Stati Confederati d'America
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La storia attraverso le bandiere
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Stati Confederati d'America (CSA = Confederate States of America) è la denominazione ufficiale assunta l'8 febbraio 1861 da un nuovo Stato costituito per accordo tra i 7 Stati che, fra il dicembre 1860 ed il febbraio 1861, avevano dichiarato la propria secessione dagli Stati Uniti d'America.
Poiché dopo due mesi dalla costituzione della Confederazione scoppiò la guerra di secessione, che terminò con l'estinzione della Confederazione stessa, la storia degli Stati Confederati coincide in larghissima misura con quella della guerra.
Indice |
[modifica] Formazione della Confederazione
Il 4 febbraio 1861 i rappresentanti di Alabama, Florida, Georgia, Louisiana, Mississippi, Carolina del Sud e Texas si incontrarono a Montgomery, in Alabama, per costituire la nuova repubblica. L'8 febbraio la convenzione annunciò la creazione degli Stati Confederati d'America e i delegati costituirono il Congresso provvisorio.
Il 9 febbraio Jefferson Davis e Alexander Hamilton Stephens furono unanimemente scelti quali Presidente e Vicepresidente provvisori. Le regolari elezioni presidenziali e del Congresso ebbero luogo in novembre. Senza oppositori, Davis e Stephens furono formalmente confermati, e il loro insediamento ebbe luogo, significativamente, nell'anniversario della nascita di George Washington, il 22 febbraio 1862.
La Confederazione scelse come capitale Montgomery, in Alabama, dove era stato proclamato il nuovo Stato. Nel maggio successivo la capitale fu però spostata a Richmond, in Virginia. Il 3 aprile 1865, giorno successivo alla caduta di Richmond, che rimase nominalmente la capitale, il governo si trasferì a Danville, dove rimase fino al 10 aprile 1865.
Nel maggio 1861 altri 4 Stati (Virginia, Arkansas, North Carolina e Tennessee) denunciarono l'appartenenza agli Stati Uniti e passarono alla Confederazione.
Un discorso a parte meritano il Missouri ed il Kentucky: essi dichiararono la secessione e aderirono alla Confederazione, ma il loro distacco dagli Stati Uniti non fu mai formalizzato. Durante la Guerra di secessione i due Stati furono inizialmente neutrali ma vennero successivamente coinvolti: unità militari e di volontari dei due Stati erano presenti in ambedue gli schieramenti.
Il 20 giugno 1863 le contee occidentali della Virginia si staccarono e, formando il nuovo stato della Virginia Occidentale, si riunirono al Nord.
Da tenere presente che la Confederazione controllava anche:
- il Territorio dell'Arizona;
- il Territorio del Nuovo Messico;
- gran parte del Territorio indiano (odierno Oklahoma), incorporando nelle proprie unità anche indiani cristiani appartenenti alle Cinque Tribù Civilizzate (Five Civilized Tribes: Creek, Cherokee, Seminole, Chickasaw e Choctaw).
[modifica] Date significative
- NOTE
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- Secondo la New York Public Library Desk Reference, Alabama, Florida, Georgia, Louisiana, Carolina del Nord e Carolina del Sud furono riammessi tutti il 25 giugno 1868, e la Georgia fu riammessa una seconda volta il 15 luglio 1870.
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- I confini dell'Arizona e del Nuovo Messico erano interpretati diversamente dall'Unione e dalla Confederazione.
[modifica] Legittimità della Confederazione
Gli Stati secessionisti fondavano il loro diritto a ritirarsi dall'Unione per formare un altro Stato sulla Dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti d'America e, in particolare, sul suo periodo conclusivo:
- ...queste Colonie Unite sono, e per diritto devono essere, Stati liberi e indipendenti; ... e che, come Stati liberi e indipendenti, essi hanno pieno potere di far guerra, concludere pace, contrarre alleanze, stabilire commercio e compilare tutti gli altri atti e le cose che gli stati indipendenti possono a buon diritto fare.
Viceversa l'Unione sosteneva che le secessioni violassero il primo comma della Sez. 10 dell'Art. I, della Costituzione:
- Nessuno Stato potrà partecipare a trattati, alleanze o patti confederali.
