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North American B-25 Mitchell - Wikipedia

North American B-25 Mitchell

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

B-25J Mitchell

Un B-25 in volo
Descrizione
Ruolo Bombardiere medio
Equipaggio 5
Primo volo gennaio 1939
Entrata in servizio primavera 1941
Costruttore North American
Esemplari costruiti 10.596 in 31 versioni
Dimensioni
Lunghezza 15,54 m
Apertura alare 20,60 m
Angolo di freccia alare {{{freccia_alare}}}
Altezza 4,80 m
Superficie alare 56,67
Pesi
A vuoto 8.835 kg
Carico
Massimo al decollo 15.876 kg
Propulsione
Motore due radiali Wright R-2600-29 Cyclone
Potenza 1.724 CV
Spinta {{{spinta}}}
Prestazioni
Velocità massima 433 km/h
Autonomia 2.173 km
Raggio d'azione {{{raggio}}}
Tangenza 7.255m
Capacità di carico {{{capacità}}}
Armamento
Mitragliatrici 12 mitragliatrici da 12,7 mm
Cannoni {{{cannoni}}}
Piloni {{{piloni}}}
Bombe fino a 1.360 kg
Missili {{{missili}}}
Altro poteva essere armato di 8 razzi
Note
Fu venduto in 16 paesi
La lista di aerei militari presenti su wiki
Progetto:Aviazione

Il North American B-25 Mitchell era un bombardiere medio bimotore costruito dalla North American e impiegato principalmente dall'USAAF durante la Seconda guerra mondiale. È stato l'aereo con cui Jimmy Doolittle eseguì il suo famoso raid di bombardamento su Tokyo per dare un forte segnale al Giappone all'indomani dell'attacco a Pearl Harbor. Fu una vera impresa anche perché gli aerei decollarono dalla portaerei USS Hornet: era davvero impensabile decollare con un aereo di quelle dimensione da una pista così corta.

Furono costruiti un totale di circa 10.000 esemplari, comprese le versioni PBJ-1 per il pattugliamento navale e F-10 per la ricognizione. Fu impiegato in tutti i teatri operativi e fu utilizzato da diversi paesi, tra cui la Gran Bretagna (che ne ricevette più di 900), l'Australia, la Cina, l'Olanda, e l'Unione Sovietica.

È considerato come uno dei migliori bombardieri medi del conflitto.

Il soprannome "Michtell" è in onore del generale Billy Mitchell, uno dei primi grandi sostenitori dell'utilizzo della forza aerea per scopi militari.

Nel 1945 un B-25 si schiantò contro l'Empire State Building tra il 79° e l'80° piano causando 14 vittime.

Indice

[modifica] Sviluppo

Il B-25 deriva dall'abbandonato progetto XB-21 risalente agli anni '30: l'esperienza guadagnata servì nel progetto dell'NA-40 (il futuro B-25). Fu costruito un solo NA-40 e furono introdotte diverse novità per testarne l'efficacia, come ad esempio l'adozione dei motori radiali Wright R-2600, che poi divennero lo standard di produzione, al posto dei Pratt & Whitney R-1830. Il prototipo di distrusse in un incidente di volo

Il risultato di queste sperimentazioni, ridenominato NB-40, fu sottoposto allo US Army Air Corps alla fine del 1939 per una valutazione. Fu inteso come un aereo da attacco al suolo per essere esportato alla Gran Bretagna e alla Francia, visto che entrambe facevano pressione per questo tipo di velivolo nelle prime fasi della Seconda guerra mondiale. Al progetto dell'NA-40B fu preferito quello che poi divenne il Douglas A-20 Havoc; nonostante questo, il progetto fu rivalutato dall'esercito per usarlo come bombardiere medio. L'NA-40B si distrusse in un incidente l'11 aprile 1939, ma diede comunque un'ottima impressioni ai tecnici che ne continuarono lo sviluppo.

[modifica] Gli inizi della produzione

Insieme al Martin B-26 Marauder, la produzione del B-25 iniziò nel 1939. La base per la prima versione del B-25 era un modello migliorato dell'NA-40B, chiamato NA-62. A causa del grandissimo bisogno di bombardieri medi, non furono costruite versioni sperimentali e tutte le modifiche che si rendevano necessarie venivano fatte direttamente in fase di produzione o, per i modelli già esistenti, in appositi centri.

