Nuoto
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Il nuoto è il metodo con cui gli esseri umani (o altri animali) si muovono nell'acqua. Il nuoto è una popolare attività ricreativa, in special modo nei paesi caldi e in aree dotate di corsi d'acqua naturali. Il nuoto è anche uno sport competitivo. La pratica del nuoto porta diversi benefici per la salute, comunque delle capacità di base e delle precauzioni di sicurezza sono richieste per partecipare a tutte le attività acquatiche.
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[modifica] Scopi del nuoto
Il nuoto e gli sport acquatici ad esso correlati, vengono praticati per diversi scopi. Spesso questi scopi si sovrappongono, e un nuotatore amatoriale ad esempio, può nuotare anche per motivi di salute e benessere fisico.
[modifica] Svago
Il motivo più comune per nuotare è probabilmente lo svago. Molti stili di nuoto sono adatti a questo scopo. La maggior parte dei nuotatori e delle nuotatrici per svago preferisce uno stile che gli consenta di tenere la testa fuori dall'acqua (ad esempio: dorso o cagnolino).
La piscina è un luogo popolare per il nuoto a livello ricreativo, così come il mare, il lago, il fiume e talvolta i canali.
In quasi tutte le piscine vengono organizzati corsi di nuoto a cui possono partecipare sia le persone che hanno una buona tecnica, sia le persone che la vogliono migliorare e persino chi ha paura dell'acqua.
[modifica] Gli stili
Quando si è in acqua ci si può muovere in svariati e un modi per mantenere il galleggiamento. Al fine di ottimizzare la velocità e le prestazioni al livello agonistico tuttavia si sono andando definendosi dei particolari modi di nuotare detti "stili". Al giorno d'oggi esistono quattro stili ufficiali con cui si disputano le gare regolati dalla FINA.
- Stile libero: non pone restrizioni sull'azione che possono intraprendere i nuotatori, ad eccezione della porzione a stile libero delle gare miste. In pratica, la stragrande maggioranza delle gare viene disputata usando il cosiddetto crawl che è lo stile più veloce, effettuato spingendo all'indietro le braccia una alla volta e battendo le gambe dall'alto al basso una alla volta, senza restrizioni di simmetria.
- Farfalla / Delfino: in queste gare al nuotatore è richiesto di mantentere un movimento simultaneo con simmetria bilaterale (la metà sinistra del corpo fa gli stessi movimenti della destra, allo stesso tempo). Inizialmente veniva eseguito raggruppando le gambe e scalciandole indietro come nella rana. Tale nuotata veniva definita a Farfalla. Più avanti fu introdotto un colpo di gambe dall'alto verso il basso simmetrico e simultaneo. L'innovazione, non contraria al regolamento FINA, è stata largamente impiegata tanto da sviluppare un nuovo modo di nuotare a farfalla detto delfino. Al giorno d'oggi nella totalità (o quasi) dei casi nelle gare a farfalla viene utilizzata la nuotata a delfino, molto più veloce e efficace, tantoché le due denominazioni "farfalla" e "delfino" hanno finito per diventare sinonimi.
- Rana: è lo stile dal quale si è evoluta la "farfalla", pone l'ulteriore restrizione che le mani del nuotatore devono essere spinte in avanti dal petto, e che i gomiti devono rimanere sottacqua. È lo stile più lento.
- Dorso: non pone restrizioni di simmetria, ma i nuotatori devono stare girati sul loro dorso per tutto il tempo, ad eccezione delle virate. Il dorso viene eseguito in pratica, come un inversione del crawl - i nuotatori portano le braccia sopra le loro spalle, alternativamente, e le rispingono lungo i fianchi sottacqua per fornire la propulsione.
Il cambio di direzione che l'atleta deve eseguire una volta terminata la vasca prende il nome di Virata. Essa prevede in ogni caso, con differenti modalità a seconda dello stile nuotato, che l'atleta tocchi il muro, pena la squalifica, cosa che avviene anche se, durante le fasi della virata, l'atleta si appoggia e si sostiene a frangiflutti o direttamente al bordo della vasca.
