Costellazioni tuareg
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
I tuareg hanno una profonda conoscenza delle stelle, che costituiscono uno strumento indispensabile per orizzontarsi nel deserto. Anch'essi, come molti popoli del mondo, hanno individuato nella volta del cielo delle costellazioni in cui vedono personaggi e animali collegati ad una serie di miti.
[modifica] Le costellazioni
- Orsa Maggiore = talämt (la cammella), che comprende almeno 9 stelle:
- le quattro stelle del Carro = idarren wi n eleqqam (le zampe posteriori) e shiwa (le zampe anteriori)
- le tre stelle del timone = tekamshi o tikerdaf n iri n tälämt (le vertebre cervicali della cammella), e precisamente:
- Arturo = éghaf n tälämt (la testa della cammella)
- una stella mal definita (forse η Bootis [Prasse et al.]? o Alcor [Barrère]?) = énad (il fabbro/artigiano)
- Secondo Duveyrier anche un gruppo di stelle (ψ, λ, μ, ν, ξ Ursae Maioris) che costituirebbe eljemaat (l'assemblea)
- Orsa Minore = äwära (il piccolo di cammello)
- Stella Polare = lenkeshem
- Pleiadi = Shet Ehod (Le Figlie della Notte), spose di Aldebaran e di Orione, sono 7, per la precisione 3 in coppia e una isolata:
- ma teseksek - essek-awet
- ma teleghlegh - ellegh-awet
- ma teregreg - erreg-awet
- tit-ennit aba-tet (quella senza un occhio)/Fadimata is ikkăs Amănăr tett-ennit făl telleq n ebdebed (Fadimata cui Orione ha portato via un occhio per [una disputa su] una manciata di granaglie)
- La coda dell'Ariete (35 Arietis, 41 Arietis, 39 Arietis) = tamezgida n Shet Ehod (il luogo di preghiera delle Figlie della Notte).
- Iadi = ulli (Le capre)
- Corona Boreale = abuk n enaden (la capanna dei fabbri/artigiani)
- Alphecca, la stella più luminosa, è il focolare su cui essi lavorano
- Orione = Amänär (la guida)
- Betelgeuse = afus wa n äghil (la mano destra)
- Bellatrix = afus wa n teshalge (la mano sinistra)
- il Balteo di Orione = tagbest n Amänär (la cintura di Amanar)/Takuba n Amänär (la spada di Amanar)
- Rigel = ader n alaku (il piede [sinistro] che sta nel fango)
- Scudo di Orione (π1-π6 Ori) = tamezgida n Amänär (il luogo di preghiera di Amanar)
- Nebulosa di Orione = eyy (o äshiwa) n Amänär (il sesso di Amanar)
- Toro = Kukayod, nome che vale sia per la sola stella Aldebaran sia per il gruppo di tre stelle di cui essa fa parte, che sarebbero il corpo (al centro) e le due ali.
- Gemelli (Barrère) o Centauro (Bernus-ag Sidyene) = ineran (le gazzelle)
- ener (la gazzella maschio)
- tenert (la gazzella femmina)
- Croce del Sud = iggaren (le piante di Maerua crassifolia), quattro arbusti, brucati dalle gazzelle del Centauro
- Lira = égädär wa sgänän (l'avvoltoio appollaiato); il nome si usa anche solo per la sua stella principale:
- Aquila = égädär wa iggädän (l'avvoltoio in volo); il nome si usa anche solo per la sua stella principale:
- Cigno = tanegit (la gru coronata), Prasse-Alojali-Mohamed
- Cane Maggiore = ifäräkfärakän (quelli che si muovono facendo rumori secchi); per alcuni ne designerebbe solo la "coda": ε, δ, η
- Sirio = eidi (il cane)
- Murzim (β Canis Maioris) = awhim (il piccolo di gazzella)
- Procione (propriamente α Canis Minoris) = teidit (la cagna)
- Lepre = ihenkad (le gazzelle)
- Scorpione = tezardemt (lo scorpione), ma solitamente questa costellazione è divisa in più parti:
- la parte anteriore corrisponde a talezdäq (la palma da dattero)
- Antares = Abelkoray / Amrot (un giovane che vi si sta arrampicando)
- Graffias (β1 Sco) e Dschubba (δ Scorpii) = tibaradin (le ragazze) [secondo Prasse et al.; secondo Barrère tibaradin sono le stelle della Freccia ]
- la coda dello scorpione corrisponde a tenilt (lo struzzo femmina), e in particolare
- Shaula (λ Scorpii) e Lesath (υ Scorpii) sarebbero Tyettawén en tanilt, "gli occhi dello struzzo"
- Via Lattea = mehellaw (quella che non è diritta):
- Eyes (il cavallo) è una macchia nera al suo interno, vicino a Alnitak (ζ Orionis)
- Quadrato di Pegaso = tafella (il tetto)
- Cassiopea = ibäradän (i giovanotti) / jämaghät (l'assemblea)
[modifica] I miti
Grande e Piccolo Carro - Riguardo a Talamt d awara-nnet ("la cammella e suo figlio"), la leggenda vuole che si trattasse di Fakrou, la cammella del profeta Salih. Dei malvagi l'avrebbero uccisa ed essa venne trasformata in costellazione, mentre i suoi uccisori sarebbero stati trasformati, per punizione, in animali. La costellazione comprende non solo le 7 stelle dell'orsa, ma anche Arturo, che è la sua testa (così essa viene ad avere un lungo "collo", proprio come una cammella), mentre una piccola stella accanto ad essa è un artigiano che sta aspettando che la cammella venga uccisa per poter fabbricare una sella con la sua pelle (l'uccisione della cammella avverrebbe per il banchetto di nozze di Kukayod con una delle Figlie della Notte). Il piccolo cammello ruoterebbe intorno al picchetto, che è la stella polare. Secondo un'altra versione (Duveyrier 1864, p. 424) la Stella Polare sarebbe una schiava che tiene al guinzaglio il cammellino mentre la madre viene munta. Lenkeshem sarebbe il comando "tieni!" a lei rivolto. E dal momento che l'"Assemblea" avrebbe deliberato di ucciderla, la schiava se ne starebbe immobile per non farsi notare.
