Ruvo di Puglia
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Ruvo di Puglia | |||
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Stato: | Italia | ||
Regione: | Puglia | ||
Provincia: | Bari | ||
Coordinate: |
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Altitudine: | 240 m s.l.m. | ||
Superficie: | 221 km² | ||
Abitanti: |
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Densità: | 116 ab./km² | ||
Frazioni: | Calendano | ||
Comuni contigui: | Altamura, Andria, Bisceglie, Bitonto, Corato, Gravina in Puglia, Spinazzola, Terlizzi | ||
CAP: | 70037 | ||
Pref. tel: | 080 | ||
Codice ISTAT: | 072038 | ||
Codice catasto: | H645 | ||
Nome abitanti: | ruvesi | ||
Santo patrono: | San Biagio | ||
Giorno festivo: | 3 febbraio | ||
Sito istituzionale |
Ruvo di Puglia è un comune di 25.635 abitanti della provincia di Bari.
Indice |
[modifica] Geografia e Territorio
L'agro di Ruvo con i suoi vigneti, oliveti e seminativi è uno dei più estesti della terra di Bari. Di notevole interesse la macchia boschiva con numerosi alberi di quercia roverella e un ben nutrito sottobosco. Il territorio incluso nel "Parco dell'Alta Murgia" presenta le caratteristiche tipiche del territorio carsico: doline, gravi e grotte, come la "grave della Ferratella" e la "Grotta del Vagno".
[modifica] Storia
Ruvo di Puglia, attivo e florido centro tra il IV e il III sec a.C., ha origini antichissime, infatti i primi reperti risalgono al IX secolo a.C. Nel III secolo a.C. la città di Ruvo intrattenne scambi commerciali e culturali con la Magna Grecia, l'Etruria e la Grecia. Durante l'impero romano fù prima stazione militare e poi municipium e alla cua caduta conobbe le dominazioni bizantina, saracena e normanna; fu in seguito unita alla contea di Conversano. Dopo gli aragonesi e i francesi fu nelle mani dei conti Carafa e ottenne la libertà nel 1806.
[modifica] Monumenti
[modifica] La Cattedrale
La cattedrale di Ruvo di Puglia è uno dei più noti esempi di romanico pugliese. Fu costruita tra il XII e il XIII secolo con varie modifiche successive. La facciata è a capanna con tre portali: il centrale più grande ed arricchito e due più piccoli e poveri portali laterali. La facciata è ornata da numerose figure: archi concentrici con la raffigurazione dell'ultima cena e di simboli cristiani, telamoni che reggono tutta la facciata, colonne con capitelli riccamente ornati, grifoni, una bifora col bassorilievo dell'Arcangelo e da un rosone formato da 12 raggi che culminano in un rosone più piccolo, sopra il rosone si trova il "sedente" figura alquanto oscura e ignota, e al culmine della facciata la statuetta del Cristo redentore. L'interno è suddiviso in tre navate e in un transetto trasversale alle navate. La navata centrale è la più grande ed è circondata in alto da un ballatoio che sormonta due file di colonne, ognuna diversa dall'altra. In fondo alla navata centrale c'è un bellissimo ciborio realizzato nell'800 ad ispirazione di quello della basilica di S. Nicola a Bari. Numerose le opere d'arte custodite: la statua lignea di S. Biagio, patrono della città, e il reliquario dello stesso in oro e pietre preziose, un affresco raffigurante la Vergine col bambino e S. Sebastiano, la tavola firmata Z.T. della Vergine di Costantinopoli e la splendida croce lignea. Sotto il piano della chiesa si snoda un vero e proprio percorso sotterraneo, l'ipogeo, dove ci sono i resti della basilica paleocristiana e delle tombe romane.
[modifica] Palazzo Jatta
Il palazzo Jatta sorge nel cuore della Ruvo ottocentesca come valido esempio di edilizia privata stagliandosi isolato in piazza Bovio con una sobria ed armoniosa facciata lavorata in pietra locale. L'edificio, eretto su di un'ampia superficie detta "Palmenti del Purgatorio" appartenuta precedentemente ad una confraternita religiosa, fu commissionato nel 1840 all'architetto bitontino Luigi Castellucci (1798-1877) (Cristiano Chieppa: Luigi Castellucci e l'architettura dell'Ottocento in Terra di Bari, Schena, 2006.) da Giulia Viesti quale residenza (con alcune sale da adibire al museo), di suo figlio Giovanni Jatta junior, nipote del colto magistrato ruvestino del foro di Napoli Giovanni Jatta senior. Formatosi nell'ambito della scuola napoletana, allievo di Antonio Anito, Castellucci è autore di numerosi edifici e case signorili di stile neoclassico in Terra di Bari.
La tipologia è simile ad altre case signorili progettate da Castellucci, ma per il palazzo Jatta delle variazioni volute e dettate dal proprietario costituiscono un elemento di novità. L'alto muro di cinta che racchiude l'intera proprietà ed altreri accorgimenti, sono elementi che fanno supporre ciò che il committente chiese al Castellucci, cioè "una abitazione extra-moenia con garanzie difensive".
La disposizione delle stanze al primo piano è tipica delle residenze signorili, con una successione di sale, salottini, camere da pranzo, numerose camere da letto e cappella; mentre, i locali che prospettano sulla corte un tempo ospitavano la rimessa delle carrozze, le scuderie, i depositi e l'ufficio di amministrazione dell'azienda agricola Jatta. Nell'androne inoltre è ricavata la scalinata ampia ed elegante che consente l'accesso al piano nobile, illeggiadrita da alcuni busti marmorei settecenteschi e da vetrate in alabastro. E' senza dubbio un palazzo signorile dalle proporzioni equilibrate che nell'aspetto solido e compatto denota una condizione di vita agiata.
La facciata principale, estesa per circa 66 metri, coronata da un imponente cornicione d'attico, è valorizzata dal grande portale d'ingresso, fiancheggiato da due imponenti colonne d'ordine toscano dall'alto piedistallo che con i capitelli di ordine ionico sorreggono la sovrastante balconata del salone del piano nobile. Alle sette finestre balconate, disposte simmetricamente, corrispondono quelle della parte sottostante.
Nel contesto del prospetto principale fanno bella mostra gli elementi decorativi, costituiti oltre che dai componenti lapidei, anche da pregevoli lavori in ferro battuto delle inferriate a piano terra, della raggiera che conclude il portone principale, e infine delle ringhiere dei balconi a primo piano.
Una cancellata con elegante lavoro in ferro battuto, consente l'accesso al giardino privato a Sud dell'edificio. Quest'ultimo denota il classico disegno "all'italiana", con il tracciato dei percorsi pedonali delimitato dalle bordure delle aiuole, in cui fanno bella mostra esemplari di cipressi e palmizi.
In questo sito gradevole sono presenti alcuni elementi di arredo, costituiti da una piccola fontana con vasca, una casina da te, un busto marmoreo con erma bifronte ed una piccola torre cilindrica munita di una scaletta esterna con gradini in pietra a sbalzo della muratura della torre che conduce alla sua copertura.
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti
[modifica] Collegamenti esterni
- Ruvo di Puglia Web Portale della Città di Ruvo di Puglia
- La Cattedrale a Ruvo di Puglia
- L'economia a Ruvo di Puglia
- Le News di Ruvo di Puglia
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- Immagini del territorio
- Ruvo live: giornale tematico della città di Ruvo
- Palazzo Jatta
[modifica] Frazioni
[modifica] Calendano
La località è abitata specialmente durante la stagione estiva. Di rilevante importanza a Pasquetta è la chiesa della Madonna di Calendano.
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