Il regolamento completo si trova sul sito web della FINA.
Esistono altri stili di nuotata utilizzati per lo più dagli assistenti bagnati di salvamento F.I.N. e dai bagnini di salvataggio Genova Salvamento.
- Trugedon : stile utilizzato per avvicinare un bagnante in pericolo da un bagnino o da un assistente bagnanti. le braccia si muovono in modo alternato come nel crawl, le gambe si muovono a rane e la testa resta fuori dall'acqua.
- Rana over : probabilmente lo stile più antico insieme alla rana, utilizzato ancora oggi, in una sua variante, per il trasporto dei bagnanti in pericolo. Il nuotatore nuota su un fianco, muove le gambe a sforbiciata frontale e le braccia in modo alternato.
- Rana subacquea: stile utilizzato nell'apnea senza attrezzatura, si tratta di una rana in cui la bracciata viene completata arrivando a sfiorare le cosce per avere la maggior spinta possibile sott'acqua.
È andato inoltre sviluppandosi, a livello puramente amatoriale, un altro modo di nuotare molto diffuso detto "a cagnolino". Esso non è assolutamente uno stile agonistico in quanto il suo unico scopo è il galleggiamento e l'avanzamento senza alcuna attenzione alla velocità. Consiste nel mantenersi a galla spingendo l'acqua lontano dal corpo muovendo a cerchi ristretti le braccia. È tuttavia impossibile definirlo chiaramente non essendo regolato da normative agonistiche.
[modifica] Il nuoto agonistico
Il nuoto è una disciplina sportiva che è andata diffondendosi nell'Ottocento ed è una disciplina olimpica. Esistono due tipi di gare agonistiche: le gare disputate in piscina, più corte (massimo 1500m), e le gare di fondo, disputate in mare, molto più lunghe (si può arrivare a 25Km).
Le gare da piscina (25 metri, "vasca corta"; 50 metri, "vasca lunga") sono le più conosciute e si disputano in uno dei quattro stili, a seconda della gara, più le gare miste in cui si nuota 1\4 della distanza per stile: delfino, dorso, rana, stile libero nell'ordine. Oltre alle gare singole esistono anche delle staffette in cui una squadra di quattro nuotatori gareggia uno dopo l'altro: quando uno dei nuotatori tocca il bordo l'altro si tuffa in acqua. Le staffette possono essere a stile libero o miste (in questo caso ogni nuotatore nuota in uno stile differente: dorso, rana, delfino, stile libero nell'ordine).
Le distanze su cui si disputano le gare sono:
- gare singole:
- Delfino/Farfalla: 50m, 100m, 200m
- Dorso: 50m, 100m, 200m
- Rana: 50m, 100m, 200m
- Stile libero: 50m, 100m, 200m, 400m, 800m, 1500m
- Misti: 100m (solo vasca corta), 200m, 400m
- staffette
- 4x50m stile libero (solo in vasca corta), 4x100m stile libero e 4x200m stile libero.
- 4x50m mista (solo in vasca corta) e 4x100m mista.
attualmente (2006) le gare sui 50m non sono inserite nel programma olimpico (con l'eccezione dei 50m stile libero), inoltre i 1500m sono preclusi al settore femminile
Le gare di fondo, disputate in mare, sono diverse e vengono scelte con regolamenti appositi a ogni manifestazione. Le più diffuse sono la 2500m stile libero, detta anche Mezzofondo, la 5000m stile libero detta anche Fondo (quest'ultima inserita alle olimpiadi) e la 25000m detta anche Gran Fondo. Altre gare di fondo molto conosciute sono quelle su percorso come l'attraversamento della Manica o la circumnavigazione dell'Isola di Manhattan. Rientrano in questa categoria anche i primati di distanza percorsa come il record del mondo per la più lunga nuotata senza sosta che è detenuto da Martin Strel che nuotò per 504 km nel 2001 Danubio. Egli nuotò anche lungo il Mississippi nel 2002 coprendo un totale di 3.885 km in 66+2 giorni.
