazione EM (radio, gamma, ecc.) di viaggiare in entrambe le direzioni, dunque, mentre lo stargate è aperto, sono possibili comunicazioni radio, televisive e rilevamenti strumentali.
Il "sistema stargate" si compone di tre elementi essenziali senza i quali non è possibile creare il tunnel spaziale:
- un portale d'entrata (partenza)
- un portale d'uscita (arrivo)
- un dispositivo di rientro chiamato DHD, cioè Dial-Home Device, necessario per fornire energia allo stargate e per digitare le coordinate del portale d'uscita a cui si vuole accedere.
Nel caso in cui il DHD non funzioni, perché danneggiato ma ancora carico, si può ricorrere all'inserimento manuale dell'indirizzo (ruotando l'anello interno). Se invece il dispositivo è scarico bisogna ricorrere a fonti d'energia alternative.
Gli stargate "tradizionali" possiedono un diametro di 6,7 m, pesano 28.992 Kg e sono costituiti interamente di naquadah, un minerale costituito prevalentemente da quarzo, di origine extraterrestre. Di solito si trovano in posizione verticale, tuttavia funzionano normalmente anche in altre posizioni.
Al momento si conoscono tre tipologie differenti di stargate:
- gli stargate presenti nella Via Lattea
- gli stargate presenti nella galassia di Pegaso
- i supergate creati dagli Ori
[modifica] Funzionamento
Nelle operazioni normali per impostare un indirizzo basta digitare sette simboli su un DHD, corrispondenti ad altrettanti blocchi. A digitazione terminata, si preme il grosso pulsante centrale, che attiva il wormhole. Le coordinate spaziali del punto d'arrivo vengono stabilite dai primi sei simboli, che rappresentano le sei facce di un cubo, al cui centro è disposto il pianeta da raggiungere. Il settimo simbolo identifica invece il punto d'origine, cioè l'attuale posizione dello stargate che digita l'indirizzo. Nel film originale venne scoperta una sola destinazione con coordinate valide, quella per il pianeta Abydos, e si pensava che questi due stargate fossero gli unici esistenti. All'inizio della serie Stargate SG-1, tuttavia, fu scoperta una vasta collezione di indirizzi validi addizionali tra i geroglifici del cartiglio di Abydos.
Come spiegato nel film, i primi sei simboli rappresentano costellazioni stellari, con il punto d'origine triangolato tra di essi. Molti gruppi di coordinate non hanno però uno Stargate posizionato sulla destinazione e contattarli risulta quindi inutile. Ci sono talmente poche coordinate valide che comporre a caso delle combinazioni risulta abbastanza inutile.
In seguito verrà scoperta un'altra rete di stargate più distante, accessibile digitando otto simboli. L'ottavo simbolo rappresenta una sorta di "codice di area" e lo stargate richiede una quantità di energia significativamente maggiore per stabilire la connessione. In questo modo saranno poi raggiunti Othala, il mondo natale degli Asgard, nella galassia di Ida, e la città perduta di Atlantide, nella galassia di Pegaso. Questo genere di destinazioni però vengono raggiunte molto raramente perché il Comando Stargate non ha né una sufficiente risorsa energetica né altre coordinate a lunga distanza valide. La funzione del nono blocco non è ancora stata determinata.
[modifica] Effetti secondari dell'attivazione
Quando viene stabilito il wormhole di uno stargate, l'"orizzonte degli eventi" liquido esplode verso l'esterno con un impulso distruttivo molto simile ad un'onda d'acqua o di mercurio, chiamato "kawoosh" (solo nella versione inglese n.d.t.) dal personale SGC. Quest'onda di energia dissolve qualunque oggetto con cui viene in contatto. In una particolare occasione uno stargate extraterrestre, sepolto sotto terra da una forte esplosione, venne attivato dalla Terra permettendo al kawoosh di scavare un foro nel sottosuolo che permise alla squadra di recuperare O'Neill, rimasto isolato sul pianeta alieno. Alcuni alieni hanno però dimostrato l'abilità di aprire lo stargate senza il "kawoosh".
Nel film originale l'apertura dello stargate era accompagnata inoltre da scosse sismiche, ma questo problema è stato risolto nella serie SG-1 con lo sviluppo di più sofisticati sistemi di controllo. Anche il "raffreddamento atomico" all'interno del wormhole, dovuto alla scomposizione della materia durante la sua corsa all'interno del tunnel, sembra sia stata risolta. Anche se non è mai stato spiegato come.
[modifica] Velocità
Secondo quanto riferito nel film, il pianeta Abydos, situato nella galassia di Kalian, fuori dalla Via Lattea, ad una distanza di circa 16.900.000.000 anni luce, viene raggiunto da una sonda automatizzata in circa 21 secondi, ad una velocità calcolabile di 7.618.906.285.714.290.000.000 chilometri al secondo, ossia in 27.428 miliardi di miliardi di Km/ora; in altre parole la velocità che si raggiunge nel tunnel dello stargate è circa 25 milioni di miliardi di volte più veloce della velocità della luce, abbastanza da sfondare il muro dell'Universo (vedi teoria degli universi paralleli).
