Grande Reggio
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Il concetto di Grande Reggio - ovvero la Reggio che si estende da un capo all'altro tra le spiagge di Pellaro a quelle di Scilla - risale al 1927 durante il fascismo, quando vennero accorpati nel capoluogo quattordici comuni fino ad allora autonomi e che oggi sono quartieri e sobborghi periferici ma che, come allora, fanno parte dell'hinterland naturale del centro cittadino, territorio storico della città: l'immediato retroterra e l'intera area dello stretto calabrese. Per estensione, con tale termine viene oggi considerato il complesso circondario dell'area metropolitana che al comune di Reggio Calabria fa da corona, con la miriade di piccole municipalità che si estendono tra la piana ed il porto di Gioia Tauro alla Locride passando per l'Area Grecanica e le alture dell'Aspromonte con l'importante stazione sciistica di Gambarie.
L'agglomerato urbano costituito dai sobborghi periferici è diventato nel corso degli anni un tutt'uno con la città, collegato da frequenti linee di autobus ma anche dalla litoranea ferroviaria, di conseguenza è preferibile - e in questo caso non improprio - pensare alla Grande Reggio in una chiave che vada oltre al senso metropolitano del termine.
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[modifica] Storia della Grande Reggio
La Grande Reggio voluta da Giuseppe Genoese Zerbi, primo podestà reggino nominato dal governo fascista, creò nel 1927 un'unica area metropolitana dalla fusione dei quattordici comuni limitrofi. La popolazione urbana superò così la soglia dei 120.000 abitanti.
[modifica] Situazione demografica ed edilizia
Dopo il terremoto del 1908, la forte ripresa della città comportò un continuo e progressivo sviluppo demografico-edilizio. Infatti il governo incentivò ogni iniziativa finalizzata a migliorare le condizioni sociali, igieniche e di viabilità della città più antica e popolosa della Calabria, incoraggiando lo sviluppo degli strumenti necessari alla gestione del traffico ed il commercio, quindi per lo sviluppo industriale.
La nuova città tendeva infatti ad estendersi lungo il mare, avendo così più facili le comunicazioni e più agevoli i commerci. Gli abitanti delle zone montane e delle borgate confluivano verso la zona marina per farne centro dei propri affari. Le norme di ricostruzione antisismica non consentivano lo sviluppo in altezza ai nuovi fabbricati, per cui la nuova estensione della città fu molto maggiore di quella antecedente al terremoto.
Dunque per vari motivi quali:
- la tendenza della popolazione delle zone interne a trasferirsi lungo la costa;
- l'aumento sensibile della popolazione, che in poco più di un decennio crebbe del 65%;
- la maggiore ampiezza imposta dalle norme asismiche;
la zona della città compresa tra il mare e le vicine colline era già totalmente edificata, trovandosi inevitabilmente compressa dai confini dei comuni limitrofi, i quali nel frattempo continuavano a vivere una vita propria indifferente ad ogni crescita urbanistica e sociale. Il territorio costiero risultava quindi chiaramente insufficiente al profondo sviluppo industriale, commerciale, civile e sociale della città di Reggio.
[modifica] Il comune di Reggio prima della conurbazione
La situazione della circoscrizione territoriale del comune di Reggio prima della conurbazione denotava, a causa degli avvicendamenti storici nei millenni, uno spazio che a monte si fermava alle pendici dell'Aspromonte, arrivando a forma d'imbuto al mare, e delineando una linea costiera di poco più di 10 Km, ben più ridotta rispetto alla reale linea costiera dello Stretto.
L'estensione territoriale di appena 7.751 ettari era infatti il risultato di vicende storiche che ridussero progressivamente il territorio della città, creando una rete di piccolissimi centri a nord e a sud, e comprimendo quindi il nuovo sviluppo urbano.
Tale territorio infatti non aveva, come gli altri importanti centri comunali, una delimitazione tracciata da confini determinati, quali normalmente sono i corsi di acqua, i monti, le valli, ecc.
