Pace di Caltabellotta
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La pace di Caltabellotta fu un accordo di pace firmato il 31 agosto 1302 nel castello della cittadina siciliana di Caltabellotta (AG) fra Carlo di Valois, come capitano generale di Carlo II d'Angiò e Federico III d'Aragona, che concluse di fatto la prima fase dei Vespri siciliani e delle guerre tra Aragonesi di Sicilia ed Angioini per il possesso dell'Italia meridionale.
Secondo alcuni al raggiungimento dell'accordo partecipò anche il papa Bonifacio VIII, ma storicamente questa tesi fu confutata, anzi politicamente lo stesso papa non aveva alcun interesse a che fosse stipulata la pace.
L'accordo limitava il regno degli Angioini al meridione continentale d'Italia e stabiliva che Federico III d'Aragona continuasse a regnare in Sicilia (con il titolo di Re di Trinacria e non di Sicilia) e nelle isole adiacenti come re indipendente e assoluto, ma stabiliva anche il ritorno della Sicilia sotto la dominazione degli angioini dopo la morte di Federico III. Tale evento, però, non si verificò mai: furono, invece, gli aragonesi che alla metà del XV secolo conquistarono anche il Regno di Napoli, con Alfonso V D'Aragona, detto il magnanimo, che alla fine del 1442 strappò la corona a Renato d'Angiò, ultimo dei Re angioini.
Il titolo di Re di Sicilia spettava ancora agli angioini, e la terminologia adottata per indicare il regno nella parte continentale fu infatti quella di "Regno di Sicilia al di qua dal faro". Nonostante ciò con la pace di Caltabellotta, nasceva de facto il Regno di Napoli.
Tale trattato di pace sanciva, tra l'altro, che Federico sposasse Eleonora, sorella del duca di Calabria Roberto d'Angiò e figlia di Carlo II. La pace di Caltabellotta durò fino a quando Federico rivendicò il titolo di Re per il figlio Pietro. Seguiranno altri anni di guerra visto che Roberto cercherà di riprendere possesso dell'isola nel 1314, impresa infruttuosa per l'angioino.
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