Atenagora di Costantinopoli
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Il Patriarca Atenagora I, al secolo Aristokles Spyrou (Tsaraplana, Epiro, Grecia 25 marzo 1886 - Istanbul, Turchia 6/7 luglio 1972) fu il Patriarca di Costantinopoli (ovvero il maggior rappresentante della Chiesa Ortodossa) dal 1948 al 1972.
[modifica] Biografia
Persona seria e di rigidi costumi, aderì all'ortodossia cristiana ancora giovane, decidendo quindi di laurearsi in teologia. Sotto il governo del Patriarca Massimo V fece una rapida carriera religiosa che lo portò a diventare il braccio destro del patriarca. Alla sua morte, avvenuta nel 1948, ne prese facilmente il posto.
L'evento più famoso ed importante del suo patriarcato fu l'incontro che ebbe con Papa Paolo VI nel 1964, durante il Concilio Vaticano Secondo: al termine di questo colloquio, i due grandi rappresentanti del cristianesimo si riavvicinarono deliberando l'abrogazione delle scomuniche del 1054, anno del Grande Scisma (o Scisma d'Oriente).
Un anno dopo, Paolo VI e Atenagora I si videro di nuovo in Israele, ed in questa occasione i due religiosi rilasciarono di comune accordo quella che passò alla storia come La "Dichiarazione comune Cattolico-Ortodossa del 1965": questo documento ebbe la conseguenza di attivare una commissione congiunta per il dialogo fra le due confessioni, che effettivamente nacque nel 1966 e che è ancor oggi attiva. Questi episodi concilianti non dovono far credere che il Patriarca accettava la supremazia papale: anzi proprio il ruolo di comando del pontefice fu l'ostacolo più grande sulla via che portava all'unificazione delle due religioni. Conditio sine qua non sulla fusione cattolicesimo - ortodossia era l'abolizione del ruolo del papa.
Atenagora I, a causa della vecchiaia e di una lunga malattia che lo perseguitava da anni, fu sostanzialmente incapace di agire con fermezza ed efficacia durante gli ultimi anni del suo patriarcato: preferì infatti affidare le mansioni più delicate al suo aiutante Demetrio, che divenne il suo favorito e che sarebbe divenuto il suo successore sul trono di Costantinopoli.