Dando uno sguardo alla sponda opposta dello Stretto ci si poteva rendere conto che la città di Messina, il cui territorio comprendeva 48 villaggi, formava una linea ininterrotta da Giampilieri a Capo Faro, per una distesa di 28 Km, svolgendo il suo territorio lungo tutta la costa sicula dello Stretto, mentre l'altrettanto importante territorio della città di Reggio Calabria guardava sino ad allora una ristretta parte del braccio di mare. Ciò era dovuto al fatto che il territorio della zona calabra dello Stretto (da Torre Cavallo a Punta Pellaro), era costituito dai piccoli comuni di Gallico, Catona, Villa San Giovanni e Cannitello a nord, ed i territori dei comuni di Gallina e Pellaro a sud, che limitavano l'affaccio costiero della città.
Si considerò dunque che se questi comuni fossero stati compresi in quello di Reggio Calabria, sarebbe esistita uniformità territoriale lungo lo Stretto e tra i comuni di Reggio e Messina, e si sarebbe potuta realizzare così la grande verità storica che gli stretti, come i fiumi, non possono essere dominati che da uno stesso centro demografico.
[modifica] I vecchi comuni limitrofi
Il territorio dell'antica città di Reggio Calabria era compreso tra Torre Cavallo (Punta Cenide) e Punta Pellaro lungo la costa, mentre andava dall'Altipiano della Melia alle pendici dell’Appennino fino al monte Basilicò a quota 1.774 m nella zona montana, quindi si ricongiungeva al mare attraverso i campi di Reggio, Gallina e la Fiumara di Valanidi, in prossimità di Punta Pellaro.
In un territorio di 24.404 ettari sorgevano quattordici piccoli comuni, una fittissima rete attorno al grande centro, però senza possibilità di espansione, che costituiva un'evidente appendice artificiosa del capoluogo, prodotto di interessi particolaristici.
Per conoscere anche sommariamente quali erano le condizioni demografiche, territoriali, finanziarie, economiche, industriali e commerciali di questo gruppo di comuni, è necessario porre in rilievo per ciascuno brevi cenni corredati da elementi statistici desunti dai bilanci preventivi in quel periodo.
- Campo Calabro [1]
Sulle colline soprastanti Villa San Giovanni, in mezzo ad fertili terreni e vigneti è centro prevalentemente e quasi esclusivamente rurale. Ha un'estensione di 700 ettari ed una popolazione di circa 2.900 abitanti. L'economia si basa su prodotti quali vino, agrumi, molto ricca la produzione dei bozzoli. - Cannitello [1]
In riva al mare sulla sponda dello Stretto, in posizione amenissima e particolarmente salubre. La zona abitata lungo la strada provinciale e lungo il mare è senza interruzione unita a quella di Villa San Giovanni, ha un'estensione di 416 ettari e conta circa 2.850 abitanti. L'economia si basa su prodotti quali vini, olii, essenza di bergamotto, limoni. Vi sono importanti stabilimenti per la filatura della seta con numerosa mano d'opera prevalentemente femminile; presente anche l'industria della pesca con sistemi però molto primitivi. - Cataforio
Situato sulla sponda destra del "torrente Sant'Agata", su terreno variabilissimo, con continui avvallamenti e senza pianure vicino all’abitato. Dista circa 10 Km dal mare. ha un'estensione di 3.400 ettari ed una popolazione di circa 3.600 abitanti. L'economia si basa su prodotti quali cereali, olii, agrumi, essenza, frutta, castagne. Vi sono boschi di castagni, faggi ed abeti. - Catona
Lungo la costa in fertile territorio di prospetto a Messina, è uno dei punti più prossimi tra il continente e la Sicilia. Spiaggia bellissima ed attraente dal popolo marinaresco per eccellenza, con tradizioni millenarie. ha un'estensione di 575 ettari ed una popolazione di circa 4.900 abitanti. L'economia si basa su prodotti quali cereali, agrumi, bergamotto, foglia serica. - Fiumara [1]
