Rivoluzione indipendentista siciliana del 1848
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La Rivoluzione indipendentista siciliana del 1848 ebbe luogo in un anno colmo di rivoluzioni e di rivolte popolari che viene anche chiamato primavera dei popoli. La rivoluzione siciliana di quell'anno riveste un certo significato per le seguenti quattro ragioni:
- 1. Cominciò il 12 gennaio 1848, e quindi fu la prima in assoluta dei moti rivoluzionari che ebbero luogo in quell'anno;
- 2. Non meno di quattro rivoluzioni ebbero luogo sull'isola di Sicilia tra il 1800 ed il 1849 contro i Borboni, con quest'ultimo in particolare che diede vita ad uno stato indipendente che sopravvisse 16 mesi;
- 3. La costituzione che sopravvisse 16 mesi era molto progressista per quei tempi in termini liberal-democratici, così come lo era la proposta di vedere l'Italia come una confederazione di stati; e
- 4. Fu in effetti il catalizzatore della fine del regno dei Borboni nelle Due Sicilie che ebbe luogo tra il 1860 ed il 1861 con l'unificazione italiana detta anche Risorgimento.
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[modifica] Regno delle due Sicilie
Gli ex regni di Napoli e di Sicilia vennero formalmente riuniti nel 1815 al Congresso di Vienna per diventare il regno borbonico delle Due Sicilie. Entrambi i regni comprendevano i regni Normanni e Svevi di Sicilia durante il dodicesimo e tridicesimo secolo, e erano stati divisi in due dalla rivolta dei Vespri Siciliani nel 1282. Il nome “Due Sicilie” è effettivamente una conseguenza degli eventi storici che seguirono ai Vespri Siciliani. I semi della rivoluzione del 1848 furono gettati prima del Congresso di Vienna, nel 1812. Questo avvenne durante il tumultuoso periodo napoleonico quando la Corte Borbonica fu costretta a fuggire da Napoli e alloggiare tutta la corte reale a Palermo con l'assistenza della marina britannica. I nobili siciliani furono abili a cogliere l'opportunità per forzare i Borboni a promulgare una nuova costituzione per la Sicilia basata sul sistema Westminster del governo parlamentare, e fu infatti una costituzione alquanto liberale per quei tempi. In ogni caso dopo il Congresso di Vienna, Ferdinando IV di Napoli (e III della Sicilia) immediatamente abolì la costituzione appena ritornato alla corte reale di Napoli. Vi è una forte connessione tra questa azione e le numerosi rivolte popolari che ebbero luogo fino all'inizio del cosiddetto Risorgimento.
[modifica] Eventi politici dopo la rivoluzione
La rivoluzione del 1848 fu sostanzialmente organizzata e centrata a Palermo. La natura popolare della rivolta era evidente per il fatto che manifesti e volantini vennero distribuiti tre giorni prima gli atti veri e propri rivoluzionari che ebbero luogo il 12 Gennaio, 1848. Il tempo d'inizio fu deliberatamente scelto coincidesse con il compleanno di Ferdinando II delle Due Sicilie, essendo egli stesso nato a Palermo nel 1810 (durante il periodo napoleonico descritto prima).
I nobili siciliani furono immediatamente capaci di rispolverare la costituzione del 1812 che includeva i principi della democrazia rappresentativa e della centralità del Parlamento nel governo dello stato. Venne anche fuori l'idea di una confederazione di tutti gli stati d'Italia. A questo punto dovrebbe essere detto che il parlamento siciliano non era mai stato capace di controllare la ben fortificata città di Messina, che in definitiva sarebbe stata usata per riprendere l'isola con la forza. Avvenne nello stesso modo che la città di Messina resistette a lungo contro l'offensiva di Garibaldi sull'isola nel 1860.
Nonostante la Sicilia vivesse per sedici mesi come stato semi-indipendente, l'esercito borbonico riprese con la forza il pieno controllo dell'isola il 15 maggio 1849. Il capo effettivo dello stato durante questo periodo era stato Ruggero Settimo (Ruggeru Sèttimu in sicilianu). Alla capitolazione ai Borboni, Settimo fuggì a Malta dove venne ricevuto con tutti gli onori di un capo di stato. Vi rimase in esilio per il resto della sua vita ed ivi morì nel 1863. Alla formazione del nuovo regno d'Italia nel 1861, a Settimo venne offerta la carica di primo Presidente del Senato del, recentemente formato, parlamento nazionale , ma dovette declinare l'invito per motivi di salute. In ogni caso questo invito fornisce piu' che una conferma del nesso che esiste tra gli eventi del 1848 e del 1860-61 nella Storia d'Italia.
La rivoluzione che iniziò a Palermo fu una della serie di eventi simili in Italia, sebbene forse piu' violenta di altre. Essa si allargò rapidamente attraverso l'isola e nel resto d'Italia, dove costrinse Carlo Alberto, Re di Sardegna, a seguire l'esempio di Ferdinando II e promulgare una costituzione scritta frettolosamente. A simiglianza di questi eventi, disordini e rivolte avvennero in giro per l'Europa allo stesso tempo e possono essere considerate un assaggio delle future rivoluzioni socialiste.
I presunti benefici della Rivoluzione Siciliana del 1848 e della sanguinosa guerra di indipendenza che ne seguì dodici anni dopo, sono stati seriamente messi in discussione dagli studiosi a motivo dello stato di sofferenza dell'Italia del sud protrattosi fino a buona parte del ventesimo secolo, dal cui periodo la vita delle masse popolari avrebbe dovuto essere invece migliorata, almeno quanto quella di coloro che appoggiarono le rivolte e i movimenti di riforma del diciannovesimo secolo. Anche durante il fascismo l'Italia unita non fu uno stato particolarmente democratico, e la povertà spinse all'emigrazione centinaia di migliaia di persone. Si trovò la Sicilia meglio sotto i Savoia rispetto a quando era sotto i Borboni? A parte l'emigrazione di massa, gli eventi dominanti e coincidenti con la seconda guerra mondiale rendono difficile da accettare tutto ciò. Significherebbe che, per molti Siciliani, soltanto un secolo dopo la rivoluzione del 1848, dopo un ulteriore impoverimento, un movimento totalitario fallito e una guerra distruttiva, la vita sia finalmente iniziata a migliorare materialmente .
[modifica] Voci correlate
- Regno delle Due Sicilie
- Rivoluzione del 1848
- Rivoluzione del 1848 negli stati Italiani
[modifica] Riferimenti
- Correnti, Santo (2002) A Short History of Sicily, Les Editions Musae, Montreal.
- Scianò, Giuseppe (2004) Sicilia, Sicilia, Sicilia!, Edizione Anteprima, Palermo.