Piano Demagnetize
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Motivazione: La voce offre ampio spazio ad una serie di congetture, alcune "allarmate". Se non si sa nulla di preciso, perché lanciare ipotesi, più o meno verificabili? --Duroy 17:33, 16 set 2006 (CEST).
Il Piano Demagnetize fu un accordo segreto di intelligence, stipulato fra i servizi segreti degli Stati Uniti e dell'Italia, che si proponeva di depotenziare l'influenza sulla società italiana delle forze di orientamento comunista attraverso una stretta collaborazione tra il SIFAR e la CIA.
Il nome esprime l'intento del piano di ridurre quella sorta di "attrazione magnetica" che le idee comuniste andavano esercitando sulle popolazioni di alcuni paesi, in particolare Italia e Francia e la smagnetizzazione ne era il "top priority objective", obiettivo di assoluta priorità da raggiungere con qualunque mezzo.
Faceva parte di una serie di iniziative con le quali il governo di Washington intendeva agire in diversi contesti internazionali (principalmente europei) onde premunirsi contro una crescita di influenza delle forze comuniste in seno ai singoli àmbiti politici nazionali (in Francia, ad esempio, si intervenne con analogo piano che prese il nome di Cloven). L'obiettivo generale era ovviamente il contrasto all'azione di espansione dell'influenza dell'Unione Sovietica, appunto con principale riferimento ai paesi dell'Europa centro-meridionale, ed è da taluni considerato uno dei passaggi operativi della guerra fredda.
Il piano, versione italiana di una manovra quindi di assai ampio spettro, fu approvato dallo Psychological Strategy Board, struttura statunitense che si occupava di guerriglia psicologica (psywar), il 21 febbraio 1952; l'ambasciata statunitense a Roma (allora diretta da Frederik Reinhardt) era l'organo deputato a mantenere i contatti con i servizi segreti italiani. Fu sottoscritto per la parte italiana dal generale Giovanni De Lorenzo, capo del SIFAR, in termini di accordo internazionale segreto; ciò avvenne all'insaputa del governo italiano e questo ha dato adito a molte allarmate congetture, sebbene la segretezza mantenuta anche nei confronti dei vertici politici della nazione sia assolutamente la norma per simili accordi fra servizi di informazione e sicurezza.
Nel tempo, notizie circa il piano incominciarono a trapelare, tanto che nel 1984 il Presidente del Consiglio Bettino Craxi, chiese al SISMI notizie a riguardo. I servizi segreti militari, forse anche per dovere d'istituto e per vincolo contenuto nello stesso accordo, negarono l'esistenza del Piano Demagnetize, affermando inoltre l'insussistenza di qualsiasi altro tipo di ingerenza straniera negli affari politici italiani.
Successivamente, emersane l'esistenza a proposito di altre questioni, soprattutto in sede di investigazioni della magistratura e di commissioni parlamentari inquirenti su altri fatti, le dichiarazioni di soggetti informati o coinvolti non furono più smentite ed il dato ottenne quindi conferma indiretta pian piano potendosene ricostruire per via testimoniale sempre più elementi.
Ad esempio in sede di esame delle vicende collegate alla loggia massonica P2, si scoprirono documenti operativi della NATO pubblicati negli anni '70 (ma riferentisi anche a situazioni precedenti) dai quali si sono tratte alcune ipotesi circa l'effettiva applicazione degli accordi.
[modifica] Gli aspetti pratici del piano
I dettagli pratici del piano non sono, come detto, per ora noti, solo per via deduttiva si sono effettuate possibili ricostruzioni del tutto ipotetiche circa i modi di applicazione pratica degli accordi. Non solo quindi non si sa con precisione cosa il Sifar si sia impegnato a fare, ma nemmeno si ha traccia di cosa ne abbia ottenuto in cambio.
Anche le analisi storiche si fermano alla congettura logica per la quale si è - sempre deduttivamente - concluso che, nel quadro di una teorica impostazione di contrasto psicologico all'eventuale crescita di consenso delle ideologie collettiviste, si sarebbero esplicitate attività militari e politiche di indirizzo e stile più pragmatici.
Da taluni si è collegato infatti il piano alla raccolta dei Fascicoli SIFAR, alla redazione del Piano Solo, alla creazione delle strutture stay-behind (come Gladio), sostenendo in pratica che tutte queste attività siano state poste in essere per effetto di questo solo accordo, ma da altri si sostiene che altri accordi di dettaglio, più o meno formali e formalizzati, avrebbero riguardato ciascuna di queste (e Gladio è precedente al Demagnetize).
Altri hanno ipotizzato il correre di flussi di denaro clandestino destinati al finanziamento occulto di oppositori alle politiche di apertura al la formula del centro-sinistra; in questo senso si è ipotizzato che addirittura alcune correnti della Democrazia Cristiana, quelle più contrarie all'apertura a sinistra, siano state così "favorite" (Aldo Moro nel suo memoriale scritto durante la prigionia parla apertamente di finanziamenti da parte della CIA, sostenendo tuttavia che all'epoca non venivano più elargiti]]. Altre ipotesi hanno riguardato la provvisione di fondi per favorire contrasti interni e possibilmente scissioni nei partiti della sinistra, ad esempio nel PSI (anche Bettino Craxi nel suo memoriale scritto prima di morire parlerà di finanziamenti ricevuti dagli USA per avvantaggiare il PSI in chiave anti-PCI).