Un B-25 decolla dal ponte della USS Hornet per attaccare Tokyo nel famoso raid organizzato da Jimmy Dolittile
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Un B-25 decolla dal ponte della USS Hornet per attaccare Tokyo nel famoso raid organizzato da Jimmy Dolittile

Il cambiamento più importante fu la riprogettazione dell'ala. Nei primi nove esemplari di serie, l'ala aveva un diedro positivo; questa caratteristica comportava alcuni problemi di stabilità e così il diedro fu annulato nella parte esterna dell'ala, imponendo al B-25 una configurazione con ali "a gabbiano"; inoltre rispetto all'NA-40B la fusoliera fu allargata. Dopo la costruzione dei primi 24 esemplari, la designazione fu cambiata in B-25A in cui, rispetto al progetto NA-62, furono introdotte le protezioni passive per il pilota e per i serbatoi di carburante.

Il primo gruppo operativo a bordo del B-25 fu il 17th Bomb Group che ricevette gli esemplari della versione A nel 1941; fu da questo reparto che vennero scelti i 16 aerei che portarono a termine il raid di Tokyo.

[modifica] Storia operativa

Dopo un certo numero di modifiche, tra cui motori migliori, migliore visibilità per il navigatore, maggior armamento nel muso ed equipaggiamenti sghiaccianti e anti-ghiaccio, il B-25C fu consegnato all'esercito: fu la prima produzione di massa per questo velivolo. Furono inoltre introdotte anche le torrette servocomandate dorsali e ventrali per migliorare la difesa dei settori più vulnerabili, l'autopilota e rastrelliere subalari: era anche possibile trasportare un siluro.

La versione successiva, il B-25D era identica se non per il luogo di produzione: Inglewood (California) per la versione C, Kansas City (Kansas) per la D. Di queste due versioni ne furono prodotti 3.915 esemplari durante tutta la guerra.

Anche se era progettato per bombardare da quote medie e in volo livellato, nel teatro del Pacifico fu spesso utilizzato in missioni di mitragliamento a bassa quota contro aeroporti, basi e navi giapponesi. Dal bisogno di un aereo apposito per i mitragliamenti nacque il B-25G: al posto del muso trasparente erano fissate due mitragliatrici di calibro 0.50 e un cannone M4 da 75mm, l'arma con il maggior calibro usata su un bombardiere Americano. Il cannone da 75 veniva ricaricato manualmente dal navigatore che doveva stare nel muso senza finestrini con il fumo della polvere da sparo e doveva anche controllare costantemente la culatta del cannone mentre indietreggiava e stare attento ai bossoli incadescenti che venivano espulsi. I proiettili pesavano circa 6 chili ciascuno e ne venivano trasportati massimo 21. Il successore del B-25G, il B-25H, disponeva di una potenza di fuoco ancora maggiore: il cannone M4 fu sostituito con un'arma più moderna e leggera e nel muso furono montate altre 8 mitragliatrici (di cui 4 fissate in apposite carenature nella fusoliera), che si aggiungevano a quelle difensive. Questa versione fu pensata appositamente per attaccare le navi. In tutto furono costruiti 14.000 B-25G ed H.

L'ultima versione prodotta, il B-25J, era una via di mezzo tra il B-25C e il B-25H: manteneva la maggior parte dell'armamento fisso della versione H ma il muso tornò ad essere trasparente come nei primi modelli, anche se a circa 800 B-25J fu montato il muso solido; inoltre furono installati motori migliorati. Ne furono prodotti in tutto 4.318 esemplari.

Il Mitchell era un aereo sicuro e facile da pilotare: con un motore fuori uso, era possibile virare di 60° in quella direzione ed era facile mantenere il controllo sotto i 230 km/h; inoltre il carrello d'atterraggio triciclo permetteva un'eccellente visibilità durante la fase di rullaggio. Era un aereo incredibilmente robusto: un B-25C del 321st Bomb Group fu soprannominato "Patches" perché l'equipaggio aveva dipinto tutti i buchi provocati dalla contraerea con zinco cromato; alla fine della guerra l'aereo aveva completato 300 missioni, era atterrato senza carrello sei volte ed ebbe circa 400 buchi nella fusoliera. La sua struttura era talmente malridotta che per volare dritti bisognava mantenere il trim dell'alettone sinistro a 8° e il timone destro a 6°, causando però uno slittamento laterale dell'aereo nel cielo. Il più grande difetto del B-25 era l'elevata rumorosità, tanto che molti piloti con tante ore di volo subirono danni all'apparato uditivo.

