Claudio Acquaviva
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Claudio Acquaviva (Atri, Teramo, 14 settembre 1543 – Roma, 31 gennaio 1615), è stato un sacerdote italiano della Compagnia di Gesù, di cui è stato il quinto Preposito Generale (dal 1581 alla morte).
[modifica] Biografia
Nono dei dieci figli di Giannantonio Donato Acquaviva d'Aragona, IX duca d'Atri, e di Isabella Spinelli, studiò giurisprudenza presso l'Università di Perugia e, divenuto sacerdote, entrò presso la corte pontificia come Camerlengo sotto papa Pio V.
Amico di Francesco Borgia, entrò nei gesuiti come novizio il 22 luglio 1567 e approfondì gli studi filosofici e teologici: fu Superiore Provinciale prima di Napoli e poi di Roma.
La IV Congregazione Generale, alla morte di Everardo Mercuriano, lo elesse quinto Preposito Generale della Compagnia di Gesù il 9 febbraio 1581. Il suo fu uno dei più lunghi e significativi generalati della storia dei gesuiti: il numero dei membri dell'ordine passò da circa 5000 ad oltre 13000 e, nonostante diverse difficoltà (l'accusa di pelagianesimo mossa alla dottrina della giustificazione di Luis de Molina, quella a Juan de Mariana di aver ispirato l'assassinio di Enrico IV di Francia), il prestigio dell'ordine si accrebbe sia presso le corti che presso i ceti umili.
Acquaviva diede anche un notevole impulso all'attività missionaria, sia in Europa (Gran Bretagna, Germania, Boemia) che in Paraguay, Filippine, Africa, India, Molucche, Giappone e Cina. Portò a compimento la redazione della Ratio Studiorum, l'insieme delle regole didattiche e pedagogiche per i collegi gesuiti.