A capo di una lunga ed amena valle fertilissima di ogni prodotto a monte di Catona, è distante poco più di 8 Km dal mare. ha una estensione di 509 ettari ed una popolazione di circa 2.000 abitanti. l'economia si basa su prodotti quali vini, olii, frutta, cedri, arance, limoni, essenza di bergamotto. - Gallico
Situato a breve distanza da Reggio è diviso in tre parti: Santa Domenica, Gallico superiore e Gallico inferiore, quest’ultimo lungo la riva del mare in amena posizione. ha un'estensione di 507 ettari ed una popolazione di circa 5.200 abitanti. É ricchissimo di prodotti della terra e particolarmente di agrumi di ogni sorta come bergamotto, vini, foglia serica; ha un promettente sviluppo industriale con fabbriche di agrocotto, marmellate, mulini, pastifici; floridissimo è il commercio di agrumi, cereali, farine. - Gallina
Situato a sei chilometri dal mare in posizione amenissima, ad un’altezza di 235m s.l.m. Ha un'estensione di 3.535 ettari ed una popolazione di circa 11.200. É molto florido di prodotti della terra in vini, olii, agrumi, cereali, ortaglie e foglia serica. Vi fioriscono alcune fabbriche di agrocotto. - Pellaro
Situato in riva al mare su di un fertile territorio, dotato di un clima balsamico, tanto da costituire un’apprezzata stazione balneare, di diporto e di cura. ha un'estensione di 2.490 ettari ed una popolazione di circa 8.750 abitanti. L'economia si basa su abbondanti e vari prodotti come cereali, agrumi, olii, vini ottimi e frutta. - Podargoni
Situato lungo il "torrente Gallico", sul versante occidentale dell’Aspromonte, circondato da fertili colline, è comune prettamente montano. Ha un'estensione di 2.595 ettari ed una popolazione di circa 1.300 abitanti. L'economia si basa su prodotti quali vini, olive, frutta, legname (castagni). - Rosalì
Situato quasi completamente in una valle molto fertile a monte del territorio di Catona, è di clima temperato. Ha un'estensione di 362 ettari ed una popolazione di circa 2.000 abitanti. L'economia si basa su prodotti quali olive, frutta, ottimi ed abbondanti vini. - Salìce
Su amene e fertili collinette dall’aria molto salubre con abitato di mediocre aspetto, sovrasta il territorio di Catona. Ha un'estensione di 204 ettari ed una popolazione di circa 800 abitanti. L'economia si basa su prodotti quali agrumi, cereali, vino. Molto estese sono le piantagioni dei gelsi con un ricco ed importante allevamento dei bachi. - Sambatello
Situato sopra Gallico ed a brevissima distanza da questo, in estesa ed amena pianura di rimpetto allo Stretto, dal quale si eleva a circa 300 m s.l.m. Ha un'estensione di 898 ettari ed una popolazione di circa 5.000 abitanti. Abbondante è la produzione di frutta, agrumi, foglia serica e di vini di qualità molto pregiata. - Villa San Giovanni [1]
Sulla punta nord dello Stretto, la zona abitata si congiunge a nord con la borgata Pezzo quindi con Cannitello, ed a sud con la borgata Acciarello quindi con Catona. Ha un'estensione di 253 ettari, e conta circa 6.600 abitanti. l'economia si basa su prodotti quali vini, agrumi, essenza di bergamotto, Larga produzione di bozzoli. É un importante centro per la filatura della seta e del commercio dei cascami; ha fabbriche di essenze, di olii al solfuro, di pipe, di mattonelle in cemento; è scalo di transito fra il continente e la Sicilia. - Villa San Giuseppe
Sulle alture a 105m s.l.m., sorge tra Catona e Gallico in un'amena posizione dotata di un clima salubre e temperato. ha un'estensione di 249 ettari ed una popolazione di circa 1.600 abitanti. É un importante centro agrumario, in particolare le arance sono ricercatissime per il loro profumo e dimensione.