[modifica] Le categorie
La F.I.N., adeguandosi alla disposizioni della FINA, prevede che gli atleti siano suddivisi in categorie maschili e femminili:
- Esordienti B: 10-11 anni maschili ; 9-10 anni femminili
- Esordienti A: 12-13 m. ; 11-12 f.
- Ragazzi: 14-15-16 m. ; 13-14 f.
- Juniores: 17-18 m ; 15-16 f.
- Cadetti: 19-20 m. ; 17-18 f.
- Seniores: >21 m. ; >19 f.
Per tutte le prove in cui non si fa riferimento alle categorie, la gare sono dette a "Categoria Assoluta".
[modifica] Il nuoto master
Dato il gran numero di praticanti a tutte le età, già negli anni ottanta si iniziò a codificare una categoria a parte per tutti quei nuotatori, sia ex-agonisti, sia nuovi adepti, che desideravano continuare l'attività senza però privarsi del brivido agonistico. Nacque così il Circuito dei Master, ovvero di atleti che dopo i 25 anni possono tesserarsi con un gruppo sportivo affiliato alla FIN e gareggiare. Le categorie in questo caso vanno di cinque anni in cinque anni, ovvero gli M25, dai 25 ai 29 anni; gli M30, dai 30 ai 34 e così via. Diffusosi soprattutto negli ultimi dieci anni, questo circuito ha raggruppato sia ex-atleti di buon livello, sia atleti che magari da giovani erano stati agonisti e che desideravano ritornare in vasca, ma anche nuotatori che per la prima volta si cimentavano nelle gare. Ogni due anni si svolgono i campionati mondiali, che propongono dei risultati di tutto rispetto.
[modifica] Le nazioni più importanti
Nel nuoto agonistico l'unica nazione che si è sempre mantenuta ai vertici sono gli Stati Uniti che annoverano tra i loro atleti Mark Spitz, considerato il migliore nuotatore mai esistito, che ottenne alle Olimpiadi di Monaco 1972 il record imbattuto di sette ori su sette gare disputate, e Michael Phelps che alle Olimpiadi di Atene 2004, dopo essersi preposto di battere il record di Spitz, fallì ma riuscì comunque a ottenere lo strabiliante risultato di cinque ori e due argenti su otto gare disputate. Seconda storicamente agli Stati Uniti ma nell'ultimo decennio capace di battersi alla pari è l'Australia, che vanta attualmente tra le sue fila alcuni dei migliori nuotatori di sempre come Grant Hackett e soprattutto Ian "Thorpedo" Thorpe doppio oro a Atene 2004 nei 400 e 200 stile libero. Altra nazioni che è riuscita ad ottenere molti successi in questo sport, anche se non con la stessa continuità è l'Olanda con Pieter Van Den Hoogenband primatista modiale dei 100 stile libero che vinse due ori a Sidney 2000 nei 100m e 200m stile libero e un oro e un argento a Atene 2004 nelle stesse gare, insieme alla Germania (soprattutto con la Germania Est nel nuoto femminile).
L'Italia, che in passato non è mai stata in grado di distinguersi se non con l'atleta Novella Calligaris, che alle Olimpiadi di Monaco 1972 fu la prima italiana a salire sul podio olimpico nel nuoto con un argento nei 400m stile libero e due bronzi negli 800m stile libero e 400m misti, ha recentemente iniziato ad affermarsi grazie ai propri atleti, soprattutto nel nuoto maschile. Alle Olimpiadi di Sidney 2000 è arrivato il primo oro italiano della storia ad opera di Domenico Fioravanti primo nei 100m e 200m rana, in quest'ultima gara anche Davide Rummolo è salito sul podio giungendo terzo. Ad Atene seguono a ruota anche i successi di Massimiliano Rosolino che vince l'oro nei 200m misti (con record olimpico), l'argento nei 400m stile libero e il bronzo nei 200m stile libero. Ai mondiali di Fukuoka 2001 l'Italia domina la gara dei 400m misti grazie ad Alessio Boggiato. Più recentemente si sono affermati Filippo Magnini, che attualmente detiene la seconda miglior prestazione di sempre nei 100m stile libero con la quale ha conquistato l'oro ai mondiali 2005 (bissando poi il successo agli europei 2006) e Federica Pellegrini che, giovanissima, alle Olimpiadi di Atene 2004 è riuscita a conquistare l'argento nei 200m stile libero riconfermando la seconda piazza ai mondiali l'anno successivo. La staffetta 4x200 italiana, grazie al apporto di nuotatori come Rosolino e Magnini, è attualmente una delle migliori al mondo, seconda solo a quella australiana e statunitense, imbattuta ormai da diverse edizioni ai campionati europei.