Nella serie Stargate SG-1, Abydos viene però spostato dagli autori all'interno della nostra galassia e viene raggiunto impostando i soliti sette simboli. Nel primo episodio della serie televisiva, Figli degli dei, per raggiungere Abydos si impiegarono solo 12 secondi ma quando la squadra riattraversò lo stargate sullo stesso percorso, O'Neill impiegò 21 secondi, come nel film.
La Via Lattea ha un diametro di 100.000 anni luce e la velocità impressa dallo stargate (film) è di 804.761.905 anniluce/sec. A questa velocità, in 12 secondi, andiamo molto più in là del confine della nostra galassia, circa un po' oltre il centro dell'universo. A questa velocità il viaggio ad Abydos dovrebbe durare 0,00012 secondi.
Per fare una rivalutazione della velocità impressa dallo stargate nella serie televisiva SG-1, si divide il diametro della Via Lattea per il tempo impiegato a percorrerla: 100.000/12 o 100.000/21 e si ottiene 8.383 anniluce/sec oppure 4.762 anniluce/sec. In questo caso lo stargate è più veloce della luce "solo" circa da 150 a 262 miliardi di volte.
Il calcolo della velocità effettiva di un wormhole, che sia 25 milioni di miliardi o 150-260 miliardi più veloce della luce, rimane comunque incredibile e da fantascienza. Nella realtà la velocità della luce, 300.000 Km/sec è la massima velocità raggiungibile nell'universo che conosciamo ed è una costante universale, tanto che la luce non raggiunge una velocità maggiore neanche cadendo in un buco nero.
I tempi diversi, 12 o 21 secondi, indicano semplicemente le contraddizioni del montaggio e le incongruenze inevitabili della regia, quando salta dal film alla serie televisiva, recuperando spezzoni di film senza alcuna cognizione di astrofisica. Per i fan della serie è diventato un gioco che fa parte del passatempo, notare e segnalare queste incongruenze.
[modifica] Alimentazione
Creare una distorsione nello spazio necessita di una quantità d'energia considerevole. Per aprire un wormhole, lo stargate accumula innanzitutto l'energia in una batteria al naquadah. L'energia ambientale non è sufficiente a caricare questa batteria in un lasso di tempo ragionevole (come invece avviene per apparecchi meno sofisticati come l'asta Goa'uld), il portale dev'essere fortemente alimentato d'energia prima dell'apertura di un wormhole. Generalmente, è il DHD a fungere da accumulatore integrato per caricare lo stargate. In mancanza di un DHD, il portale dev'essere alimentato in qualche altra maniera. L'interfaccia d'alimentazione energetica del portale non è complessa: un semplice contatto fisico è sufficiente. Oltre al DHD, le fonti d'energia a volte utilizzate sono:
- l'elettricità, mediante l'intermediazione di anelli superconduttori (all'SGC)
- un fulmine (SG-1, episodio 1.11, Il supplizio di Tantalo)
- la fusione fredda (SG-1, episodio 2.03, Prigionieri)
Quando l'ottavo blocco viene utilizzato per collegarsi con un'altra galassia, la richiesta d'energia aumenta ed un singolo DHD non è più sufficiente ad alimentare lo stargate. Dev'essere quindi utilizzata una sorgente supplementare. Nell'episodio La quinta razza, (SG-1, episodio 2.16), O'Neill, depositario della conoscenza degli Antichi, riuscì a costruire un generatore al naquadah in grado di accumulare l'energia necessaria a compiere un viaggio sino alla galassia di Ida. In seguito verranno scoperti altri generatori simili costruiti dagli Antichi. Questi congegni diverranno noti con il nome di ZPM, ovvero Modulo Punto Zero.
Una volta stabilito il wormhole, il portale sfrutta l'energia creata dal vortice nella distorsione spazio temporale. Non è dunque più necessario alimentarlo.
[modifica] L'orizzonte degli eventi
Il wormhole, situato nella quarta dimensione, è ovviamente invisibile, salvo che nella sua forma instabile alla partenza. L'effetto a specchio liquido che si vede quando uno stargate è aperto è dunque artificiale, e si tratta dell'orizzonte degli eventi, un tipo di campo di forza parametrico molto sofisticato. Possiede le seguenti funzioni:
- misura la pressione e oppone una forza uguale e contraria per smorzare le correnti d'aria tra un portale e l'altro. In effetti, basterebbe una modesta differenza di pressione atmosferica tra l'entrata e l'uscita perché l'aria si metta in movimento generando correnti continue. Questo spiega anche perché uno stargate sul fondo di un oceano non trasferisca istantaneamente migliaia di litri d'acqua all'altro capo del vortice (SG-1, episodio 4.07, Cancello d'Acqua). Questo adeguamento di pressione avviene in tempo reale, il che spiega l'effetto ondulato dell'orizzonte degli eventi.
