Monte Morello
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Monte Morello è la più alta e nota montagna della conca fiorentina. Si trova a nord ovest del capoluogo ed è suddivisa tra i comuni di Firenze, Vaglia, Sesto Fiorentino e Calenzano. Ad est il complesso è delimitato dalla Valle del Marina ad ovest e da quella del Mugnone ad est; a sud degrada verso la Piana ed a nord verso il Mugello nella Valle del Carza. Le vette più alte sono il Poggio all'Aia, detta la "Prima Punta" (954 metri; vi è collocata una Croce di legno) nel comune di Calenzano; il Poggio Casaccia, detto la "Terza Punta" (921 metri; vi è collocata una Croce di ferro) nel comune di Sesto Fiorentino; il Poggio Cornacchiaccia, detto "Seconda Punta" (892 metri), alla confluenza dei confini comunali di Vaglia, Sesto Fiorentino e Calenzano; il Poggio Trini (763 metri) nel comune di Vaglia; il Poggio al Giro (747 metri) ed il Monte Rotondo (708 metri) nel comune di Sesto Fiorentino.
Il nome della montagna, attestato già in epoca longobarda (790) deriva con tutta probabilità da quello di un antico proprietario terriero della zona, Maurillus, o dall'aspetto silvestre che un tempo mostrava. La montagna, un tempo ricca di alberi, fu disboscata del tutto all'epoca del Granduca Cosimo I, per realizzare le travi delle tettoie del Palazzo degli Uffizi. Un primo tentativo di rimboschimento della montagna, anche per motivi estetici legati al panorama fiorentino in cui Monte Morello ha un ruolo di protagonista, si ebbe ai tempi del Granduca Pietro Leopoldo, che nel 1784 chiese ai frati dei conventi di Monte Senario, Camaldoli e Vallombrosa di comprare terreni in loco per rimboschirli; fallita questa operazione, gli stessi Lorena s impegnavano a comprare le pendici meridionali del monte e vi creavano una riserva di caccia. Solo davanti al pericolo di frane e smottamenti sempre più incombente, si decise per un'opera di rimboschimento massivo; iniziato nel 1909 per iniziativa del deputato socialista Giuseppe Pescetti (eletto nel collegio di Sesto Fiorentino), si concluse solo intorno al 1970 e ridiede al monte l'aspetto silvestre di un tempo. Durante la seconda guerra mondiale, Monte Morello fu una delle più forti e sicure basi partigiane e teatro di numerose azioni di guerra, come la Battaglia della Fonte dei Seppi (14 luglio 1944)
Oggi la montagna, che ha visto ormai abbandonare le tradizionali attività agricole (salvo l'olivocoltura su alcuni versanti, alla base della fabbricazione di un eccellente olio locale), vede una presenza di una ricca fauna composta da cinghiali, volpi, lepri, caprioli, fagiani ed altri animali (non sono rare le vipere) e da una folta vegetazione di pini, quercie, cipressi e abeti bianchi. Numerose sono anche le sorgenti di acqua (Fonte dei Seppi, Fonte del Ciliegio etc...), anche se alcune di esse sono scomparse o hanno visto ridurre la loro portata a causa degli scavi dell'Alta Velocità effettuati sotto la montagna, duramente contestati da varie associazioni ambientaliste.
In località Piazzale Leonardo da Vinci (comune di Sesto Fiorentino), sono presenti alcuni ripetitori radiotelevisivi. Ancora oggi Monte Morello è sempre "la montagna" dei fiorentini, che si recano a compiervi passeggiate, escursioni e pic-nic nella stagione estiva o a cercare funghi ed asparagi.
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