Logaritmo
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Si dice logaritmo in base a di un numero x l'esponente da dare ad a per ottenere x (x viene chiamato argomento del logaritmo). In altre parole, se
segue che:
(si legge: y è il logaritmo in base a di x).
Per esempio, log3 81 = 4 perché 34 = 81.
Il logaritmo è l'operazione inversa della potenza, nel senso che y = logax si ottiene da x = ay scambiando tra loro il ruolo di x e y (la variabile indipendente diventa quella dipendente, e viceversa). Si noti che quando si dice che il logaritmo è l'operazione inversa della potenza, si parla di una potenza con base costante e esponente variabile (si fissa la base a, e al variare dell'esponente x, cioè del logaritmo, si ottiene la potenza y). Quando, invece, si afferma che l'estrazione di radice è l'operazione inversa della potenza, si intende una potenza con base variabile ed esponente costante. Infatti, deriva da x = ya, dove l'esponente a è costante, mentre la base y varia.
L'espressione logax ha significato, nel campo reale, solo se la base a è un numero reale positivo e diverso da 1 e l'argomento x è un numero reale positivo. Se la base è nulla e l'argomento è diverso da zero, il logaritmo è impossibile; se la base è nulla e l'argomento è nullo il logartimo è indeterminato. Se la base è 1 e l'argomento è 1, il logaritmo è indeterminato (qualunque numero reale è una soluzione possibile); se la base è 1 e l'argomento è diverso dall'unità il logaritmo è impossibile.
La funzione logaritmo può essere estesa ai numeri complessi; nel caso in cui si tratti di un logaritmo naturale con argomento complesso si ha:
Indice |
[modifica] Funzione logaritmo
In figura tre esempi della funzione logaritmo con diversi valori per la base b. La curva rossa è per la funzione con base b=e costante di Nepero (valore approssimato: 2,718...).
[modifica] Cambiamento di base
Noto il valore di un logaritmo in una base, è semplice calcolarne il valore in un'altra base (spesso le calcolatrici danno il logaritmo solo in basi 10 ed e).
Se b, x, e k sono tutti numeri reali positivi (con b ≠ 1 e k ≠ 1):
dove k è una base qualsiasi.
Per verificare la formula del cambiamento di base si considerino le seguenti equazioni:
per definizione di logaritmo | |
facendo il logaritmo della precedente uguaglianza | |
semplificando dal lato sinistro (vedi più avanti nel paragrafo Proprietà dei logaritmi) | |
dividendo per logk b entrambi i membri della precedente uguaglianza |
Dalla formula del cambiamento di base, ponendo k = x, abbiamo una relazione che può essere utile:
[modifica] Proprietà dei logaritmi
- Il logaritmo in base a di a è 1:
- logaa = 1
- Il logaritmo di 1 è, in qualsiasi base, 0:
- logm1 = 0
- Vale l' identità:
- Il logaritmo del prodotto di due numeri è uguale alla somma dei logaritmi dei due numeri:
- Il logaritmo di un quoziente è uguale alla differenza tra i logaritmi del dividendo e del divisore:
- Il logaritmo dell'inverso di a è l'opposto del logaritmo di a:
- Il logaritmo di un numero elevato all'esponente k è uguale al prodotto dell'esponente per il logaritmo del numero:
[modifica] Dimostrazioni delle proprietà dei logaritmi
Dimostriamo che .
Siano l e k i logaritmi in base m di a e b:
Per definizione di logaritmo abbiamo:
Siccome a e b sono diversi da zero, possiamo moltiplicare i membri ottenendo un'equazione ancora valida:
Per le proprietà delle potenze:
Per la definizione di logaritmo, otteniamo:
Infine, ricordando come abbiamo definito l e k, otteniamo la tesi:
Per dimostrare che si agisce in maniera analoga:
Dimostriamo ora che . Se x è il logaritmo in base m di ak, per definizione si ha:
- mx = ak
E, operando sulla proprietà delle potenze, si ha:
Tornando alla definizione di logaritmo, si ottiene la tesi:
[modifica] Basi più comuni
Anche se in linea di principio i logaritmi possono essere calcolati in qualunque base positiva e diversa da 1, quelle più utilizzate sono tre:
- base 10 (logaritmi decimali o volgari o di Briggs), usati per le operazioni di calcolo; li si indica con log10, più genericamente con log, più raramente con Log.
- base e (logaritmi naturali o neperiani), usati in analisi infinitesimale; li si indica con ln, più raramente con log (quando, dal contesto, la base a cui ci si riferisce è chiara).
- base 2 (logaritmi binari), usati soprattutto nell'analisi della complessità computazionale, nella teoria dei codici e nella teoria dei segnali; li si indica con log2, più raramente con log (quando, dal contesto, la base a cui ci si riferisce è chiara).
[modifica] Derivata e integrale della funzione logaritmo
La funzione derivata del logaritmo è la seguente:
dove ln è il logaritmo naturale, cioè con base e.
L'eguaglianza è dimostrabile col teorema della derivazione di funzioni inverse: Poniamo sia valida l'affermazione
- .
Applichiamo la tesi del teorema
alla funzione logaritmo, che costituisce l'inverso della funzione esponenziale:
- .
L'uguaglianza precedente è dimostrabile anche utilizzando la definizione di derivata:
e, ricordando il limite notevole del logaritmo, si ottiene:
La funzione integrale del logaritmo, con base generica b, è (applicando l'integrazione per parti):
dove C è la generica costante di integrazione.
[modifica] Cenni storici
I logaritmi vennero proposti nel 1614 da John Napier, noto anche col nome latinizzato di Neperus o in italiano Nepero, come ausilio per semplificare i calcoli. Infatti, come è stato più sopra dimostrato, scelta una base, il logaritmo del prodotto di due numeri è pari alla somma dei loro logaritmi, il logaritmo di un quoziente alla loro differenza e, soprattutto, il logaritmo di una potenza è il prodotto del logaritmo della base della potenza per l'esponente al quale dobbiamo elevarla: pertanto, al prezzo di due conversioni da un numero al suo logaritmo e una conversione inversa (verso il cosiddetto antilogaritmo) è possibile trasformare un prodotto in una somma, un quoziente in una differenza, un elevamento a potenza in un prodotto e, addirittura, un'operazione "complicatissima" come l'estrazione di radice ennesima in una semplice divisione per n. Le conversioni stesse venivano tabulate a priori e scritte in un volume ("Tavola dei logaritmi"). Lo stesso principio era usato nel regolo calcolatore.
Henry Briggs trattò i logaritmi decimali in Logarithmorum Chilias Prima nel 1617, dove calcolò i logaritmi da 1 a 1000, ciascuno fino alla quattordicesima cifra decimale.
[modifica] Voci correlate
- Logaritmo naturale
- Logaritmo complesso
- Identità sui logaritmi
- Logaritmo discreto
- Logaritmo di Zech
- Cologaritmo
[modifica] Collegamenti esterni
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