Area metropolitana
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L'area metropolitana è una zona circostante una agglomerazione (o una conurbazione) che per i vari servizi dipende dalla città centrale (metropoli) ed è caratterizzata dall’integrazione delle funzioni e dall’intensità dei rapporti che si realizzano al suo interno.
Il concetto di area metropolitana è diverso e più ristretto rispetto a quello di regione metropolitana.
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[modifica] Distinzione
Elementi necessari affinchè esista una vera e propria area metropolitana sono la presenza di una rete di trasporti che colleghi tra loro i diversi ambiti urbani della area metropolitana e la presenza di forti interazioni economico/sociali all'interno dell'area metropolitana stessa. È difficile individuare un chiaro confine dell'area metropolitana basandosi esclusivamente sulle interazioni economiche e sulla rete dei trasporti ma spesso, proprio l'esistenza di forti interazioni tra le diverse parti che compongono l'area metropolitana (grande città e gli ambiti urbani limitrofi), obbliga le amministrazioni locali a delegare parte delle proprie competenze ad un coordinamento centrale che superi gli ambiti locali al fine di garantire una corretta gestione dell'area metropolitana in alcuni ambiti specifici (pensiamo, ad esempio, alla gestione della rete dei trasporti, che deve avere una visione complessiva dei problemi). In questo caso, laddove esiste un ente di coordinamento centrale, è possibile avere una chiara indicazione dei confini dell'area metropolitana, almeno dal punto di vista legislativo/esecutivo.
[modifica] Definizione economico-funzionale
Le aree metropolitane sono individuate e descritte dai geografi urbani secondo due pricipali metodologie: una tiene conto dei flussi in entrata verso una località centrale (aree pendolari), l'altra invece delle relazioni economiche e funzionali di un territorio indipendentemente dalla presenza di una grande città (aree economico-funzionali).
In Italia la definizione economico-funzionale prevalente si è affermata soprattutto a partire dallo studio del 1970 di Cafiero e Busca su "Lo sviluppo metropolitano in Italia". Tale studio ha considerato il fenomeno metropolitano non come un "gradiente diffusivo a partire da una località centrale" ma come un minum quantum di mercato, ovvero una determinata densità territoriale di attività extra-agricole. Quindi non un grande centro con la sua corona contermine di flussi pendolari, ma una condizione di mercato del lavoro che si dispiega sul territorio.
Nello specifico se un comune raggiunge una densità di 100 attivi extra-agricoli per kmq soddisfa la condizione base. Quando un insieme di tali comuni che presentano contiguità fisica raggiunge una soglia prefissata di abitanti e/o attivi costituisce una area metropolitana. Gli studiosi fissano tale soglia a 110.000 abitanti e/o 35.000 attivi extra-agricoli.
Le aree risultanti sono essenzialmente statistiche in quanto non si tiene conto di eventuali cesure orografiche o diversità di ambiti storici, economici o culturali. Si tratta di aree metropolitane di mercato, geometricamente contigue, che pertanto possono differire anche di parecchio da altre scaturite da metodologie di altra natura.
[modifica] Definizione basata sui movimenti pendolari
Le aree metropolitane pendolari sono definite dagli spostamenti verso una località centrale per motivi di studio o lavoro da comuni contermini. I parametri di riferimento perchè un flusso pendolare sia considerato come gravitante verso tali località, variano a secondo dell'istituto di statistica che effettua lo studio di perimetrazione. In Italia, in accordo con la delimitazione delle regioni funzionali del lavoro di ISTAT e IRPET della fine degli anni ottanta, si avrebbero, nel 2001, le seguenti 32 aree a partire da un comune o una agglomerazione pluricomunale di almeno 150.000 abitanti.
[modifica] Voci correlate
- Metropoli
- Aree metropolitane italiane
- Agglomerazioni urbane italiane
- Megalopoli
- Area Urbana
- Città metropolitana
- Area Metropolitana (diritto)