Agli europei di Budapest 2006 l'Italia si conferma una delle nazioni più importanti a livello continentale, con un gruppo di talenti ed atleti emergenti, tra i quali, oltre hai già citati, compaiono: Alessia Filippi (oro nei 400m misti, bronzo nei 200m misti), Luca Marin (argento nei 400m misti), Alessandro Terrin (oro ex aequo nei 50m rana).
Il nuoto è anche una parte fondamentale di altri sport, come la pallanuoto, il nuoto sincronizzato, il salvamento, il nuoto pinnato e il triathlon. In passato, quando il nuoto era meno considerato che oggi, accadeva che molti atleti specialisti di uno di questi sport si dedicassero, e con risultato, anche agli altri. Al giorno d'oggi però il nuoto è molto più praticato e, con il sorgere di atleti sempre migliori e la conseguente necessità di allenamenti sempre più specifici e intensi, questa tendenza è completamente sparita. (Si veda Elenco di sport acquatici)
[modifica] Soccorso
Il nuoto viene usato anche per soccorso e per evitare affogamenti. Molto spesso si tratta di autosoccorso, quando una persona, che è caduta involontariamente in acqua, nuota per restare a galla e per raggiungere la riva.
In aggiunta il nuoto viene usato per soccorrere altri nuotatori in difficoltà. Esistono diversi stili di nuoto adatti a questo scopo (vedi Elenco di stili natatori). Tali tecniche sono studiate ad esempio dai bagnini, o da membri della Guardia costiera. Il soccorso in acqua, dapprima praticato solo per recare aiuto a nuotatori in difficoltà, è oggi diventato un vero e proprio sport detto salvamento. Le competizioni di salvamento prevedono gare in acqua effettuate trasportando manichini, immergendosi in acqua sotto degli ostacoli per simulare il soccorso di persone già mezze affondate o simili.
[modifica] Altro
Diverse persone praticano il nuoto come parte del proprio lavoro. Ad esempio i pescatori di perle o di molluschi, nuotano e si tuffano per ottenere un guadagno economico.
Il nuoto viene anche praticato per il progresso scientifico. Naturalmente, il nuoto viene studiato per migliorare le prestazioni dei nuotatori agonistici. Ma nuoto e tuffi vengono spesso usati nella biologia marina per osservare piante e animali nel loro habitat naturale. Altre scienze possono impiegare il nuoto. Konrad Lorenz ad esempio nuotava con le oche come parte dei suoi studi sul comportamento animale.
Spesso il nuoto viene usato semplicemente come mezzo per spostarsi da un luogo all'altro. Oggigiorno ponti e traghetti vengono usati nella stragrande maggioranza dei casi, ma esistono occasioni in cui si nuota, ad esempio per attraversare fiumi o accedere a isole. Dei carichi possono essere trasportati dal nuotatore o spinti tenendoli su appositi apparati galleggianti. Le truppe militari utilizzano il nuoto per attraversare corsi d'acqua.
