Simonide
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Simonide (Σιμωνίδης in greco) (Isola di Ceo (Cicladi), 555 a.C. circa - Agrigento, 466 a.C.), fu un famoso poeta lirico greco.
A Ceo Simonide crebbe e venne iniziato alla produzione artistica letteraria.
In età adulta si spostò ad Atene alla corte intellettuale del tiranno Ipparco. Dopo aver soggiornato in Tessaglia il suo continuo peregrinare di corte in corte lo fece arrivare in Magna Grecia, dove fu ospitato a Siracusa da Gerone I. Morì in Sicilia alla corte di Terone d'Agrigento.
Egli fu il primo di una serie di poeti lirici che fecero della subordinazione e della produzione letteraria su committenza a scopo di lucro la propria professione.
Secondo la tradizione ottenne 56 vittorie ai concorsi lirici e nel 489 a.C. il suo epitafio composto in onore dei morti alla battaglia di Maratona fu preferito a quello di Eschilo.
Dei suoi molteplici inni, epinici, elegie e ditirambi ci sono pervenuti vari frammenti, oltre ad una settantina di epigrammi di dubbia autenticità.
Secondo Erodoto, Simonide fu l'autore dell'epigramma leggibile su un'epigrafe alle Termopili:
«ὦ ξεῖν’, ἀγγέλλειν Λακεδαιμονίοις ὅτι τῇδε
κείμεθα τοῖς κείνων ῥήμασι πειθόμενοι» |
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(EL)
«O xein', angéllein Lakedaimonìois hoti tēde
kéimetha, tois kéinōn hrēmasi peithòmenoi» |
(IT)
«O viandante, annuncia agli Spartani che qui
noi giacciam per aver obbedito alle loro parole.» |
Famoso il suo encomio per i morti della Battaglia delle Termopili:
I nove poeti eccelsi della "Lirica" Greca |
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