Sempre in termini di congetture, va riportato che taluni hanno sostenuto che il piano, nella sua ottica di contrasto capillare all'affermazione di esponenti prossimi all'area comunista nell'organizzazione dello stato, prevedesse il reintegro di quei soggetti in precedenza fascisti, allontanati dalle pubbliche amministrazioni per epurazione (così Galli - Nannei, De Lutiis, Ginsborg, Duggan); altri hanno sostenuto invece che tale reintegro sia stato sì promosso dagli Stati Uniti, ma che in realtà possa aver riguardato altri accordi o piani, e non precisamente il Demagnetize.
Si è anche collegato il Demagnetize alla scoperta di operazioni finalizzate allo spionaggio di personaggi di alto livello come i presidenti della repubblica o il papa (la scoperta di microfoni in Vaticano durante il pontificato di Giovanni XXIII avrebbe portato per alcuni ad un incidente diplomatico con gli USA), sebbene tali misure di controllo fossero ordinariamente parte, nella mentalità operativa del tempo, delle attività dei servizi.
Infine, si è posto in relazione il piano con l'ipotesi di venuta ad esistenza di uno governo parallelo, occulto, il cosiddetto "governo invisibile" teorizzato dal Nobis (e poi dagli americani David Wise e Thomas Ross) già nel 1955.
[modifica] Bibliografia
Non essendovi trattazioni monografiche, è però possibile ricavare nozioni incidentali o indirette da molte pubblicazioni sui contesti in cui il Piano andava ad incidere. Molte di queste pubblicazioni perseguono tesi di indirizzo politico.
- Barbacetto G., Il Grande Vecchio. Dodici giudici raccontano le loro inchieste sui grandi misteri d’Italia da piazza Fontana a Gladio, Milano, Baldini & Castoldi (1993).
- Bettini E., Gladio. La repubblica parallela, Roma, Ediesse (1996).
- Bellu G. M. - D’Avanzo G., I giorni di Gladio. Come morì la Prima Repubblica, Milano, Sperling & Kupfer (1991).
- Calderoni P., Servizi Segreti. Tutte le deviazioni: dal piano "Solo" al golpe Borghese, dalla P2 alla strage di Bologna, dal caso Cirillo al Supersismi, Napoli, Pironti (1986).
- Cipriani G., I mandanti. Il patto strategico tra massoneria mafia e poteri politici, Roma, Editori Riuniti (1994)
- Cipriani A. - Cipriani G., Sovranità limitata. Storia dell’eversione atlantica in Italia, Roma, Edizioni Associate (1991).
- Cucchiarelli P. - Giannulli A., Lo Stato parallelo. L’Italia "oscura" nei documenti e nelle relazioni della Commissione Stragi, Roma, Gamberetti (1997).
- De Lutiis G., Storia dei Servizi Segreti in Italia, Roma, Editori Riuniti (1984)
- De Lutiis G., prefazione a I mandanti. Il patto strategico tra massoneria mafia e poteri politici (Cipriani, G.), Roma, Editori Riuniti (1994)
- De Lutiis G., Il lato oscuro del potere. Associazioni politiche e strutture segrete dal 1946 a oggi, Roma, Editori Riuniti (1996).
- Duggan C., Italy in the Cold War Years and the Legacy of Fascism, in Italy in the Cold War: Politics, Culture and Society 1948-1958, C. Duggan - C. Wagstaff, Oxford e Washington D.C., Berg (1995).
- Faenza R. - Fini M., Gli americani in Italia, Milano, Feltrinelli (1976).
- Galli G. - Nannei A., Italia, Occidente mancato, Milano, Mondadori (1980).
- Gambino A., Storia dell’Italia nel dopoguerra, Bari, Laterza (1975)
- Ginsborg P., Storia d’Italia dal dopoguerra ad oggi. Società e politica 1943-1988, vol. I Dalla fine della guerra agli anni ’50, Torino, Einaudi (1989).
- Herring G. C., "The Cold War" in Encyclopedia of American Foreign Policy. Studies of the Principal Movements and Ideas, vol.I, New York, A. DeConde (1978).
- Nobis E., Il governo Invisibile, Roma, Edizioni di cultura sociale (1955).
- Osgood R., The PCI, Italy and Nato in The Italian Communist Party Yesterday, Today and Tomorrow, S. Serfaty and L. GrayWestport, Connecticut, Greenwood Press (1980).
- SIFAR, La guerra non ortodossa (1964), relazione, estratti riportati in Cipriani e Cipriani cit..
- Willan P., Puppetmasters. The Political Use of Terrorism in Italy, Londra, Constable (1991).
[modifica] Collegamenti esterni
- Direttive di Attuazione del Piano Demagnetize dai documenti Usa acquisiti dalla Commissione Stragi
- Il Piano Demagnetize
- http://www.archivio900.it/it/documenti/doc.aspx?id=507
- http://www.fondazionecipriani.it/Scritti/appunti.html
- http://www.fondazionecipriani.it/Scritti/gladio.html
- http://digilander.libero.it/infoprc/approstrategia.html