- grazie a questa misurazione della pressione, l'orizzonte degli eventi è anche in grado d'individuare la materia solida più densa della pressione ambientale e determinare se un oggetto è entrato completamente nel wormhole o no. Scompone questa materia negli atomi che la compongono e la conserva in una memoria temporanea fino al momento in cui l'oggetto è entrato completamente. Allora l'oggetto viene trasferito verso l'altro portale.
- quando un oggetto tocca l'orizzonte degli eventi, quest'ultimo genera una leggera forza d'attrazione che può tornare utile nel caso in cui l'oggetto non abbia abbastanza slancio per penetrarlo interamente. Questo spiega l'effetto collante dell'orizzonte degli eventi quando si ritira un oggetto entrato solo parzialmente (visto nel film).
- l'orizzonte degli eventi genera anche una stabilizzazione orizzontale degli oggetti in transito per evitare che questi non cadano al suolo una volta parzialmente scomposti. Quest'effetto, sommato al precedente, spiega ad esempio perché un oggetto penetrato parzialmente nel vortice continui ad entrare senza il bisogno di essere mantenuto per non cadere (visto in molti episodi).
- all'uscita, l'orizzonte degli eventi ricompone gli atomi, ed applica una leggera forza di spinta verso l'esterno per evitare che l'oggetto appena transitato ritorni indietro per sbaglio. Affinché gli atomi possano essere ricomposti, occorre che ci sia spazio sufficiente all'uscita, altrimenti la ricostruzione fallisce e l'oggetto (o la persona!) viene distrutto.
È su questo principio che si basa il funzionamento dell'iride, uno scudo in titanio che impedisce, quando chiuso, l'ingresso ai viaggiatori indesiderati (sprovvisti del codice di disattivazione dell'iride, o I.D.C., cioè Iris Deactivation Code), che abbiano attivato lo stargate d'arrivo e che si spiaccicano come moscerini su un parabrezza. Altre volte l'iride è servito per bloccare bombe atomiche spedite da nemici. Questo principio non è però generalizzabile in quanto i Nox hanno dimostrato di poter attraversare indenni anche un iride chiuso grazie alla loro tecnologia estremamente progredita.
[modifica] Durata del wormhole
Normalmente, un wormhole può essere mantenuto attivo solo per circa 38 minuti alla volta. Lo stargate che ha stabilito il wormhole in uscita può mantenerlo aperto e determinarne la chiusura entro questo lasso di tempo.
Un'eccezione a questa regola si presentò nell'episodio Stato di Massima Gravità (SG-1, episodio 2.15) quando fu stabilito un wormhole in uscita tra lo stargate terrestre e un altro in caduta libera dentro ad un buco nero; la dilatazione temporale dovuta all'enorme attrazione gravitazionale impedì al wormhole di scollegarsi entro i 38 minuti standard. La connessione fu chiusa solo forzando il wormhole a saltare su di un altro stargate secondario.
[modifica] Stargate secondari
Alcuni pianeti possiedono degli stargate "secondari" o "backup". Normalmente il secondo stargate è sempre inattivo, e quello principale riceve tutte le connessioni con i wormhole in arrivo.
Se lo stargate che ha stabilito la connessione riceve un impulso di energia abbastanza potente mentre il wormhole è aperto, il tunnel può venir fatto "saltare" ad un portale differente da quello originariamente contattato. Normalmente il wormhole salta ad un portale chiuso della rete, e se in un pianeta sono presenti due Stargate il salto avviene direttamente su quello secondario. Nell'episodio Naufragio interplanetario, (SG-1, episodio 1.18), lo stargate di partenza venne colpito da un'arma ad energia sovraccaricandosi e provocando un malfunzionamento mentre i membri della squadra SG-1 stavano tornando sulla Terra. Il wormhole si spostò automaticamente su un secondo portale, fino ad allora sconosciuto, situato anch'esso sulla Terra, sotto i ghiacci perenni dell'Antartide, scaricando i viaggiatori in questa destinazione.
Sembra che la chiave di questo procedimento risieda nel DHD. Quest'ultimo infatti sembra essere responsabile nel determinare quale stargate sia impostato per ricevere i wormhole in arrivo; i Russi infatti, servendosi di questo principio furono in grado di usare il loro DHD per sovrapporsi alla ricezione dello Stargate dell'SGC riuscendo in questo modo a recuperare un loro gruppo di esplorazione dal secondo stargate terrestre.
Oltre agli Antichi, anche i Tollan dimostrarono di possedere l'abilità di costruire degli stargate, grazie all'assistenza dei Nox, in seguito all'incontro tra le due razze favorito dall'SG-1. Inoltre, nell'episodio Ascension (SG-1, episodio 5.03), un Antico di nome Orlin, utilizzando materiali e strumenti disponibili sulla Terra ad un cittadino medio (45 chili di puro titanio, 61 metri di cavo in fibra ottica, sette condensatori industriali da 100.000 watt e altro), tutto ordinato on line dal computer di casa del Maggiore Carter, fu in grado di costruire un piccolo stargate monouso che riuscì a connettersi con il portale di Velona. Per farlo però ci fu bisogno di una carta di credito molto ben rifornita.