Il nuoto ha utilizzi militari che vanno oltre l'attraversamento di corsi d'acqua. Un nuotatore, in acqua o sott'acqua, può essere difficile da individuare, specialmente di notte. Questo tipo di operazioni vengono svolte di solito da corpi speciali, come ad esempio i Lagunari italiani o i Navy SEALS americani. Il nuoto viene utilizzato per avvicinarsi a una postazione, raccogliere informazioni, per sabotaggio o combattimento, e per lasciare una posizione. Questo può comportare il venire paracadutati in acqua o il lasciare un sottomarino in immersione attraverso una boccaporto o dai tubi dei siluri. Equipaggiamenti e tecniche speciali vengono impiegate per ingaggiare ostilità in e sott'acqua.
Il nuoto viene impiegato anche per motivi di salute, ad esempio come strumento per la riabilitazione a seguito di incidenti.
[modifica] Tecniche
Il corpo umano, essendo composto in gran parte d'acqua, possiede all'incirca la stessa densità della stessa. Quindi, rimanere a galla richiede solo la spinta verso il basso di una piccola quantità d'acqua relativamente al corpo, e il moto trasversale solo una leggera spinta dell'acqua in direzione opposta alla direzione del moto, a causa di una generalmente bassa resistenza idrodinamica. La propulsione viene solitamente ottenuta usando le mani come se fossero delle pale e sbattendo le gambe in modo da spingere l'acqua lontano dal corpo.
Con l'allenamento nel nuoto, la tecnica può tramutare un nuotatore lento o normale in uno moderatamente veloce. Poiché la velocità si tramuta direttamente in distanza, le stesse tecniche che migliorano la velocità possono essere di aiuto per percorrere una distanza maggiore a parità di sforzo. Il torso e le gambe devono essere tenute il più possibile parallele alla superficie dell'acqua. Gambe afflosciate e torso inclinato possono aumentare notevolmente la resistenza dell'acqua.
È bene cercare di avere sempre un braccio steso in avanti oltre la testa, e cercare di estenderlo il più possibile. Questo accorgimento incrementa la lunghezza media alla linea di galleggiamento, e in sostanza fa aumentare la velocità. Questo è un effetto da tempo sfruttato dai progettisti di barche, e utilizzato inconsciamente dai nuotatori naturalmente dotati.
È bene cercare di massimizzare il tempo passato sul fianco, poiché il torso è più stretto tra petto e schiena che tra i due lati. Questo accorgimento riduce la sezione frontale, e di conseguenza la resistenza dell'acqua, ed inoltre incrementa il rapporto tra lunghezza e larghezza sulla linea di galleggiamento. Simili miglioramenti sono possibili orientando in modo corretto la parte più stretta di testa, braccia e gambe nell'acqua. Il torso è comunque la parte più importante.
Il movimento in avanti di mani, braccia e gambe, deve avvenire il più possibile fuori dall'acqua, mentre quando sono in acqua devono essere orientate nel miglior modo possibile. Questo perché gli arti devono muoversi ad una velocità due volte superiore a quella del nuotatore, e in acqua generano una resistenza otto volte superiore (la resistenza incrementa con il quadrato della velocità) a quella della sezione frontale del torso.
La "presa" base dell'acqua non è nemmeno lontanamente critica come gli accorgimenti di cui sopra. La gran parte dei nuotatori "afferra" l'acqua con la mano piatta, o con le dita leggermente divaricate, e la spinge dolcemente sotto il proprio corpo.
Si noti che nessuna delle tecniche sopra citate richiede un aumento della forza fisica. Con un allenamento sulla forza, le mani e i piedi possono essere estesi maggiormente in acqua, guadagnando più velocità. Per i principianti, una maggiore forza porta solo a piccoli miglioramenti se le strategie di cui sopra (minimizzare la resistenza ed allungare la linea di galleggiamento) non sono ottimali.
Diversi stili natatori sono stati sviluppati basandosi sull'implementazione di alcuni o tutti i principi sopra elencati.
[modifica] Abbigliamento
Il desiderio o la richiesta culturale di pudore, unito alla scomodità o all'inadeguatezza in acqua dell'abbigliamento tradizionale, hanno portato allo sviluppo del costume da bagno (e in epoca vittoriana, della "macchina per i bagni").
I costumi da bagno degli uomini tendono ad essere a forma di mutanda, pantaloncino o bermuda.