[modifica] L'ampliamento territoriale del Comune di Reggio Calabria
Il comune di Reggio Calabria avanzò l'ipotesi, e dunque presentò richiesta al Governo Nazionale Fascista, perché il suo territorio fosse ampliato comprendendo i comuni di Cannitello, Villa San Giovanni, Campo Calabro, Fiumara, Catona, Salìce, Villa San Giuseppe, Rosalì, Sambatello, Gallico, Podargoni, Cataforìo, Gallina, Pellaro.
Questi, avendo già favorevoli condizioni di clima e di posizione geografica nonché vastissime risorse del suolo ed elementi di civiltà e progresso, che avrebbero potuto ben fruttare in uno spazio che non fosse stato ristretto, avrebbero potuto trarre giovamento da un ampliamento ed accentramento ad una vasta organizzazione comunale già preparata ed agguerrita, che potesse immettere una nuova corrente di vita.
La formazione di un'unica organizzazione comunale avrebbe apportato notevoli vantaggi sia alla città di Reggio che ai comuni aggregati; vantaggi di ordine morale, economico, finanziario, industriale, commerciale, sociali e demografici.
Infatti:
- L'unificazione del territorio avrebbe formato un centro comunale di oltre 120.000 abitanti, estendendosi lungo la zona occidentale dello Stretto di Messina per circa 30 Km, ed avrebbe costituito un'unità etnica di grande importanza, suscettibile del migliore sviluppo.
- I piccoli comuni, fino ad allora appartati e lontani dal grande movimento di rinnovazione, avrebbero riscosso immensi benefici con la estensione moderna dei servizi pubblici.
- L'unificazione territoriale avrebbe consentito lo sviluppo industriale e commerciale di tutta la zona dello Stretto, producendo la formazione di un migliore tenore di vita alle popolazioni, di un benessere economico e di una materia imponibile, sulla quale prelevare adeguatamente, per le esigenze ed i bisogni della pubblica amministrazione. La formazione di una vasta zona industriale a nord dell’attuale città con possibilità di ampliamento nel cuore del nuovo territorio, e la formazione di un vasto porto modernamente attrezzato, avrebbero costituito i fattori fondamentali per dare impulso a tutte le latenti embrionali energie industriali e commerciali (la produzione della seta, di cui esistono a Reggio, Villa e Cannitello avviati stabilimenti, e la produzione dei laterizi, dei vetri, dei derivati dagli agrumi, delle essenze, dei vini, dei legnami, degli olii).
- L’uniformità di imposizione tributaria, l’uniformità amministrativa, l’uniformità nell’amministrazione dei patrimoni, l’utilizzazione di tutte le risorse, l’applicazione di un’uniforme e congrua sovrimposta, consentiranno la formazione di un bilancio col quale, non soltanto si poteva provvedere a tutti i servizi pubblici in misura adeguata, ma sarebbe riuscita a coprire – nel giro di pochi anni – il largo fabbisogno allora concesso dallo Stato ad integrazione dei vari bilanci.
- L’unificazione dei piani regolatori per tutta la zona costiera avrebbe consentito lo sviluppo edilizio in una linea armonica ed in relazione alle vere esigenze, e avrebbe costituito un potente fattore di addensamento di popolazione lungo la riviera, che si sarebbe arricchita – come nella consorella Messina – di meravigliose passeggiate.
- L’unificazione territoriale avrebbe consentito alla grande città di poter estendere, lungo tutto la costa dello Stretto, un ritmo febbrile di vita rinnovellata, di miglioramento e di progresso sociale, rendendo possibile l’incremento della popolazione e formando un caposaldo formidabile per le sempre crescenti fortune della Patria.
[modifica] Bibliografia
- Italo Falcomatà, La Grande Reggio di Genoese Zerbi
La bibliografia riguardante Reggio Calabria, la sua storia, le sue personalità è pressoché illimitata tanti e tali volumi sono stati scritti su questi argomenti.