[modifica] Resistenza e disattivazione
Gli stargate sono particolarmente resistenti al danneggiamento e alla distruzione: nell'episodio Cento Giorni, (SG-1, episodio 3.17), uno stargate, colpito in pieno da una meteora, rimase completamente intatto, nonostante l'impatto l'avesse seppellito sotto diversi metri di terra; un altro, colpito da una bomba nucleare potenziata al naquadah, riuscì perfino a salvarsi alla distruzione del pianeta su cui era posizionato.
Nell'episodio Sbarco, (SG-1, episodio 9.06), tuttavia, venne rivelato che gli scienziati degli Stati Uniti d'America erano riusciti a sviluppare una bomba nucleare potenziata al naquadria, detta gatebuster, che teoricamente sarebbe stata in grado distruggere uno stargate.
La maniera più semplice per disattivare uno stargate rimane comunque quella di seppellirlo o di disconnettere/distruggere il DHD che lo alimenta. Tuttavia Anubis, servendosi della tecnologia degli Antichi, riuscì a distruggere lo stargate originale dell'SGC e quello situato su Abydos.
Il wormhole non può formarsi se c'è un'ostruzione all'interno dell'anello dello stargate, di conseguenza è molto comune che gli stargate vengano chiusi in modo semi-permanente sotterrandoli.
Un altro modo per controllare i viaggi attraverso lo stargate consiste nel posizionare una barriera a brevissima distanza (meno di due micron) dall'orizzonte degli eventi, prevenendo così la ricostruzione della materia dopo l'arrivo attraverso il passaggio. Nello stargate terrestre questa funzione è svolta molto egregiamente da un iride di titanio, che permette però al portale di continuare a trasmettere comunicazioni radio attraverso il wormhole ancora aperto.
[modifica] Funzioni di sicurezza
Il portale possiede una memoria atomica utilizzata per stoccare le informazioni riguardanti gli atomi che compongono gli oggetti in transito attraverso l'orizzonte degli eventi. Una volta che l'oggetto è stato interamente scomposto, gli atomi vengono inviati verso l'altro portale. Questo conserva a sua volta gli atomi che riceve nella sua memoria temporanea. Una volta che l'oggetto è arrivato completamente, viene ricostruito dall'orizzonte degli eventi del portale d'arrivo. Questo spiega ad esempio perché un braccio immerso oltre l'orizzonte degli eventi non affiori immediatamente dall'altro lato: il portale non può smaterializzare e trasmettere un oggetto prima che questo sia passato interamente attraverso l'orizzonte degli eventi; comunque se il wormhole viene disattivato mentre un oggetto è parzialmente passato, la porzione che ha attraversato l'orizzonte svanisce.
Se, per incidente, il portale d'arrivo dovesse chiudersi prima che l'oggetto sia stato ricostruito, la memoria interna conserva le informazioni per un certo lasso di tempo o fino alla prossima apertura dello stargate (nel qual caso la memoria viene cancellata e l'oggetto/persona non può più essere ricomposta). Per ricostruire gli oggetti ancora in memoria è possibile riattivare il solo orizzonte degli eventi, senza aprire alcun wormhole. È ciò che avvenne nell'episodio 48 Ore, (SG-1, episodio 5.14) in cui Teal'c si trovava all'interno della memoria dello stargate e solo al suo arrivo si rese conto del lungo tempo trascorso prima della ricomposizione.
Il portale, inoltre, analizza la pressione esercitata sull'orizzonte degli eventi per evitare il passaggio dell'atmosfera (o di altri fluidi in cui è immerso lo stargate). In diverse occasioni, infatti, è stato aperto un wormhole tra uno stargate sulla superficie terrestre ed uno sul fondo di un oceano, su un pianeta alieno, senza che l'acqua passasse da un portale all'altro.
[modifica] La rete di comunicazione
Per stabilizzarsi, il wormhole deve agganciarsi ad un altro stargate. È dunque indispensabile conoscere la posizione nello spazio dello stargate che si desidera raggiungere. Poiché nell'Universo in espansione, i pianeti e le stelle si muovono allontanandosi fra loro, col passare del tempo, i portali devono essere periodicamente aggiornati con le coordinate reali degli altri stargate. Per questo motivo, i portali sono tutti interconnessi tra loro (SG-1, episodio 7.09, Vendicatore 2.0). Questo fenomeno prende il nome di "aggiornamento correlativo".
[modifica] Impatto sull'organismo umano
L'energia dello Stargate provoca una demolecolarizzazione della materia e quindi anche dell'organismo umano. Quest'energia presenta due momenti distinti, una prima fase in cui l'energia si accumula, ed è instabile e pericolosa, e una seconda fase nella quale l'energia si stabilizza nell'orizzonte degli eventi, ed è utilizzabile:
- Nella fase in cui l'energia si accumula ed è instabile, il pericolo consiste nel fatto che se si è troppo vicini e si viene investiti dal fronte d'energia, avviene una demolecolarizzazione dell'organismo, senza che sia stabilito il ponte con lo Stargate di arrivo e quindi il corpo demolecolarizzato si perde nello spazio.
