Orfeo
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Orfeo è una figura della mitologia greca. Sul suo "mito" si basa la religione orfista.
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[modifica] Il mito
Il potere della parola, capace di indurre l'uomo ad azioni gravide di conseguenze, ha condotto all'elaborazione del mito di Orfeo: un prodigioso cantore, metà uomo metà dio, in grado di smuovere col proprio canto la natura; una figura complessa e poliedrica in quanto archetipo dell'artista, ma anche fondatore di una religione, l'orfismo, con una propria teologia, cosmogonia ed escatologia.
Nella figura mitica di Orfeo si fondono poesia, musica e retorica, da qui la capacità di coinvolgere in modo così profondo l'uditorio.
I poteri di cui è investito Orfeo sono da attribuire al ruolo che ha il poeta in una società in cui il canale di circolazione della cultura è ancora prevalentemente orale: attraverso la voce e la musica nasce un rapporto mimetico tra il poeta e l'uditorio che segue con il corpo, consapevolmente o inconsciamente, il ritmo e la cadenza del canto; un pubblico illetterato avverte ciò come una magia.
Secondo le più antiche fonti Orfeo è nativo della Tracia, terra lontana e misteriosa nella quale fino ai tempi di Erodoto era testimoniata l'esistenza di sciamani che fungevano da tramite fra il mondo dei vivi e dei morti, dotati di poteri magici operanti sul mondo della natura, capaci di provocare uno stato di trance tramite la musica.
Figlio della musa Calliope e del sovrano tracio Eagro, o secondo altre versioni del dio Apollo, appartiene alla generazione precedente all'epoca del mito.
Egli fonde in sè gli elementi apollineo e dionisiaco: come figura apollinea è il figlio o il pupillo del dio Apollo, che ne protegge le spoglie, è un eroe culturale, benefattore del genere umano, promotore delle arti umane e maestro religioso; in quanto figura dionisiaca, egli gode di un rapporto simpatetico con il mondo naturale, di intima comprensione del ciclo di decadimento e rigenerazione della natura, è dotato di una conoscenza intuitiva e nel mito stesso vi sono evidenti analogie con la figura di Dioniso per il riscatto dagli inferi della Kore.
Il mito, d'altra parte, mostra la figura di Orfeo anche in contrasto con le due divinità: la perdita dell'amata Euridice sarebbe da rintracciarsi nella colpa di Orfeo di aver assunto prerogative del dio Apollo di controllo della natura attraverso il canto; tornato dagli inferi, Orfeo abbandona il culto del dio Dioniso rinunciando all'amore eterosessuale, "inventando" così (sempre secondo il mito) per la prima volta nella storia l'amore omosessuale, e per tal ragione viene fatto a pezzi dalle baccanti, seguaci del dio, sebbene nel mito contenuto nelle Gerogiche di Virgilio la causa della sua morte è da ricercarsi nella rabbia della baccanti per la sua decisione di non amare più dopo la morte di Euridice.
[modifica] Orfeo come Artista
Il mito di Orfeo è espressione della condizione dell'artista: la creazione poetica, più in generale artistica, richiede un atto individuale e asociale, per questo nel mito Orfeo è solo (diviene vedovo, ritorna dagli inferi solo e muore solo).
Il mito esprime inoltre due diverse ed opposte concezioni dell'arte, immanentistica e trascendente: da una parte vediamo Orfeo soffrire nella sua carne, prender parte alla lotta contro la morte, il suo scacco esprime l'incapacità dell'arte di svuotarsi della soggettività dell'artista, di trascendere il sentimento, di conformarsi alle leggi di una realtà obiettiva; dall'altra, il canto di Orfeo è imperituro, riflette la realtà naturale ed è in grado di dominarla.
Le ambiguità delle versioni del mito sono dovute alle contraddizioni e ai paradossi insiti nel linguaggio poetico: la poesia comprende in sè l'ineffabile, ma è anche incapace di esprimere l'ineffabilità del sentimento; ha la capacità di chiarire e deformare.
[modifica] Le imprese di Orfeo
Secondo la mitologia classica, Orfeo prese parte alla spedizione degli Argonauti, ma la sua fama è legata soprattutto alla tragica vicenda d'amore che lo vide unito alla ninfa Euridice: Aristeo, uno dei tanti figli di Apollo, amava perdutamente Euridice e, sebbene il suo amore non fosse corrisposto, continuava a rivolgerle le sue attenzioni fino a che un giorno ella, per sfuggirgli, mise il piede su un serpente, che la morse, uccidendola.
Orfeo penetrò negli inferi incantando Caronte con la sua musica. Sempre con la musica placò anche Cerbero, il guardiano dell'Ade.
Persefone, commossa dal suo dolore e sedotta dal suo canto, persuase Ade a lasciare che Euridice tornasse sulla terra. Ade accettò, ma ad un patto: Orfeo doveva precedere Euridice, senza che egli si voltasse mai all'indietro. Orfeo fu incapace di resistere al dubbio e si voltò, Euridice scomparve all'istante.
Leggende posteriori indicano che Orfeo offese i seguaci di Dioniso e che per questo venne divorato dalle menadi, che gettarono la sua testa nell'Ebro.