Pleiadi - Un mito ben preciso sulle vicende delle Figlie della Notte non è fin qui stato rilevato. È certo che Kukayod le insegue, senza mai raggiungerle, per sposarne una ("inseguimento di Kukayod" è un detto proverbiale a proposito di uno sforzo vano), anche se non è chiaro quale sia la sua promessa.
Orione - Di Amanar si sa solo che era un eroe leggendario, un valoroso guerriero dalla forza incomparabile. Ma non si conoscono episodi precisi a lui attribuiti. Una tradizione (raccolta da G. Barrère) afferma che sarebbe stato molto irascibile, al punto che avrebbe colpito la madre terra. Sarebbe quindi stato punito col caldo e col gelo: la mano destra (la rossa Betelgeuse), condannata al fuoco eterno, e il piede sinistro (Rigel, dalla luce bianca) immerso in permanenza nel ghiaccio. Ed ora il suo corpo giacerebbe, in cielo, abbandonato nudo alla vista di tutti.
Cane Maggiore e Lepre - Gli ifäräkfärakän sarebbero dei vassalli (imghad) che si muovono nelle erbe secche cercando di non farsi notare dalle gazzelle (ihenkad), ma non riescono a evitare di produrre rumori secchi. Lanciano quindi il cane (eidi) al loro inseguimento, ma Amanar interviene e ne fa lui una sua preda. Allora gli imghad si muovono contro altre due gazzelle (ener "la gazzella maschio" e tenert "la gazzella femmina"), che Amanar non può vedere perché sono alle sue spalle, e inseguono col cane eidi la gazzella maschio, e con la cagna teidit la gazzella femmina.
Scorpione - La scena immortalata dalla costellazione consiste nel tentativo di furto dei bei datteri della palma da parte di Abelkoray, che viene scoperto e denunciato dalle ragazze che stavano recandosi a prender acqua ad una pozza. Abelkoray era venuto sul posto a cavallo, lasciando la cavalcatura (eyes) nascosta in un punto oscuro della via lattea.
Quadrato di Pegaso - Secondo Casajus (p. 58), la volta celeste sarebbe sorretta da quattro pilastri (tagettewt, a nord-ovest, nord-est, sudovest e sud-est), che nessuno ha mai visto di persona. Ma affinché la gente non dubiti della loro esistenza, Dio avrebbe disposto in cielo quattro stelle che ne sarebbero la riproduzione: tafella (il tetto).
[modifica] Bibliografia
- G. Barrère, "La légende des étoiles", Le Saharien 79 (décembre 1981), pp. 26-33
- Edmond Bernus & Ehya ag-Sidiyene, "Etoiles et constellations chez les nomades", Awal 5 (1989), pp. 141-153 (qui il testo in pdf, 1.2 MB)
- Henri Duveyrier, Les Touareg du Nord, Parigi, Challamel, 1864
- Dominique Casajus, La tente dans la solitude. La société et les morts chez les Touaregs Kel Ferwan, Parigi-Cambridge, 1987 ISBN 0-521-30970-0 e ISBN 2-7351-0190-8
- Jeanne-René Pottier, Légendes touareg, Parigi, F. Sorlot, 1943 [trad. italiana parziale: Fiorenza Ferretti (a cura di), Fiabe tuareg. Leggende degli uomini del deserto, Firenze, Giunti, 2002. ISBN 88-09-02835-X ]
- K.-G. Prasse, Gh. Alojali, Gh. Mohamed, Dictionnaire touareg-français, 2 voll., Copenhagen 2003 ISBN 87-7289-844-5