Coscienza
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La psicologia tradizionale indica con coscienza una funzione generale propria della capacità umana di assimilare la conoscenza. All'inizio vi è consapevolezza, cioè constatazione attiva della nuova conoscenza, quando a questa segue la permeazione definitiva del nuovo come parte integrante del vecchio, si può parlare di coscienza.
Questa funzione, applicata al susseguirsi di fenomeni di conoscenza (non solo sensoriali) genera il fenomeno della coscienza. Come fenomeno dinamico che si protrae nel tempo può essere identificata come un vero e proprio processo.
A seconda dell'ambito nel quale viene osservata, la coscienza viene intesa:
- In ambito neurologico coscienza è lo stato di vigilanza della mente contrapposta al coma.
- In ambito psicologico, coscienza è lo stato o l'atto di essere consci contrapposta all' inconscio.
- In ambito psichiatrico, coscienza come funzione psichica capace di intendere, definire e separare l' io dal mondo esterno contrapposta al disturbo di coscienza che si chiama schizofrenia.
- In ambito etico, coscienza come capacità di distinguere il bene e il male, per comportarsi di conseguenza contrapposta all'incoscienza.