Foglianise
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Foglianise | |||
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Stato: | Italia | ||
Regione: | Campania | ||
Provincia: | Benevento | ||
Coordinate: |
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Altitudine: | 350 m s.l.m. | ||
Superficie: | 11.74 km² | ||
Abitanti: |
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Densità: | 292 ab./km² | ||
Frazioni: | Cautani, Oliveto, Frascio, Palazzo, Barassano, S.Marco, Leschito, Sirignano, Prato, Ospedale, Dragonetta, Vaccara, Masseria Nuova, Utile, Fossi, Acquara, Mazzella, G.Viglione, Trescine, Palmenta, Badia, Iannilli, Cienzi, Scafa | ||
Comuni contigui: | Benevento, Castelpoto, Cautano, Torrecuso, Vitulano | ||
CAP: | 82030 | ||
Pref. tel: | 0824 | ||
Codice ISTAT: | 062030 | ||
Codice catasto: | D644 | ||
Nome abitanti: | foglianesari | ||
Santo patrono: | San Rocco | ||
Giorno festivo: | 16 agosto | ||
Sito istituzionale |
Foglianise (Figlianese nel dialetto locale) è un comune di 3.423 abitanti (dato riferito al censimento del 2001), in provincia di Benevento.
Indice |
[modifica] Geografia
L'abitato di Foglianise è ubicato nella Valle Vitulanese, circondato da verdi e ubertose colline. Sorto alle pendici del monte Caruso, quest'ultimo chiamato anche San Michele per l'eremo ivi esistente, si trova ai margini orientali del Parco Regionale del Taburno-Camposauro. La popolazione, che è di circa 3.500 abitanti, durante il periodo estivo, subisce un incremento notevole, per la presenza di turisti, attirati dalle favorevoli caratteristiche climatiche ed ambientali e, soprattutto, dalla Festa del Grano, manifestazione unica nel suo genere. I vigneti e gli uliveti sono da sempre le colture principali del paese che offrono un ottimo olio e vini generosi, quali: Falanghina, Coda di Volpe, Greco ed il famoso Aglianico. Centro dell'attività vinicola è la Cantina del Taburno, i cui prodotti hanno ottenuto il marchio D.O.C.
[modifica] Storia
Lo stemma comunale di Foglianise presenta un fondo dorato, su cui è raffigurato un arbusto verde munito di sette foglie, di cui la centrale lanceolata e quelle laterali foggiate a guisa di mezzelune. Le foglie rappresentano i sette casali storici del paese: Barassano, Palazzo, Leschito, Cautani, Foglianise, Utile, Giovanni Viglione. Un'epigrafe latina, probabilmente del III sec. d.C., dedicata alla dea "Fortuna Folianensis", fa risalire il nome di Foglianise ad epoca romana, in particolare al patrizio Folius Oriens, proprietario di terreni nella zona. Il territorio è abitato fin dalla preistoria: lo dimostrano reperti del Neolitico, quali ceramiche e oggetti in ossidiana ritrovati in località La Palmenta. L’attuale abitato è di origine preromanica, forse di epoca Sannita, periodo in cui tale zona era interessata da forme di pastorizia. Ebbe il suo maggiore sviluppo economico e sociale in epoca romana, soprattutto nel III e IV sec, grazie al passaggio nei suoi confini di un braccio della via Latina, che univa Benevento con l'antica città di Telesia. Poco sappiamo dei secoli posteriori alla caduta dell'impero, ma pensiamo che almeno fin quando restò praticabile quel tratto di strada, la zona del "fondo Folianus" mantenne il suo tenore di vita. Nel 369, un forte terremoto distrusse, radendo al suolo, Foglianise come quasi tutti i paesi del Sannio. Nel 570, con l'invasione dei Longobardi, il territorio di Foglianise fu annesso al distretto (Gastaldato) di Tocco, il più importante centro nella zona, anche sede vescovile. Al dominio longobardo fece seguito quello dei Normanni. Dopo il terremoto del 1456, che distrusse molti paesi, la valle Vitulanese era divisa in 36 casali, raggruppati in 6 Università tra cui quella di Foglianise. Negli anni successivi e durante il dominio dei Borboni, ci fu un periodo di crisi in cui tutte le risorse del territorio venivano trasferite a Napoli. Con l'unità d'Italia (1861) si ebbe la riorganizzazione politica ed amministrativa del territorio e l'annessione di Foglianise alla provincia di Benevento. Tra la fine dell'800 e gli inizi del '900 molti abitanti di Foglianise emigrarono; solo negli anni 70 si è assistito ad una inversione di tendenza. Attualmente la riscoperta delle risorse del territorio, ambientali e storico-culturali, fa prevedere un sempre più ampio sviluppo dell'area.
