Matilde di Canossa
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La contessa (poi incoronata regina d'Italia) Mathilde di Canossa nacque a Mantova nel 1046 e morì il 24 luglio del 1115 a Bondeno di Roncore (Reggiolo). Il padre era Bonifacio di Canossa, la madre Beatrice di Lorena.
Nel 1076 entrò in possesso di un vasto territorio che si estendeva dalla Lombardia alla Toscana e che aveva il suo centro a Canossa, nell'Appennino reggiano. Donna di primo piano assoluto per quanto all'epoca le donne, anche nobili, fossero considerate di rango inferiore, arrivò a dominare tutti i territori italici a nord dei possedimenti di Roma.
Matilde fu una fedele alleata del papa Gregorio VII contro l'imperatore Enrico IV durante la lotta per le investiture che vedeva contrapposta l'autorità della Chiesa a quella dell'Impero e che culminò con l'umiliazione di Canossa del 28 gennaio 1077. L'imperatore, per ottenere la revoca della scomunica da parte del papa, fu costretto ad umiliarsi, dovendo attendere d'entrare davanti al portale d'ingresso del castello di Canossa per tre giorni e tre notti inginocchiato col capo cosparso di cenere mentre imperversava una bufera di neve. In seguito dallo storico compromesso tra i due rappresentanti dei poteri medievali, che però non fu definitivo, dato che ebbe termine solo con il concordato di Worms, Matilde ricevette lustro e potere.
Matilde morì nel 1115. Il suo corpo è attualmente sepolto in San Pietro a Roma nella tomba scolpita dal Bernini, unica donna insieme alla regina Cristina di Svezia.
Il nonno di Matilde di chiamava Adalberto Atto e fu il capostipite della famiglia degli Attoni. Quando alla morte senza eredi di Matilde il suo possedimento si frantumò, alcuni castelli rimasero in mano ai rami cadetti della sorella Prangarda, ai signori locali ed ai Communi Militum di cavalieri e mercenari. Alcuni esempi sono, quello della famiglia Baratti nel cornigliese (in provincia di Parma) e della famiglia degli Attoni (Jattoni) di Antesica, nel comune attuale di Langhirano (Parma).