Sistema scolastico giapponese
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[modifica] Sistema scolastico giapponese
[modifica] Durata della scuola
L’anno scolastico in Giappone inizia ad aprile e finisce a marzo. La scuola dell’obbligo dura dodici anni (si inizia a 7 anni e si finisce a 18).
[modifica] Organizzazione del sistema scolastici
Le scuole non obbligatorie comprendono l’asilo nido (per i bambini che hanno entrambi i genitori lavoratori o un solo genitore) e la scuola materna, la cui durata dipende dalle singole scuole, ma generalmente dura due anni, e la frequentano i bambini dell’età di 5-6 anni.
Le scuole obbligatorie comprendono:
- la scuola elementare, che dura sei anni e durante la quale si studiano: lingua giapponese, matematica, musica, arte, educazione fisica, morale sociale, attività sul territorio (nei primi due anni), attività domestiche (dal quinto anno, obbligatorie per le femmine come per i maschi), scienze sociali e scienze naturali (entrambe dal terzo anno).
- la scuola media, che dura tre anni e durante la quale si studiano: lingua giapponese, matematica, musica, arte, educazione fisica e igiene, morale sociale, attività domestica, attività tecnica, scienze sociali, scienze naturali, lingua straniera (normalmente inglese).
- la scuola superiore, che dura tre anni e durante la quale si studiano: lingua giapponese (con l’aggiunta del giapponese antico), matematica, musica, arte, educazione fisica e igiene, attività domestica, attività domestica, attività tecnica, lingua straniera, informatica (introdotta solo recentemente). Queste sono le materie che si studiano nell’indirizzo generico, scelto dalla maggior parte degli studenti, mentre solo una piccola parte sceglie degli indirizzi specifici tra cui: agricoltura, industria, commercio, marina-pesca, attività domestica, assistenza infermieristica, informatica, assistenza sociale, scienze naturali e matematiche, ginnastica, musica, arte, inglese.
[modifica] Peculiarità della scuola giapponese
Una caratteristica importante del sistema scolastico giapponese sono gli esami di ammissione, obbligatori ad ogni grado per entrare negli istituti privati (l’accesso alle scuole pubbliche è aperto, ma il loro livello qualitativo è estremamente basso e i diplomi che vi conseguono non sono spendibili sul mercato del lavoro), per cui la stragrande maggioranza delle famiglie giapponesi cerca di mandare i propri figli alle scuole private). Tali esami, soprattutto quello per l’ammissione all’università, sono estremamente difficili e non possono essere affrontati con una preparazione generica, e per questo la maggior parte degli studenti giapponesi, al termine della giornata scolastica (che inizia alle 08.50 e si prolunga sino alle 16.00), si recano ai corsi di ripetizioni integrative (a pagamento), che solitamente iniziano alle 17.00 e possono durare sino alle 23.30 di sera, quando il doposcuola chiude. In realtà gli studenti possono terminare anche alle 21.00, ma non sono rari i casi di famiglie che obbligano i figli a frequentare sino all’ultimo queste ripetizioni. Questa mole di studio, che ad occhi occidentali appare incredibilmente eccessiva, è giustificata dalla circostanza che ancora oggi il sistema lavorativo giapponese offre posti quasi sicuri ai laureati, e garantisce l’occupazione a vita. Per questo ottenere un diploma con ottimi voti nelle università private del paese costituisce un obiettivo fondamentale che giustifica le ingenti spese e i sacrifici delle famiglie giapponesi per l’educazione dei figli.
Le scuole giapponesi sono note per il loro rigore, in quanto la severità dell’istituto è considerato come nota di merito e aggiunge valore al diploma conseguito. L’osservanza dei regolamenti scolastici (che cambiano da istituto a istituto) è d’obbligo, e le pene sono molto severe (e spesso fisiche) per i trasgressori. I regolamenti sono estremamente puntigliosi, arrivano a precisare anche i dettagli più insignificanti delle uniformi scolastiche, ma anche in questo caso le infrazioni non sono tollerate. Il rigore con cui gli studenti giapponesi sono allevati inizia sin dall’asilo, e prosegue per tutta la durata della scuola dell’obbligo, e all’università. Tiziano Terzani ha scritto:
Tuttavia, anche all’interno del paese si sono levate molte voci critiche contro un sistema scolastico che tende ad uniformare tutti i giovani, a imporre un modello conformista e a spegnere ogni creatività.
[modifica] Note
Per le informazionoi si ringraziano Laurie, Sabaku no Gaara, Kagome@ e Kag&Inu4e!!, utenti del forum dell'Inuyasha Portal che mi hanno segnalato molti degli articoli da cui sono tratte le informazioni presenti in questa voce.
[modifica] Letture consigliate
- Vittorio Zucconi, Stranieri come noi, Einaudi Scuola, 1993 Torino
- Tiziano Terzani, In Asia, Edizione Tea, 2002 Milano
[modifica] Collegamenti esterni
- Piccole foche ammaestrate osservazioni di Tiziano Terzani sul sistema scolastico giapponese
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