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti
[modifica] Luoghi di interesse
[modifica] Monumenti
- Badia di S.Maria in Gruptis: i ruderi della Badia benedettina di S.Maria in Gruptis, situati in una posizione meravigliosa nello spacco di montagna tra Solopaca e Vitulano, rappresentano da sempre la testimonianza di un passato ricco di storia e di leggende. L’abbazia ha origini remote; fu fondata tra il 940 e il 944 dal principe longobardo di Benevento Atenulfo II o Atenulfo III. Il monastero, nei secoli passati, aveva sotto il proprio dominio innumerevoli beni sotto forma di feudi inscritti in zone anche lontane, come Capua e Pontecorvino. Sia per lo stato di degrado in cui si trovava, che per i continui assalti dei briganti, nella visita pastorale del 1705, il cardinale Orsini sconsacrò l’abbazia, ordinandone l'abbandono. Essa, oggi, sorge nel territorio di Vitulano ma, secondo la divisione demaniale del 1853, è sotto l'amministrazione del Comune di Foglianise.
- Cappella della Madonna del Carmine: nell'antico casale di Sirignano, località in cui nasce il celebre poeta Basilio Giannelli, scendendo in un suggestivo vicolo, si giunge alla Cappella della Madonna del Carmine, edificata nel 1799. La cappella presenta un unico altare, al di sopra del quale appare un quadro della Madonna del Monte Carmelo. Il soffitto dipinto racchiude l'immagine della Madonna che reca in braccio il Figlio del Signore; è visibile anche l'abitino. Ai lati dell'altare, è possibile ammirare una statua della Madonna ed una di San Pio da Pietrelcina. I devoti, inoltre, recitano la Via Crucis, soffermandosi alle stazioni presenti sulle pareti della piccola chiesa.
- Cappella della Madonna di Montevergine: fu benedetta ed aperta al pubblico il 27 aprile 1923, situata nella contrada Giovanni Viglione. La volle fortemente Giuseppe Iannuzzi, un abitante di Foglianise, in quanto, a suo dire, durante il periodo della Prima Guerra Mondiale, la Madonna gli apparve in sogno e gli disse: "Costruisci una chiesa in mio nome nel punto in cui io ti indicherò". La cappella, tuttora esistente nella forma originale, misura 5 metri di lunghezza e 5,50 di larghezza per 5 metri di altezza. L'altare è in miniatura; il pavimento è stato realizzato in marmo.
- Cappella di Maria SS. delle Grazie: edificata nell’antico casale di Barassano, nel cuore del centro antico, viene probabilmente costruita intorno al XVI sec.. Incassata nella parete del terreno ripidissimo che precede di poco il breve bosco che circonda il monte Caruso, il luogo di culto mariano è di piccole dimensioni, in quanto scavato nella roccia retrostante, e dispone di una navata centrale e, a sinistra, di una laterale più piccola, provvista anch'essa di ingresso. Collegato alla piccola navata laterale, si erge il campanile, privo del pinnacolo.
- Cappella di San Nicola (centro): eretta in piazza Generale Caporaso, costituisce, insieme a quella ubicata in C.da Palazzo, uno dei due luoghi di culto dedicati a San Nicola. Non si conosce con precisione la data di fondazione di questa cappella: si presume che sia stata realizzata agli inizi del XVI sec., al centro del Vico Grande, il quale, allora, fungeva da collegamento tra la parte alta e la parte bassa del paese. Affianco alla Cappella, si erge la Torre dell'orologio, costruita nel cuore del vecchio borgo di Foglianise nel 1882.
