Achille Lauro (nave)
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Achille Lauro | |
---|---|
Achille Lauro |
|
Descrizione generale | |
Cantiere | De Schelde, Vlissingen, Olanda |
Impostazione | 1938 |
Varo | luglio 1946 |
Completamento | 1947 |
Proprietario | Flotta Lauro |
Destino finale | Affondata, 2 dicembre 1994 |
Caratteristiche generali | |
Dislocamento | 23.629 t |
Lunghezza | 192,4 m |
Larghezza | 25 m |
Altezza | 14,5 m |
Propulsione | 8 motori Sulzer, 4 assi, 2 eliche 23.500 cv |
Velocità | 21 nodi (39 km/h) |
Passeggeri | 152 passeggeri in prima classe, 1.155 in turistica |
L'Achille Lauro fu un transatlantico battezzato in onore del proprietario della sua originale compagnia di navigazione. É famosa per il dirottamento che vi avvenne nel 1985.
Ordinata nel 1938, il suo scafo venne impostato nel 1939 a Vlissingen, Olanda, per i Rotterdamsche Lloyd. La costruzione venne ritardata dalla seconda guerra mondiale e da due bombardamenti e la nave non venne varata fino al luglio 1946 con il nome di Willem Ruys. Venne completata alla fine del 1947 e compì il suo viaggio inaugurale il 2 dicembre 1947. Era dotata di un impianto di desalinizzazione per ricavare acqua potabile dall'acqua di mare. Fino al 1973 rimase in servizio sulla linea Europa-Australia. Successivamente venne usata per crociere nel Mediterraneo.
Nel 1964, venne venduta alla Flotta Lauro e ribattezzata Achille Lauro (dal nome del precedente sindaco di Napoli Achille Lauro). Ricostruita estensivamente e modernizzata nei Cantieri del Tirreno di Palermo rientrò in servizio nel 1966. Nell'aprile 1975, mentre si trovava nello stretto dei Dardanelli entrò in collisione con una nave trasporto bestiame, la Yousset che affondò. Nel 1982 successivamente al fallimento della Flotta Lauro, passò alla Lauro Line (Mediterranean Shipping Company).
Per quattro volte (1965, 1972, 1981 e 1994 fu vittima di incendi, l'ultimo dei quali, scoppiato il 30 novembre 1994 ne causò l'affondamento il 2 dicembre, tre giorni dopo.
Indice |
[modifica] Il dirottamento
Il 7 ottobre 1985, mentre compiva una crociera nel Mediterraneo, al largo delle coste egiziane, venne dirottata da un commando del Fronte di Liberazione della Palestina. A bordo erano presenti 201 passeggeri e 344 uomini di equipaggio.
Dopo frenetiche trattative diplomatiche si giunse in un primo momento ad una felice conclusione della vicenda, grazie all'intercessione dell'Egitto, dell'OLP e dello stesso Abu Abbas, che convinse i terroristi alla resa in cambio della promessa dell'immunità.
Due giorni dopo si scoprì tuttavia che a bordo era stato ucciso un cittadino americano, Leon Klinghoffer, ebreo e paralitico: l'episodio provocò la reazione degli Stati Uniti. L'11 ottobre dei caccia statunitensi intercettarono l'aereo egiziano, che, secondo gli accordi, conduceva in Tunisia i membri del commando di dirottatori e lo stesso Abu Abbas, costringendolo a dirigersi verso la base di Sigonella, base della NATO in Italia.
L'allora presidente del Consiglio italiano Bettino Craxi si oppose tuttavia all'intervento americano, chiedendo il rispetto del diritto internazionale e i VAM ( Vigilanza areonautica militare) furono schierati a difesa dell'areo contro la Delta Force statunitense. Si trattò della più grave crisi diplomatica del dopo guerra tra l'Italia e gli Stati Uniti, che si risolse con la rinuncia degli USA ad un attacco all'aereo sul suolo italiano. Il ministro della difesa Giovanni Spadolini ed altri due ministri repubblicani presentarono le dimissioni in segno di protesta contro Craxi, provocando la caduta del governo.
Un diverso velivolo, di nazionalità yugoslava, prese in consegna Abu Abbas, mentre i quattro membri del commando terrorista vennero rinchiusi nel carcere di Siracusa e furono in seguito condannati, scontando la pena in Italia. Dopo pochi giorni, grazie alle informazioni raccolte dai servizi segreti israeliani, si ottenne la prova del coinvolgimento di Abu Abbas, il quale venne condannato all'ergastolo in contumacia.
Secondo le dichiarazioni rese da Omar Ahmad, uno dei membri del commando terroristico, il piano originario dei dirottatori era quello di condurre la nave in un porto militare israeliano, di sparare ai soldati presenti, uccidendone il più possibile, e quindi di fuggire in Libia. La vicenda si svolse invece diversamente, secondo Omar Ahmad, per colpa di Abu Abbas.
Nel 1990 il dirottamento venne trasformato in un film per la televisione, Il viaggio del terrore: la vera storia dell'Achille Lauro con Burt Lancaster e Eva Marie Saint.
[modifica] L'affondamento
Il 30 novembre 1994, mentre era in navigazione al largo della Somalia, scoppiò un incendio che tre giorni più tardi, il 2 dicembre 1994 ne causò l'affondamento. L'incendio causò due morti, la maggior parte dei passeggeri venne salvato dal vascello battente bandiera panamense Hawaiian King. Secondo la commissione di inchiesta istituita dal ministero dei Trasporti l'incendio fu dovuto al caso.
[modifica] Altri progetti
- Commons contiene file multimediali su Achille Lauro (nave)
[modifica] Collegamenti esterni
- (EN) H2G2 article about the hijacking of the Achille Lauro
- (EN) Special Operations.Com Achille Lauro Hijacking
- La testimonianza dell'ammiraglio Martini, all'epoca del dirottamento direttore del Sismi
- La testimonianza di Gennaro Acquaviva, consigliere di Craxi durante il dirottamento
- (EN) Achille Lauro: dati, schemi e immagini
Visita il Portale Trasporti (Coordinamento del Progetto Trasporti). | |||||||||||||||
Sezione Trasporto | Sezione Veicoli | ||||||||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Movimento di passeggeri e di merci Trasportare su strada - ferrovia - aereo - nave |
|
|
|
|
|
||||||||||
Leggi del mondo dei trasporti | Persone del mondo dei trasporti |