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Bibliografia essenziale
- Francesco Arillotta, Reggio e le sue strade
- Giuseppe Caruso, Il castello aragonese di Reggio Calabria, Jason, Reggio Calabria, 1990
- Domenico Laruffa, Incontro con Reggio Calabria, Laruffa, Reggio Calabria, 2003, ISBN: 88-7221-196-4
- Renato Laganà, La città e il mare, Gangemi, Reggio Calabria, 1988
- Edward Lear, Diario di un viaggio a piedi. Reggio Calabria e la sua provincia (25 luglio - 5 settembre 1847), Laruffa, Reggio Calabria, 2003, ISBN: 88-7221-202-2
- Domenico Spanò Bolani, Storia di Reggio Calabria dai tempi primitivi al 1797, Barbaro, Oppido Mamertina (RC), 1977
- C. Guarna Logoteta, Storia di Reggio di Calabria dal 1797 al 1860. In appendice: Reggio dal 1860 al 1908, Barbaro, Oppido Mamertina (RC), 1994
Bibliografia dettagliata
- A.A.V.V., Il Museo Nazionale di Reggio Calabria, Laruffa, Reggio Calabria, 2004, ISBN: 88-238-3
- A.A.V.V., La provincia di Reggio, Ente Provinc. Turismo Reggio C. - SAGEP, Genova, 1974
- A.A.V.V., Reggio Calabria e la sua storia musicale in età moderna, Laruffa, Reggio Calabria, 2003, ISBN: 88-7221-200-6
- A.A.V.V., XXI Congresso Eucaristico Nazionale di Reggio Calabria (Atti), Laruffa, Reggio Calabria, 1989, ISBN: 88-7221-020-8
- Filippo Aliquò-Taverriti, Reggio 1908-1958, Reggio Calabria, 1958
- Pasquale Amato, Storia del Bergamotto di Reggio Calabria. L'affascinante viaggio del 'Principe degli Agrumi', Città del Sole, Reggio Calabria, 2005, ISBN: 88-7351-008-6
- Nicola Aricò, Riedificare contro la storia. Una ricostruzione illuministica nella periferia del Regno Borbonico, Gangemi, Reggio Calabria, 1984
- Franco Arillotta, Reggio nella Calabria spagnola...(1600-1650), Reggio Calabria, 1981
- Daniele Castrizio, Reggio Ellenistica, Gangemi, Reggio Calabria, ISBN: 8874486049
- Gaetano Cingari, Il Partito Socialista nel Reggino (1888-1908), Laruffa, Reggio Calabria, 1990, ISBN: 88-7221-050-X
- Gaetano Cingari, Reggio Calabria, Laterza, Roma-Bari, 1988
- Renato Crucitti, Il verde racconta. Piccole storie del mondo vegetale reggino, Laruffa, Reggio Calabria, ISBN: 88-7221-175-1
- G.Currò - G.Restifo, Reggio Calabria, Laterza, Roma-Bari, 1991
- Antonio De Lorenzo, Le Quattro motte estinte presso Reggio di Calabria, Laruffa, Reggio Calabria, 2001, ISBN: 88-7221-154-9
- Antonio De Lorenzo, Monografie e memorie reggine e calabresi, Laruffa, Reggio Calabria, 2000, ISBN: 88-7221-115-8
- Italo Falcomatà, Giuseppe De Nava, un conservatore riformista meridionale, Reggio Calabria, 1977
- Italo Falcomatà, Il Corriere di Calabria e l'opinione pubblica reggina nella grande guerra (1914-1918), Città del Sole, Reggio Calabria, 2004, ISBN: 88-7351-056-6
- Italo Falcomatà, La Grande Reggio di Genoese Zerbi
- Giovanni Giacco, La cruda estate di fuoco del 1943 - Reggio città ignota, Città del Sole, Reggio Calabria, 2004, ISBN: 88 7351 038 8