Gli Stati secessionisti giustificavano la denuncia con il fatto che il governo di Washington con il tempo aveva ampliato i propri poteri in maniera superiore a quanto previsto dalla Dichiarazione d'Indipendenza e dalla Costituzione, sottraendo facoltà agli Stati e trasformando di fatto la Confederazione in una Federazione.
Gli Stati secessionisti sostenevano di aver pieno diritto a denunciare la Costituzione che li legava agli Stati Uniti, ritenendola una Convenzione internazionale, non deliberata in via definitiva da un Organo legislativo rappresentativo ma concordata fra Stati e soggetta alla loro successiva ratifica in base al suo Art. VII. L'osservanza del trattato sarebbe quindi stata vincolante fintantoché non fossero cambiate le condizioni inizialmente pattuite. La spinta centralista verificatasi negli ultimi tempi giustificava perciò, agli occhi dei Confederati, l'uscita dal trattato di quelle Parti che non concordassero con la nuova situazione.
[modifica] La rottura con gli Stati Uniti e la guerra di secessione
Assai complesse furono le motivazioni economiche, culturali e morali che portarono alla secessione da un lato ed alla decisa reazione degli Stati Uniti dall'altro.
Il Congresso provvisorio confederato mandò tre inviati a Washington per cercare di negoziare una definitiva pacifica divisione dagli Stati Uniti; in particolare gli Stati secessionisti intendevano rientrare in possesso delle fortificazioni costiere e degli altri territori posti entro i loro confini, già concessi al governo di Washington per ragioni militari. Ma mentre i colloqui erano in corso, ed ai delegati del Sud veniva fatta credere una certa disponibilità, gli Stati Uniti procedevano a rinforzare le guarnigioni situate nei territori degli Stati secessionisti.
Di fronte a tali atti ostili e vista vana la speranza di ottenere la restituzione per via diplomatica, il 10 aprile 1861 il brigadiere generale Pierre Gustave Toutant de Beauregard, comandante delle Forze provvisorie confederate a Charleston, Carolina del Sud, intimò la resa della guarnigione USA di Fort Sumter in Charleston Harbor. Il Comandante la guarnigione Robert Anderson rifiutò. Il 12 aprile le batterie confederate aprirono il fuoco sul Forte, che non fu in grado di rispondere efficacemente. Alle 14:30 del 13 aprile il Maggiore Anderson si arrese e cedette Fort Sumter, evacuando la guarnigione il giorno seguente. Il bombardamento di Fort Sumter fu lo scontro di apertura della guerra.
Il 9 aprile 1865 il generale Robert E. Lee si arrese al generale unionista Ulysses S. Grant ad Appomatox Court House, in Virginia.
Alla caduta di Richmond il 2 aprile 1865, Davis e parte del governo confederato, preso quanto rimaneva del tesoro dello Stato, erano fuggiti verso sud in treno. Il presidente intendeva ristabilire la sede del governo a ovest del Mississippi e continuare la lotta. Ma Davis fu catturato nei dintorni di Irwinville, in Georgia, il 10 maggio 1865.
Gli ultimi episodi militari confederati si svolsero nel Texas, fra il 13 maggio ed il 2 giugno 1865. Con questa data si può considerare conclusa per debellatio l'esperienza della Confederazione, in seguito alla quale gli Stati Uniti ripresero il controllo sugli Stati secessionisti.
[modifica] Il Sigillo della Confederazione
Il Sigillo fu adottato il 22 febbraio 1862.
Reca le seguenti iscrizioni:
- iscrizione superiore, in inglese: Gli Stati Confederati d'America: 22 febbraio 1862
- iscrizione inferiore, in latino: Deo Vindice, motto della Confederazione, che significa "Con Dio Vendicatore"
[modifica] Nota per il lettore
Le pagine dedicate alle Bandiere della Confederazione e delle sue Forze armate, nonché le pagine relative alle Unità terrestri ed alla Marina e le biografie dei politici, dei Generali e degli Ammiragli, raggiungibili tramite l'indice della Serie riportato in alto a destra, contengono anche numerosi e dettagliati dati storici sullo svolgimento della Guerra di secessione, sulle Unità e sui Comandanti, per cui se ne raccomanda la consultazione.