Pierre Teilhard de Chardin
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Pierre Teilhard de Chardin (1 maggio 1881 - 10 aprile 1955) fu un paleontologo, filosofo e sacerdote dell'ordine della Compagnia di Gesù. Rese popolare il concetto di noosfera. Fu presente alla scoperta dell'Uomo di Pechino e, negli anni Cinquanta, venne soprannominato il "gesuita proibito", dal titolo di un libro su di lui del 1963 di Gianfranco Vigorelli.
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[modifica] Biografia
Teilhard de Chardin nasce il 1 maggio 1881 in Alvernia (Francia).
Nel 1899 entra nella Compagnia di Gesù.
Nel 1901 sono approvate in Francia le leggi antireligiose e l'ordine dei Gesuiti viene espulso. Teilhard continua il suo noviziato e gli studi di filosofia all'estero.
Dal 1905 al 1908 il giovane religioso è al Cairo, in Egitto, dove esercita le funzioni di "lettore di chimica e di fisica" al collegio secondario gesuita della Sacra Famiglia.
Negli anni 1917-1918, è chiamato nelle trincee della prima guerra mondiale sul fronte franco-tedesco in qualità di barelliere. In quella situazione legge Dante e scrive una serie di saggi che prenderanno il titolo di "L'eterno femminino" e dedicherà l'insieme di questi saggi a Beatrice, l'ispiratrice del sommo poeta. Di questo periodo sono di grande interesse le lettere scambiate con la cugina Margherita. Si comporta da eroe e alla fine della guerra viene insignito della croce al merito e della legion d'onore.
Nel 1918 pronuncia i voti solenni.
Nel 1919 ottiene i tre diplomi (geologia, botanica e zoologia) per la laurea in "Scienze Naturali" alla Sorbona di Parigi.
Nel 1920 ottiene l'incarico del corso di paleontologia e geologia all'Istituto Cattolico di Parigi.
Geologo e paleontologo, nel tentativo di conciliare la teoria evoluzionista e la dottrina del peccato originale, incautamente esprime opinioni non conformi alla dottrina ufficiale della Chiesa in un documento di lavoro inviato su richiesta ad alcuni teologi di Lovanio. Immediatamente i superiori del suo ordine, con un provvedimento disciplinare, lo trasferiscono in Cina, dove rimarrà dal 1926 al 1946 e dove Teilhard de Chardin partecipa a spedizioni di ricerca, tra le quali la crociera gialla finanziata dalla Citroën. In particolare, prende parte alla spedizione che condurrà alla scoperta del sinantropo. Ciò incise sulla diffusione del suo pensiero. In vita, l'opera di Teilhard de Chardin fu infatti nota quasi esclusivamente tra i paleontologi.
Nel 1929 diventa consigliere del Servizio geologico della Cina e nel 1940 crea l'Istituto di Geobiologia di Pechino.
Di ritorno in Europa nel 1946, muore a New York di infarto nel giorno di Pasqua del 1955 dopo aver assistito alla messa solenne nella cattedrale di Saint Patrick ed essere stato a un concerto. Nel pomeriggio, per un the in casa di amici, mentre stava avvicinandosi a un tavolo per prendere una tazza, crolla a terra colpito da un infarto devastante. Le sue ultime parole furono "questa volta sento che è atroce". Pochi mesi prima aveva detto: "se nella mia vita non ho preso cantonate, chiedo al Signore di farmi morire nel giorno della resurrezione". Fu sepolto, dopo un funerale di terza classe, nel cimitero della casa noviziale dei gesuiti a Saint Andrew on Hudson (oggi Hyde Park of New York) settanta miglia a nord di New York City. Nel 1970 la casa è stata acquistata dal Culinary Institute of America che vi ha aperto una scuola di cucina con annessi ristoranti per la degustazione. Il cimitero è sempre lì, così come la tomba di padre Teilhard, riconoscibile dalle altre solo per la presenza di due arbusti ai lati e per una foto poggiata in terra. Si può accedere chiedendo la chiave al custode.
Nel 1958 il Padre Generale Janssens dovette comunicare alla Compagnia di Gesù che un decreto del Sant'Uffizio, presieduto allora dal cardinale Ottaviani, imponeva alle congregazioni religiose di ritirare le opere del gesuita dalle biblioteche.
Rivalutate dopo la sua morte, le sue idee sull'evoluzione e il senso della vita si sono diffuse solo dopo la sua morte. Il pensiero scientifico e religioso di Teilhard cerca di saldare la più pericolosa delle scissioni: quella tra spirito e materia. Questa opera di saldatura, che Teilhard non inventa, ma scopre già operante in natura, prospetta una totale convergenza del mondo umano al di là delle diversità economiche e sociali.
Dal 1965 è attiva a Parigi la "Fondazione Teilhard de Chardin" che custodisce l'archivio di tutti i suoi scritti e di tutti i documenti che lo riguardano.
[modifica] Ulteriore Documentazione
[modifica] Bibliografia
- La vita cosmica (1916), Il Saggiatore, Milano 1970 e 1982
- Il Cristo nella materia (1916),
- Il mio universo (1918)
- La potenza spirituale della materia (1919)
- Note sul progresso (1920)
- La messa sul mondo (1923)
- Il mio universo (1924)
- Lo spirito della terra (1931)
- Cristologia e evoluzione (1933)
- L'energia umana (1937), Edizioni Pratiche, Milano 1997
- Il fenomeno umano (1938-1940), Edizioni Queriniana, Brescia 1995
- Il Cristo evolutore. Riflessioni sulla nozione di redenzione.
- Cristianesimo e evoluzione (1944)
- Una interpretazione biologica plausibile della storia umana: la formazione della "noosfera". (1947)
- Il posto dell'uomo nella natura (1- Un fenomeno di contro-evoluzione in biologia umana o la paura dell'esistenza. 2-Il gruppo zoologico umano. Strutture e direzioni evolutive) (1949), Il Saggiatore, Milano 1970
- Sull'esistenza probabile, davanti a noi, di un "Oltre-umano". Riflessioni di un biologo. (1950)
- Riflessioni sull' Oltre-umano (1950)
- Il cuore della materia (1950), Edizioni Queriniana, Brescia 1993
- Il Dio dell'evoluzione (1952)
- La riflessione dell'energia (1952)
- Guardando un ciclotrone. Riflessioni sul ripiegamento su sé dell'energia umana. (1953)
- L'attivazione dell'energia umana (1953)
- L'apparizione dell'uomo (1956), Il Saggiatore, Milano 1979
- L'avvenire dell'uomo (1959), Il Saggiatore, Milano 1972
- Scienza e Cristo (1965)
- Wikiquote contiene citazioni di o su Pierre Teilhard de Chardin
[modifica] Scritti di altri autori sulla vita e il pensiero di Teilhard de Chardin
- Giancarlo Vigorelli, "Il gesuita proibito. Vita e opere di Pierre Teilhard de Chardin" (1964)
- Bernardo Razzotti, "Teilhard de Chardin. Dalla materia al Verbo.", Edizioni Messaggero, Padova 1999
- Claude Cuénot, "Teilhard de Chardin", Il Saggiatore, Milano 1966
- R. J. Tripler, "La fisica dell'immortalità", Mondadori, Milano 1995
[modifica] Collegamenti esterni (links)
- "Teilhard de Chardin, ovvero l'avvento dell'Homo Noeticus" articolo di Giuseppe Vatinno [[1]]
- Sito dedicato all'Homo Noeticus e alla ricerca dei segni in un mondo che cambia [[2]]