- Cappella di San Nicola (Palazzo): la piccola cappella, ubicata in contrada Palazzo, si presenta con una pianta di forma quadrata e conserva, ancora oggi, il bel portale in pietra originale. Fu costruita nel 1637 dal sig. Giovanni Maria Sauchella. Attualmente, la chiesa, da un punto di vista architettonico, non è in un perfetto stato; al suo interno, comunque, si conservano ancora un confessionale, una credenza, il lavabo, la lapide dell'Orsini, un organetto e il quadro del Santo.
- Cappella di San Rocco: graziosa Cappella campestre, edificata, al Casale Cautani, nel 1579; al suo interno custodisce la statua in legno policromo di S.Rocco (vedi Galleria fotografica). Al venerato giovane Santo taumaturgo, si rivolsero i fedeli allo scoppiare della peste del 1656, causa di oltre mille vittime, invocandolo in questa cappella posta alla periferia del paese; iniziò così la devozione che porterà alla Festa del Grano. Ogni anno, la mattina del 16 agosto, giorno in cui si venera S.Rocco e si svolge la manifestazione, dinanzi alla chiesetta, avviene la benedizione dei "carri di grano".
- Centro storico: è caratterizzato da una particolare conformazione urbanistica di impianto Longobardo costituita da un tessuto edilizio molto compatto con una rete intricata di vicoli e passaggi. Molti portali dei borghi antichi conservano chiavi di volta con interessanti ornamenti scolpiti su pietra locale.
- Chiesa del SS. Corpo di Cristo e S.Anna: fu edificata nel 1536 e aggregata al Capitolo della Basilica Lateranense. Sede dell'antica Arciconfraternita del Santissimo Corpo di Cristo, è ubicata a sud-ovest dell'abitato di Foglianise e si presenta con pianta a croce latina, in stile classico ionico. La navata è caratterizzata da una volta a botte con cassettoni, mentre il coro è sovrastato da una volta a cupola con pennacchi e le due cappelle laterali da volte a padiglione lunettate. Al suo interno, è conservata una preziosa tela raffigurante la Nascita della Madonna (XVII sec.). Nella sagrestia si trova un'antichissima biblioteca contenente più di 2000 libri e una collezione di pastori del Settecento, opera dei maestri figurinai.
- Chiesa di S.Maria di Costantinopoli: antico convento dei carmelitani, custodisce al suo interno preziosi dipinti quali: la Dormitio Mariae (1630), l'Ascensione (XVI sec.), I Misteri del Rosario (XVI sec.). È conservata ancora qui la statua di S. Antonio, commissionata nel 1911 come reazione per l'aggregazione del territorio del convento della SS. Annunziata dal tenimento di Foglianise a quello di Vitulano, comune limitrofe. C'è, inoltre, da aggiungere che alla chiesa, intorno al 1600, nel fervore della rinnovata devozione in onore della Vergine Santissima, venne annesso un eremitorio (oggi sede del Municipio). Le notizie circa la fondazione del Carmine di Foglianise sono contenute in un inventario, redatto dai Padri Carmelitani nel 1650. Circa l'origine di chiesa e convento vi si legge: "Fu fondato questo Convento, et erepto l'anno 1549, ben che have cento cinquanta anni che fu erepto conforme dicono li più antichi, ma io non ritrovo altro che il titolo della Cappella della Chiesa fu fatto l'anno 1549".
- Chiesa parrocchiale di S.Ciriaco: fondata nel XIV sec. è stata ricostruita e completata nel corso del XVI sec. Dell'impianto originario restano oggi soltanto le colonne in pietra. La tradizione vuole che sia stata costruita sui resti del tempio della Dea Fortuna. La chiesa è costituita da tre navate di cui, la centrale, ha la soffitta di tavole di pioppo pitturate. Entrando, è possibile ammirare ben sette altari; sul maggiore, si trova la statua dell'Immacolata. La cupola è realizzata con cassettoni dipinti nella tonalità dell'azzurro con stelle dorate, simboleggianti la luce divina; nelle vele laterali sono raffigurati i Quattro Evangelisti.