- Quando l'energia si è stabilizzata e si attraversa l'orizzonte degli eventi, la ricomposizione dell'organismo umano comporta qualche disturbo: i viaggiatori dello Stargate lamentano
- soggettivamente malessere, nausea, mal di stomaco e vertigini
- da un punto di vista oggettivo si riscontra pallore, sudorazione fredda, che a causa dell'evaporazione massiccia e repentina, ghiaccia, facies ansiosa, talvolta vomito.
- Si può arrivare a disturbi più gravi come un abbassamento della pressione con tachicardia riflessa che fa sconsigliare il viaggio con lo Stargate alle persone anziane, specialmente se cardiopatiche.
- Questi sintomi sono dovuti a riflessi che originano a livello del labirinto nell'orecchio umano, e questa malattia da movimento si chiama cinetosi.
- La cinetosi del viaggiatore stargate solitamente passa da sola ma si può prevenire attuando elementari norme igieniche come un pasto leggero, limitare i movimenti della testa, non guardare le onde del wormhole e altri punti dello spazio apparentemente in movimento, emettere aria alla partenza e respirare profondamente all'arrivo, verbalizzando i propri disturbi a viaggio ultimato per impedire di concentrasi sul disturbo aumentandolo.
[modifica] Impatto strategico
La creazione degli stargate ha avuto un impatto incredibile sulla storia delle galassie in cui sono stati disseminati. Permettendo a tutti i viaggiatori di attraversare lo spazio, gli stargate hanno permesso, come tutti i mezzi di comunicazione, di accelerare lo sviluppo delle civiltà che se ne servivano. Per lo stesso motivo però, come tutti i mezzi di comunicazione, hanno anche dato origine, o quantomeno favorito, la nascita di nuove minacce.
Gli stargate permettono un riequilibrio tecnologico. In effetti, anche i popoli primitivi possono accedervi senza una conoscenza precisa dei principi scientifici che permettono loro di funzionare. Questo ha permesso ad esempio ai Terrestri, tecnologicamente inferiori, di trovarsi degli alleati nella loro lotta contro i Goa'uld, e di portare a termine delle missioni offensive direttamente nel cuore delle installazioni nemiche.
Quest'analisi non corrisponde a verità nel caso della galassia di Pegaso, in cui si trova la città di Atlantide. Qui molti portali sono situati in orbita anziché sulla superficie dei pianeti. Occorre dunque controllare la tecnologia dei voli spaziali per utilizzarli.
Il tentativo di disabilitare i portali, da parte di uno scienziato dell'SGC (SG-1, episodio 7.09), ha mostrato che una disattivazione massiccia della rete degli stargate offre un vantaggio strategico a chi possiede la flotta di vascelli spaziali più rapida e numerosa, come in questo caso il Signore Ba'al.
[modifica] Altri utilizzi degli stargate
Come già detto in precedenza, uno stargate non è altro che un mezzo di trasporto. Per farlo deve manipolare la struttura base dell'universo e può dunque servire a tutto ciò che necessita di una manipolazione del tessuto spazio-temporale. Lo stargate in particolari occasioni può essere utilizzato come mezzo di trasporto temporale, cioè al posto di spostare cose e uomini attraverso vari pianeti può essere utilizzato come macchina involontaria del tempo; questo avviene solo se durante la connessione un eruzione solare passa nella traiettoria del tunnel creato dallo stargate.
[modifica] Arma degli Antichi
Nel doppio episodio "Redenzione 6.01 - 6.02", Anubis riesce a servirsene per spararvi attraverso un fascio d'energia sfruttando lo stargate come un amplificatore. Quest'arma, composta da diversi congegni interconnessi allo stargate, come molti altri dispositivi Antichi, sembra ricevere energia dal sub-spazio. Tale energia viene prodotta da vari pilastri che circondano lo stargate e l'arma stessa, e la convogliano verso di essa. L'arma in sé non fa altro che inviare un fascio di energia verso l'orizzonte degli eventi, l'energia si trasforma in radiazione che permette allo stargate di rimanere aperto per un tempo indefinito. La distruttività dell'arma deriva però dal materiale stesso dello stargate, che è infatti un superconduttore; lo stargate non riuscendo a dissipare l'enorme energia che gli viene fornita arriva ad un punto critico, esplodendo con la potenza di diverse bombe atomiche.
[modifica] Viaggio nel tempo
È stato constatato che l'utilizzo di uno stargate durante un'eruzione solare può spostare il punto d'arrivo nel tempo, ma non nello spazio. Nell'episodio Viaggio nel tempo (SG-1, episodio 2.21), la squadra viene catapultata indietro sino all'anno 1969. Configurando accuratamente il portale, è possibile viaggiare nel tempo in maniera precisa, anche senza eruzioni solari (come fa Cassandra in questo stesso episodio). Un altro viaggio nel tempo permesso dall'uso di un'eruzione solare avviene nell'episodio 2010 (SG-1, episodio 4.16).
