Paul Ricoeur
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Paul Ricoeur (27 febbraio 1913, 20 maggio 2005) è un filosofo francese.
Ricoeur prende le mosse da Karl Jaspers e Edmund Husserl per analizzare la cruciale tematica del linguaggio come luogo in cui si pone il problema del senso, e a cui è strettamente connessa l’interpretazione, che è comunque interpretazione del mondo.
Interpretazione secondo due modi: il primo è quello dell’esegesi, il secondo l’ermeneutica demistificante.
Questi due orientamenti sono propri della tensione della modernità, ovvero della tensione tra volontà di sospetto e volontà di ascolto, che assieme animano l’Ermeneutica.
Ricoeur ritiene fondamentali i tre maestri del sospetto, Marx, Nietzsche e Freud, che hanno definito come falsa scienza quella di origine cartesiano, proprio quella che avrebbe dovuto invece fugare ogni dubbio. Questi tre maestri hanno mostrato che dietro alle grandi certezze sussistono rispettivamente valori economico – sociali, la volontà di potenza e l’inconscio.
Al centro della riflessione ermeneutica vi è il simbolo, valorizzato attraverso l’emblema del sogno di provenienza freudiana, sogno che è “regione del senso duplice” e che dunque chiama in causa l’interpretazione, poiché in ogni simbolo vi è un significato manifesto ed uno latente. Interpretazione è il passaggio dall’uno all’altro.
Ricoeur distingue tra segni e simboli linguistici: i primi hanno funzione solo nel linguaggio comunicativo, mentre i simboli permettono di esplorare il senso dell’esperienza umana, hanno un senso figurato verso cui il senso manifesto costituisce comunque una via d’accesso (come accade ad esempio nella metafora). La ricerca di questi sensi va effettuata, ad esempio, nelle opere letterarie, cercando di coglierne il senso profondo e l’intenzionalità da cui sono guidate.
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