- Convento della SS.Annunziata: la tradizione vuole che il convento sia stato fondato da San Bernardino da Siena nel 1440. E' meta di turisti e di fedeli legati a Sant'Antonio da Padova. E' possibile ammirare: il portale antico della chiesa con lunetta raffigurante "l'Annunziata" affrescato da F. Salimene nel 1721; il complesso absidale con la tavola dell'Annunziata di scuola rinascimentale toscana (XV sec.); il soffitto in legno dell'oratorio T.O.F. dedicato a San Rocco, costruito dopo il flagello della peste (1656) e conserva tuttora la sua forma strutturale e pittorica; affresco della Madonna con Bambino e santi, di scuola locale (XV sec.) rinvenuto sotto l'intonaco nel restauro del 1930; chiostro e cisterna del VIII sec. Fino alla metà del XIX sec., il convento è appartenuto alla parrocchia di San Ciriaco di Foglianise (lo attestano i registri parrocchiali della chiesa). Nel 1852, con la formazione dei comuni nella valle, il convento per territorio è toccato a Vitulano. Gli amministratori vitulanesi, per consolidare il loro possesso sulla zona, nel 1884 impiantarono, tra non poche polemiche, nel giardino del convento il cimitero comunale.
- Eremo di S.Michele: la costruzione dell'eremo di San Michele Arcangelo, che i Longobardi ritenevano affine al dio Odino, signore della guerra, risale all'epoca Longobarda, periodo cominciato con l'invasione del 570 d.C. e terminato con l'arrivo dei Normanni. Questa chiesa è ubicata sul versante meridionale del monte Caruso, in una grotta rupestre, in corrispondenza di una sorgente che si esaurisce nel periodo estivo. Il convento fu consacrato a S. Michele dal Cardinale Pier Francesco Orsini, durante gli anni che fu a Benevento e prima di ascendere al trono pontificio col nome di Benedetto XII. L'altare, in pietra viva, conserva ancora un dipinto, in buono stato, di epoca longobarda. Sottostante alla chiesa è attaccato un conventino dove, un tempo, dimorava l'anacoreta custode del Santuario. Ristrutturato da qualche anno, l’eremo gode di una suggestiva vista su gran parte della Valle Vitulanese e del Beneventano.
- Vico Grande: dalla piazzetta Generale Caporaso, in cui è stata edificata la cappella di San Nicola, si inerpica fino alla sovrastante via Silvio Pedicini. Il Vicus doveva essere uno dei quartieri più grandi che formavano l'antico Casale Foglianise. Ripide scalette in pietra, silenziosi cortili ed ombreggiati sottopassaggi conducevano un tempo a piccole ma fiorenti botteghe artigiane.
- Vico Russo: situato in Casale Oliveto ("Alevito"), il Vico Russo è uno dei più suggestivi vicoletti di Foglianise. Le sue graziose scalette si fermano al portale in pietra al di là del quale una colonna di epoca romana sorregge il portico dalla volta a crociera.
[modifica] Natura
- Parco regionale del Taburno-Camposauro: 20 comuni, tra cui Foglianise, oltre 33000 ettari, più di 60000 abitanti; sono questi i dati salienti della Comunità Montana che prende il nome dal più alto picco del massiccio che s’eleva a sud-ovest di Benevento fino a lambire la provincia di Caserta: il monte Taburno (circa 1400 metri). Il territorio, ricco di vegetazione spontanea, è contraddistinto anche da tre splendide vallate: la Caudina, la Telesina e la Vitulanese. Questi caratteri, uniti alle bellezze architettoniche e alle tradizioni di profonda e ricca umanità, hanno consentito alla Comunità Montana del Taburno di vedersi inserita nei Parchi Regionali istituiti nel 1995. I 20 centri abitati, che costellano il territorio mantenendone inalterato l’equilibrio naturale, sono ubicati tra i 220 e i 750 metri d’altezza ed offrono, ciascuno, richiami unici e motivi di visita e di soggiorno.