I costumi da bagno femminili sono in genere o interi o bikini. Esiste anche il monokini, in caso la copertura del seno non sia richiesta o desiderata. Esistono poi degli speciali costumi da bagno per il nuoto agonistico, progettati per ridurre l'attrito della pelle, che ricordano il costume intero. Questi ultimi vengono spesso usati in foggia simile anche dagli uomini nelle gare di nuoto.
Nuotare nudi è possibile:
- nelle aree per nudisti
- in Danimarca, su tutte le spiagge l'abbigliamento è opzionale, a meno che non sia indicato altrimenti.
- durante le ore per nudisti in alcune piscine.
- in (solitamente piccole) piscine e saune.
- senza permesso esplicito, in luoghi e ore tranquille.
- in piscine e spiagge private, non visibili dai passanti.
[modifica] Nuoto e salute
Il nuoto è una buona forma di esercizio. Poiché la densità del corpo umano è all'incirca simile a quella dell'acqua, il corpo viene sostenuto da questa e quindi meno stress viene posto su giunture e ossa. Inoltre, la resistenza contro il movimento dipende pesantemente dalla velocità del movimento, permettendo una calibrazione degli esercizi in base alle capacità di ciascuno. Per questo, il nuoto viene frequentemente usato come eserizio nella riabilitazione a seguito di incidenti o per i disabili.
Il nuoto esercita quasi tutti i muscoli del corpo. Tipicamente, le braccia e il tronco sono sollecitati più delle gambe, poiché la maggior parte del movimento in avanti viene generata dalle braccia. Nel nuoto agonistico, un'eccessiva muscolatura delle gambe può essere vista come uno svantaggio, in quanto esse consumano più ossigeno, che potrebbe essere necessario ai muscoli delle braccia. Comunque, questo dipende molto dallo stile. Mentre la rana genera una parte significativa del movimento con le gambe, il crawl propelle il corpo principalmente con le braccia.
Nuotare è un esercizio aerobico, a causa dei tempi di esercizio relativamente lunghi che richiedono un costante apporto di ossigeno ai muscoli, con l'eccezione degli sprint brevi, dove i muscoli lavorano in maniera anaerobica. Come per molti altri esercizi anaerobici, si ritiene che il nuoto riduca gli effetti dannosi dello stress. Mentre gli esercizi aerobici tipicamente bruciano grassi ed aiutano a perdere peso, questo effetto è limitato nel nuoto, anche se stando nell'acqua fredda si bruciano più calorie per mantenere la temperatura corporea. Il motivo per cui nuotare non riduce significativamente il peso è ancora poco compreso, ma sembra legato alla migliore conduzione del calore dell'acqua. Si ipotizzano diverse ragioni.
- Prima: l'acqua raffredda il corpo più rapidamente dell'aria, e molti ricercatori credono che di conseguenza il corpo tenda a mantenere uno strato di grasso sotto la pelle come isolante.
- Seconda: si ritiene che l'appetito diminuisca con il salire della temperatura corporea, come ad esempio durante l'esercizio fisico. Comunque, durante il nuoto il corpo viene raffreddato quasi istantaneamente, poiché la temperatura dell'acqua circostante è di solito più bassa di quella del corpo Alcuni ricercatori ritengono che questo possa aumentare l'appetito. Questa assunzione non è stata ancora provata dalle ricerche.
- Terzo: alcuni ricercatori credono inoltre che il metabolismo del corpo aumenti a temperature corporee più alte, bruciando più calorie. Ancora una volta, durante il nuoto, il corpo viene raffreddato dall'acqua circostante, riducendo il metabolismo, e conseguentemente il numero di calorie bruciate. Anche questa assunzione non è stata ancora provata dalle ricerche.
Il nuoto è considerato uno sport a basso rischio di infortuni. Cionondimeno, ci sono alcuni rischi per la salute nel nuotare. I rischi più letali sono legati all'incapacità di nuotare. È raccomandabile nuotare in aree sorvegliate da bagnini e di prestare attenzione alle condizioni dell'acqua. I possibili rischi per la salute vanno dal letale agli inconvenienti minori. Di seguito vengono elencati i rischi in ordine decrescente di pericolosità.