Una caratteristica curiosa era che il B-25 poteva estendere il suo raggio operativo abbassando i flap di un quarto; dato che in fase di crociera il muso tendeva ad alzarsi, circa 150 litri di carburante giacevano al di sotto della pompa di aspirazione del serbatorio ed erano così inutilizzabili.

Il Mitchell operò su tutti i fronti del conflitto: da quello del Pacifico, in cui si rivelò un'arma fondamentale, a quello Europeo, dove, a partire dallo sbarco anglo-americano in Algeria e Marocco, sganciò complessivamente circa 84.980 tonnelate di bombe e abbatté 193 aerei nemici, compiendo circa 63.177 missioni.

Dopo la fine della guerra e fino agli anni '60 molti residuati bellici del B-25J furono utilizzati da aviazioni minori, come quelle della Cina Nazionalista e Cina Comunista, Indonesia, Venezuela, Cile e Brasile.

Un discendente del B-25 era l'XB-28 Dragon, inteso come una versione per le alte quote del B-25; nonostante le premesse, lo sviluppo portò ad un aerei piccolo come il Mitchell ed era molto più somigliante al Martin B-26 Marauder

[modifica] Test anti-ghiaccio

Nel 1942 due B-25C furono convertiti in aerei adatti per testare gli equipaggiamenti sghiaccianti e anti-ghiaccio e furono ridenominati XB-25E e XB-25F. L'XB-25E (soprannominato Flamin Mamie) immetteva i gas di scarico dei motori nelle ali per sciogliere il ghiaccio. L'XB-25F usava bobbine elettriche isolate per riscaldare la superficie del metallo. Entrambi furono sperimentati a lungo nel 1944 e il sistema usato nell'XB-25E si dimostrò più pratico e realizzabile di quello usato sull'XB-25F.

Anche i risultati furono promettenti, nessun aereo costruito durante la Seconda guerra mondiale utilizzò questo sistema, mentre oggi è molto diffuso. Molti aerei ad elica impiegati dall'USAF usano piccoli tubi che scorrono lungo i bordi delle ali in cui vengono convogliati i gas di scarico del motore, sciogliendo o prevenendo le formazioni di ghiaccio.

[modifica] Reparti che impiegarono il B-25

[modifica] United States Army Air Force

  • 12th Bomb Group
  • 17th Bomb Group
  • 28th Bomb Group

[modifica] Royal Air Force

  • Number 98 Squadron
  • Number 180 Squadron
  • Number 226 Squadron
  • Number 305 Squadron
  • Number 320 Squadron
  • Number 342 Squadron
  • Number 681 Squadron
  • Number 684 Squadron

