Raffaele Rubattino
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Raffaele Rubattino (Genova, 10 ottobre 1810 - 1881) è stato un capitano d'industria ed uno dei padri storici dell'armamento navale commerciale italiano che prese le mosse dal porto di Genova.
A Rubattino è dedicata una statua in bronzo a piazza Caricamento, nel quartiere di Sottoripa, accanto a Palazzo San Giorgio.
Sempre nel suo nome, nel 1894 fu fondata a Genova la Società Ginnica "Raffaele Rubattino".
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[modifica] L'attività armatoriale
Nel 1838 fondò la società di navigazione De Luchi-Rubattino che un anno dopo iniziò i collegamenti tra il capoluogo ligure, il porto francese di Marsiglia, e quelli italiani di Livorno e Napoli. Tre anni dopo l'inizio dell'attività, nel 1841, poteva disporre di quattro navi a vapore (pironaviglio), tra cui gli innovativi Polluce e Castore, che ponevano la società fra le prime operanti sul mar Mediterraneo.
Nel 1851 la compagnia iniziò a collegare regolarmente Genova e la Sardegna. Da questa attività scaturì negli anni seguenti un accordo con l'armatore siciliano Vincenzo Florio per la fondazione della NGI - Navigazione Generale Italiana (da cui deriverà in tempi moderni la società Italia di Navigazione del gruppo gruppo Finmare).
Nel 1854 ideò l'istituzione di una linea di navigazione che congiungesse Genova e il Marocco. Rubattino fu uno dei primi armatori italiani ad intuire l'importanza di rotte commerciali verso il Medioriente.
[modifica] La figura patriottica
Rubattino fu anche un fervente patriota dell'unità d'Italia. Fornì prima a Carlo Pisacane e poi a Giuseppe Garibaldi le navi per le spedizioni nel Mezzogiorno d'Italia, fra cui la storica spedizione dei Mille.
Di sua proprietà erano i piroscafi Piemonte e Lombardo, che furono acquisiti attraverso la mediazione di un dipendente della compagnia, Giovanni Battista Fauché.
[modifica] Il contributo all'espansione coloniale
Dopo l'apertura del canale di Suez (avvenuta nel 1869), Rubattino ampliò ulteriormente i suoi interessi commerciali, estendendoli fino all'Abissinia.
Attraverso il missionario-esploratore Giuseppe Sapeto la sua compagnia acquistò nel 1869 la Baia di Assab in Eritrea, che successivamente fu ceduta al Governo italiano, ormai avviato verso l'espansione coloniale.
[modifica] Bibliografia
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