Giancarlo Rota

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Gian-Carlo Rota (27 aprile 1932 - 18 aprile 1999) è stato un matematico e filosofo italiano successivamente divenuto cittadino degli Stati Uniti.

Nato a Vigevano, ha vissuto nella città lombarda fino ai 13 anni; alla scuola elementare Rota è compagno di banco di Lucio Mastronardi; frequenta a Roma la sorella del padre, Rosetta Rota (laureata in matematica e già frequentatrice del gruppo di Enrico Fermi), e il di lei marito Ennio Flaiano. Negli ultimi tempi del secondo conflitto mondiale la sua famiglia si deve rifugiare in Valsesia in quanto il padre Giovanni si trova su una lista nera delle milizie fasciste.

La famiglia si rifugia quindi nell'Ecuador e Rota frequenta il Colegio Americano de Quito. Nel 1950 si trasferisce negli Stati Uniti per studiare alla Princeton University dove ottiene un BA nel 1953. Dall'anno successivo presso la Yale University, nel 1954 ottiene un MA e nel 1957 il PhD con la supervisione di Jakob T. Schwartz.

La maggior parte della sua carriera, dal 1959 con la eccezione degli anni 1965-1967 presso la Rockefeller University, la svolge come professore presso il Massachusetts Institute of Technology. Qui è stata l'unica persona con la carica di Professor of Applied Mathematics and Philosophy; egli è stato anche Norbert Wiener Professor of Applied Mathematics (vedi Norbert Wiener).

Inoltre per molti anni dal 1966 ha ricoperto incarichi al Los Alamos National Laboratory, dove ha stretto amicizia con Stanislaw Ulam; è stato anche consulente della Rand Corporation e del Brookhaven National Laboratory. Dopo aver iniziato le sue ricerche in analisi funzionale, ha spostato i suoi interessi sulle teorie combinatorie, che continuerà a indagare per tutta la sua vita e alle quali darà contribuiti fondamentali.

Con un articolo di grande influenza del 1964 ha inaugurato la teoria delle algebre di incidenza (generalizzazione della teoria dell'inversione di Möbius e del principio di inclusione ed esclusione); ha fornito al calcolo umbrale fondamenti rigorosi, ha contribuisce alla crescita della teoria delle matroidi (v.a. geometrie combinatorie; ha unificato le teorie delle sequenze di Sheffer e delle sequenze di polinomi di tipo binomiale; ha lavorato su problemi fondamentali del calcolo delle probabilità; ha fornito indirizzi generali per la teoria delle superalgebre.

Come filosofo ha seguito la fenomenologia di Edmund Husserl e si è occupato di questioni di filosofia della matematica; inoltre ha assunto posizione nettamente critica verso atteggiamenti della filosofia analitica.

Rota ha ottenuto lauree onorarie dalle Università di Strasburgo (1984), L'Aquila (1990), Bologna (1996) e Brooklyn Polytechnic University (1997). Nel 1988 ha ottenuto lo Steele Prize: la motivazione ricorda il suo articolo del 1964 come il maggior responsabile della rivoluzione che ha incorporato la combinatorica nella corrente principale della matematica moderna.

Rota ha esercitato una profonda influenza su numerosi ambienti matematici ed in particolare su un numero straordinario di allievi, molti di alto livello, e di provenienza, oltre che statunitense, canadese, francese, tedesca, italiana, cinese, svedese, olandese, sudamericana). Questo lo si deve ad una somma di qualità: curiosità intellettuale e cultura vasta e profonda; capacità di parlare in pubblico (in cinque lingue) con eleganza, fascino e grande senso della scena, doti letterarie (esercitate in articoli di matematica, in saggi filosofici, in pagine di storia della scienza e delle idee); capacità di trasmettere curiosità ed entusiasmo verso imprese intellettuali, capacità di alternare aforismi graffianti e manifestazioni di 'sapientia cordis'; generosità personale.