Giorgio Benvenuto
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Antoniogiorgio (Giorgio) Benvenuto (Gaeta, 8 dicembre 1937) è un uomo politico italiano ed ex sindacalista italiano.
È deputato eletto nel collegio di Torino-Mirafiori dal 1996. È stato segretario generale della UILM (Unione Italiana Lavoratori Metalmeccanici, aderente alla UIL) e ha fondato con Carniti e Trentin la FLM (Federazione Lavoratori Metalmeccanici) che riuniva le categorie dei lavoratori metalmeccanici di UIL, CISL e CGIL.
Nel 1976 è stato eletto segretario generale della UIL, succedendo al repubblicano Raffaele Vanni, dove è rimasto fino al 1992 quando è stato nominato Segretario Generale del Ministero delle Finanze. A seguito di tale nomina alla guida della UIL subentrò Pietro Larizza.
Nel febbraio 1993 Giorgio Benvenuto è stato eletto segretario del PSI, succedendo al dimissionario Bettino Craxi. È rimasto alla segreteria del PSI fino al maggio dello stesso anno.
Uscito dal PSI è stato tra i fondatori di Alleanza Democratica insieme a Giorgio Bogi, Ferdinando Adornato e Willer Bordon.
In occasione delle elezioni politiche del 1996 con Alleanza Democratica aderisce al progetto dell'Unione Democratica di Antonio Maccanico che al maggioritario si presenta nell'Ulivo e al proporzionale presenta liste con il Partito Popolare Italiano di Gerardo Bianco. Viene eletto ed entra nel gruppo "Popolari e Democratici - L'Ulivo".
All'inizio del 1998 tuttavia lascia il gruppo (nel quale c'era una forte preponderanza della componente dei popolari ex-democristiani, egli rappresentava uno dei pochi rappresentanti dell'area laico-socialista-democratica con Maccanico e Bordon) per aderire al gruppo dei Democratici di Sinistra.
Successivamente è entrato a far parte della Direzione Nazionale dei DS come capo del movimento Riformatori per l'Europa che è una delle componenti fondatrici dei DS.
E' stato candidato al Senato con i Democratici di Sinistra per le elezioni politiche del 2006 risultando eletto in Lombardia.
In data 6 giugno 2006 è stato eletto Presidente della Commissione Finanze del Senato della Repubblica.