[modifica] Cultura
[modifica] Festa del Grano
Il paese di Foglianise è noto per la Festa del Grano (16 agosto), antica tradizione, di probabili origini pagane, legata attualmente al culto di San Rocco. Elemento caratterizzante della manifestazione è la sfilata dei "carri di grano" (vedi Galleria fotografica), riproduzioni in miniatura di monumenti famosi, oppure opere scaturite dalla fantasia dei "carristi", realizzate mediante tecniche differenti di intreccio di steli di grano. Gli “Artisti della Paglia”, con abili movimenti delle dita, danno vita a “trecce”, “laccetti”, raffinate e pregiate lavorazioni che sembrano trame intessute. Nel corso del tempo, accanto alle tecniche conosciute e diffuse, altre sono state sperimentate ed applicate agli impalcati di legno o ferro, denotando una continua evoluzione della manifestazione. Monumenti vari, quali cattedrali, torri, ponti, fontane, statue, hanno sfilato lungo il “tracciato della tradizione”, per ammaliare i turisti, accorsi per immortalare la perizia delle produzioni artistiche. Bifore, trilobi, archi rampanti, colonne tortili, esaltano le abilità e la creatività degli artisti, che, creando effetti di luce particolari, cercano di dare un aspetto, quanto più realistico, alla riproduzione. Il primo documento certo sulla presenza della festa in onore di S. Rocco risale al 1730. Secondo la tradizione, il primo carro è stato il “palio”, una sorta di campanile, alto più di 25 metri, a più registri, realizzato dai vari casali che costituivano il paese. Gli storici, gli antropologi ed altri esperti delle scienze sociali, hanno investigato al fine di precisare l’origine della Festa del Grano. Le ipotesi formulate, volte a fugare gli interrogativi della comunità, sulla fase incipiente di questo evento catalizzante, sono varie. La maggior parte, comunque, concordano nel fatto che, da rito pagano, di epoca romana, la festa si sarebbe trasformata, successivamente, nei secoli, in un culto cristiano. Tale ipotesi è supportata dal fatto che, già nel 1482, il popolo di Foglianise si recava, agli inizi di agosto, in una chiesa del paese, dove esistevano ancora i resti di un antico tempio, per ringraziare Dio dell'abbondanza del raccolto ed offrire dei donativi, per lo più grano. Si suppone che tale usanza derivi dalle Feriae Augusti (istituite nel 18 a.C. da Ottaviano Augusto, primo Imperatore romano), cioè i festeggiamenti in onore di Augusto, da cui nasce l'attuale festa di ferragosto, con i quali si celebrava anche la fine del raccolto dei cereali nelle campagne. Si trattava di feste non limitate al solo giorno 15, come oggi, in cui si ricorda l'Assunzione della Vergine Maria, ma che si protraevano per l'intero mese e durante le quali venivano omaggiate varie divinità, con riti solenni. Come detto in precedenza, oggi la Festa del Grano è legata alla figura di San Rocco. Al Pellegrino di Montpellier, patrono della peste, i fedeli si sarebbero rivolti per debellare questo grave male, propagatosi nel Regno di Napoli nel 1656, colpendo le diverse comunità. Sconfitta la pestilenza, gli abitanti di Foglianise, avrebbero cominciato a donare, in segno di ringraziamento, abbondanti quantità di frumento, trasportate dalle campagne con dei carri, comportando la messa in atto di una processione del grano. Questo rito, che avveniva il 16 agosto, giorno in cui si celebra San Rocco, univa la festa dell'abbondanza del 1482 al consolidarsi di una devozione profonda verso il santo dei miracoli, presente nella zona già dal Cinquecento. Con il trascorrere degli anni, questi semplici carri trainati dai buoi, riempiti di grano, cominciarono ad essere arricchiti, con ghirlande di spighe e fili di paglia