Scienza politica
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La scienza della politica (o scienza politica o politologia) è una scienza sociale, che si occupa della spiegazione e descrizione dei fenomeni politici utilizzando categorie e schemi interpretativi suoi propri. La scienza della politica, secondo alcuni studiosi, andrebbe tenuta distinta dalla sociologia politica; secondo altri, come Maurice Duverger, coincide con essa. In Italia spesso si parla di scienze politiche al plurale per indicare l'insieme delle scienze sociali utilizzate per studiare i fenomeni politici, l'uso è favorito dal fatto che Scienze politiche è anche la denominazione di una facoltà universitaria.
Le radici della scienza politica rimontano al XVI e XVII secolo e possono essere ricercate in autori come Niccolò Machiavelli, Thomas Hobbes, John Locke, Immanuel Kant, Montesquieu, ed altri. In Francia durante l'ottocento si sviluppò una controversia sulla autonomia della scienza politica dalle altre scienze sociali, che spiega il motivo per cui anche in Italia il termine scienza della politica è ancora poco utilizzato. Sociologi come Auguste Comte e Émile Durkheim sostennero che la scienza della politica non può essere considerata come scienza autonoma, ma che essa è solo una degli ambiti di indagine delle scienze sociali o della sociologia. Durkheim non aveva interesse per la politica e con la sua influenza si oppose al suo riconoscimento accademico. In Francia all'inizio del novecento l'unica istituzione dove si insegnava scienza della politica era l'École libre de sciences politiques creata nel 1872 da Émile Boutmy, uno studioso di politica di formazione liberale e positivista. Solo negli anni tra il 1950 e il 1960 le autorità accademiche procedettero all'attivazione in tutte le facoltà francesi di Giurisprudenza e di Scienze politiche di insegnamenti esplicitamente denominati scienza della politica. E questo perché dopo la fine della polemica ottocentesca con i sociologi una nuova controversia aveva contrapposto i sostenitori dell'autonomia della scienza della politica alla comunità accademica dei giuristi che intendeva considerare la scienza della politica come parte del diritto pubblico.
Oggi la scienza della politica si concentra sui rami dell'analisi istituzionale e politica (vedi H-P Kriesi) e nei rami della sociologia politica (Olson, Hirschmann, Olivier Fillieule). I principali argomenti della scienza della politica sono: la politica comparata, le forme di governo, i sistemi elettorali, i partiti politici, la democrazia nei paesi in via di sviluppo. Alcuni politologi, come Giovanni Sartori, Gianfranco Pasquino (il quale pure è stato senatore), Ilvo Diamanti sono noti come editorialisti e opinionisti. Altri come Gianfranco Miglio conclusa la carriera accademica hanno tentato di tradurre in pratica le loro idee impegnandosi direttamente nella lotta politica.
La partecipazione attiva alla lotta politica da parte dei politologi pone qualche problema rispetto alla libertà dai valori di questa scienza sociale (secondo una espressione coniata da Max Weber). Infatti la scienza della politica, avendo come oggetto la politica stessa, può marcare la sua differenza rispetto alla mera elaborazione ideologica soltanto se la comunità dei politologi si mantiene neutrale rispetto alla lotta politica che, nelle intenzioni, dovrebbe rimanere mero oggetto di descrizione e spiegazione scientifica. Invece anche un comune lettore della stampa quotidiana scorrendo la lista dei politologi italiani più conosciuti può facilmente individuare una loro vera o presunta collocazione politica.