[modifica] Royal Australian Air Force

  • Number 2 Squadron
  • Number 18 (Netherlands East Indies) Squadron

[modifica] Varianti

Tra parentesi è indicato il numero di esemplari costruiti

  • B-25— fu la prima versione consegnata. Ce n'era un bisogno così disperato che non furono costruiti prototipi. I primi nove esemplari avevano un evidente diedro positivo. Per motivi di poca stabilità, l'ala fu ridisegnata in modo da eliminare il diedro nella sezione esterna. (×24)
  • B-25A— versione modificata per renderla operativa; furono aggiunti serbatoi autosigillanti, armamento difensivo per l'equipaggio e una migliore postazione per il mitragliere di coda. (×40)
  • B-25B— postazione del mitragliere di coda eliminata; aggiunte le torrette dorsali e ventragli, ognuna dotata di una coppia di mitragliatrici da 0.50. Quella ventrale era retraibile dato che l'elevata resistenza generata riduceva la velocità di 48 km/h. 23 esemplari furono consegnati alla RAF come Mitchell Mk I. (×120)
  • B-25C— versione migliorata del B-25B: montava nuovi motori radiali R-2600-13, furono aggiunti dispositivi anti-ghiaccio e sghiaccianti, il navigatore disponeva ora di una postazione trasparente e furono montate due mitragliatrici da 0.50 (una fissa e una flessibile). Questa fu la prima versione che fu prodotta in massa; era usata anche in Gran Bretagna con il nome Mitchell II, in Canda, in Cina, in Olanda e in Unione Sovietica. (×1625)
  • B-25D— indetico al B-25C, l'unica differenza era che il B-25C veniva prodott a Inglewood, California, mentre il D era prodotto a Kansas City, Kansas. Volò per la prima volta il 3 gennaio 1945. (×2.290)
  • XB-25E— un singolo esemplare di B-25C modificato per testare apparecchiature sghiaccianti e anti-ghiaccio. (×1, converted)
  • XB-25F— un singolo B-25C modificato per sperimentare l'uso di bobbine elettriche isolate montate nelle ali e nella deriva come sistema sghiacciante. Si rivelò più efficente il sistema sperimentato sull'XB-25E. (×1, converted)
  • XB-25G— è una versione modificata del B-25C dotata di muso non trasparente dotato di due mitragliatrici fisse da 0.50 e di un cannone M4 da 75mm. (×1, converted)
  • B-25G— naque dal successo avuto dal prototipo XB-25G vista anche la grande necessità di un aereo da attacco al suolo e mitragliamento. Trasportava più armi e carburante rispetto al prototipo. Un esemplare fu passato alla Gran Bretagna che gli diede il nome di Mitchell II già usato per il B-25C.(×420)
  • B-25H— versione migliorata del B-25G. Montava due mitragliatrici fisse in più nel muso e quattro nei pod montati nella fusoliera. Il cannone pesante M4 fu rimpiazzato dal più leggero T13E1. (×1000)
B-25J fotografato in un museo dell'Oregon
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B-25J fotografato in un museo dell'Oregon
  • B-25J— l'ultima versione prodotta del B-25 e che rappresenta una via di mezzo tra la versione C e la versione H. Aveva il muso trasparente, anche se molti esemplari consegnati furono modificati per montare il muso non trasparente. Molte delle sue 14-18 mitragliatrici erano montate davanti ed erano particolarmente adatte per le missioni di mitragliamento a bassa quota. 316 esemplari furono consegnati alla RAF e ridenominati come Mitchell III. (×4318)
  • TB-25— versione destinata all'addestramento
    • TB-25D— inizialmente denominata come AT-24A (Advanced Trainer, Model 24, Version A), deriva dal B-25D. Ne furono costruiti in tutto 60.
    • TB-25G— inizialmente denominata come AT-24B, deriva dal B-25G e ne furono costruiti in tutto 60.
    • TB-25C— inizialmente denominata AT-24C, deriva dal B-25C e ne furono costruiti in tutto 60.
    • TB-25J— inizialmente denominata AT-24D, deriva dal B-25J e ne furono costruiti 60 in totale, mentre 600 B-25J furono riadattati dopo la guerra.
    • TB-25K— addestratore per il radar del controllo di fuoco Hughes E-1. (×117)
    • TB-25M— addestratore per il radar del controllo di fuoco Hughes E-5. (×40)
  • VB-25J— alcuni B-25 furono riconvertiti per trasporto personale e VIP. Henry H. Arnold e Dwight D. Eisenhower usavano B-25J convertiti per i loro spostamenti.
  • CB-25J - versione da trasporto
  • ZB-25C -
  • ZB-25D -
  • ZXB-25E -
  • PBJ-1C - simile al B-25C e destinato alla Marina degli Stati Uniti. Spesso veniva dotato di un radar per la ricerca delle navi nemici e usato per attaccare i sottomarini.
  • PBJ-1D - simile al B-25D e destinato alla Marina. Aveva una singola mitragliatrice M2 da 0.50 nella torretta di coda. Anche questo veniva spesso dotato di radar aerotrasportato e usato contro i sottomarini.
  • PBJ-1G - designazione della marina per il B-25G
  • PBJ-1H - designazione della marina per il B-25H
  • PBJ-1J - designazione della marina per il B-25J-NC con miglioramento all'apparato radio e ad altri sistemi. Spesso veniva dotato di piccole mitragliatrici e radar per la ricerca di navi/sottomarini montato nell'estremità alare.

[modifica] Utilizzatori

Australia, Bolivia, Brasile, Canada, Cina, Cile, Colombia, Cuba, Francia, Indonesia, Messico, Olanda, Perù, Unione Sovietica, Uruguay, Gran Bretagna, Stati Uniti d'America (Army Air Corps, Army Air Force, Air Force, Marine Corps, Navy), Venezuela,

[modifica] Velivoli attualmente esistenti

Circa 34 esemplari sono ancora oggi in condizioni di volo; molti altri invece sono esposti in vari musei nel mondo. Alcuni esemplari furono usati per girare le sequenze dedicate al raid di Tokyo nel film Pearl Harbor (2001).

[modifica] Voci correlate

[modifica] Altri progetti

[modifica] Collegamenti esterni

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