Atri
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Atri | |||
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Stato: | Italia | ||
Regione: | Abruzzo | ||
Provincia: | Teramo | ||
Coordinate: |
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Altitudine: | 442 m s.l.m. | ||
Superficie: | 92.29 km² | ||
Abitanti: |
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Densità: | 123,73 ab./km² | ||
Frazioni: | Casoli, Fontanelle, S. Margherita, S. Giacomo, Treciminiere | ||
Comuni contigui: | Castilenti, Cellino Attanasio, Città Sant'Angelo (PE), Elice (PE), Montefino, Morro d'Oro, Notaresco, Pineto, Roseto degli Abruzzi, Silvi | ||
CAP: | 64032 | ||
Pref. tel: | 085 | ||
Codice ISTAT: | |||
Codice catasto: | A488 | ||
Nome abitanti: | atriani | ||
Santo patrono: | Santa Reparata di Cesarea di Palestina | ||
Giorno festivo: | otto giorni dopo Pasqua | ||
Sito istituzionale |
Atri è un comune di 11.286 abitanti in provincia di Teramo, nell'Abruzzo Piceno: fa parte della Comunità montana zona "N" del Vomano, Fino e Piomba.
Indice |
[modifica] Storia
Atri è una delle città più antiche d'Abruzzo.
Furono gli Illiri, provenienti dalla Dalmazia, durante le migrazioni tra il X e IX sec. a.C., a dare il nome alla città, la cui forma più antica, Hatria, deriva da Hatranus o Hadranus, divinità illirico-sicula raffigurata sulle monete cittadine, le più antiche dei popoli italici, coniate, secondo molti studiosi, tra il VI e il IV sec. a.C.. Atri si contende con Adria veneta l'onore di aver dato il nome al mare Adriatico.
In seguito arrivarono le migrazioni umbro-sabelliche, a loro volta soppiantate dai Piceni, i cui corredi funerari possono farsi risalire al VII secolo a.C..
Atri ebbe una florida attività commerciale con gli Etruschi; i più bei monili etruschi rinvenuti ad Atri sono conservati al British Museum di Londra.
Entrò a fare parte, con Ascoli ed Ancona, della Confederazione Picena. Il suo importante porto gli permise di vantare una temuta flotta e di avere contatto con la Grecia. Ben presto, però, si staccò dalla Confederazione e si alleò strettamente con Roma, la quale cercava caposaldi e sbocchi sull'Adriatico; nel 289 a.C. Hatria divenne colonia latina alla quale Roma permise, tra l'altro, di continuare a battere moneta. Si distinse in battaglia accumulando premi e privilegi.
Nel periodo imperiale la città continuò ad essere un centro importante dell'Italia centrale, diede origine alla famiglia dell'imperatore Adriano che la riteneva sua seconda patria ed in essa ricoprì la carica di quinquennale a vita e di curator muneris pubblici.
L'Ager Hatrianus si estendeva a Nord fino al fiume Vomano, a Sud fino al fiume Saline, mentre il confine occidentale coincideva con le pendici del Gran Sasso. Nel Basso Medioevo patì un lungo periodo di decadenza e di abbandono. Fino al XIII secolo si hanno scarse notizie della città la quale, sotto i Longobardi, faceva parte del Ducato di Spoleto e nel XII secolo era feudo principale dei Conti d'Apruzio.
Atri, per prima tra le città del Regno, si schierò dalla parte guelfa. Nel 1251 papa Innocenzo IV istituì la Diocesi e concesse autonomia comunale, con territorio corrispondente a quello dell'antico agro coloniale romano. L'anno successivo la Diocesi di Atri fu unita "ad invicem" a quella di Penne.
Nel 1305 fu completata la maestosa Cattedrale.
Nel 1395, Atri fu venduta per 35.000 ducati al Conte di S. Flaviano Antonio Acquaviva. La famiglia Acquaviva, imparentata con gli Aragonesi, ebbe diciannove duchi.
Nel 1757 Atri tornò sotto il dominio diretto del Regno di Napoli, fino al momento in cui entrò a fare parte del Regno d'Italia.
[modifica] La Cattedrale
La maestosa Basilica Cattedrale di “S. Maria Assunta”, Monumento Nazionale, è stata eretta nel sec. XIII su un precedente tempio romanico. Costruita in pietra, presenta, al suo interno, tre navate. Nell'abside è conservato il celebre ciclo d'affreschi di Andrea De Litio (seconda metà del sec. XV), la più prestigiosa opera pittorica d'Abruzzo. La Cattedrale riveste assoluta rilevanza anche sotto il puro aspetto religioso perché, come la Basilica di “S. Pietro” in Roma, ha una Porta Santa (sul lato Sud dell'edificio), che viene aperta ogni anno, a metà agosto, in occasione della festa dell’Assunta. Al lato Nord svetta l'imponente campanile (alto m. 56). A lato ovest si estende il suggestivo chiostro a due ordini, opera dei Cistercensi.
[modifica] Chiese
- S. Chiara con annesso convento delle Clarisse sec. XII
- S. Francesco con resti dell'annesso convento dei Francescani secc. XIII-XVII
- S. Giovanni Battista (S. Domenico) con annesso convento dei Domenicani sec. XIII
- S. Agostino sec. XIV
- S. Nicola sec. XII
- S. Spirito (o S. Rita) sec. XVIII
- S. Reparata sec. XVII
- S. Andrea sec. XIV
- S. Rocco sec. XIII
- Cappella dei Caduti sec. XVI
[modifica] Altri monumenti
- Le fontane archeologiche sec. X a.c.
- Palazzo Ducale sec. XIV
- Il Teatro Romano sec. III - II a.c.
- Il Teatro Comunale sec. XIX
[modifica] I musei
- Il Museo Capitolare
- Il Museo Etnografico
- Il Museo "Antonio Di Jorio"
- Il Museo Archeologico Civico Capitolare "De Galitiis - De Albentiis - Tascini"
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti
[modifica] Cittadini illustri
- Filippo Longo di Atri, (1???-1259), settimo discepolo di S. Francesco d'Assisi
- Antonio da Atri, (1440 circa-1522 circa), poeta
- Andrea Matteo Acquaviva, (1457-1529), capitano
- Cesare Tudino (1530?-1591), organista, compositore
- Claudio Acquaviva d'Aragona, (1543-1615), religioso
- Trojano Acquaviva d'Aragona, (1694-1747), cardinale
- Troiano Odazj, (1741-1794), economista e patriota
- Gabriele Cherubini, (1817-1892), letterato
- Ariodante Candeloro Mambelli, (1819-1890), filosofo e patriota
- Luigi Sorricchio, (1865-1916), storico
- Aurelio Grue, (1870-1896), combattente, medaglia d'oro
- Carlo Delle Piane, (1936), attore e regista
- Giulio Falcone, (1974), calciatore
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