- Paola Mallamo, La storia, le storie. Gebbione - Luce su un quartiere di Reggio Calabria, Laruffa, Reggio Calabria, 2005, ISBN: 88-7221-283-9
- Costanza Pera, L'uomo del disordine. Ricordo di Italo Falcomatà, Città del Sole, Reggio Calabria, 2005, ISBN: 88-7351-087-6
- Costantino Giorgio Gatto, Nemesis - Un carabiniere, un'antica maledizione, Laruffa, Reggio Calabria, 2003, ISBN: 88-7221-220-0
- Elena Lattanzi, Il Museo Nazionale di Reggio Calabria. Memorie della Magna Grecia, Gangemi, Reggio Calabria, ISBN: 8874480490
- Giuseppe Marcianò, Operazione Baytown. Lo sbarco degli alleati in Calabria, Città del Sole, Reggio Calabria, ISBN: 88-7351-017-5
- Fulvio Mazza (a cura di), Reggio Calabria. Storia, Cultura, Economia, Rubbettino, Soveria Mannelli, 1993
- Antonino Meduri, Santa Caterina e San Brunello. Rioni di Reggio Calabria. Storia civile e religiosa, Città del Sole, Reggio Calabria, 2006, ISBN: 88-7351-084-1
- Luciana Menozzi, Architettura e 'regime'. Reggio Calabria negli anni venti", Gangemi, Reggio Calabria, ISBN: 8849200145
- Biagio Mincione (a cura di), L'Olio di oliva vergine della Provincia di Reggio Calabria, Laruffa, Reggio Calabria, 2000, ISBN: 88-7221-143-3
- Gaetano Passarelli, Mneme (il ricordo). Le icone del Piccolo Museo San Paolo di Reggio Calabria, Laruffa, 2002, Reggio Calabria, ISBN: 88-7221-187-5
- Gerardo Pontecorvo - Giuseppe Meduri, Gambarie in bianco e nero, Città del Sole, Reggio Calabria, 2005, ISBN: 88-7351-058-2
- Gerardo Pontecorvo, Gli alberi di Gambarie, Città del Sole, Reggio Calabria, 1997
- Gerardo Pontecorvo, Gambarie, l'Aspromonte, il Parco, Città del Sole, Reggio Calabria, 1998
- Agazio Trombetta, Reggio Calabria la memoria ricorrente. Cronache di eventi sismici, Città del Sole, Reggio Calabria, ISBN: 88 7351 038 8
- Enzo Vitale, La questione Dante Alighieri, raccolta di articoli pubblicati su Il Quotidiano della Calabria, Città del Sole, Reggio Calabria, 2004, ISBN: 88-7351-046-9
- Enzo Vitale, Da Destra a Destra, raccolta di articoli pubblicati su Il Quotidiano della Calabria, Città del Sole, Reggio Calabria, 2004, ISBN: 88-7351-046-9
- Enzo Vitale, Le chat de la Mediterranée, raccolta di articoli pubblicati su Il Quotidiano della Calabria, Città del Sole, Reggio Calabria, 2004, ISBN: 88-7351-041-8
- Enzo Vitale, L'utopia della 'Città libera', raccolta di articoli pubblicati su Il Quotidiano della Calabria, Città del Sole, Reggio Calabria, 2004, ISBN: 88-7351-046-9
[modifica] Voci correlate
- Storia di Reggio Calabria
- Giuseppe Genoese Zerbi
- Quartieri di Reggio Calabria
- Area metropolitana
- Urbanistica
- Altre aree della provincia reggina:
- Bovesia
- Costa Viola
- Locride
- Piana di Gioia Tauro
[modifica] Note
- ↑ 1,0 1,1 1,2 1,3 Campo Calabro, Fiumara e Villa San Giovanni successivamente si distaccarono dal comune di Reggio per tornare ad essere comuni autonomi nel 1933, Cannitello divenne frazione di Villa San Giovanni.
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