- Affogamento; può causare lesioni o morte.
- Affogamento a causa di avverse condizioni dell'acqua che possono costringere il corpo sott'acqua o forzare l'immissione di acqua nel corpo.
- Affogamento dovuto a galleggiamento negativo, ad esempio causato dall'essere attaccati a corpi più pesanti dell'acqua, (l'essere intrappolati in un copro più pesante dell'acqua, come una barca che affonda).
- Affogamento dovuto a influenze esterne, come ad esempio venire spinti sott'acqua da un'altra persona, accidentalmente o intenzionalmente.
- Affogamento causato dall'incapacità di nuotare, per esaurimento delle forze o mancanza di conoscenza o una combinazione delle due. A parte altri rischi per la salute elencati di seguito, questo può essere causato da effetti non correlati al nuoto, come per esempio un infarto.
- Rischi dovuti agli effetti dell'acqua sul corpo umano.
- Affogamento secondario, nel quale l'acqua salata inalata dopo un quasi affogamento, inizia a creare una schiuma nei polmoni che limita la respirazione.
- Lo shock termico dopo essere saltati in acqua può causare un arresto cardiaco.
- Passare del tempo in acqua fa raggrinzire la pelle delle dita, del palmo delle mani e della pianta dei piedi. Questo effetto sparisce rapidamente senza conseguenze negative.
- Le ferite si rimarginano più lentamente se vengono bagnate.
- Rischi correlati a sostanze chimiche disciolte in acqua.
- Nelle piscine il cloro può far bruciare gli occhi. Il bruciore può smettere subito dopo aver lasciato l'acqua. In casi di persone più sensibili il bruciore può protrarsi anche per una o due ore. Effetti di visione offuscata, opalescenze e arcobaleni intorno alle sorgenti luminose sono riconducibili sempre al cloro. Altre tecniche di disinfezione, che usano, ad esempio, l'ozono, evitano questo effetto.
- Respirare piccole quantità di cloro dalla superficie dell'acqua, ripetutamente e per lunghi periodi di tempo, come accade ai nuotatori agonisti, può avere effetti avversi sui polmoni. Non si tratta di sintomi preoccupanti, ma per lo più temporanei, il più diffuso è una tosse secca e insistente che può durare fino a 20-30 min, a volte anche dei lievi giramenti di testa.
- Il cloro ha anche un effetto cosmetico negativo sui capelli, dopo lunghe e ripetute esposizioni.
- Rischi dovuti a batteri, funghi e virus presenti nell'acqua. L'acqua è un ambiente eccellente per molti batteri che possono affliggere gli esseri umani. I rischi e la severità dell'infezione variano con la qualità dell'acqua. Tuttavia al giorno d'oggi le tecniche di disinfezione sono largamente diffuse. Una selezione delle infezioni più comuni correlate al nuoto sono:
- Nuotare o farsi la doccia può causare il piede dell'atleta. Il modo più semplice di evitarlo e di asciugare rapidamente la pelle tra le dita dei piedi dopo aver nuotato.
- Il nuoto può causare infezioni alle orecchie e al canale uditivo (Otitis externa).
- Casi di malattia del legionario sono stati trasmessi a causa di docce mal sterilizzate. Gli impianti sportivi di qualità riscaldano l'acqua delle docce a 60°C durante i periodi di chiusura per disinfettare le tubature.
- Non esistono casi noti di trasmissione dell'AIDS tramite l'acqua, né casi di gravidanza provocata da sperma trasportato dall'acqua.
- Rischi dovuti all'attività fisica in acqua, specifici del nuoto.
- I nuotatori agonistici possono avere dei danni alla salute causati dal sovrautilizzo. I farfallisti ad esempio possono sviluppare dolori alla schiena dopo lunghi anni di allenamenti, i ranisti possono avere dolori alle ginocchia, mentre dorsisti e liberisti possono sviluppare dolori alle spalle.
