Canto de pueblos andinos
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Canto de pueblos andinos (Inti-illimani 3 canto de pueblos andinos) è un album inciso nel 1975, in Italia dal gruppo cileno degli Inti Illimani.
Canto de pueblos andinos | ||
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Artista | Inti Illimani | |
Tipo album | Studio | |
Pubblicazione | 1975 | |
Durata | 32 min 10 sec | |
Dischi | 1 | |
Tracce | 12 | |
Genere | etnico/politico | |
Etichetta | Dischi dello Zodiaco | |
Registrazione | Vedette Records Sound Studios |
Inti Illimani - cronologia | ||
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Album precedente La nueva cancion chilena |
Album successivo Hacia la libertad |
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[modifica] Il disco
L'album ha lo stesso titolo, ma non identico contenuto, di quello inciso dal gruppo nel 1973 in Cile, poco prima dell'esilio forzato a causa del colpo di stato militare
[modifica] Tracce
- Huajra 3.45 (Atahualpa Yupanqui) - chitarra, charango, quena, bombo leguero
- Tema de la quebrada de Humahuaca 2.57 (tradizionale) - sikus, charango, bombo leguero
- Dolencias 3.08 (V.Valencia) - chitarra, tiple colombiano, quena, contrabbasso, voce
- Lamento del indio 2.14 (Marco V. Bedoya) - chitarra, charango, quena, voci
- Taita salasaca 2.15 (tradizionale) - chitarra, charango, tiple colombiano, rondador
- La mariposa 2.08 (tradizionale) - chitarra, charango, quena, bombo leguero, pandereta, voci
- Tinku 3.36 (tradizionale) - chitarra, charango, quena, contrabbasso, bombo leguero, voci
- Amores hallarás 1.58 (tradizionale) - chitarra, charango, tiple colombiano, voci
- Papel del plata 2.41 (tradizionale) - chitarra, charango, sikus, quena, bombo leguero, voci
- Flor de sancayo 2.31 (tradizionale) - chitarra, charango, quena, pandereta, bombo leguero
- Mis llamitas 2.47 (Ernesto Cavour) - chitarra, charango
- Sicuriadas 3.10 (tradizionale) - chitarra, charango, quena, sikus, bombo leguero
[modifica] Analisi dei brani
- In Dolencias, il tiple arpeggia con ritmo lento e mesto, alternando la quinta e la fondamentale con note accentate. Il basso, all'unisono con il tiple, prende per la mano l'arpeggio in un cammino lento e pesante verso un canto dolce e lamentoso, il canto è preceduto dalla quena con una melodia propria e malinconica che si snoda inizialmente e si fissa sulle note acute come in un lamento disperato, segue una pausa riflessiva del tiple fermo sull'accordo di V grado che si innalza poi, sempre in tonalità maggiore, ad uno stato più articolato ma sempre riflessivo, durante il canto dolce di Max il tiple fa da echo.
- Nella musica degli Inti Illimani troviamo spesso temi tristi e malinconici che vengono però esposti con motivetti allegri e spensierati, il Lamento dell'Indio ne è un esempio, un charango ridente e giocoso che si ripete agile su tre note, l'accompagnamento di chitarra in battere con il ritmo di sanjuanito ed il canto a due voci è marcato e sonoro imitato dalle quenas.
- Taita Salasaca esordisce con uno scrosciante arpeggio di tiple appoggiato dal ritmo del charango e dal basso di chitarra. L'introduzione si conclude con una vigorosa cadenza ed il canto è anche qui spensierato e spiritoso, lo stacco con i rondador non si discosta dal resto del brano le note svolazzano come spensierate e descrivono una evoluzione armonica che sostiene anche le strofe. Geniale l'uso della cadenza che capita sull'inizio della strofa dopo il ritornello.
- Papel de Plata è un'altro esempio di canzone al massimo della delicatezza e dell'amabilità, il charango imposta, come in punta dei piedi, il tema su note dolci e tintinnanti, quindi lo stesso tema è cantato da Horacio Salinas prima e dai sikus dopo sempre con un andamento placato e tenero. Il brano quindi volge su un altro tema sempre eseguito dalla voce prima e dalla quena dopo per poi sovrapposrsi al primo con ottimo effetto.
- Tinku è una graziosa canzone di un uomo che parla alla sua sposa, il ritmo del charango è continuo e leggero, il ritmo scandito dalle percussioni è semplice ed efficace, la armonia è essenziale e fortemente tradizionale. Il canto in lingua arcaica lascia poche possibilità di traduzione intuitiva ma rende benissimo la poetica con i giochi di parole ripetute ed invertite riconoscibili ed apprezzabili da chiunque e di qualunque madrelingua, il gioco delle parole invertite ricalca l'inversione delle note tra le strofe.
- Flor de Sancayo è una delle poche in cui vi sono due charangos, canzone marcata e colorita è introdotta con forza da tiple charango e quenas fortemente sorretto da bombo e chitarra, le conclusioni delle strofe sono ben marcate dal rasgueado rapido del charango, l'armonia è resa forte dall'accordo del II grado maggiore prima della fondamentale minore.
- In Sicuriadas troviamo tutto il colore e l'espressività della musica tradizionale, una festosa corsa di note che inizia lentamente, con solennità, le sikus iniziano con tre note di accordo minore, (si sente distintamente che sono due esecutori che si alternano). Il charango e il bombo irrompono a sorreggere il ritmo che si stabilizza in accelerando sino a sfociare in una frenetica danza accompagnata anche dal rullante cui si associa la quena daprima sola su note acute e sensibili poi orchestrata assieme alle sikus su tempi sempre più stretti. Nel finale le ultime battute vengono ripetute e si arenano in suoni stridenti e dissonanti con un leggero rallentando.