- vedi anche: Viaggio nel tempo
[modifica] Isolamento di una zona spaziotemporale
Nell'episodio Inversione temporale (SG-1, episodio 4.06), un archeologo alieno di nome Malaki, utilizzando un congegno degli Antichi, riuscì ad attivare 14 stargate in modo contemporaneo, per isolare una regione di spazio-tempo. Tutti i pianeti compresi all'interno di questa regione andarono fuori sincrono, rimanendo intrappolati all'interno di un anello temporale in cui tutte le azioni si ripetevano all'infinito, rimanendo tagliati fuori dal consueto scorrere del tempo.
[modifica] Squilibrio di un nucleo stellare
Se il vortice è male isolato, può influire sulla materia che attraversa, arrivando perfino a destabilizzare l'equilibrio delle reazioni nucleari interne ad una stella, come avvenuto nell'episodio Cielo rosso (SG-1, episodio 5.05).
[modifica] Gli stargate della Via Lattea
Gli stargate della Via Lattea possiedono un anello rotante interno con 39 simboli incisi sopra e un anello stazionario esterno su cui sono posizionati 9 meccanismi di bloccaggio triangolari chiamati per l'appunto blocchi, che servono a registrare le coordinate di digitazione dei simboli necessari per stabilire la connessione. Per quello che ne sappiamo, solo otto dei nove blocchi sono realmente utilizzabili per stabilire una connessione, e solo sette di essi, compreso il punto d'origine, possono essere utilizzati senza ricorrere all'energia di uno ZPM. I sei blocchi, più il punto d'origine, danno un totale di 1.987.690.320 possibili combinazioni, benché molte di queste connessioni non siano valide senza alcuni vincoli. Quando le coordinate vengono digitate, l'anello interno ruota fino a posizionare il simbolo composto sotto al blocco corrispondente, registrandolo mediante la chiusura del blocco stesso. Nella serie Stargate SG-1 quando un simbolo viene agganciato il blocco corrispondente emette una luce rossa. La rotazione e il bloccaggio continuano fino al posizionamento di tutti i simboli digitati.
Gli stargate solitamente sono accompagnati da un DHD, che gli fornisce energia, attivandolo alle coordinate selezionate. Lo stargate di Giza, sulla Terra, è stato però trovato senza DHD e la squadra terrestre è stata dunque costretta a sviluppare la tecnologia necessaria per interfacciarsi con il portale, fornirgli energia e digitare le coordinate, mediante l'uso di computer. Quando si digitano delle coordinate usando un DHD, l'anello interno non ruota e i simboli vengono semplicemente agganciati dai meccanismi di bloccaggio, così come vengono digitati sul DHD. Tuttavia alcune razze aliene hanno rivelato la capacità di attivare in modo istantaneo un wormhole servendosi di un dispositivo di chiamata portatile (Nox e Asgard soprattutto), o direttamente con la forza del pensiero (Antichi, in Stargate Atlantis).
[modifica] Lo stargate di Giza
Il primo dei due stargate terrestri riscoperti in epoca moderna è stato trovato durante uno scavo archeologico a Giza, in Egitto, nel lontano 1928, dall'equipe del Professor Langford. Era sepolto sotto ad un enorme coperchio di pietra su cui erano incisi strani simboli in rilievo. Tutto il materiale ritrovato venne immediatamente trasferito negli Stati Uniti, per essere sottoposto ad accurate analisi.
Nel 1945, a Cheyenne Mountain (nel film Creek Mountain), vicino a Colorado Spring, in una base militare sotterranea, Ernest Littlefield, fidanzato della nipote di Langford, fu il primo americano ad attraversare lo stargate, attivato manualmente su coordinate casuali. Raggiungerà in questo modo il pianeta Heliopolis, centro culturale universale in cui si riuniva l'Alleanza delle quattro grandi razze, al tempo degli Antichi. Alcuni militari ripresero le varie fasi con una cinepresa. Dopo aver attraversato l'orizzonte degli eventi Littlefield non ritornò più (SG-1, episodio 1.11, Il supplizio di Tantalo). Dopo questa tragica esperienza gli esperimenti vennero interrotti per diversi decenni, tanto che lo stargate continuò a giacere inutilizzato in un deposito dell'aeronautica militare americana.
Nel 1994, la decifrazione delle iscrizioni sul coperchio di pietra e sull'anello metallico, era ancora un mistero per gli scienziati. A capo dell'equipe di ricercatori che tentavano di svelarne i segreti era sopraggiunta la professoressa Catherine Langford, che decise di affidarsi ad un giovane egittologo tanto squattrinato quanto esperto in geroglifici e lingue antiche, Daniel Jackson. Egli era convinto che fosse necessario retrodatare i ritrovamenti archeologici egizi, ma i suoi colleghi non gli davano credito ed era oggetto di derisione.