- Chi nuota da molto tempo può sviluppare delle escrescenze anormali nel canale uditivo, a causa del ingresso dell'acqua nelle orecchie.
- Il blackout da acqua poco profonda è una condizione in cui trattenere il respiro causa una improvvisa perdita di conoscenza causata dalla mancanza di ossigeno (asfissia).
- La spossatezza causata da lunghe nuotate o una cattiva condizione fisica possono causare l'annegamento.
- Rischi dovuti alle condizioni dell'acqua e del tempo atmosferico.
- Nuotando all'aperto si può essere colpiti da un fulmine durante un temporale. I fulmini solitamente colpiscono il punto più elevato di una data area, come può essere la testa di un nuotatore che emerge dalla superficie dell'acqua.
- Un forte vento può produrre delle onde che possono spingere il nuotatore lontano dalla riva.
- L'ipotermia dovuta all'acqua fredda può portare rapidamente alla spossatezza o alla perdita di conoscenza, a seconda della temperatura dell'acqua e alle condizioni fisiche.
- La corrente, le maree, vortici e mulinelli, possono provocare spossatezza, allontanare il nuotatore da una zona sicura o trascinarlo sott'acqua.
- A causa della riflessione sull'acqua, l'effetto della luce solare sulla pelle è più forte che sulla terra, e può provocare scottature. Inoltre, quando si nuota si espone al sole gran parte del corpo, specialmente zone che normalmente restano coperte (attorno ai bordi del costume) o in ombra (come dietro alle ginocchia). A lungo termine questo può incrementare i rischi di cancro alla pelle.
- Rischi dovuti a oggetti presenti in acqua.
- Una collisione con un altro nuotatore, o altri oggetti, come il bordo della piscina, uno scoglio, un'imbarcazione (specialmente le eliche del motore), possono produrre ferite più o meno gravi. Queste sono possibili anche quando si colpiscono oggetti mentre ci si tuffa in acqua o camminando sopra oggetti taglienti presenti sul fondo (ad esempio vetri rotti).
- forme di vita marina pericolose possono attaccare l'uomo per autodifesa o per scopi predatori, spesso usando un veleno.
[modifica] Storia
Per approfondire, vedi la voce Storia del nuoto. |
Il nuoto è conosciuto sin dai tempi preistorici. Disegni risalenti all'Età della Pietra sono stati trovati nella "caverna dei nuotatori", nei pressi di Wadi Sora (o Sura) nell'Egitto sud-occidentale. Le notizie scritte risalgono fino al II millennio AC, e comprendono l'Gilgamesh, l'Iliade, l'Odissea, la Bibbia (Ezechiele 47:5, Atti 27:42, Isaia 25:11), Beowulf, e altre saghe. Nel 1538 Nicolas Wynman, un professore di lingue tedesco, scrisse il primo libro sul nuoto: "Colymbetes".
Il nuoto competitivo in Europa iniziò attorno al 1800, principalmente con il dorso. Il crawl, venne introdotto nel 1873 da John Arthur Trudgen, che lo copiò dallo stile dei nativi americani. Il nuoto era già nel programma delle prime olimpiadi moderne, quelle di Atene 1896. Nel 1902 il crawl venne migliorato da Richard Cavill.
Nel 1908, venne fondata la Fédération Internationale de Natation Amateur (FINA).
La farfalla era inizialmente una variante della rana, e venne accettata come stile distinto nel 1952.
[modifica] Voci correlate
- Articolo su Wikinotizie: Mondiali di nuoto: primo oro italiano
- Articolo su Wikinotizie: Europei di nuoto 2006: Magnini d'oro nei 100m stile libero
- Record del mondo del nuoto
- Nuoto pinnato
[modifica] Bibliografia storica
- Fabio Maniscalco, Il nuoto nel mondo greco romano, Naples 1993.
- Henry Mehl, Antike Schwimmkunst, Munchen 1927.
- Charles Sprawson, L'ombra del massaggiatore nero, Adelphi.