intrecciati. Nel corso dell’Ottocento, la manifestazione subì un’evoluzione e fecero la comparsa le prime riproduzioni di quadri e altari votivi, in cui l’arte dell’intreccio si fondeva con l’immagine di San Rocco. Agli inizi del Novecento, la processione si impreziosì di opere più raffinate, divenendo un museo itinerante. Gli artisti dell’intreccio si cimentarono nella realizzazione di note Basiliche, di cattedrali, di elementi architettonici sempre più complessi, sfruttando tecniche di lavorazione molto più ricercate. La Sagra del Grano, che dal 1990 ha assunto la denominazione di Festa del Grano, si è evoluta per tutto il secolo, fino a raggiungere le caratteristiche attuali. Oggi, ogni anno, il 16 Agosto, una folla immensa raggiunge Foglianise, di buon mattino, per attendere il passaggio della sfilata. Oltre ai carri di grano, vengono ammirati i paggi, in groppa ai cavalli, il gruppo folk Fortuna Folianensis, che allieta i turisti con canti e balli popolari, il gruppo dei mietitori, dei battitori e dei cernitori, i gruppi di bambini, che presentano ogni anno temi differenti, e le donne del "gruppo delle ceste" che portano sul capo le cosiddette "gregne", indossando il costume tradizionale di “pacchiana”. Tutti questi colori, suoni, fanno da sfondo scenografico ai carri grandi o tradizionali, medi, piccoli e novità, che incolonnatati ordinatamente, e divisi per contrade, percorrono Piazza Municipio e, incedendo lentamente lungo le principali vie del paese, giungono, a circa metà percorso totale, alla Cappella di San Rocco. Davanti al luogo sacro, edificato nel 1579, nell’antico casale Cautani, il parroco, attorniato dai sacerdoti e dai religiosi, originari di Foglianise e delle parrocchie della forania, dal Sindaco, dai membri della Giunta Municipale e dai Primi Cittadini della Valle Vitulanese, benedice i partecipanti alla sfilata. Le opere artistiche riprendono il cammino, proseguendo per Via Umberto I. La strada si restringe e i lavori più maestosi, guidati con perizia dagli autisti, superano l’angusto passaggio; i numerosi fotografi e i cineoperatori immortalano ed inquadrano i capolavori che affrontano il tratto più disagevole del “tracciato della tradizione”. La sfilata, ordinatamente, attraversa l’ultima parte del tragitto. I carri, giunti davanti alla Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli, proseguono per Piazza Mercato, tra due ali di persone, mentre il gruppo delle ceste e le autorità, con uno stuolo di fedeli, accompagnano la statua di San Rocco, all’interno dell’antico convento carmelitano.
[modifica] Personaggi illustri
- Mons. Francesco Pedicini (Foglianise, 27 gennaio 1813 - Bari, 6 giugno 1886) fu vescovo di Monopoli e arcivescovo di Bari.
[modifica] Galleria fotografica
[modifica] Bibliografia
- Domenico Zampelli, San Rocco a Foglianise folclore di una festa, Ceppaloni (BN), Arti Grafiche Meridionali, 1990
- Legambiente Valle Vitulanese, Il parco del Taburno-Camposauro, 1996
- Mons Vincenzo Capozzi, La grotta dell'Arcangelo Michele, Foglianise (BN), Piesse - Grafica & Stampa s.n.c, 1995
- Mons Vincenzo Capozzi – Domenico Zampelli, San Rocco e la comunità di Foglianise, Foglianise (BN), Piesse - Grafica & Stampa s.n.c, 2001
- Padre Domenico Eugenio Tirone, O.F.M., Foglianise, San Salvo (CH), Grafiche De Rico, 1988
- Padre Domenico Eugenio Tirone, O.F.M., Valle Vitulanese Convento S.Antonio, Benevento, Graphis, 1974
- Raffaele Garrucci, Le antiche iscrizioni di Benevento, Roma, 1875
- Sac. Lauro Maio – Romano Caporaso – Rocco Pastore, Foglianise storia e tradizioni, Foglianise (BN), Serigraf Sannita, 1988
- Sac. Lauro Maio, Folianum l'antica Foglianise, Samnium, luglio - dicembre 1977