Marco Bisceglia
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Don Marco Bisceglia (Roma 5 settembre 1944 - 31 marzo 1996) è stato un sacerdote della Chiesa cattolica.
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[modifica] L'impegno politico
Parroco della Chiesa dei Sacro Cuore di Lavello, vicino Potenza, Bisceglia aveva aderito pubblicamente alla teologia della liberazione, scontrandosi con le gerarchie cattoliche per avere sostenuto pubblicamente la legge sul divorzio, contro le loro indicazioni. Non era ben visto dalla Chiesa e dalla Democrazia Cristiana a causa del suo anticonformismo e delle simpatie espresse per il Partito Comunista Italiano.
Omosessuale, e favorevole alla liberazione delle persone omosessuali, fu sospeso a divinis dopo lo scandalo seguito a un inganno fattogli da due giornalisti del settimanale di destra Il Borghese, Franco Jappelli e Bartolomeo Baldi. Essi si spacciarono per cattolici omosessuali chiedendogli un matrimonio di coscienza.
Bisceglia (che era di solito prudente nei suoi gesti pubblici, per evitare la rottura aperta con l'istituzione cattolica), contando sull'aspetto privato del rito acconsentì e benedì privatamente l'unione, cadendo cosi nell'inganno. In realtà il vero obiettivo dei due giornalisti, come anni dopo dichiararono in una intervista a Pier Giorgio Paterlini nel suo libro Matrimoni, era trovare un pretesto per coivolgerlo in uno scandalo e far sospendere a divinis il "prete comunista".
Bisceglia reagì all'inganno querelando i due giornalisti, che però furono assolti, invocando il diritto di cronaca.
[modifica] Fondatore dell'Arcigay
Dopo la sospensione, Bisceglia iniziò a collaborare con l'Arci. E nel 1980, per sua iniziativa, con il solo aiuto di un giovane obiettore di coscienza gay agli inizi della sua carriera politica, Nichi Vendola, vide la luce all'interno dell'Arci di Palermo il primo circolo omosessuale che si collocava all'interno della sinistra storica, che fino ad allora era stata disattenta, se non ostile, al movimento di liberazione omosessuale.
Il circolo si chiamò Arci-Gay e fu il primo nucleo (presto imitato da altre città) di quella che sarebbe diventata nei decenni successivi la più importante organizzazione per i diritti gay d'Italia.
[modifica] Gli ultimi anni
Gli ultimi anni della vita di Bisceglia furono purtroppo resi molto difficili dall'Aids. Sempre più debole, Bisceglia si allontanò progressivamente dal mondo gay e si riavvicinò alla Chiesa cattolica istituzionale, alla quale si sottomise, al punto che oggi il suo corpo è sepolto nella tomba riservata ai sacerdoti nel cimitero di Lavello.
La sua figura è stata commemorata più volte dagli esponenti del movimento gay in questo contesto.
[modifica] Voci correlate
[modifica] Collegamenti esterni
- Bartolomeo Baldi e Franco Jappelli, Confetti verdi con la benedizione, "Il Borghese", 11 maggio 1975.
- Enrico Oliari, "Il Borghese", Franco Jappelli e l'orrore per "gli invertiti".
- Recensione da parte della comunità di omosessuali cattolici Nuova Proposta
- Giornata mondiale per il dialogo tra religioni e omosessualità
- Mimmo Sammartino, A Lavello oggi una corona sulla tomba dell'ex parroco, La gazzetta del Mezzogiorno, 6 giugno 2003