La testa scese fino al mare e da qui all'isola di Lesbo, dove fu sepolta nel santuario di Apollo. Il corpo venne seppellito dalle Muse ai piedi dell'Olimpo.
La sua lira venne invece infissa nel cielo, e formò una costellazione.
[modifica] Evoluzione del mito
Il mito di Orfeo nasce forse come mito di fertilità, come è possibile desumere dagli elementi del riscatto della Kore dagli inferi e dello σπαραγμος che subisce il corpo di Orfeo, elementi che indicano il riportare la vita sulla terra dopo l'inverno.
I riferimenti al mito nella letteratura greca arcaica e classica sono pochi, tanto che alcuni degli elementi essenziali della vicenda compariranno e verranno approfonditi solo dalla letteratura latina in poi. Due autori greci che si sono occupati del mito di Orfeo proponendo due diverse versioni di esso sono il filosofo Platone e il poeta Apollonio Rodio.
Nel discorso di Fedro, contenuto nell'opera "Simposio", Platone inserisce Orfeo nella schiera dei sofisti, poiché utilizza la parola per persuadere, non per esprimere verità; egli agisce nel campo della doxa non dell'episteme, per questa ragione gli viene consegnato dagli dei degli inferi un phasma di Euridice; inoltre, non può essere annoverato tra la schiera dei veri amanti poiché il suo eros è falso come il suo logos.
La sua stessa morte ha carattere anti-eroico poiché ha voluto sovvertire le leggi divine penetrando vivo nell'ade, non osando morire per amore.
Il phasma di Euridice simboleggia l'inadeguatezza della poesia a rappresentare e conoscere la realtà, conoscenza che può essere conseguita solo tramite le forme superiore dell'eros.
Apollonio Rodio inserisce il personaggio di Orfeo nelle Argonautiche presentandolo come un eore culturale, fondatore di una setta religiosa. il ruolo attribuito ad Orfeo esprime la visione che del poeta hanno gli alessandrini: attraverso la propria arte, intesa come abile manipolazione della parola, il poeta è in grado di dare ordine alla materia e alla realtà;a tal proposito è emblematico l'episodio nel quale Orfeo riesce a sedare una lite scoppiata tra gli argonauti cantando una personale cosmogonia.
[modifica] Letteratura
- Simposio(discorso di Fedro) - opera filosofica di Platone.
- Argonautiche - poema epico di Apollonio Rodio.
- Georgiche (libro IV) - poema di Virgilio.
- Metamorfosi (libro X) - poema di Ovidio.
- Fabula di Orfeo - Opera teatrale di Angiolo Poliziano.
- Orfeo, Euridice, Hermes - poesia di Rainer Maria Rilke.
- L'inconsolabile- poesia di Cesare Pavese.
- Il ritorno di Euridice (da l'uomo invaso) - poesia di Gesualdo Bufalino.
- Eurydice to Orpheus - poesia di Robert Browning.
- Eurydice (da Collected Poems) - poesia di Hilda Doolittle.
- Orphèe - opera teatrale di Jean Cocteau.
- Orfeo - Poema di Juan Martinez Jáuregui.
- Racconto di Orfeo - Poema di Robert Henryson (o Henderson).
[modifica] Saggi critici
- Orfeo, variazioni sul mito - a cura di Maria Grazia Ciani e Andrea Rodighiero.
- Orfeo, il mito del poeta - di Charles Segal.
[modifica] Musica
- L'Orfeo - Opera lirica di Claudio Monteverdi (1607).
- Orfeo dolente - Opera musicale di Domenico Belli (1616).
- La morte di Orfeo - Tragicommedia pastorale di Stefano Landi (1619).
- Orfeus und Euridice - Opera-ballo di Heinrich Schütz (1638).
- Orfeo - Opera musicale di Luigi Rossi (1647).
- Orfeo - Opera musicale di Jean-Baptiste Lully e Louis Lully (1690).
- Orfeo ed Euridice - Opera musicale di Cristoph Willibald Gluck (1762).
- Orfeo ed Euridice - Ballo di Florian Johann Deller (1763).
- Orfeo ed Euridice - Opera lirica di Johann Gottlieb Naumann (1786).
- Orfeo ed Euridice - Opera musicale di Franz Joseph Haydn (1791).
- Orpheus - Poema sinfonico di Franz Liszt (1853-54).
- Orphée aux Enfers - Operetta di Jacques Offenbach (1858).
- Orfeo - Mimodramma di Roger Ducasse (1913).
- Orpheus und Eurydike - Opera lirica di Ernst Krenek (1926).
- Orpheus - Balletto di Igor Stravinskij (1947).
- Orfeu da Conceiçāo - Dramma musicale di Vinicius de Moraes (1947).
- Orfeo 9 - Opera rock di Tito Schipa Jr. (1970).
[modifica] Pittura
- Orfeo - Dipinto di Tintoretto.
- Orfeo all'inferno - Dipinto di Rubens.
[modifica] Scultura
Orfeo, Euridice ed Hermes - Rilievo fidiaco
[modifica] Voci correlate
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