Fin dal suo arrivo Jackson diede prova delle proprie capacità, traducendo a prima vista una frase dal geroglifico:
Dopo settimane di studio e duro lavoro il Dottor Jackson identificò i sei simboli incisi sulla lastra di pietra scoprendo che si trattava di costellazioni stellari. Questi riferimenti spaziali non erano altro che coordinate tridimensionali, che servivano ad identificare un pianeta. Il settimo simbolo era fuori dal cartiglio, e corrispondeva al punto d'origine.
I sette simboli presenti sul coperchio di pietra erano , necessari per azionare il congegno per raggiungere Abydos.
[modifica] I simboli dello stargate di Giza
Posizione | Glifo | Costellazione | Posizione | Glifo | Costellazione | Posizione | Glifo | Costellazione |
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1 | Punto d'origine* | 14 | Microscopio | 27 | Toro | |||
2 | Cratere | 15 | Capricorno | 28 | Auriga | |||
3 | Vergine | 16 | Pesce Australe | 29 | Eridano | |||
4 | Boote | 17 | Cavallino | 30 | Orione | |||
5 | Centauro | 18 | Acquario | 31 | Cane Minore | |||
6 | Bilancia | 19 | Pegaso | 32 | Unicorno | |||
7 | Serpente | 20 | Scultore | 33 | Gemelli | |||
8 | Regolo | 21 | Pesci | 34 | Idra | |||
9 | Scorpione | 22 | Andromeda | 35 | Lince | |||
10 | Corona Australe | 23 | Triangolo | 36 | Cancro | |||
11 | Scudo | 24 | Ariete | 37 | Sestante | |||
12 | Sagittario | 25 | Perseo | 38 | Leone Minore | |||
13 | Aquila | 26 | Balena | 39 | Leone |
*Questo simbolo è presente solo sullo stargate scoperto a Giza. Nel film, il Dr. Jackson lo interpretò come rappresentazione del Sole sulla cima di una piramide. Ogni stargate ha un punto d'origine diverso.
[modifica] Gli stargate di Pegaso
Gli stargate della galassia di Pegaso possiedono anelli interni che non ruotano fisicamente ma che danno l'illusione del movimento mediante l'utilizzo di un design digitale (simile a quello degli orologi digitali), presente anche sui DHD sparsi per questa galassia. Tuttavia, i portali possiedono solo 36 simboli, arrivando ad un totale di 1.168.675.200 possibili combinazioni per gli stargate della galassia di Pegaso, che sono meno di quelle della Via Lattea.
Nella serie spinoff Stargate Atlantis, una spedizione terrestre compone l'indirizzo a 8 simboli dal Comando Stargate dell'USAF per raggiungere Atlantide, la città perduta degli antichi, nella galassia di Pegaso. In questo modo si scopre che gli Antichi disseminarono gli Stargate anche sui pianeti della galassia di Pegaso, usando però portali con un design leggermente differente. I blocchi d'aggancio di questi stargate erano equipaggiati con luci blu anziché rosse e i glifi di digitazione erano composti da gruppi di luci bianche anziché le consuete figure in rilievo. Diversamente dai portali della Via Lattea, inoltre, erano presenti solo 36 simboli sull'anello interno, ma ne servivano sempre 7 per agganciare un indirizzo interplanetario. L'anello dei simboli non ruotava, poiché questi si illuminano in sequenza per indicare quelli selezionati. Tutto ciò indica che molto probabilmente risultava impossibile inserire manualmente un indirizzo negli stargate di Pegaso, com'era invece possibile fare con quelli della Via Lattea. Anche l'effetto visivo osservabile all'interno del wormhole risultava differente. Il viaggiatore percorreva un tunnel di nebbia verdastra turbolenta anziché il solito tunnel azzurro.
Allontanandosi apparentemente dalla normale capacità di connettersi ovunque da dovunque, l'unico stargate di Pegaso in grado di raggiungere gli stargate della Via Lattea sembra essere quello posizionato ad Atlantide. Ciò è dovuto ad uno speciale cristallo di controllo, apparentemente unico nel suo genere, inserito nel DHD della sala controllo della città senza il quale uno stargate di Pegaso non può connettere l'ottavo simbolo. Questa capacità sembra essere stata implementata volontariamente dagli Antichi che scapparono verso Pegaso per rifugiarsi e chiudere la via alle proprie spalle. Gli stargate di Pegaso sono della stessa grandezza di quelli della Via Lattea e possono rimanere aperti per lo stesso tempo massimo di 38 minuti, da cui si può dedurre che molto probabilmente il principio di base sfruttato per il loro funzionamento sia identico e che le uniche modifiche rilevanti si basino principalmente sull'aspetto esteriore.
Una delle caratteristiche più innovative riguardo gli stargate di Pegaso sembra sia la presenza di portali orbitali, mai osservati prima nella Via Lattea. Questi stargate non hanno DHD, e fungono quasi esclusivamente per il viaggio di veicoli spaziali, soprattutto salta pozzanghere (in inglese "Puddle Jumper" o più semplicemente "Jumper") e dardi wraith (in inglese "Darth"). Gli stargate orbitali sono alimentati da tre generatori disposti lungo l'anello esterno che prendono il posto del normale DHD. I salta pozzanghere hanno un DHD incorporato che permette loro di viaggiare attraverso questi passaggi senza doversi fermare a digitare i simboli direttamente sul congegno d'attivazione. Sembra che anche i dardi wraith siano in grado di fare una cosa del genere, visto che durante il loro primo incontro con il gruppo di Atlantide sono riusciti ad aprire un wormhole da remoto.
