Crosta terrestre
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La crosta terrestre, in geologia e in geofisica, è uno degli involucri concentrici in cui è suddivisa la Terra: per la precisione si intende lo strato più esterno della Terra solida, con uno spessore variabile dai 5 ai 35 chilometri.
[modifica] Limiti inferiore e superiore
Il limite superiore è dato dalla superficie di contatto tra la geosfera e l'atmosfera o l'idrosfera. È una superficie ben definita e marcata da cambiamenti sia fisici (cambiamenti di stato) che chimici (cambiamenti nella composizione). L'interfaccia crosta-mantello viene definita da un punto di vista chimico come il passaggio tra rocce che contengono feldspati (sopra) a quelle che non ne contengono (sotto). Il limite in realtà è sfumato e in rocce di crosta oceanica è doppio, in quanto la seconda superficie è data dal passaggio tra cumuli ultramafici e hartzburgiti, osservabile direttamente in alcune ofioliti ad esempio, in Italia, nel complesso Ivrea-Verbano. La crosta si distingue perciò dal mantello perché le sue rocce cristalline sono prevalentemente acide o basiche, mentre quelle del mantello sono ultrabasiche. La crosta è, ovviamente, l'unica parte della Terra a contenere rocce sedimentarie.
Esiste anche una discontinuità fisica che separa la crosta dal mantello: si tratta di una zona di transizione tra rocce a bassa velocità di propagazione delle onde sismiche (nella crosta) e rocce ad elevata velocità (nel mantello); tale discontinuità è denominata discontinuità di Mohorovičić, spesso abbreviata in Moho.
[modifica] Crosta continentale e crosta oceanica
La crosta è l'unico strato della Terra solida a possedere una marcata eterogeneità anche in senso orizzontale. Fondamentale è la distinzione tra una crosta continentale, più spessa e meno densa (in quanto le sue rocce cristalline sono prevalentemente acide), e una crosta oceanica più sottile e più densa (in quanto costituita prevalentemente di rocce basiche). È da notare che l'estensione (areale) della crosta continentale è maggiore dell'estensione delle terre emerse, in quanto comprende anche tutti i territori sommersi a profondità inferiori ai 2500 metri. Il gradino morfologico che marca il passaggio tra crosta continentale e crosta oceanica è detto scarpata continentale.
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