Les mistons
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Les mistons | |
Titolo originale: | Les mistons |
Paese: | Francia |
Anno: | 1957 |
Durata: | 26' successivamente ridotti a 17 dallo stesso Truffaut |
Colore: | B/N |
Audio: | sonoro |
Genere: | Drammatico |
Regia: | François Truffaut |
Soggetto: | da una novella di Maurice Pons contenuta nella raccolta "Les virginales" |
Sceneggiatura: | François Truffaut |
Produzione: | Les Films du Carrosse |
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Fotografia: | Jean Malige |
Montaggio: | Cécile Decugis e Michèle De Possel (assistente) |
Musiche: | Maurice Le Roux |
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Les mistons è il secondo cortometraggio di François Truffaut.
Se il primo - Une visite - era stato quasi un gioco tra amici, questa è un'opera sicuramente più meditata. Non a caso è anche la prima produzione di una nuova società, "Les Films du Carrosse" (in omaggio a La carrosse d'or, film di Jean Renoir), che ha come presidente lo stesso Truffaut, come amministratore André Bazin e che produrrà quasi tutte le pellicole del regista francese.
Girato a Nîmes e dintorni nel 1957 e proiettato in pubblico per la prima volta l'anno successivo, Les mistons è un film sull'infanzia e sui primi turbamenti amorosi - temi che torneranno più volte nelle opere successive di Truffaut e, come accadrà anche in seguito, è «un'infanzia scrostata da tutti gli strati di convenzionalità che la deformano quasi sempre sullo schermo» (così Jacques Rivette commentava il cortometraggio presentato fuori concorso al festival di Tours).
In Les mistons è già evidente un'altra caratteristica che ha accompagnato l'intera opera del regista: le citazioni di altri film, che però non sono mai un puro divertissement da cinefilo ma sono la trasposizione filmica delle simpatie e delle antipatie del Truffaut critico. Si potrebbe quasi dire che il regista francese non smette mai di essere critico cinematografico e lo fa sulla carta di giornali e riviste, continuando a scrivere di cinema, e sulla pellicola, quando sostitusce la macchina da scrivere con quella da presa. Così nel film si colgono omaggi ai fratelli Lumière, a Jean Vigo, a Roger Vadim, all'amico Jacques Rivette (i due fidanzati vedono al cinema Le coup du berger), ma anche la critica feroce ad un film di Jean Delannoy già stroncato da Truffaut: Chiens perdus sans collier di cui uno dei ragazzi protagonisti del film strappa il manifesto mentra gli altri cantano, irridenti, «Colliers perdus sans chiens», rovesciando così il testo della canzone "Chiens perdus sans collier" (musica di Paul Misraki - testo di Edmond Bacri) facente parte della colonna sonora del film di Delannoy.
[modifica] Colonna sonora
Una seconda citazione musicale è "Le facteur de Santa Cruz" (musica di François Barcellini e testo di Fernand Bonifay), sempre cantata dai mistons. Una terza canzone ripresa è quella che canticchiano i ragazzi quando seguono la coppia in bicicletta senza dimenticare il creve frammento (circa 5") della Marcia nuziale dal Lohengrin di Wagner.
La restante parte della colonna sonora è invece composta appositamente per il film da Maurice Le Roux. La scelta di Leroux è probabilmente dovuta al fatto che il compositore aveva già collaborato con altri due membri dei Cahiers du cinéma: Eric Rohmer per il cortometraggio Charlotte et son steak (1951) e Alexandre Astruc per Les mauvaises rencontres (1955). Neppure deve essere stato ininfluente il fatto che Le Roux avesse composto la colonna sonora di Vittoria amara (1957) di Nicholas Ray, uno tra i cineasti statunitensi più stimati da Truffaut.
La colonna sonora originale è composta da 10 pezzi - la cui durata è in genere compresa tra i 10" e il minuto - per un totale di circa 12' il che, tenenedo conto della durata della pellicola, costituisce una percentuale molto alta, la più alta tra tutta la produzione cinematografica del regista francese.
[modifica] La trama
È la storia di cinque adolescenti che trascorrono l'estate spiando una giovane coppia di innamorati: Bernadette e Gérard. È la storia dei loro primi turbamenti amorosi davanti alla bellezza solare di Bernadette. Poi Gérard parte e in seguito arriverà la notizia della sua morte accidentale.
[modifica] Bibliografia
- Sceneggiatura pubblicata su "l'Avant-Scène du Cinéma", n. 4, 1961, pp. 41-47
- Paola Malanga, Tutto il cinema di Truffaut, Baldini & Castoldi, Milano 1996, pp. 240-243
- Anne Gillain (a cura di), Tutte le interviste di François Truffaut sul cinema, Gremese Editore, Roma 1990 (prima edizione francese 1988), pp. 53-55
- Alberto Barbera - Umberto Mosca, François Truffaut, Il Castoro, Milano, pp. 23-26
- Oreste De Fornari, I film di François Truffaut, Gremese, Roma, 1986, pp. 45-47
I film di François Truffaut |
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Une visite (1955) | Les mistons (1957) | Une histoire d'eau (1958) | I quattrocento colpi (1959) | Tirate sul pianista (1960) | Jules e Jim (1962) | Antoine e Colette (1962) | La calda amante (1964) | Fahrenheit 451 (1966) | La sposa in nero (1968) | Baci rubati (1968) | La mia droga si chiama Julie (1969) | Il ragazzo selvaggio (1970) | Non drammatizziamo... è solo questione di corna (1970) | Le due inglesi (1971) | Mica scema la ragazza! (1972) | Effetto notte (1973) | Adèle H., una storia d'amore (1975) | Gli anni in tasca (1976) | L'uomo che amava le donne (1977) | La camera verde (1978) | L'amore fugge (1978) | L'ultimo metrò (1980) | La signora della porta accanto (1981) | Finalmente domenica! (1982) |