Lo stargate di Atlantide dispone di un campo di forza protettivo con una funzione simile a quella dell'iride installato sullo stargate della Terra dall'SGC. Impedisce ai viaggiatori indesiderati di rimaterializzarsi e sembra si tratti di una tecnologia presente solo ad Atlantide.
[modifica] Gli stargate della galassia d'origine
Nella nona stagione di Stargate SG-1 venne scoperto che gli Antichi non erano originari della Via Lattea, ma provenienti da un pianeta chiamato Altaira, situato in un'altra galassia, ancor più distante di Pegaso rispetto alla Terra.
Nonostante non si sappia ancora quale sia l'aspetto degli stargate della galassia d'origine, la loro esistenza sembra confermata dal fatto che gli Ori (Altairani rimasti indietro che hanno deciso di non seguire gli altri membri della propria specie nella Via Lattea) furono in grado di inviare messaggeri religiosi, chiamati Priori, verso la Via Lattea attraverso gli stargate.
Tuttavia sembra logico presupporre che il loro aspetto sia simile a quello degli anelli trasportatori della galassia d'origine, all'apparenza di colore bianco madreperlaceo. Tutti i portali della galassia d'origine sono inoltre molto più antichi sia dei portali del sistema di Pegaso che di quelli della Via Lattea.
Gli Ori hanno dimostrato una conoscenza degli stargate e della fisica dei wormhole maggiore di chiunque altro nella Via Lattea, eccetto gli Antichi. Recentemente (SG-1, episodio 9.06) fecero collassare un pianeta nel tentativo di creare un enorme supergate di 300 o 400 metri di diametro, che avrebbe dovuto collegare indefinitivamente la galassia Ori alla Via Lattea. Il supergate fu costruito da piccoli moduli automatici, inviati attraverso un normale stargate, auto-montatitisi in orbita, e il collasso del pianeta fu causato per generare un piccolo buco nero che avrebbe potuto essere usato per mantenere il portale aperto per più di 38 minuti (vedi Durata del wormhole).
[modifica] Lo stargate prima del film
Il concetto di stargate non è nato con il film omonimo. Molti autori di fantascienza, in particolare Andre Norton e C. J. Cherryh, avevano usato già in precedenza l'idea di dispositivi simili atti alla creazione di portali artificiali per lo spostamento attraverso distanze interstellari. In Witch World, Norton descrive un mondo colonizzato da umani e altre razze attraverso l'uso di uno di questi portali. Nella serie Morgaine di Cherryh, l'uso potenziale dei portali per il viaggio nel tempo li rende un pericolo per il rapporto causa-effetto e perciò per il futuro stesso della civilizzazione: perciò la protagonista, Morgaine, coinvolta in una missione che la porta di mondo in mondo, distrugge ogni portale appena dopo averlo attraversato.
Come termine utilizzato per indicare un dispositivo fantascientifico in grado di collegare istantaneamente due luoghi anche molto distanti, l'epiteto 'star gate' (in italiano letteralmente porta delle stelle) fu coniato da Arthur C. Clarke nella storia 2001: Odissea nello spazio, nonostante il suo 'star gate' fosse un enorme monolite orbitante intorno al Sole, ai confini del sistema solare e il viaggio durasse più di mezz'ora. Stargate SG-1 rese omaggio a Clarke nei due episodi 2010 e 2001, che corrispondono ai titoli dei primi due libri e film della saga di Clarke, 2001: Odissea nello spazio e 2010: Odissea due.
[modifica] Altri stargate noti
- Contact, romanzo di Carl Sagan (viaggio interstellare)
- Star Trek, in particolare la serie Deep Space Nine (viaggio interstellare e viaggio nel tempo)
- Donnie Darko, film di Richard Kelly (viaggio nel tempo)
- Cowboy Bebop, anime (viaggio interstellare)
- I viaggiatori, serie tv (dimensioni parallele)
- La luce del passato, romanzo di Arthur C. Clarke e Stephen Baxter (comunicazione iperluminale)
[modifica] Voci correlate
[modifica] Collegamenti esterni
- (EN) Il sito ufficiale di Stargate SG1
- (EN) Il sito ufficiale di Stargate Atlantis
- (EN) SG1 Solutions, la guida di riferimento a Stargate SG-1
- HyperSG1, la guida completa a Stargate
- SG1 Italy, il sito del Fan Club italiano
- Tau'ri Stargate Command
[modifica] Collegamenti tecnici
- (EN) HEASARC (High Energy Astrophisics Science Archive Reasearch Center)
- (EN) Smithsonian Astrophysical Observatory
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